Addetto Antincendio domande 203-253
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Título del Test:![]() Addetto Antincendio domande 203-253 Descripción: domande 203-253 Fecha de Creación: 2025/01/26 Categoría: Otros Número Preguntas: 51
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NO HAY REGISTROS |
Gli eventuali corridoi ciechi presenti in un luogo di lavoro devono essere di lunghezza limitata, in funzione del rischio di incendio dell’attività. Si, a seconda delle condizioni di rischio dell’attività. No, le lunghezze devono essere limitate solo in presenza di elevati affollamenti. No, le lunghezze delle vie di esodo, compresi i corridoi ciechi, possono essere di qualunque valore a prescindere dal rischio dell’attività. In un luogo con affollamento dell’ambito servito maggiore di 1000 occupanti, la larghezza della via di esodo orizzontale deve essere maggiore o uguale a 1200 mm (1,2 m). Si, a prescindere dal numero di vie di esodo disponibili. No, la larghezza è definita dal progettista sulla base dell’affollamento e del numero di uscite. Si, solo se in presenza di percorso di esodo unidirezionale (corridoio cieco). In un sistema di esodo sono consentite larghezze minime delle vie di esodo orizzontali maggiori o uguali a 800 mm (80 cm). Si, a condizione che l’affollamento dell’ambito servito non sia elevato, massimo 50 occupanti. No, mai, le vie di esodo devono essere sempre almeno uguali o maggiori di 1,20 m, a prescindere dall’affollamento. Si, solo se in presenza di percorso di esodo alternativi. In un luogo con affollamento dell’ambito servito maggiore di 1000 occupanti, la larghezza della via di esodo verticali deve essere maggiore o uguale a 1200 mm (1,20 m). Si, a prescindere dal numero di vie di esodo disponibili. No, la larghezza è definita dal progettista sulla base dell’affollamento e del numero di uscite. Si, solo se in presenza di percorso di esodo unidirezionale (corridoio cieco). In un sistema di esodo sono consentite larghezze minime delle vie di esodo verticali maggiori o uguali a 900 mm (90 cm). Si, a condizione che l’affollamento dell’ambito servito non sia molto elevato, massimo 300 occupanti. No, mai, le vie di esodo devono essere sempre almeno uguali o maggiori di 1,20 m, a prescindere dall’affollamento. Si, solo se in presenza di percorso di esodo alternativi. Le vie di esodo devono avere un’altezza minima di 2 metri. Si, ad eccezione di brevi tratti segnalati di vie di esodo utilizzabili esclusivamente da personale specificamente formato ovvero utilizzate occasionalmente da un numero limitato di occupanti. No, l’altezza la stabilisce il progettista sulla base della valutazione del rischio. Si, solo se in presenza di elevati affollamenti. Nella progettazione del sistema di esodo, in caso di piani nei quali vi può essere presenza non occasionale di occupanti che non abbiano sufficienti abilità per raggiungere autonomamente un luogo sicuro tramite vie di esodo verticali devono essere adottate specifiche modalità di gestione dell’esodo: Si, deve essere adottata almeno una delle seguenti modalità: spazi calmi, esodo orizzontale progressivo o esodo orizzontale verso luogo sicuro. No, il progettista può decidere di organizzare l’esodo mediante squadre appositamente dedicate alle persone che non abbiano sufficienti abilità per raggiungere autonomamente un luogo sicuro tramite vie di esodo verticali. No, solo se prescritte dai vigili del fuoco. La misura antincendio “Rilevazione ed allarme” ha come obiettivo la sorveglianza degli ambiti di un’attività, rilevare precocemente un incendio e diffondere l’allarme al fine di. attivare le misure protettive (es. impianti automatici estinzione, ripristino della compartimentazione, evacuazione di fumi e calore, …);. attivare le misure gestionali (es. piano e procedure di emergenza e di esodo, …) progettate e programmate in relazione all’incendio rivelato ed all’ambito ove tale principio di incendio si è sviluppato rispetto all’intera attività sorvegliata. Attivare sia le misure protettive sia le misure gestionali indicate negli altri due punti. Gli impianti di rivelazione incendio e segnalazione allarme incendio (IRAI) sono. Impianti in grado di rivelare un incendio quanto prima possibile e di segnalare l’allarme al fine di attivare le misure antincendio tecniche (impianti automatici di controllo o estinzione dell’incendio, compartimentazione, evacuazione dei fumi e del calore, …) e procedurali (piano e procedure di emergenza e di esodo, …). Impianti in grado di rivelare un incendio quanto prima possibile e di segnalare l’allarme al fine di attivare le misure antincendio tecniche (impianti automatici di controllo o estinzione dell’incendio, compartimentazione, evacuazione dei fumi e del calore, …). Impianti in grado di rivelare un incendio quanto prima possibile e di segnalare l’allarme al fine di attivare le misure procedurali (piano e procedure di emergenza e di esodo, …). La rivelazione e la diffusione dell’allarme incendio possono essere demandate solo alla sorveglianza da parte degli occupanti. Si, ove valutazione del rischio non evidenzi particolari e significativi rischi di incendio, a condizione che siano codificate idonee procedure finalizzate al rapido e sicuro allertamento degli occupanti in caso di incendio, da inserire nel piano di emergenza. No, mai. Si, solo se l’affollamento non supera i 10 occupanti. I punti di segnalazione manuale a servizio di un Impianto di Rilevazione e Allarme Incendio (IRAI). devono essere raggiungibili mediante percorsi di lunghezza limitata, individuati in relazione al rischio incendio. devono essere posti in corrispondenza dell’uscita di esodo principale. devono essere posti nella zona dove lavora il coordinatore degli addetti antincendio. I punti di segnalazione manuale a servizio di un Impianto di Rilevazione e Allarme Incendio (IRAI). devono essere installati in posizione ben visibile e segnalata ed essere facilmente accessibili. devono essere posti in corrispondenza dell’uscita di esodo principale. devono essere posti nella zona dove lavora il coordinatore degli addetti antincendio. I punti di segnalazione manuale a servizio di un Impianto di Rilevazione e Allarme Incendio (IRAI), per consentire a tutti gli occupanti, anche a quelli che impiegano ausili di movimento, di inviare l’allarme d’incendio. dovrebbero essere collocati ad una quota dal piano di calpestio che ne permetta il facile raggiungimento. dovrebbero essere collocati solamente negli eventuali spazi calmi, se previsti. dovrebbero essere collocati ad una quota non superiore di 50 cm dal piano di calpestio. La progettazione della misura antincendio “Controllo Fumo e Calore” ha come scopo. l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per consentire solo l’evacuazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio. l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per consentire il controllo, l’evacuazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio. l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per consentire solo il controllo dei prodotti della combustione in caso di incendio. Il “Controllo Fumo e Calore” si attua attraverso la realizzazione di: aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenza, sistemi di ventilazione orizzontale forzata del fumo e del calore (SVOF) e sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC). Solo attraverso smaltimento di fumo e calore d’emergenza, sistemi di ventilazione orizzontale forzata del fumo e del calore (SVOF). Solo attraverso sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC). Lo smaltimento di fumo e calore di emergenza verso l’esterno di un edificio può essere realizzato per mezzo di aperture già ordinariamente disponibili per la funzionalità dell’attività (es. finestre, lucernari, porte, …). Si. No, solo attraverso sistemi di ventilazione orizzontale forzata del fumo e del calore (SVOF). No, solo attraverso specifici sistemi per l’evacuazione di fumo e calore (SEFC). Le aperture di smaltimento realizzate per lo smaltimento dei fumi e calore di emergenza devono essere gestite e in particolare protette dall’ostruzione accidentale durante l’esercizio dell’attività. Si, sempre in quanto sono parte integrante di una misura antincendio progettata per mitigare il rischio incendio dell’attività. No, perché in caso di emergenza l’ostruzione può essere sempre eliminata. No, perché la realizzazione delle aperture di smaltimento dei fumi e calore di emergenza sono una misura consigliata ma non necessaria ai fini della sicurezza antincendio di un’attività. Lo smaltimento di fumo e calore d’emergenza ha la sola funzione di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori. Si. No, anche di garantire che le vie di esodo siano libere dai prodotti della combustione durante l’evacuazione. No, hanno lo scopo di impedire la realizzazione delle condizioni di flash over (incendio generalizzato). Le aperture di smaltimento individuate nella progettazione dello smaltimento di fumo e calore d’emergenza possono essere solo di tipo “permanentemente aperte”. No, fatte salve particolari condizioni di elevati carichi di incendio, possono essere anche di altra tipologia: aperture dotate di sistema automatico di apertura (attivazione da impianto di rivelazione e allarme incendio), con infissi comandati da posizione protetta e segnalata, con infissi comandanti da posizione non protetta, con chiusura bassofondente. Si, in alternativa si deve realizzare un impianto automatico di estrazione fumi e calore. No, in alternativa possono essere istallate solo aperture dotate di sistema automatico di apertura (attivazione da impianto di rivelazione e allarme incendio). Le aperture di smaltimento individuate nella progettazione dello smaltimento di fumo e calore d’emergenza devono essere uniformemente distribuite nel compartimento servito e preferibilmente poste nella porzione superiore dei locali. Si, al fine di facilitare lo smaltimento dei fumi e gas caldi. No, è sufficiente che ci siano aperture di superficie adeguata, a prescindere dalla posizione. No, è preferibile che le aperture siano nella porzione inferiore dei locali. I Sistemi di ventilazione forzata orizzontale del fumo e del calore (SVOF), svolgono la funzione di smaltimento di fumo e calore d’emergenza. Si, come le aperture di smaltimento, possono facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. No, hanno lo scopo di garantire, per un determinato intervallo di tempo, un’adeguata altezza libera dai fumi in caso di incendio nel compartimento di innesco. No, hanno lo scopo di impedire, per un determinato intervallo di tempo, la formazione delle condizioni di “flash over” (incendio generalizzato) nel compartimento di innesco. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC). creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. hanno lo scopo di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. hanno lo scopo agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio, ripristinando rapidamente le condizioni di sicurezza. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC), fra i diversi obiettivi, hanno anche quello di mantenere le vie di esodo libere da fumo e calore. Si, poiché creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. No, hanno solo lo scopo di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. No, hanno solo lo scopo agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio, ripristinando rapidamente le condizioni di sicurezza. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC), fra i diversi obiettivi, hanno anche quello di ritardare o prevenire il flashover e quindi la generalizzazione dell’incendio. Si, poiché creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. No, hanno solo lo scopo di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. No, hanno solo lo scopo agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio, ripristinando rapidamente le condizioni di sicurezza. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC), fra i diversi obiettivi, hanno anche quello di limitare i danni agli impianti di servizio o di processo ed al contenuto dell’ambito protetto. Si, poiché creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. No, hanno solo lo scopo di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. No, hanno solo lo scopo agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio, ripristinando rapidamente le condizioni di sicurezza. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC), fra i diversi obiettivi, hanno anche quello di ridurre gli effetti termici sulle strutture dell’ambiente protetto. Si, poiché creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. No, hanno solo lo scopo di facilitare l’opera di estinzione dei soccorritori, fornendo condizioni favorevoli per le squadre di soccorso da un punto di accesso sino alla posizione dell’incendio. No, hanno solo lo scopo agevolare lo smaltimento di fumo e calore dall’attività dopo l’incendio, ripristinando rapidamente le condizioni di sicurezza. I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore (SEFC), possono essere di tipo naturale (SENFC) o forzato (SEFFC). Si. No, solo di tipo naturale (SEFNC). No, solo di tipo forzato (SEFFC). I Sistemi di evacuazione del fumo e del calore di tipo naturale (SENFC). prevedono la realizzazione di evacuatori ad apertura automatica in grado di mantenere uno strato libero da fumo fino ad una altezza stabilita in fase di progettazione e comunque superiore all’altezza di una persona. prevedono l’attivazione di estrattori meccanici in grado di mantenere uno strato libero da fumo fino ad una altezza stabilita in fase di progettazione e comunque superiore all’altezza di una persona. prevedono l’apertura automatica delle aperture ordinariamente disponibili per la funzionalità dell’attività (es. finestre, lucernari, porte, …). La misura “Controllo dell’incendio”. ha come scopo l’individuazione dei presidi antincendio da installare nell’attività per fronteggiare gli eventuali incendi. creano e mantengono uno strato d’aria sostanzialmente indisturbato nella porzione inferiore dell’ambiente protetto mediante l’evacuazione di fumo e calore prodotti dall’incendio. attivare le misure protettive e gestionali presenti presso l’attività lavorativa. Le sostanze estinguenti che intervengono sul processo di combustione, nel loro impiego possono mettere in atto le seguenti azioni di spegnimento. Solo effetti di soffocamento e raffreddamento. Solo effetti di diluizione e inibizione chimica. Tutti e quattro gli effetti elencati negli altri punti. I presidi antincendio installati nei luoghi di lavoro per il controllo dell’incendio sono. gli estintori d’incendio e gli impianti di protezione attiva contro l’incendio (es: rete idranti, impianti sprinkler …). Solo gli estintori. Solo gli impianti di protezione attiva contro l’incendio (es: rete idranti, impianti sprinkler …). I presidi antincendio installati nei luoghi di lavoro per il controllo dell’incendio hanno come scopo. Tutti gli obiettivi indicati negli altri due punti. la protezione nei confronti di un principio di incendio. la protezione manuale o automatica, finalizzata all’inibizione o al controllo dell’incendio, e la protezione mediante completa estinzione di un incendio. Il presidio antincendio “sprinkler” svolge prioritariamente un’azione di controllo dell’incendio, cioè. riesce a mantenere l’incendio stesso in uno stato di "non sviluppo" o comunque di limitate dimensioni, tale da poter essere facilmente attaccato ed estinto dalle squadre di emergenza successivamente intervenute. riesce sempre a spegnere in maniera completa e definitiva l’incendio. Riesce ad abbattere la concentrazione dell’ossigeno a valori che non consentono lo sviluppo del fuoco. Gli estintori. Sono un presidio antincendio base e il loro impiego è riferibile solo ad un principio d’incendio. Sono un presidio antincendio e il loro impiego è riferibile all’estinzione completa di incendi anche generalizzati. Sono un presidio antincendio e il loro impiego è riferibile all’inibizione di un incendio. Gli estintori devono essere sempre presenti nei luoghi di lavoro. Si, sono un presidio di base complementare alle altre misure di protezione attiva e di sicurezza in caso d’incendio. No, se nell’attività è presente la rete idranti non è necessario installare anche gli estintori. No, se nell’attività è presente un sistema sprinkler non è necessario installare anche gli estintori. Il potenziale di un estintore, cioè la “grandezza dell’incendio” che è in grado di estinguere. È determinata sperimentalmente e in funzione della classe dell’incendio ed è indicata con un codice composto da lettere e numeri (es 13 A – 89 B). Dipende dall’abilità dell’utilizzatore. È stabilita dal datore di lavoro sulla base della propria esperienza. Gli estintori sono mezzi di estinzione da usare per pronto intervento sui principi d’incendio. Si, e si distinguono in relazione al peso complessivo in “estintori portatili” ed “estintori carrellati”. No, sono mezzi di protezione da utilizzate per l’estinzione completa di un incendio generalizzato. Si, ma solo quelli che hanno una massa minore o uguale a 20 kg, cosiddetti estintori portatili. Gli estintori portatili sono mezzi di estinzione da usare per pronto intervento sui principi d’incendio. Si, sono quelli che hanno una massa fino a 150 kg. No, sono mezzi di protezione da utilizzate per l’estinzione completa di un incendio generalizzato. Si, solo quelli che hanno una massa minore o uguale a 20 kg. Gli estintori carrellati sono mezzi di estinzione da usare per pronto intervento sui principi d’incendio. Si, sono quelli che hanno una massa fino a 150 kg. No, sono mezzi di protezione da utilizzate per l’estinzione completa di un incendio generalizzato. Si, solo quelli che hanno una massa minore o uguale a 20 kg,. La carica degli estintori portatili utilizzabili in ambienti accessibili al pubblico. Non può essere superiore a 6 kg o 6 litri. Può essere di qualunque perso, anche superiore a 6 kg. Può essere di qualunque perso, anche superiore a 20 kg. Un estintore è caratterizzato dall’agente estinguente che contiene. Si, e si dividono in: a polvere, ad anidride carbonica, ad acqua e agenti estinguenti a base d’acqua (schiuma) ed a “clean agent”). No, gli estintori nei luoghi di lavoro possono essere solo a polvere. No, gli estintori nei luoghi di lavoro possono essere solo ad anidride carbonica. Gli estintori portatili sono idonei all’utilizzo su impianti e apparecchiature elettriche. Si, su impianti e apparecchiature sino a 1000 V ed alla distanza di 1 metro se l’agente estinguente è privo di conducibilità elettrica (es: polvere, anidride carbonica). Si, su impianti e apparecchiature sino a 1000 V ed alla distanza di 1 metro a prescindere dalla sostanza estinguente. No, mai. Gli estintori portatili a base d’acqua sono idonei all’utilizzo su impianti e apparecchiature elettriche. Si, su impianti e apparecchiature sino a 1000 V ed alla distanza di 1 metro se specificatamente certificato sull'estintore. Si, su impianti e apparecchiature sino a 1000 V purchè ed alla distanza di 1 metro. No, mai. La tipologia degli estintori installati nei luoghi di lavoro. deve essere selezionata sulla base della valutazione del rischio e, in particolare in riferimento alle classi di fuoco (es. estintori per classe A, estintori polivalenti per classi AB, estintori per la classe F, …). deve essere selezionata dai Vigili del Fuoco. È selezionata dal Datore di Lavoro sulla base della propria esperienza. Nei luoghi chiusi, fatte salve incompatibilità, nei confronti di principi di incendio di classe A o classe B. è opportuno l’utilizzo di estintori a base d’acqua (estintori idrici). è opportuno l’utilizzo di estintori a polvere. è opportuno l’utilizzo di estintori ad anidride carbonica. Gli estintori devono essere sempre disponibili per l’uso immediato. Si, pertanto devono essere collocati in posizione facilmente visibile e raggiungibile, lungo i percorsi d’esodo in prossimità delle uscite dei locali, di piano o finali, ed in prossimità delle aree a rischio specifico. No, poiché sono utilizzati dagli addetti antincendio devono essere posti in prossimità dei locali dove sono presenti gli addetti. No, è sufficiente che siano collocati in un qualunque locale del luogo di lavoro. Gli estintori di classe A devono essere installati in modo da non superare le massime distanza di raggiungimento indicate nelle norme di prevenzione incendi. Si, le massime distanze di installazione variano fra i 20 e 40 metri in funzione del rischio di incendio al quale sono esposte le persone (Rvita). No, poiché sono utilizzati dagli addetti antincendio devono essere posti in prossimità dei locali dove sono presenti gli addetti. No, è sufficiente che siano collocati in un qualunque locale del luogo di lavoro. Gli estintori di classe B devono essere posizionati a distanza non superiore a 15 m rispetto alle sorgenti di rischio (es: deposito di liquidi infiammabili). Si. No, poiché sono utilizzati dagli addetti antincendio devono essere posti in prossimità dei locali dove sono presenti gli addetti. No, è sufficiente che siano collocati in un qualunque locale del luogo di lavoro. Per consentire a tutti gli occupanti di impiegare gli estintori per rispondere immediatamente ad un principio di incendio le impugnature dei presidi manuali dovrebbero essere collocate. ad una quota pari a circa 110 cm dal piano di calpestio. ad una quota pari a circa 50 cm dal piano di calpestio. ad una quota non superiore a 200 cm dal piano di calpestio. Gli estintori devono essere sempre disponibili per l’uso immediato e la loro posizione deve essere sempre segnalata con opportuni segnali di sicurezza. Si, in particolare la segnaletica dovrà indicare la tipologia di estintore (portatile o carrellato). No, poiché sono utilizzati dagli addetti antincendio non è necessario segnalarli. No, è sufficiente che siano indicati nella planimetria affissa nei locali del luogo di lavoro. Con il seguente segnale di sicurezza indichiamo. Il punto di installazione di un estintore portatile. Il punto di installazione di un estintore carrellato. Il locale del luogo di lavoro nel quale sono collocati tutti gli estintori per affrontare un principio di incendio. |