automazione industriale
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Título del Test:![]() automazione industriale Descripción: informatica Fecha de Creación: 2024/02/03 Categoría: Otros Número Preguntas: 182
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In cosa consiste l'Automazione Industriale e quale è lo scopo del corso di Automazione Industriale?. nessuna delle altre risposte è corretta. Il corso intende fornire la professionalità di base necessaria per affrontare, secondo approcci sistematici, i problemi connessi alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione di un sistema controllato complesso naturale o realizzato dall'uomo. Il corso intende fare una panoramica sulle diverse tipologie di sistemi controllati complessi naturali o realizzati dall'uomo. Il corso intende fornire esclusivamente un esempio di problemi di progettazione, realizzazione e gestione di sistemi naturali o artificiali. Quali, tra i seguenti, è un sistema di Domotica?. Sistema in cui i cicli operativi costituiti da avviamento, condizioni nominali di funzionamento e fermata si susseguono con ritmo cadenzato e predefinito. Sistema che deve fornire alcuni servizi ausiliari in un ambiente domestico o industriale. sistema in cui l'azione di intervento sul sistema da controllare è resa operativa per intervalli di tempo di durata indefinita. In tali sistemi deve essere prevista una modalità di intervento relativa all'avviamento e una relativa alla fermata. La finalità delle azioni di controllo è essenzialmente quella di garantire la continuità di funzionamento e il rispetto delle specifiche. Sistema che deve garantire senza interruzioni la fornitura di un servizio con predeterminate caratteristiche. Quale, tra i seguenti, non è un impianto di produzione ad eventi programmati?. Linee di produzione. Petrolchimico. Movimentazione. Magazzinaggio. Quale, tra i seguenti, non è un impianto di produzione di tipo continuo?. Metallurgico. Petrolchimico. Magazzinaggio. Chimica di base. Quale, tra i seguenti impianti, non è una rete di distribuzione?. Gas. Acqua. Calore. Chimica. Quali, tra i seguenti, è un sistema discreto?. Sistema che deve garantire senza interruzioni la fornitura di un servizio con predeterminate caratteristiche. Sistema che deve fornire alcuni servizi ausiliari in un ambiente domestico o industriale. Sistema in cui i cicli operativi costituiti da avviamento, condizioni nominali di funzionamento e fermata si susseguono con ritmo cadenzato e predefinito. sistema in cui l'azione di intervento sul sistema da controllare è resa operativa per intervalli di tempo di durata indefinita. In tali sistemi deve essere prevista una modalità di intervento relativa all'avviamento e una relativa alla fermata. La finalità delle azioni di controllo è essenzialmente quella di garantire la continuità di funzionamento e il rispetto delle specifiche. Quali, tra i seguenti, è un sistema controllato in maniera discontinua?. sistema in cui l'azione di intervento sul sistema da controllare è resa operativa per intervalli di tempo di durata indefinita. In tali sistemi deve essere prevista una modalità di intervento relativa all'avviamento e una relativa alla fermata. La finalità delle azioni di controllo è essenzialmente quella di garantire la continuità di funzionamento e il rispetto delle specifiche. Sistema in cui i cicli operativi costituiti da avviamento, condizioni nominali di funzionamento e fermata si susseguono con ritmo cadenzato e predefinito. Sistema che deve fornire alcuni servizi ausiliari in un ambiente domestico o industriale. Sistema che deve garantire senza interruzioni la fornitura di un servizio con predeterminate caratteristiche. Quali, tra i seguenti, è un sistema controllati di tipo continuo?. Sistema in cui le condizioni di funzionamento che realizzano un ciclo operativo vengono attivate quando è necessario ottenere dal sistema da controllare la finalità richiesta. Sistema che deve garantire senza interruzioni la fornitura di un servizio con predeterminate caratteristiche. Sistema in cui i cicli operativi costituiti da avviamento, condizioni nominali di funzionamento e fermata si susseguono con ritmo cadenzato e predefinito. sistema in cui l'azione di intervento sul sistema da controllare è resa operativa per intervalli di tempo di durata indefinita. In tali sistemi deve essere prevista una modalità di intervento relativa all'avviamento e una relativa alla fermata. La finalità delle azioni di controllo è essenzialmente quella di garantire la continuità di funzionamento e il rispetto delle specifiche. In quali categorie possono essere classificati i sistemi da controllare?. Sistemi dinamici/statici, lineari/non lineari, deterministici/statistici, sistemi causali/caotici. Sistemi analogici, sistemi digitali, sistemi a relè, sistemi virtualizzati. Sistemi controllati di tipo continuo, sistemi controllati in maniera discontinua, reti di distribuzione, domotica. Sistemi ad anello aperto, ad anello chiuso e a controreazione. Quali sono le problematiche di base attinenti l'Automazione Industriale?. I problemi collegati alla progettazione, realizzazione e utilizzazione del solo sistema di controllo. Nessuna delle altre risposte è corretta. I problemi collegati alla progettazione, realizzazione e utilizzazione del solo sistema da controllare. I problemi collegati alla progettazione, realizzazione e utilizzazione del sistema controllato. In Automazione Industriale, l'uso combinato di tecnologie convenzionali e metodologie convenziali comporta: Costo e prestazioni ben definite. Aumento sensibile del costo di investimento a fronte di un elevato miglioramento delle prestazioni. Aumento del costo con un parziale miglioramento delle prestazioni. Costo invariato con un marginale miglioramento delle prestazioni. In Automazione Industriale, l'uso combinato di tecnologie innovative e metodologie convenziali comporta: Costo e prestazioni ben definite. Costo invariato con un marginale miglioramento delle prestazioni. Aumento del costo con un parziale miglioramento delle prestazioni. Aumento sensibile del costo di investimento a fronte di un elevato miglioramento delle prestazioni. In Automazione Industriale, l'uso combinato di tecnologie convenzionali e metodologie innovative comporta: Aumento del costo con un parziale miglioramento delle prestazioni. Aumento sensibile del costo di investimento a fronte di un elevato miglioramento delle prestazioni. Costo e prestazioni ben definite. Costo invariato con un marginale miglioramento delle prestazioni. In Automazione Industriale, l'uso combinato di tecnologie innovative e metodologie innovative comporta: Aumento sensibile del costo di investimento a fronte di un elevato miglioramento delle prestazioni. Costo e prestazioni ben definite. Costo invariato con un marginale miglioramento delle prestazioni. Aumento del costo con un parziale miglioramento delle prestazioni. L'ingegnere strumentista. conosce come scegliere la strumentazione e come renderla operativa. conosce come progettare le modalità di controllo e sa scegliere quelle più indicate. conosce "come far funzionare" il sistema da controllare e il relativo sistema di controllo. conosce come "trattare" i dati e le informazioni provenienti dal sistema controllato e renderli utilizzabili per il controllo. L'ingegnere della conosceza. conosce "come far funzionare" il sistema da controllare e il relativo sistema di controllo. conosce come progettare le modalità di controllo e sa scegliere quelle più indicate. conosce come "trattare" i dati e le informazioni provenienti dal sistema controllato e renderli utilizzabili per il controllo. conosce "tutto" del sistema da controllare e del sistema di controllo. L'ingegnere del controllo. conosce come scegliere la strumentazione e come renderla operativa. conosce come progettare le modalità di controllo e sa scegliere quelle più indicate. conosce come "trattare" i dati e le informazioni provenienti dal sistema controllato e renderli utilizzabili per il controllo. conosce "tutto" del sistema da controllare e del sistema di controllo. Quali, tra le seguenti caratteristiche, non è prorpia di un esperto di Automazione Industriale?. conosce i fondamenti delle discipline che caratterizzano l'ingegneria industriale al fine di comprendere il funzionamento del sistema da controllare e di documentare le informazioni necessarie per comprendere il comportamento statico e dinamico, tramite modelli finalizzati alla progettazione delle azioni di controllo. conosce le procedure secondo cui organizzare, progettare e rendere operative le azioni di controllo che consentono di ottenere dal sistema controllato le prestazioni desiderate. conosce le modalità di funzionamento, di conduzione, di gestione, di esercizio del sistema da controllare. sovradimensiona il sistema da controllare e la strumentazione per ottenere le prestazioni desiderate. L'ingegnere di processo. conosce "tutto" del sistema da controllare e del sistema di controllo. conosce come scegliere la strumentazione e come renderla operativa. conosce "come far funzionare" il sistema da controllare e il relativo sistema di controllo. conosce come "trattare" i dati e le informazioni provenienti dal sistema controllato e renderli utilizzabili per il controllo. L'ingegnere di sistema. conosce come progettare le modalità di controllo e sa scegliere quelle più indicate. conosce "tutto" del sistema da controllare e del sistema di controllo. conosce come scegliere la strumentazione e come renderla operativa. conosce "come far funzionare" il sistema da controllare e il relativo sistema di controllo. Come può essere caratterizzato un "sistema complesso"?. I sistemi complessi sono sistemi il cui comportamento non è deducibile in maniera semplice a partire dalla sola conoscenza degli elementi che lo compongono. La cooperazione degli elementi determina il comportamento globale e fornisce le proprietà che coincidono con quelle degli elementi che lo costituiscono. I sistemi complessi sono sistemi il cui comportamento non è deducibile in maniera semplice a partire dalla sola conoscenza degli elementi che lo compongono. Il comportamento degli elementi singoli determina il comportamento globale e fornisce le proprietà coincidono con quelle degli elementi che lo costituiscono. I sistemi complessi sono sistemi il cui comportamento è deducibile in maniera semplice a partire dalla conoscenza della struttura degli elementi che lo compongono. Il comportamento degli elementi determina il comportamento globale e fornisce le proprietà che possono essere differenti da quelle degli elementi che lo costituiscono. I sistemi complessi sono sistemi il cui comportamento non è deducibile in maniera semplice a partire dalla sola conoscenza degli elementi che lo compongono. La cooperazione degli elementi determina il comportamento globale e fornisce le proprietà che possono essere differenti da quelle degli elementi che lo costituiscono. Come si definisce il concetto di "sistema"?. è un insieme di elementi, ognuno caratterizzato da una propria funzionalità, strettamente interagenti tra loro e con l'ambiente per quanto riguarda i flussi di materia, energia e informazione. è un insieme di elementi, caratterizzato da funzionalità identiche, strettamente interagenti tra loro e con l'ambiente per quanto riguarda i flussi di materia, energia e informazione. è un insieme di elementi, ognuno caratterizzato da una propria funzionalità, strettamente interagenti tra loro per quanto riguarda i flussi di informazione e e con l'ambiente per quanto riguarda i flussi di materia e di energia. è un insieme di elementi, ognuno caratterizzato da una propria funzionalità, operanti in maniera autonoma ed indipendente per quanto riguarda i flussi di materia, energia e informazione. Cosa sono la finalità di un sistema di automazione industriale?. Sono le variabili di controllo del sistema da controllare che devono essere monitorate, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Sono le condizioni operative preliminari che deve soddisfare il sistema da controllare, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Raggiungimento degli obiettivi richiesti dal committente da parte del sistema da controllare, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Cosa sono le funzionalità di un sistema di automazione industriale?. Sono le variabili di controllo del sistema da controllare che devono essere monitorate, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Raggiungimento degli obiettivi richiesti dal committente da parte del sistema da controllare, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Attività richieste dal committente affinché il sistema da controllare, per effetto delle azioni di intervento, possa raggiungere le finalità per le quali è stato progettato e realizzato. Cosa sono le prestazioni di un sistema di automazione industriale?. Attività richieste dal committente affinché il sistema da controllare, per effetto delle azioni di intervento, possa raggiungere le finalità per le quali è stato progettato e realizzato. Performance che è in grado di erogare il sistema da controllare quando è sottoposto alle azioni di intervento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sono le condizioni operative preliminari che deve soddisfare il sistema da controllare, quando è sottoposto ad opportune azioni di intervento. Cosa sono le specifiche di un sistema di automazione industriale?. Attività richieste dal committente affinché il sistema da controllare, per effetto delle azioni di intervento, possa raggiungere le finalità per le quali è stato progettato e realizzato. Nessuna delle altre risposte è corretta. formalizzazione delle richieste del committente per la realizzazione di un sistema controllato. Attività che è in grado di svolgere il sistema da controllare quanto è sottoposto alle azioni di intervento. Cosa sono le condizioni operative di un sistema di automazione industriale?. Sono le condizioni nominali di funzionamento, in relazioni alle quali sono state definite la funzionalità, le prestazioni e le specifiche. formalizzazione delle richieste del committente per la realizzazione di un sistema controllato. Nessuna delle altre risposte è corretta. Attività richieste dal committente affinché il sistema da controllare, per effetto delle azioni di intervento, possa raggiungere le finalità per le quali è stato progettato e realizzato. Cosa contraddistingue un sistema semplice da un sistema complesso?. Un sistema complesso è un sistema semplice, in cui compaiono variabili complesse. Il numero di elementi che li contraddistinguono. Un sistema complesso è costituito da un insieme di numerosi elementi, aventi tra loro interazioni di vario tipo. Un sistema è complesso se ha più di una variabile di stato, di ingresso o di uscita. Altrimenti è un sistema semplice. Nessuna delle altre risposte è corretta. Come viene fissata la finalità e la funzionalità del sistema a cui viene applicata l'Automazione?. Le finalità sono determinate dalla struttura del sistema da controllare e sono imposte tramite le azioni di intervento. La funzionalità del sistema è garantita agendo sulla struttura del sistema da controllare e sulle modalità secondo cui devono essere applicate le azioni di intervento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le finalità sono indipendenti dalla struttura del sistema da controllare e non possono essere imposte tramite le azioni di intervento. La funzionalità dipende solo dalla modalità di controllo attuata. Le finalità sono determinate dalla struttura del sistema da controllare e sono imposte tramite le azioni di intervento. La funzionalità del sistema è indipendente sia dalla struttura del sistema da controllare che dalle modalità di controllo. Come viene verificato il soddisfacimento delle prestazioni e delle specifiche?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le azioni di intervento caratterizzano il modo con il quale vengono raggiunte la finalità del sistema controllato e quindi le prestazioni. La modalità di intervento permettere di soddisfare le specifiche. Prestazioni e specifiche dipendono esclusivamente dalla struttura del sistema di controllo. Prestazioni e specifiche dipendono esclusivamente dalla struttura del sistema da controllare. Da quali elementi è composto un sistema controllato e quali relazioni legano tali elementi?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Un sistema controllato è composto da una interfaccia uomo-macchina e da un sistema da controllare. L'operatore decide di volta in volta quale azione di intervento erogare in base alle informazioni presenti sul quadro di controllo. Un sistema controllato è composto da un sistema da controllare e un sistema di controllo. Quest'ultimo sceglie le azioni di intervento sulla base della valutazione dell'effetto ottenuto. Un sistema controllato è composto da sensori ed ed attuatori, i sensori danno informazioni di conoscenza agli attuatori che sviluppano una azione di intevento. Un attuatore, quali variabili gestisce?. In ingresso la variabile di controllo e in uscita la variabile di comando. In ingresso la variabile di errore e in uscita la variabile di controllo. In ingresso la variabile di comando e in uscita la variabile di forzamento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Dato un sistema controreazionato, quali elementi sono interessati dal flusso di energia?. Sistema di controllo. Attuatori e sistema da controllare. Attuatori e sensori. Sistema controllato. Quali sono le principali modalità di intervento e che prestazioni possono garantire?. Nessuna delle altre risposte è corretta. A catena aperta, a catena chiusa e a controreazione. La prima non garantisce alcuna prestazione, la seconda garantisce prestazioni solo nel comportamento statico (regime) la terza garantisce prestazioni anche nel comportamento dinamico (transitorio). A controreazione, a catena aperta e a catena chiusa. La prima non garantisce alcuna prestazione, la seconda garantisce prestazioni solo nel comportamento statico (regime) la terza garantisce prestazioni anche nel comportamento dinamico (transitorio). A catena chiusa, a catena aperta e a controreazione. La prima non garantisce alcuna prestazione, la seconda garantisce prestazioni solo nel comportamento statico (regime) la terza garantisce prestazioni anche nel comportamento dinamico (transitorio). Quale sono le possibili modalità di intervento su un elemento singolo?. Sono automatiche o manuali, attuate attraverso una modalità di controllo a catena aperta, attraverso l'uso di sensori di misura. Possono essere manuali o automatiche, attuate attraverso una modalità di controllo a catena aperta, a catena chiusa o a controreazione, attraverso l'uso di attuatori e di dispositivi di misura. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sono automatiche e applicate con una modalità di controllo a controreazione, attraverso l'uso dei dispositivi del sistema di controllo. Quale è la struttura generale di un sistema controllato?. Un sistema controllato complesso comprende un impianto, un apparato, un dispositivo, un elemento singolo e un componente. Per ciascuno di essi, il sistema controllato complesso include anche il relativo sistema di controllo separato. Un sistema controllato complesso è la risultante dell'unione di due sistemi: sistema controllante e un sistema non controllato. Un sistema controllato comprende apparati ed elementi singoli. Un sistema controllato complesso è la risultante dell'unione di due sistemi: sistema da controllare e sistema di controllo. Un sistema controllato complesso comprende più impianti. Un impianto è costituito da più apparati. Un apparato è costituito da più dispositivi. Un dispositivo è costituito da più elementi singoli. Ogni elemento singolo è costituito da più componenti. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quale è il rapporto costo/prestazioni delle singole parti di un sistema controllato?. L'ordine corretto, dal valore più alto a quello più basso è: sistema da controllare, strumentazione, controllo statico, controllo dinamico. L'ordine corretto, dal valore più alto a quello più basso è: sistema da controllare, attuatori, sensori e controllore. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'ordine corretto, dal valore più alto a quello più basso è: sistema di controllo, sistema da controllare, sistema controllato. Quali finalità devono avere gli interventi sugli elementi singoli?. La finalità dell'azione di controllo è quella di assicurare la fedeltà di risposta nell'evoluzione desiderata, nonché l'attenuazione degli effetti degli interventi non previsti (disturbi e variazioni del comportamento dell'elemento). La finalità dell'azione di controllo è quella di assicurare le prestazioni a regime. Nessuna delle altre risposte è corretta. La finalità dell'azione di controllo è quella di assicurare le prestazioni nel transitorio. Come sono organizzati gli interventi che vengono di solito effettuati in corrispondenza dei singoli livelli gerarchici con cui è rappresentata la struttura di un sistema complesso?. Le azioni di intervento sono di tipo attivo o di tipo passivo. Quelle di tipo attivo si applicano a livello di campo e coordinamento, quelle di tipo passivo si applicano a livello di conduzione e gestione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le variabili di gestione e le variabili controllate sono da input per il sistema di controllo il quale genera i valori delle variabili di conduzione, comando e controllo che pilotano rispettivamente i livelli di conduzione, coordinamento e campo. Si applica prima un controllo a catena aperta, poi a catena chiusa e quindi a controreazione. Quali sono, in ordine di importanza, gli obiettivi fondamentali da raggiungere con gli interventi sui singoli elementi?. Attenuazione degli effetti dei disturbi e, in seconda battuta, fedeltà di risposta. Fedeltà di risposta e, in seconda battuta, attenuazione degli effetti dei disturbi. Nessuna delle altre risposte è corretta. Fedeltà di risposta, sicurezza, robustezza e costo. Cosa significa fedeltà di risposta e cosa la determina?. La fedeltà di risposta misura il discostamento tra l'andamento desiderato e quello ottenuto dalle variabili di controllo del sistema di controllo. La fedeltà di risposta misura il discostamento tra l'andamento desiderato e quello ottenuto dalle variabili di forzamento in ingresso al sistema da controllare. Nessuna delle altre risposte è corretta. La fedeltà di risposta misura il discostamento tra l'andamento desiderato e quello ottenuto dalle variabili controllate del sistema da controllare. Quali sono i servizi ausiliari indispensabili per il funzionamento di un sistema complesso?. La sicurezza fisica delle persone e delle apparecchiature. La raccolta, la registrazione e lo scambio dei dati da e tra i vari livelli gerarchici. Il sistema di controllo. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quali sono le finalità da raggiungere in corrispondenza del livello di campo?. Fedeltà e rapidità di risposta. Sicurezza ed efficienza. Nessuna delle altre risposte è corretta. Economicità e precisione. Quali sono i livelli gerarchici secondo cui viene rappresentata la struttura di un sistema complesso?. Sono 4: Gestione, Conduzione, Coordinamento e Campo. Sono 2: Gestione e Campo. Nessuna delle altre risposte è corretta. Sono 6: Sistema complesso, Impianto, Apparato, Dispositivo, Elemento singolo, Componente. Quale significato si può attribuire al termine modalità di controllo?. Una modalità di controllo è caratterizzata da un'azione di intervento e un'azione di conoscenza. La prima è finalizzata alla applicazione delle azioni in grado di influenzare l'evoluzione del sistema da controllare. La seconda, in maniera diretta o indiretta, misura l'effetto dell'azione di intervento. Nessuna delle altre risposte è corretta. Una modalità di controllo è caratterizzata da un'azione di intervento sulle variabili controllate e un'azione di misura sulle variabili di ingresso. Una modalità di controllo è caratterizzata da un'azione di intervento e un'azione di conoscenza. La prima misura, in maniera diretta o indiretta, l'effetto della seconda. Come viene rappresentata la struttura di un sistema complesso?. Come una lista ordinata multivello. Come una struttura gerarchica di grafo bipartito. Nessuna delle altre risposte è corretta. Come una struttura gerarchica di piramide a più livelli. Come viene limitato l'effetto dei disturbi?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Attraverso l'applicazione di particolari segnali di ingresso noti a priori. Attraverso l'intervento manuale dell'operatore. Attraverso l'uso di modalità di controllo a catena chiusa o controreazione. Quali sono gli obiettivi da raggiungere a livello di campo (controllo locale)?. verifica che il funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo sia corretto, gestione delle condizioni di funzionamento in emergenza, assegnazione del valore alle variabili di controllo, assegnazione del valore ai parametri degli algoritmi di controllo. assegnazione dell'andamento desiderato della variabile di intervento, misura delle variabili controllate, della variabili interne e delle variabili esterne. determinazione della attivazione e disattivazione degli impianti, determinazione del valore da assegnare alle variabili di conduzione, valutazione della funzionalità e della efficienza del sistema controllato complesso. temporizzazione, sequenzializzazione e scelta delle strategie di intervento, verifica che sussistano le condizioni per il corretto funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo. Quali sono gli obiettivi da raggiungere a livello di conduzione?. assegnazione dell'andamento desiderato della variabile di intervento, misura delle variabili controllate, della variabili interne e delle variabili esterne. determinazione della attivazione e disattivazione degli impianti, determinazione del valore da assegnare alle variabili di conduzione, valutazione della funzionalità e della efficienza del sistema controllato complesso. verifica che il funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo sia corretto, gestione delle condizioni di funzionamento in emergenza, assegnazione del valore alle variabili di controllo, assegnazione del valore ai parametri degli algoritmi di controllo. temporizzazione, sequenzializzazione e scelta delle strategie di intervento, verifica che sussistano le condizioni per il corretto funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo. Quali sono gli obiettivi da raggiungere a livello di coordinamento?. determinazione della attivazione e disattivazione degli impianti, determinazione del valore da assegnare alle variabili di conduzione, valutazione della funzionalità e della efficienza del sistema controllato complesso. verifica che il funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo sia corretto, gestione delle condizioni di funzionamento in emergenza, assegnazione del valore alle variabili di controllo, assegnazione del valore ai parametri degli algoritmi di controllo. temporizzazione, sequenzializzazione e scelta delle strategie di intervento, verifica che sussistano le condizioni per il corretto funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo. assegnazione dell'andamento desiderato della variabile di intervento, misura delle variabili controllate, della variabili interne e delle variabili esterne. Quali sono gli obiettivi da raggiungere a livello di gestione?. temporizzazione, sequenzializzazione e scelta delle strategie di intervento, verifica che sussistano le condizioni per il corretto funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo. determinazione della attivazione e disattivazione degli impianti, determinazione del valore da assegnare alle variabili di conduzione, valutazione della funzionalità e della efficienza del sistema controllato complesso. assegnazione dell'andamento desiderato della variabile di intervento, misura delle variabili controllate, della variabili interne e delle variabili esterne. verifica che il funzionamento dei sistemi controllati a livello di campo sia corretto, gestione delle condizioni di funzionamento in emergenza, assegnazione del valore alle variabili di controllo, assegnazione del valore ai parametri degli algoritmi di controllo. A quali livello opera normalmente un Programmable Logic Controller?. campo, coordinamento e gestione. coordinamento, conduzione e gestione. campo, conduzione e coordinamento. campo, gestione e conduzione. A quale livelli si può trovare un controllo manuale (non automatico)?. campo, conduzione e coordinamento. campo, coordinamento e gestione. campo, gestione e conduzione. coordinamento, conduzione e gestione. A livello di gestione, quali sistemi di controllo agiscono sui dati?. Software finalizzati. PID. PLC. Reti logiche. Quali sono i tipi di attuatori più diffusamente utilizzati?. ad aria in pressione, a tensione continua, a tensione modulata o corrente continua. Attuatori propriamente detti (on/off, moto continuo, moto incrementale) e azionamenti (elettrici, idraulici, pneumatici). In base al tipo di uscita: on/off, analogico, digitale, digitalizzato, smart con uscite digitalizzate, intelligenti con uscite digitali. Nessuna delle altre risposte è corretta. Cosa è un trasduttore?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Un trasduttore è un elemento in grado di trasformare il segnale in ingresso da un dominio di partenza (ad es. meccanico) ad un dominio di arrivo (ad es. elettrico). Un trasduttore è un elemento in grado di misurare il valore del segnale di ingresso e trasmettere su una rete di telecomunicazione. Un trasduttore è un elemento in grado di trasformare il segnale in ingresso da un dominio analogico ad un dominio digitale. Quale è la struttura di un dispositivo di misura?. La grandezza da misurare viene inviata da un sistema di trasmissione, viene quindi amplificata e data in ingresso dispositivo di adattamento del segnale ed ad un sensore. La grandezza da misurare va in input ad un attuatore, quindi quindi ad un dispositivo di amplificazione, poi ad un sensore e quindi ad un dispositivo di adattamento del segnale per una eventuale trasmissione. Nessuna delle altre risposte è corretta. La grandezza da misurare va in input ad un sensore, quindi ad un dispositivo di amplificazione e quindi ad un dispositivo di adattamento del segnale per una eventuale trasmissione. Come sono suddivisi i dispositivi e il software di controllo?. In base al tipo di ingresso: on/off, analogico, digitale, digitalizzato, smart con uscite digitalizzate, intelligenti con uscite digitali. Ad aria in pressione, a tensione continua, a tensione modulata o corrente continua. I dispositivi di elaborazione possono essere centrali, distribuiti o locali. Nessuna delle altre risposte è corretta. Come vengono suddivisi i dispositivi di misura?. In base al tipo di uscita: on/off, analogico, digitale, digitalizzato, smart con uscite digitalizzate, intelligenti con uscite digitali. In base al tipo di ingresso: on/off, analogico, digitale, digitalizzato, smart con uscite digitalizzate, intelligenti con uscite digitali. In base alla tecnologia: idraulico, pneumatico, elettrico, meccanico. Nessuna delle altre risposte è corretta. Come viene classificata la strumentazione?. Tester, oscilloscopi e saldatori. Dispositivi di misura, attuatori, dispositivi di elaborazione della azione di controllo e sistemi informatici e di telecomunicazione. Computer, bus di campo, alimentazioni e moduli di espansione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Dato un sensore, la sua risoluzione è. rapporto fra la variazione rilevata dal sensore e la variazione della grandezza da misurare. la minima variazione della grandezza rilevata dal convertitore analogico/digitale. differenza fra il valore fornito dal sensore e il valore effettivamente misurate. la minima variazione della grandezza rilevata dal sensore. Dato un sensore, la risoluzione del convertitore è. la minima variazione della grandezza rilevata dal sensore. la minima variazione della grandezza rilevata dal convertitore analogico/digitale. differenza fra il valore fornito dal sensore e il valore effettivamente misurate. rapporto fra la variazione rilevata dal sensore e la variazione della grandezza da misurare. Dato un sensore, la precisione è. rapporto fra la variazione rilevata dal sensore e la variazione della grandezza da misurare. la minima variazione della grandezza rilevata dal sensore. la minima variazione della grandezza rilevata dal convertitore analogico/digitale. differenza fra il valore fornito dal sensore e il valore effettivamente misurate. Dato un sensore, la sensibilità è. rapporto fra la variazione rilevata dal sensore e la variazione della grandezza da misurare. la minima variazione della grandezza rilevata dal sensore. la minima variazione della grandezza rilevata dal convertitore analogico/digitale. differenza fra il valore fornito dal sensore e il valore effettivamente misurate. Un attuatore. è un dispositivo fisico in grado di trasformare un segnale in energia. nessuna delle altre risposte è corretta. è un dispositivo fisico in grado di rilevare la presenza di una variabile o il raggiungimento di un valore prefissato. è un dispositivo fisico in grado di tradurre grandezze appartenenti ad un sistema energetico in un segnale in un opportuno dominio fisico. Un trasduttore. è un dispositivo fisico in grado di trasformare un segnale in energia. è un dispositivo fisico in grado di rilevare la presenza di una variabile o il raggiungimento di un valore prefissato. è un dispositivo fisico in grado di tradurre grandezze appartenenti ad un sistema energetico in un segnale in un opportuno dominio fisico. nessuna delle altre risposte è corretta. Un sensore. è un dispositivo fisico in grado di tradurre grandezze appartenenti ad un sistema energetico in un segnale in un opportuno dominio fisico. è un dispositivo fisico in grado di rilevare la presenza di una variabile o il raggiungimento di un valore prefissato. è un dispositivo fisico in grado di trasformare un segnale in energia. nessuna delle altre risposte è corretta. Che tipo di trasformazione di energia attua un motore elettrico, un motore idraulico e quale è il loro rendimento intrinseco?. I motori elettrici da energia elettrica ad energia termica, i motori idraulici da energia fludica ad energia chimica, con alto rendimenti i primi, e basso rendimento, i secondi. Nessuna delle altre risposte è corretta. I motori elettrici da energia elettrica ad energia cinetica, i motori idraulici da energia fludica ad energia cinetica, con alto rendimenti i primi, e basso rendimento, i secondi. I motori elettrici da energia elettrica ad energia cinetica, i motori idraulici da energia fludica ad energia cinetica, con basso rendimento i primi, e alto rendimento, i secondi. Quali sono i parametri che contraddistinguono la qualità di un attuatore?. Potenza, Calore, Energia, Temperatura, Umidità, Pressione, Vibrazioni, Intensità, Tensione, Resistenza, Viscosità. Disponibilità di energia, Capacità di accumulo, Trasporto di energia, Forza movimento lineare, Coppia movimento rotativo, Sovraccarico, Movimento lineare, Movimento rotatorio, Movimento oscillatorio, Consumo di energia in stato di riposo, Regolazione della forza, Regolazione della velocità, Costi di energia, Influenza della temperatura, Trafilamenti, rischi di incidente. Tempo di salita, Tempo all'emivalore, Sovraevolngazione percentuale, Costante di tempo, Tempo di assestamento, Sovraelongazione assoluta, Errore a regime, Durata del transitorio. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quali sono i tipi di attuatori più diffusamente utilizzati?. Motori elettrici, attuatori idraulici, attuatori pneumatici. Sensori, Dispositivi di elaborazione e Reti di telecomunicazione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Muscoli, martinetti idraulici, martelli pneumatici. In cosa consiste la strumentazione smart?. La strumentazione smart effettua un controllo locale in controreazione pilotabile da un PLC. Nessuna delle altre risposte è corretta. La strumentazione smart è esclusivamente digitale ed effettua una data-processing locale utile a fornire in uscita un dato ripulito da eventuali rumori di misura. La strumentazione smart fornisce, oltre alla misura della variabile controllata, anche la misura di altre variabili significative per conoscere le condizioni operative dell'apparto su cui è montata. Quale è la strumentazione che viene comunemente impiegata in corrispondenza dei singoli livelli gerarchici con cui è rappresentata la struttura di un sistema complesso?. A livello di campo ci sono attuatori elettrici, idraulici o pneumatici e sensori deputati alla misura di grandezze fisiche. A livello di coordinamento ci sono sensori di prossimità, di fine corsa, analizzatori della visione e lettori codici. A livello di conduzione trovano sede sensori on/off di tipo a soglia. Nessuna delle altre risposte è corretta. A livello di coordinamento ci sono attuatori elettrici, idraulici o pneumatici e sensori deputati alla misura di grandezze fisiche. A livello di campo ci sono sensori di prossimità, di fine corsa, analizzatori della visione e lettori codici. A livello di conduzione trovano sede sensori on/off di tipo a soglia. A livello di conduzione ci sono attuatori elettrici, idraulici o pneumatici e sensori deputati alla misura di grandezze fisiche. A livello di coordinamento ci sono sensori di prossimità, di fine corsa, analizzatori della visione e lettori codici. A livello di campo trovano sede sensori on/off di tipo a soglia. Come è strutturata la rete di comunicazione in un sistema complesso a cui è applicata l'Automazione?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Una unica rete aziendale che connette tutti i livelli del sistema complesso senza vincoli gerarchici. Una rete a livello di campo, interconnessa ad una rete a livello di cella, interconnessa ad una dorsale aziendale. Una rete a livello di campo, separata da un'altra rete a livello di cella, a sua volta indipendente dalla dorsale aziendale. Quale è la funzione della rete di comunicazione nel controllo di un sistema complesso?. Per questioni di sicurezza, quella di permettere lo scambio di dati esclusivamente tra gli elementi afferenti allo stesso livello del sistema complesso. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quella di permettere lo scambio di dati tra i diversi livelli nonché tra elementi afferenti allo stesso livello del sistema complesso. Per questioni di scalabilità, quella di permettere lo scambio di dati esclusivamente tra i diversi livelli del sistema complesso. Quali sono le possibili modalità di configurazione di una rete di comunicazione?. Nessuna delle altre risposte è corretta. A stella o ad albero. A bus o a stella. Punto-punto o a bus. Cosa è un protocollo di rete?. Nessuna delle altre risposte è corretta. è un protocollo che può essere solo connection-oriented, utile a trasmettere l'informazione da un nodo sorgente ad un nodo destinazione attraverso l'instradamento logico dei messaggi lungo un percorso. Offre garanzie di consegna in ordine dei pacchetti, non offre controllo della congestione e gestione della qualità di servizio. è un protocollo che può essere solo connection-less, utile a trasmettere l'informazione da un nodo sorgente ad un nodo destinazione attraverso l'instradamento logico dei messaggi lungo un percorso. Offre garanzie di consegna in ordine dei pacchetti e controllo della congestione, ma offre possibilità di gestione della qualità di servizio. è un protocollo che può essere connection-less o connection-oriented, utile a trasmettere l'informazione da un nodo sorgente ad un nodo destinazione attraverso l'instradamento logico dei messaggi lungo un percorso. Non offre garanzie di consegna in ordine dei pacchetti, offre controllo della congestione e gestione della qualità di servizio. In un protocollo di comunicazione, il livello di presentazione si occupa. della definizione dei servizi per l'utente. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. della organizzazione del dialogo e sincronizzazione di programmi. della gestione della sintassi dell'informazione da trasferire. In un protocollo di comunicazione, il livello di messaggio si occupa. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. della gestione della sintassi dell'informazione da trasferire. della organizzazione del dialogo e sincronizzazione di programmi. della definizione dei servizi per l'utente. L'Internet Protocol (IP) è un protocollo di comunizione di livello. Linea. Fisico. Rete. Trasporto. Il Transmission Control Protocol (TCP) è un protocollo di comunicazione di livello. Rete. Trasporto. Linea. Messaggio. In un protocollo di comunicazione, il livello di sessione si occupa. della gestione della sintassi dell'informazione da trasferire. della organizzazione del dialogo e sincronizzazione di programmi. della definizione dei servizi per l'utente. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. In un protocollo di comunicazione, il livello di trasporto si occupa. dell'instradamento logico dei messaggi end-to-end, scelta del percorso. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. della gestione della sintassi dell'informazione da trasferire. della organizzazione del dialogo e sincronizzazione di programmi. In un protocollo di comunicazione, il livello di rete si occupa. della trasmissione di pacchetti di bit su un canale di comunicazione. la minima variazione della grandezza rilevata dal convertitore analogico/digitale. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. dell'instradamento logico dei messaggi end-to-end, scelta del percorso. In un protocollo di comunicazione, il livello di linea si occupa. della trasmissione di pacchetti di bit su un canale di comunicazione. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. della corretta trasmissione di pacchetti di dati tra nodi adiacenti e controllo di accesso al mezzo. dell'instradamento logico dei messaggi end-to-end, scelta del percorso. In un protocollo di comunicazione, il livello fisico si occupa. della corretta trasmissione di pacchetti di dati tra nodi adiacenti e controllo di accesso al mezzo. del corretto trasferimento di dati end-to-end indipendente dal tipo di rete. della trasmissione di pacchetti di bit su un canale di comunicazione. dell'instradamento logico dei messaggi end-to-end, scelta del percorso. Quale, tra i seguenti, non è un bus industriale?. Actuatorbus. Sensorbus. Devicebus. Fieldbus. Cosa è un bus di campo?. Il bus di campo (o fieldbus) è una coppia di computer industriali per il controllo distribuito di tipo real-time. Il bus di campo (o fieldbus) è una rete di computer industriali per il controllo distribuito di tipo real-time. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il bus di campo (o fieldbus) è un unico computer industriale per il controllo centralizzato di tipo real-time. Quale, tra i seguenti, non è un vantaggio tra un bus industriale e una comunicazione seriale RS-232?. semplicità della connessione: due soli fili portano i segnali ed in alcuni casi anche l'energia elettrica per l'alimentazione dei dispositivi locali di elaborazione. standardizzazione: il protocollo di comunicazione è standard e quindi non proprietario. Permette inoltre la connessione di dispositivi di fabbricazione diversa. risparmio sui costi di cablaggio e di manutenzione (fino al 40%). riduzione della complessità degli elementi interconnessi dovuta alla inferiore capacità computazionale degli end point. In quali applicazioni è preferibile utilizzare una rete logica?. Nessuna delle altre risposte è corretta. In tutte quelle che richiedono un aggiornamento continuo della azione di controllo. In tutte quelle che richiedono una continua espansione delle funzionalità, degli ingressi e delle uscite. In quelle che richiedono un tepo di risposta molto basso e quindi non garantibile da un PLC che richiede un minimo tempo di elaborazione delle microistruzioni. Come è realizzata una rete logica e un PLC?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Il PLC è un dispositivo di elaborazione di tipo digitale realizzato con circuiti elettronici. La rete logica è un computer industriale specializzato. La rete logica è un dispositivo di elaborazione di tipo digitale realizzato con circuiti elettronici. Il PLC è un computer industriale specializzato. La rete logica è un dispositivo di tipo analogico realizzato con circuiti elettronici. Il PLC è un computer industriale specializzato. In quale livello gerarchico viene utilizzato il PLC e quale deve essere la sua funzionalità?. Il PLC opera esclusivamente a livello di coordinamento per acquisire dati, temporizzare e sequenzializzare le azioni di controllo. Il PLC è utilizzato a livello di campo (attivazione delle azioni di intervento), di coordinamento (sequenziamento e temporizzazione) e di conduzione (guasti). Il PLC è utilizzato esclusivamente a livello di campo per attivare le azioni di intervento da far eseguire agli elementi singoli. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quale è la funzione di una rete logica e di un controllore a logica programmabile (PLC)?. La rete logica è un dispositivo di elaborazione di tipo analogico realizzato con circuiti elettronici in grado di svolgere funzioni complesse. Il PLC è un computer industriale specializzato in origine nella gestione dei processi industriali. Nessuna delle altre risposte è corretta. La rete logica è un dispositivo di tipo digitale realizzato con circuiti elettronici in grado di svolgere funzioni di porte logiche. Il PLC è un computer industriale specializzato in origine nella gestione dei processi industriali. Il PLC è un dispositivo di elaborazione di tipo digitale realizzato con circuiti elettrici in grado di svolgere funzioni di porte logiche. La rete logica è un computer industriale specializzato in origine nella gestione dei processi industriali. In quali classi sono suddivise le schede di ingresso di un PLC?. Schede grafiche, di rete, audio e USB. Nessuna delle altre risposte è corretta. Schede analogiche, digitali o con protocollo di comunicazione. Schede di comunicazione, speciali, di conteggio, PID e controllo assi. Quali sono gli elementi che compongono un PLC?. Resistenze, condensatori, diodi, induttanze, triodi, led, piste in rame. Rack, alimentazione, CPU, memorie, batteria tampone, real time clock, moduli di I/O, moduli dedicati, interfacce di comunicazione. Nessuna delle altre risposte è corretta. Attuatori, sensori, dispositivo di elaborazione della azione di controllo e sistema da controllare. In quali classi sono suddivise le schede di uscita di un PLC?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Schede grafiche, di rete, audio e USB. Schede analogiche, digitali o con protocollo di comunicazione. Schede di comunicazione, speciali, di conteggio, PID e controllo assi. Quali tipi di memorie utilizza un PLC?. EEPROM di sola lettura, ospita il sistema operativo; RAM di lettura e scrittura, ospita il programma utente; ROM volatile di lettura e scrittura ospita lo stato delprogramma e i valori delle variabili di ingresso e uscita. Nessuna delle altre risposte è corretta. ROM di sola lettura, ospita il sistema operativo; EEPROM di lettura e scrittura, ospita il programma utente; RAM volatile di lettura e scrittura ospita lo stato delprogramma e i valori delle variabili di ingresso e uscita. RAM di sola lettura, ospita il sistema operativo; SDRAM di lettura e scrittura, ospita il programma utente; DRAM volatile di lettura e scrittura ospita lo stato delprogramma e i valori delle variabili di ingresso e uscita. Cosa è lo "stateflow"?. è uno strumento di sviluppo grafico per sistemi basati sulla teoria dei sistemi analogici. è uno strumento di sviluppo grafico per sistemi basati sulla teoria dei sistemi dinamici continui. è uno strumento di sviluppo grafico per sistemi basati sulla teoria delle macchine a stati finiti. è uno strumento di sviluppo grafico per sistemi basati sulla teoria dei sistemi istantanei di tipo digitale. Nello stateflow, cosa caratterizza una transizione?. Una funzione integro-differenziale continua. Una funzione integro-differenziale discreta. Una condizione aritmetica di tipo reale. Una condizione booleana. Nel "GRAFCET", a cosa serve la struttura a semaforo?. A gestire l'accesso ad una risorsa in maniera mutuamente esclusiva. A decidere se una transizione è attiva oppure abilitata. Nessuna delle altre risposte è corretta. A determinare gli stati iniziali di risorse condivise. Quali, tra le seguenti affermazioni, non descrive il GRAFCET?. è un linguaggio grafico per la programmazione dei regolatori PID. è un linguaggio che presenta una sintassi molto precisa per definire gli stati, le transizioni ed i collegamenti. è una evoluzione industriale delle reti di petri. è un linguaggio standard di specifica da cui prende le mosse il sequential function chart di tipo top-down. Nel "GRAFCET", quali delle seguenti affermazioni inerenti gli stati è sbagliata?. ad ogni stato vanno associate le azioni da intraprendere quando l'elemento o il sistema da controllare è in quello stato. all'avvio del programma, ogni stato viene attivato per un ciclo di controllo. due stati vanno sempre separati da una transizione. un algoritmo di controllo è attivo quando il sistema si trova in uno stato. Nel "GRAFCET", quali delle seguenti affermazioni inerenti le transizioni è sbagliata?. uno stato deve avere una transizione in ingresso ed una in uscita. ad ogni transizione va associata una sola condizione che ne determina l'attivazione (passaggio ad un nuovo stato). una transizione connette due stati. due transizioni successive non separate da uno stato non sono possibili. Nel "GRAFCET", quali delle seguenti affermazioni inerenti la abilitazione delle transizioni è sbagliata?. una transizione attiva determina il cambio di stato. una transizione si dice abilitata quando lo stato di partenza è attivo. una transizione abilitata determina il cambio di stato. una transizione diventa attiva quando è abilitata e la condizione associata è verificata. Nel "GRAFCET", quali delle seguenti affermazioni inerenti la inizializzazione è sbagliata?. occorre definire gli stati attivi all'inizio del funzionamento. gli stati iniziali sono attivati da una transizione iniziale. gli stati iniziali si indicano con due quadretti uno dentro l'altro. gli stati iniziali possono essere più di uno. Nel "GRAFCET", quali delle seguenti non è una struttura di collegamento?. transizione. convergenza. sincronizzazione. parallelismo. Nei PLC, il linguggio LD è. un linguaggio di programmazione di basso livello molto simile all'assembler. Le istruzioni sono costituite da un operatore e da un solo operando e fanno riferimento ad un registro di memoria. ottenuto come trasposizione dei diagrammi circuitali in cui le interconnessioni rappresentano i percorsi dei segnali che collegano i vari componenti. I blocchi rappresentano le singole operazioni logiche: gli ingressi e le uscite il flusso dei dati. ottenuto applicando un formalismo grafico per la descrizione di operazioni logiche o sequenziali in termini di stati e transizioni. ottenuto come trasposizione informatica degli schemi logici dei quadri a relè. Quale, tra i seguenti, è un linguaggio di programmazione dei PLC non grafico?. LD. SFC. FBD. IL. Quale è il ciclo di elaborazione di un programma per PLC?. Lettura ingressi, Scrittura Uscite, Attesa, Elaborazione. Lettura ingressi, Elaborazione, Attesa, Scrittura Uscite. Lettura ingressi, Attesa, Elaborazione, Scrittura Uscite. Lettura ingressi, Attesa, Scrittura Uscite, Attesa, Elaborazione, Attesa. Nei PLC, il linguggio FBD è. un linguaggio di programmazione di basso livello molto simile all'assembler. Le istruzioni sono costituite da un operatore e da un solo operando e fanno riferimento ad un registro di memoria. un linguaggio di programmazione strutturato ad alto livello con un formalismo che si ispira al basic e al pascal. È adatto alla rappresentazione di procedure complesse che non potrebbero essere descritte con i linguaggi grafici. ottenuto come trasposizione dei diagrammi circuitali in cui le interconnessioni rappresentano i percorsi dei segnali che collegano i vari componenti. I blocchi rappresentano le singole operazioni logiche: gli ingressi e le uscite il flusso dei dati. ottenuto come trasposizione informatica degli schemi logici dei quadri a relè. Nei PLC, il linguggio SFC è. ottenuto come trasposizione informatica degli schemi logici dei quadri a relè. ottenuto applicando un formalismo grafico per la descrizione di operazioni logiche o sequenziali in termini di stati e transizioni. ottenuto come trasposizione dei diagrammi circuitali in cui le interconnessioni rappresentano i percorsi dei segnali che collegano i vari componenti. I blocchi rappresentano le singole operazioni logiche: gli ingressi e le uscite il flusso dei dati. un linguaggio di programmazione strutturato ad alto livello con un formalismo che si ispira al basic e al pascal. È adatto alla rappresentazione di procedure complesse che non potrebbero essere descritte con i linguaggi grafici. Nei PLC, il linguggio IL è. ottenuto come trasposizione dei diagrammi circuitali in cui le interconnessioni rappresentano i percorsi dei segnali che collegano i vari componenti. I blocchi rappresentano le singole operazioni logiche: gli ingressi e le uscite il flusso dei dati. un linguaggio di programmazione di basso livello molto simile all'assembler. Le istruzioni sono costituite da un operatore e da un solo operando e fanno riferimento ad un registro di memoria. ottenuto applicando un formalismo grafico per la descrizione di operazioni logiche o sequenziali in termini di stati e transizioni. un linguaggio di programmazione strutturato ad alto livello con un formalismo che si ispira al basic e al pascal. È adatto alla rappresentazione di procedure complesse che non potrebbero essere descritte con i linguaggi grafici. Nei PLC, il linguaggio ST è. ottenuto come trasposizione informatica degli schemi logici dei quadri a relè. un linguaggio di programmazione strutturato ad alto livello con un formalismo che si ispira al basic e al pascal. È adatto alla rappresentazione di procedure complesse che non potrebbero essere descritte con i linguaggi grafici. ottenuto come trasposizione dei diagrammi circuitali in cui le interconnessioni rappresentano i percorsi dei segnali che collegano i vari componenti. I blocchi rappresentano le singole operazioni logiche: gli ingressi e le uscite il flusso dei dati. ottenuto applicando un formalismo grafico per la descrizione di operazioni logiche o sequenziali in termini di stati e transizioni. Un programma strutturato in modo analogo al Pascal, è tipico per quale dei seguenti linguaggi?. Structurated Text. Instruction List. Ladder diagram. Functional Block Diagram. Quale, tra i seguenti, è un programma strutturato in modo analogo ad un liguaggio assemblativo. Functional Block Diagram. Ladder diagram. Instruction List. Structurated Text. Un diagramma strutturato secondo lo schema circuitale di un dispositivo di controllo a relè è tipico per quale linguaggio?. Functional Block Diagram. Structurated Text. Ladder diagram. Instruction List. Un diagramma strutturato a blocchi come un diagramma circuitale di elemementi logici semplici (and, or) o più sofisticati (flip-flop) è tipico per quale linguaggio?. Functional Block Diagram. Structurated Text. Instruction List. Ladder diagram. Quali sono le variabili di un elemento singolo?. Variabili di controllo (o di comando), variabili di coordinamento (o controllate) e variabili di disturbo. Variabili di ingresso (o di comando), variabili di uscita (o interne, o controllate) e disturbi. Variabili permanenti, variabili prevedibili e variabili casuali. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quale è la funzione di un regolatore industriale?. Migliorare le prestazioni della risposta a regime (annullando l'errore) e il relativo transitorio (massimizzando il tempo di risposta, il tempo di assestamento, il tempo all'emivalore e l'eventuale sovraelongazione). Nessuna delle altre risposte è corretta. Migliorare solo le prestazioni della risposta a regime (annullando l'errore). Migliorare le prestazioni della risposta a regime (attenuando l'errore) e il relativo transitorio (tempo di risposta, tempo di assestamento, tempo all'emivalore e eventuale sovraelongazione). In quali termini si valutano le prestazioni dinamiche di un elemento controllato?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Data una risposta sinusoidale, si valuta il transitorio, analizzando i valori del tempo di risposta, del tempo di assestamento, del tempo all'emivalore e della eventuale sovraelongazione. Data una risposta al gradino, si valuta il transitorio analizzando i valori del tempo di risposta, del tempo di assestamento, del tempo all'emivalore e della eventuale sovraelongazione. Data una risposta ad una rampa, si valuta a regime, analizzando i valori del tempo di risposta, del tempo di assestamento, del tempo all'emivalore e della eventuale sovraelongazione. In quali termini si valutano le prestazioni statiche di un elemento controllato?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Si valuta, a regime, il valore assoluto dell'errore inteso come il discostamento tra il valore ottenuto e il valore desiderato. Si valuta, nel transitorio, il valore assoluto della variabile di ingresso, inteso come il discostamento tra il valore ottenuto e il valore desiderato. Si valuta, a regime, il valore assoluto della variabile di ingresso, inteso come il discostamento tra il valore ottenuto e il valore desiderato. Che tipi di disturbi devono essere presi in considerazione?. Disturbi in ingresso, in uscita o di stato. Nessuna delle altre risposte è corretta. Disturbi prevedibili, casuali e strutturali. Disturbi di comando, di controllo o di coordinamento. Come vengono suddivisi i regolatori industriali sulla base del loro principio di funzionamento?. In base ai tipi di sensori: digitale, analogico o a protocollo. In base al tipo di tecnologia di fabbricazione: elettronici, elettrici, meccanici, idraulici o pneumatici. Nessuna delle altre risposte è corretta. In base al tipo di attuazione: ON/OFF (ad es. a relè) o di tipo continuo (ad es. PID). Quale è la differenza funzionale fra un regolatore a relè e un regolatore di tipo continuo?. Il regolatore a relè è in grado di impostare solo due valori di ingresso (ON/OFF), mentre il regolatore di tipo continuo può impostare un range di valori di ingresso. Un regolatore a relè si accende e si spegne, quindi non controlla continuamente il processo, ma lo fa solo quando è acceso, quando è spento il sistema evolve senza alcun controllo. Un regolatore a relè funziona esclusivamente con sensori continui, mentre un regolatore continuo utilizza esclusivamente sensori a soglia. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quali sono le prestazioni che possono essere ottenute applicando i diversi tipi di regolatori?. Un regolatore a relè è in grado mantenere la variabile controllata ad un valore medio costante. Un regolatore continuo è in grado di attenuare sensibilmente le oscillazioni di un regolatore a relè. Nessuna delle altre risposte è corretta. Un regolatore continuo ottiene prestazioni migliori rispetto ad un regolatore a relè solo se il sistema da controllare è sovradimensionato. Un regolatore continuo è in grado mantenere la variabile controllata ad un valore medio costante. Un regolatore a relè è in grado di attenuare sensibilmente le oscillazioni di un regolatore a relè. Quali sono i parametri che caratterizzano l'azione di intervento di un regolatore di tipo continuo?. Un regolatore continuo di tipo PID è caratterizzato da 2 parametri liberi: il tempo dell'azione derivativa e il tempo dell'azione integrale. Un regolatore continuo di tipo PID è caratterizzato da un parametro fondamentale: la costante di tempo del polo all'origine. Nessuna delle altre risposte è corretta. Un regolatore continuo di tipo PID è caratterizzato da 3 parametri liberi: costante proporzionale, la costante derivativa e la costante integrativa. Quali sono gli schemi funzionali secondo cui viene applicata l'azione derivativa?. L'azione derivativa è approssimata attraverso un filtro del primo o del secondo ordine centrati sulla banda del segnale da derivare. Il primo presenta un polo ed uno zero, il secondo presenta due poli e uno zero. L'azione derivativa è approssimata attraverso un filtro del secondo o del terzo ordine che coprono fino al doppio della banda del segnale da derivare. Il primo presenta due elementi: un polo ed uno zero, il secondo presenta tre elementi: due poli e uno zero. L'azione derivativa è realizzata in maniera esatta attraverso un filtro del primo o del secondo ordine centrati sulla banda del segnale da derivare. Il primo presenta due poli, il secondo presenta due poli e uno zero. Nessuna delle altre risposte è corretta. Quale è il significato dell'azione proporzione, dell'azione integrale e dell'azione derivativa e quali sono i loro effetti?. L'azione proporzionale agisce in maniera proporzionale all'errore in ingresso al controllore. L'azione integrale permette di soddisfare la specifica sul valore dell'errore a regime permanente, ma determina un rallentamento del transitorio rispetto a quello che aveva l'elemento in esame nel controllo a catena aperta. Un parziale miglioramento del comportamento in transitorio è ottenuto con l'azione derivativa. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'azione proporzionale agisce sull'integrale nel tempo del segnale di errore. L'azione integrale agisce agisce sul valore istantaneo del segnale di errore. L'azione derivativa agisce sul valore della variabile controllata. La componente proporzionale genera instabilità dovuta alla presenza di rumore di misura e deve essere applicata con cautela. L'azione proporzionale agisce sulla derivata del segnale di errore. L'azione integrale agisce sul suo valore istantaneo del segnale di errore e l'azione derivativa agisce sull'integrale nel tempo del segnale di errore. L'azione integrale genera instabilità dovuta alla presenza di rumore di misura e deve essere applicata con cautela. Quali sono gli schemi funzionali secondo cui viene realizzato un regolatore industriale?. Lo schema di un regolatore PID può essere di tipo elettronico o meccanico. Lo schema funzionale può anche presentare non linearità di tipo a soglia e a gradino. Lo schema di un regolatore PID può essere di tipo serie o parallelo. Lo schema funzionale può anche presentare non linearità di tipo a soglia e attrattore. Nessuna delle altre risposte è corretta. Lo schema di un regolatore PID può essere di tipo gerarchico o lineare. Lo schema funzionale può anche presentare non linearità di tipo a gradino e isteresi. Cosa si intende per il tempo della azione derivativa di un PID?. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione derivativa sia eguale a quello dell'azione integrale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a rampa. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione derivativa sia eguale a quello dell'azione proporzionale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a gradino. è data dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione derivativa sia eguale a quello dell'azione integrale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a gradino. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione derivativa sia eguale a quello dell'azione proporzionale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a rampa. Cosa si intende per il tempo della azione integrale di un PID?. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione integrale sia uguale a quello dell'azione derivativa quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a rampa. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione integrale sia uguale a quello dell'azione derivativa quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a gradino. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione integrale sia uguale a quello dell'azione proporzionale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a rampa. è dato dall'intervallo di tempo necessario affinché il contributo dell'azione integrale sia uguale a quello dell'azione proporzionale quando la variabile di errore ha un andamento del tipo a gradino. Nella predisposizione dei parametri di un PID secondo criteri sistematici, il modello semplificato è dato da: Dalla sola dinamica principale. Dalla funzione di trasferimento approssimata, con un grado del polinomio a denominatore fino al terzo grado. Dalla dinamica principale e dalla dinamica secondaria, ulteriormente semplificabile con un ritardo. Due poli complessi coniugati e uno zero. Nel controllo a controreazione, quali tra le seguenti, non è una prestazione da raggiungere necessariamente?. minimizzare il numero di poli a denominatore del controllore. attenuazione dell'effetto dei disturbi. minimizzazione dello scostamento fra l'andamento desiderato della variabile di comando e quello della variabile controllata. errore nullo nel raggiungimento del valore desiderato di ampiezza costante della variabile controllata nel funzionamento a regime permanente. In fase di tuning di un PID, cosa succede all'aumentare del tempo della azione derivativa?. Diminuisce il margine di stabilità. Aumenta il tempo della azione integrale. Diminusice la rapidità di risposta. Aumentano la rapidità di risposta e il margine di stabilità. In fase di tuning di un PID, cosa succede all'aumentare del guadagno proporzionale?. Diminuisce la rapidità di risposta. Aumenta il tempo della azione integrale. Aumenta il margine di stabilità. Aumenta la rapidità di risposta. In fase di autotuning di un regolare PID quale, tra le seguenti, non è una perturbazione normalmente utilizzata?. Rampa lineare. Composizione di sinusoidi di ampiezza predefinita e di pulsazione nota sfasate reciprocamente in moda da mantenere l'escursione entro limiti predeterminati. Gradino. Sequenza di impulsi. In fase di tuning di un PID, cosa succede all'aumentare del tempo della azione integrale?. Aumentano la rapidità di risposta e il margine di stabilità. Diminuiscono la rapidità di risposta e il margine di stabilità. Aumenta il tempo della azione derivativa. Diminuisce la rapidità di risposta. A quali sistemi da controllare conviene applicare una modalità di controllo intelligente?. Una modalità di controllo intelligente può essere applicata qualora l'osservazione del comportamento del sistema da controllare sia basata su una conoscenza approfondita della sola dinamica dominante del sistema in condizioni operative nominali. Una modalità di controllo intelligente può essere applicata qualora l'osservazione del comportamento del sistema da controllare sia basata su una conoscenza più approfondita, estesa alle possibili condizioni operative e all'influenza che l'ambiente esterno ha sul comportamento del sistema. Nessuna delle altre risposte è corretta. Una modalità di controllo intelligente può essere applicata qualora l'osservazione del comportamento del sistema da controllare sia basata sulla conoscenza approfondita del comportamento a regime del sistema, eventualmente esteso alle possibili condizioni operative e all'influenza che l'ambiente esterno ha sul comportamento statico del sistema. In cosa consiste il controllo intelligente?. L'obiettivo del controllo intelligente è quello di individuare modalità di controllo che garantiscano il raggiungimento degli obiettivi preposti e le prestazioni in maniera equivalente a quella di un PID ma con una sostanziale semplificazione nella loro applicazione senza incidere in maniera rilevante sul costo globale del sistema controllato. L'obiettivo del controllo intelligente è quello di limitare il numero di parametri manuali sui quali intervenire per configurare il sistema controllato. Un esempio di regolatore intelligente è il PID. Nessuna delle altre risposte è corretta. L'obiettivo del controllo intelligente è quello di individuare modalità di controllo che garantiscano una significativa flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi preposti, un significativo miglioramento delle prestazioni, una sostanziale semplificazione nella loro applicazione senza incidere in maniera rilevante sul costo globale del sistema controllato. Cosa significa logica fuzzy?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Nella logica fuzzy, una affermazione risulta essere vera o falsa e non esistono gradi intermedi. Tale concetto è esteso al valore assumibile dalle variabili di un sistema che deve essere univocamente determinato. Le operazioni fondamentali della logica fuzzy sono: complementazione, addizione (S-norma), sottrazione (T-norma). Nella logica fuzzy, ogni variabile è aleatoria e ha un valore non noto a priori che può però essere caratterizzato attraverso opportuni parametri statistici quali, ad esempio, il valore medio e la varianza. Le operazioni fondamentali della logica fuzzy sono: complementazione (C-norma), unione (U-norma), intersezione (I-norma). Nella logica fuzzy, una affermazione risulta essere x% vera e (1-x)% falsa, pertanto una stessa variabile può appartenere contemporaneamente a più insiemi, ognuno con un certa %. Le operazioni fondamentali della logica fuzzy sono: complementazione, unione (S-norma), intersezione (T-norma). Quali sono le peculiarità di un sistema fuzzy?. Un sistema fuzzy è costituito da tre stadi. Il primo, di Fuzzyficazione, trasforma le variabili di ingresso in variabili aleatorie. Lo stadio intermedio, di mischiaggio, descrive attraverso le operazioni logiche e aritmetiche il legame causa-effetto. L'ultimo stadio, di defuzzyficazione, restituisce i valori in uscita del sistema. Nessuna delle altre risposte è corretta. Un sistema fuzzy è costituito da tre stadi. Il primo, di Variabilizzazione, trasforma le variabili di ingresso in variabili fuzzy. Lo stadio intermedio, di inferenza, descrive attraverso le operazioni di complementazione, unione e intersezione il legame causa-effetto. L'ultimo stadio, di devariabilizzazione, restituisce i valori in uscita del sistema. Un sistema fuzzy è costituito da tre stadi. Il primo, di Fuzzyficazione, trasforma le variabili di ingresso in variabili fuzzy. Lo stadio intermedio, di inferenza, descrive attraverso le operazioni di complementazione, unione e intersezione il legame causa-effetto. L'ultimo stadio, di defuzzyficazione, restituisce i valori in uscita del sistema. Cosa sono le reti neurali e quando vengono applicate?. Nessuna delle altre risposte è corretta. Le reti neurali sono strutture di elaborazione composte da neuroni connessi e operanti in parallelo, ispirate ai sistemi nervosi biologici, in grado di emulare il comportamento delle reti neurali naturali. Vengono applicate per: apprendere associazioni complesse tra insiemi di dati, anche se imprecisi e parziali; apprendere relazioni complesse, tipicamente non lineari e multivariabili; permettere di superare le difficoltà della modellazione matematica mediante equazioni algebriche e differenziali; classificare dati in specifiche categorie in base a caratteristiche di similitudine. Le reti neurali sono strutture di elaborazione composte da neuroni connessi e operanti in parallelo, ispirate ai sistemi nervosi biologici, in grado di emulare il comportamento delle reti neurali naturali. Vengono applicate per: apprendere associazioni tra insiemi di dati dalla struttura nota; apprendere relazioni complesse, tipicamente lineari e monovariabile; permettere di modellare matematicamente sistemi le cui equazioni algebriche e differenziali sono note; classificare dati in specifiche categorie in base a caratteristiche di similitudine. Le reti neurali sono strutture di elaborazione composte da cellule biologiche animali o vegetali interconnesse e operanti in parallelo. Vengono applicate per: apprendere associazioni tra insiemi di dati dalla struttura nota; apprendere relazioni complesse, tipicamente lineari e monovariabile; permettere di modellare matematicamente sistemi le cui equazioni algebriche e differenziali sono note; classificare dati in specifiche categorie in base a caratteristiche di similitudine. Data una rete neurale, quale, tra i seguenti strati, non fa parte della rete?. Strato di ingresso. Strato di uscita. Strato dei disturbi. Strato intermedio. Data una rete neurale, quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. Per configurare una rete neurale occorre addestrarla, partendo da un insieme di valori noti delle variabili di ingresso e delle variabili di uscita. Il valore dei coefficienti viene modificato fino a minimizzare lo scarto quadratico. Le reti neurali sono strutture di elaborazione composte da molti elementi "semplici" (neuroni ) connessi e operanti in serie, ispirate ai sistemi nervosi biologici, in grado di emulare il comportamento delle reti neurali naturali. Una rete neurale è ottenuta con l'aggregazione di vari neuroni. Ad ogni neurone arrivano più variabili di ingresso. Ad ognuna di tali variabili è associato un coefficiente, il cui valore deve essere determinato in modo che la somma pesata attraverso i coefficienti e attraverso una nonlinearità, fornisca il valore della variabile di uscita. Per addestrare una rete neurale vengono utilizzati algoritmi di ottimizzazione di tipo gradiente, opportunamente adattati e modificati, in modo da migliorarne l'efficienza e la rapidità di convergenza. Gli algoritmi di sopravvivenza... ...consentono di risolvere il problema di individuare, in un insieme crescente di elementi, quello che più si avvicina alla condizione di ottimo senza dover prendere inconsiderazione indistintamente tutti gli elementi, ma selezionandone casualmente solamente uno per volta ed eliminandolo se risulta troppo distante dalle condizioni di ottimo. ...consentono di risolvere il problema di individuare, in un insieme predeterminato di elementi, quello che più si avvicina alla condizione di ottimo senza dover prendere inconsiderazione indistintamente tutti gli elementi, ma selezionandone casualmente solamente due per volta ed eliminando quello che risulta essere più distante dalle condizioni di ottimo. ...consentono di individuare l'elemento più strettamente collegato alla condizione di ottimo attivando l'evoluzione di due elementi. Dal loro incontro casuale prendono origine nuovi elementi che contengono le caratteristiche del più forte, ovvero di quello più prossimo al raggiungimento della condizione di ottimo. ...consentono di individuare l'elemento più strettamente collegato alla condizione di ottimo attivando l'evoluzione di un insieme predefinito di elementi. Dall'incontro casuale di due elementi di tale insieme prendono origine nuovi elementi che contengono le caratteristiche di entrambi e che possono essere più prossimi al raggiungimento della condizione di ottimo. Cosa sono gli algoritmi evolutivi e quando vengono applicati?. Gli algoritmi evolutivi prendono ispirazione al comportamento di una popolazione di esseri viventi per quanto riguarda la sopravvivenza e la riproduzione. Gli algoritmi evolutivi vengono applicati per: apprendere associazioni tra insiemi di dati dalla struttura nota; apprendere relazioni complesse, tipicamente lineari e monovariabile; permettere di modellare matematicamente sistemi le cui equazioni algebriche e differenziali sono note; classificare dati in specifiche categorie in base a caratteristiche di similitudine. Gli algoritmi evolutivi sono procedure di analisi dei dati finalizzate alla ricerca di una condizione fuzzy espressa in forma anche non strettamente analitica. Gli algoritmi evolutivi prendono ispirazione al comportamento di una popolazione di esseri viventi per quanto riguarda la società e i modelli culturali. Gli algoritmi evolutivi consentono di individuare l'elemento più strettamente collegato alla condizione di ottimo attivando l'evoluzione di un insieme predefinito di elementi. Nessuna delle altre risposte è corretta. Gli algoritmi evolutivi sono procedure di analisi dei dati finalizzate alla ricerca di una condizione di ottimo espressa in forma anche non strettamente analitica. Gli algoritmi evolutivi prendono ispirazione al comportamento di una popolazione di esseri viventi per quanto riguarda la sopravvivenza e la riproduzione. Nel contesto degli algoritmi evolutivi, quale tra le seguenti affermazioni è false?. Gli algoritmi evolutivi sono strutture di elaborazione composte da molti elementi "semplici" (cellule) connessi e operanti in parallelo, ispirate ai sistemi biologici complessi. Gli algoritmi evolutivi sono procedure di analisi dei dati finalizzate alla ricerca di una condizione di ottimo espressa in forma anche non strettamente analitica, utilizzando anche l'approccio fuzzy. Gli algoritmi evolutivi prendono ispirazione al comportamento di una popolazione di esseri viventi per quanto riguarda la sopravvivenza e la riproduzione. Gli algoritmi evolutivi più diffusi sono gli algoritmi di sopravvivenza e gli algoritmi genetici. In entrambi il fattore casualità ha un ruolo determinante. Gli algoritmi genetici... ...consentono di risolvere il problema di individuare, in un insieme predeterminato di elementi, quello che più si avvicina alla condizione di ottimo senza dover prendere in considerazione indistintamente tutti gli elementi, ma selezionandone casualmente solamente due per volta ed eliminando quello che risulta essere più distante dalle condizioni di ottimo. ...consentono di risolvere il problema di individuare, in un insieme crescente di elementi, quello che più si avvicina alla condizione di ottimo senza dover prendere in considerazione indistintamente tutti gli elementi, ma selezionandone casualmente solamente uno per volta ed eliminandolo se risulta troppo distante dalle condizioni di ottimo. ...consentono di individuare l'elemento più strettamente collegato alla condizione di ottimo attivando l'evoluzione di due elementi. Dal loro incontro casuale prendono origine nuovi elementi che contengono le caratteristiche del più forte, ovvero di quello più prossimo al raggiungimento della condizione di ottimo. ...consentono di individuare l'elemento più strettamente collegato alla condizione di ottimo attivando l'evoluzione di un insieme predefinito di elementi. Dall'incontro casuale di due elementi di tale insieme prendono origine nuovi elementi che contengono le caratteristiche di entrambi e che possono essere più prossimi al raggiungimento della condizione di ottimo. Quale è il significato da attribuire alla movimentazione controllata?. La movimentazione controllata è un sistema controllato complesso costituito da attuatori, sensori, sistemi di elaborazione della azione di controllo e sistemi da controllare finalizzato alla movimentazione di una flotta di veicoli industriali. Nessuna delle altre risposte è corretta. La movimentazione controllata è un sistema di movimentazione complesso è costituito da varie movimentazioni singole; ognuna, opportunamente attivata e coordinata, concorre a qualificare le prestazioni di una linea di lavorazione automatizzata. La movimentazione controllata è un sistema robotico in movimento dotato di opportuno sistema di controllo finalizzato al raggiungimento di determinate prestazioni dinamiche nel campo delle discipline industriali. Nella movimentazione controllata, il collegamento tra motore e carico può essere realizzato con: cinghia e puleggia, una o più coppie di ingranaggi, giunto cardanico, pignone e catena, vite con circolazione di sfere. cinghia e puleggia, una o più coppie di ingranaggi, giunto cardanico, pignone e catena, biella e manovella. cinghia e puleggia, una o più coppie di ingranaggi, giunto galvanico, pignone e catena, vite con circolazione di sfere. cinghia e putrella, una o più coppie di ingranaggi, giunto cardanico, pignone e catena, vite con circolazione di sfere. Nella movimentazione controllata, quale delle seguenti, non è una coppia di tipo dissipativo?. coppie di attrito statico e di primo distacco. coppie di prevalenza. coppie di disturbo e di carico. coppie di attrito viscoso. In cosa consiste la diagnosi dei guasti e come sono classificati i guasti?. La diagnosi dei guasti consiste nello stabilire un protocollo di recupero dai seguenti tipi di guasti: improvviso, incipiente, intermittente, additivo o moltiplicativo. Nessuna delle altre risposte è corretta. La diagnosi dei guasti consiste nella determinazione dell'origine dei seguenti tipi di guasti: improvviso, incipiente, intermittente, additivo o moltiplicativo. La diagnosi dei guasti consiste nella previsione e nella relativa manutenzione predittiva utile a scongiurare i seguenti tipi di guasti: improvviso, incipiente, intermittente, additivo o moltiplicativo. Nella movimentazione controllata, si deduce che si è in presenza di una dinamica rapida quando: le variazioni dell'energia cinetica sono nettamente superiori a quelle dell'energia dissipata per cui il carico è nettamente inerziale. il carico è essenzialmente di tipo dissipativo mentre quello inerziale è praticamente trascurabile. il carico inerziale non può essere trascurato rispetto a quello dissipativo ma può viene assimilato a quest'ultimo nel dimensionamento della potenza nominale del motore. il fenomeno dominante è costituito dalla influenza che la dinamica della movimentazione ha sul comportamento dell'attuatore. Nella movimentazione controllata, si deduce che si è in presenza di una dinamica molto lenta quando: il ciclo di lavorazione prevede profili di velocità con pendenza di entità limitata. i circuiti elettrici del motore si trovano a funzionare a regime permanente anche in corrispondenza di variazioni della velocità del carico. il ciclo di lavorazione prevede variazioni della velocità sufficientemente rapide e il campo di escursione comprende intervalli di funzionamento a velocità nulla. il ciclo di lavorazione prevede variazioni della velocità molto rapide con escursioni di entità elevata. Nella movimentazione controllata, si deduce che si è in presenza di una dinamica lenta quando: il fenomeno dominante è costituito dal fatto che la dinamica della movimentazione non ha effetti del tutto trascurabili sul dimensionamento del motore. i fenomeni collegabili alla dinamica incerta e a quella non lineare non possono essere trascurati nella progettazione del sistema di movimentazione. il ciclo di lavorazione prevede profili di velocità con pendenza di entità limitata e mai eccessivamente ripida. le variazioni dell'energia cinetica sono paragonabili a quelle dell'energia dissipata per cui il carico dissipativo è equivalente al carico inerziale. Nella movimentazione controllata, si deduce che si è in presenza di una dinamica molto rapida quando: la coppia dovuta all'attrito secco e a quello di primo distacco, nonché quella equivalente ai fenomeni di origine incerta, formano quasi esclusivamente la coppia dissipativa. la coppia dovuta all'attrito viscoso è di entità paragonabile a quella delle altre coppie dissipative. il fenomeno dominante è costituito dalla presenza dell'attrito viscoso e della coppia di carico. la coppia di attrito viscoso è ancora dominante rispetto a quelle di origine diversa. In cosa consiste la "fault isolation"?. determinazione dell'origine del guasto. individuazione che si è verificato un guasto. determinazione della entità del guasto, della sua durata e del suo andamento. determinazione del tipo di guasto, dell'elemento che ne è affetto e dell'istante di tempo in cui si è verificato. In cosa consiste la "fault diagnosis"?. determinazione del tipo di guasto, dell'elemento che ne è affetto e dell'istante di tempo in cui si è verificato. determinazione della entità del guasto, della sua durata e del suo andamento. individuazione che si è verificato un guasto. determinazione dell'origine del guasto. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce la "reliability"?. capacità del sistema controllato di raggiungere la funzionalità desiderata nelle condizioni operative stabilit. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. capacità del sistema controllato di non causare danni a persone e cose durante il funzionamento. In cosa consiste la "fault identification"?. individuazione che si è verificato un guasto. determinazione dell'origine del guasto. determinazione della entità del guasto, della sua durata e del suo andamento. determinazione del tipo di guasto, dell'elemento che ne è affetto e dell'istante di tempo in cui si è verificato. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce la "availability"?. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. interruzione permanente della capacità di ottenere dal sistema controllato le funzionalità previste nelle condizioni operative usuali. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. scostamento non previsto di una o più proprietà caratterizzanti le condizioni di funzionamento accettabili, usuali, standard oppure il valore di uno o di più grandezze collegate alle condizioni operative. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce una "malfunction"?. capacità del sistema controllato di non causare danni a persone e cose durante il funzionamento. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. capacità del sistema controllato di raggiungere la funzionalità desiderata nelle condizioni operative stabilit. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce la "failure"?. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. interruzione permanente della capacità di ottenere dal sistema controllato le funzionalità previste nelle condizioni operative usuali. capacità del sistema controllato di non causare danni a persone e cose durante il funzionamento. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce un "fault"?. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. interruzione permanente della capacità di ottenere dal sistema controllato le funzionalità previste nelle condizioni operative usuali. scostamento non previsto di una o più proprietà caratterizzanti le condizioni di funzionamento accettabili, usuali, standard oppure il valore di uno o di più grandezze collegate alle condizioni operative. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce un "symptom"?. scostamento non previsto di una o più proprietà caratterizzanti le condizioni di funzionamento accettabili, usuali, standard oppure il valore di uno o di più grandezze collegate alle condizioni operative. interruzione permanente della capacità di ottenere dal sistema controllato le funzionalità previste nelle condizioni operative usuali. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. cambiamento di una entità misurabile o osservabile dal valore nominale di grandezze collegate alle condizioni operative. In cosa consiste la "fault detection"?. determinazione dell'origine del guasto. determinazione del tipo di guasto, dell'elemento che ne è affetto e dell'istante di tempo in cui si è verificato. determinazione della entità del guasto, della sua durata e del suo andamento. individuazione che si è verificato un guasto. Nella diagnosi dei guasti, come si definisce la "safety"?. capacità del sistema controllato di raggiungere la funzionalità desiderata nelle condizioni operative stabilite. capacità del sistema controllato di non causare danni a persone e cose durante il funzionamento. irregolarità intermittenti e/casuali nel raggiungimento della funzionalità desiderata. capacità del sistema controllato di funzionare correttamente ed efficacemente nel tempo. Quanti elementi di memoria occupa l'algoritmo di calcolo della media mobile?. Un numero pari alla metà del totale dei campioni. Un numero variabile. Nessuna delle altre. Un numero limitato e fisso. Quale problemi risolve l'uso della media mobile, rispetto all'uso della media aritmetica?. Che il segnale utile viene attenuato, mentre rumore e disturbo sono amplificati. Che non è possibile né derivare né integrare il segnale utile. Che il rumore e il disturbo non possono essere determinati. Di overflow nella sommatoria degli elementi e di underflow nel calcolo del reciproco del numero di elementi. Quali limiti ha l'uso della media artimetica per il calcolo del segnale utile?. il segnale utile viene attenuato, mentre rumore e disturbo sono amplificati. Di overflow nella sommatoria degli elementi e di underflow nel calcolo del reciproco del numero di elementi. non è possibile né derivare né integrare il segnale utile. Il rumore e il disturbo non possono essere determinati. Ai fini della diagnostica dei guasti, quale componente di un segnale risulta maggiormente utile?. Nessuna delle altre. Il rumore. Il segnale utile. Il disturbo. L'approssimazione dovuta al campionamento e alla quantizzazione di un segnale analogico, influneza quale componente del segnale?. Il segnale utile. Il rumore. Nessuna delle altre. Il disturbo. Quale, tra i seguenti, è un metodo off-line di calcolo del valore medio?. media aritmetica. media adattativa. media pesata. media mobile. Quale è il principale svantaggio dell'uso della media aritmetica per il calcolo del segnale utile?. Il segnale utile può essere calcolato solo a posteriori. Il rumore non può essere determinato. il disturbo non può essere rilevato. il segnale utile viene attenuato. Quale, tra le seguenti relazioni, rende la media pesata uguale alla media aritmetica?. Imporre il guadagno pari 2 elevato al passo j-esimo. Imporre il guadagno pari al doppio del passo j-esimo. Imporre il guadagno pari al reciproco del passo j-esimo. Imporre il guadagno pari alla mettà del passo j-esimo. Quale andamento ha il calcolo on-line della media pesata con guadagno fisso?. presenta solo un transitorio di algoritmo. presenta sia un transitorio di algoritmo che una oscillazione di tipo periodico. presenta solo una oscillazione di tipo aperiodico. presenta solo una oscillazione di tipo periodico. Quale, tra i seguenti algoritmi, può essere visto come un sistema controllato con modalità di controllo a controreazione?. media mobile. media pesata. media aritmetica. media adattativa. Nella media adattativa, che ipotesi si fanno sull'errore di misura e sull'errore di stima?. sono costanti e pari al reciproco del passo di campionamento. sono variabili nel tempo, con andamenti di tipo a gradino o rampa lineare. sono assimilate a variabili aleatorie gaussiane, centrate sullo zero. sono assimilate a rumore bianco. Cosa è la media adattativa?. è una procedura di stima ricorsiva del valore medio basata sulla minimizzazione ad ogni passo della misura dell'errore di campionamento. è una procedura di calcolo iterativo del valore medio basata sulla quantizzazione dell'errore di misura medio. è una procedura di calcolo seriale del valore medio basata sulla minimizzazione ad ogni passo dello scarto quadratico medio. è una procedura di stima ricorsiva del valore medio basata sulla minimizzazione ad ogni passo dell'errore di stima. Quale, tra le seguenti affermazioni, è falsa?. I filtri di Bessel hanno la massima linearità nella risposta in fase (nella banda passante). I filtri di Butterworth hanno un comportamento in banda più lineare dei filtri di Bessel. I filtri di Bessel hanno un buon comportamento passa-basso. Il filtro di Butterworth introduce ritardo di fase in banda. Nel dominio della frequenza, la funzione di trasferimento del filtro di Bessel... ...ha un guadagno e una fase che variano linearmente con la pulsazione. ...ha un guadagno costante e una fase che varia linearmente con la pulsazione. ...ha un guadagno e una fase costanti. ...ha un guadagno che varia linearmente con la pulsazione e una fase costante. Quale operazione si svolge su un segnale per derivarne la banda?. si analizza lo spettro di densità di energia. si analizza lo spettro di densità di potenza. si analizza lo spettro di densità di autocorrelazione. si analizza lo spettro di densità di tempo. Un filtro passa basso ideale dovrebbe. attenuare le frequenze (in modulo e fase) entro la banda del segnale utile (banda passante del filtro) e amplificare massimamente le frequenze oltre la banda del segnale utile (banda passante del filtro). lasciare inalterate le frequenze (in modulo e fase) entro la banda del segnale utile (banda passante del filtro) e attenuare massimamente le frequenze oltre la banda del segnale utile (banda passante del filtro). amplificare le frequenze (in modulo e fase) entro la banda del segnale utile (banda passante del filtro) e le frequenze oltre la banda del segnale utile (banda passante del filtro). amplificare le frequenze (in modulo e fase) entro la banda del segnale utile (banda passante del filtro) e lasciare inalterate le frequenze oltre la banda del segnale utile (banda passante del filtro). |