Didattica dei disturbi specifici dell'apprendimento
![]() |
![]() |
![]() |
Título del Test:![]() Didattica dei disturbi specifici dell'apprendimento Descripción: didattica dei disturbi Fecha de Creación: 2023/02/27 Categoría: Otros Número Preguntas: 45
|




Comentarios |
---|
NO HAY REGISTROS |
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), sono noti anche come: Reflective Learning. Learning Objects. Learning studies. Learning Disabilities. I DSA possono manifestarsi: Solo in bambini con problematiche socio-culturali e con una scolarizzazione non adeguata. Anche in bambini intelligenti, senza problematiche socio-culturali e con una scolarizzazione adeguata. Solo in bambini con ritardo mentale. Nessuna delle risposte precedenti. Un esempio di strumento compensativo può essere: Promuovere l’utilizzo di uno o più strumenti compensativi per la lettura. “Individualizzare” l’apprendimento della lettura. Evitare la lettura ad alta voce in classe. Leggere per lui a voce alta. La Legge 170/2010: In presenza di capacità cognitive adeguate, ma in presenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, che possono quindi costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. In assenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, che quindi possono non costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. In presenza di capacità cognitive non adeguate, in presenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, che possono quindi costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. Riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. Per un alunno con diagnosi di DSA: La ASL dovrà predisporre un Piano Educativo Personalizzato. La scuola dovrà predisporre un Piano Educativo Personalizzato. Il Coordinatore pedagogico del comune di residenza dell'alunno dovrà predisporre un Piano Educativo Personalizzato. Nessuna delle risposte precedenti. Si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano le seguenti condizioni: Certificazione di DSA - richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se maggiorenne - approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente. Certificazione di DSA - approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in forma temporanea o permanente. Certificazione di DSA - richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se maggiorenne. Nessuna delle risposte precedenti. Il DM 12/07/2011 si compone di: 7 articoli. 10 articoli. 5 articoli. 9 articoli. Nel DM 12/07/2011 si parla di: Solo di strumenti compensativi. Misure compensative e strumenti dispensativi. Solo di misure dispensative. Strumenti compensativi e misure dispensative. Le Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM 12/07/2011 si compongono di: Una Premessa e di n. 7 capitoli. Una Premessa e di n. 5 capitoli. Di n. 4 capitoli. Una Premessa e di n. 3 capitoli. La didattica personalizzata: E’ sinonimo di “didattica individualizzata”. Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali, soprattutto sotto il profilo qualitativo. E’ sinonimo di “autoappredimento". Calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, ma non considera molto le differenze individuali, soprattutto sotto il profilo qualitativo. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è un documento di programmazione annuale in cui vengono esplicitati: Le regole di comportamento per ogni alunno certificato con la Legge 104/92. Gli interventi che intendono mettere in atto per ogni alunno con DSA. Gli interventi che intendono mettere in atto per ogni alunno certificato con la Legge 104/92. Nessuna delle risposte precedenti. Il PDP deve essere redatto e firmato dalle parti entro la fine del mese di: Settembre. Febbraio. Novembre. Maggio. Le poche ricerche italiane condotte con metodologie di screening per l’individuazione del rischio di DSA (e per la sua riduzione) hanno confermato come: Sia possibile rintracciare una continuità tra difficoltà di sviluppo (soprattutto linguistico) nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e difficoltà di apprendimento del codice scritto. Sia possibile rintracciare una continuità tra difficoltà di sviluppo (soprattutto linguistico) nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e difficoltà di apprendimento del codice orale. Sia possibile rintracciare una continuità tra difficoltà di sviluppo (soprattutto linguistico) nel primo anno della scuola dell’infanzia e difficoltà di apprendimento del codice scritto. Nessuna delle risposte precedenti. I DSA: Fanno parte dei cosiddetti Disturbi fisiologici, caratterizzati dalla presenza di limitazioni del funzionamento di specifiche abilità/competenze, ma con uno sviluppo nella norma del sistema nervoso. Fanno parte dei cosiddetti Disturbi di Sviluppo (neurodevelopmental disorder), caratterizzati dall’assenza di limitazioni del funzionamento di specifiche abilità/competenze, ma con uno sviluppo anomalo del sistema nervoso. Fanno parte dei cosiddetti Disturbi di Sviluppo (neurodevelopmental disorder), caratterizzati dalla presenza di limitazioni del funzionamento di specifiche abilità/competenze, derivanti da uno sviluppo anomalo del sistema nervoso. Nessuna delle risposte precedenti. Per facilitare la comprensione e gli interventi possibili, possiamo suddividere i fattori di rischio per un DSA in: Fattori neurologici e fattori personali. Fattori socio-ambientali e fattori personali. Fattori sociali e fattori antropologici. Nessuna delle risposte precedenti. Scrittura e lettura: Non sono naturali, ma l’esito di un apprendimento indotto dall’esterno. La seconda naturale e la prima l’esito di un apprendimento indotto dall’esterno. La prima è naturale, la seconda l’esito di un apprendimento indotto dall’esterno. Nessuna delle risposte precedenti. La lettura consta delle seguenti componenti: Percezione, visione, attività rappresentativa, attività simbolica. Visione, linguaggio, attività rappresentativa, attività simbolica. Percezione, visione, linguaggio, attività simbolica. Percezione, visione, linguaggio, attività rappresentativa, attività simbolica. La lateralità definisce: La mano dominante, quella che scrive. Un meccanismo di difesa del bambino. La formazione del pensiero del bambino. Nessuna delle risposte precedenti. Il modello a due vie per la scrittura ritiene che: La scrittura di parole sconosciute o di sequenze di fonemi avvenga attraverso un “processo lessicale” di Conversione Fonema- Grafema, ma che non utilizza le regole di corrispondenza tra lingua parlata e lingua scritta. La scrittura di parole sconosciute o di sequenze di fonemi avvenga attraverso un “processo non lessicale” di Conversione Fonema-Grafema, ma che non utilizza le regole di corrispondenza tra lingua parlata e lingua scritta detto “via fonologica”. La scrittura di parole sconosciute o di sequenze di fonemi avvenga attraverso un “processo non lessicale” di Conversione Fonema-Grafema, che utilizza le regole di corrispondenza tra lingua parlata e lingua scritta detto “via fonologica”. Nessuna delle risposte precedenti. Nel modello di Ferreiro e Teberosky, le fasi del processo di alfabetizzazione sono: Fase della indifferenziazione, Livello sillabico, Livello sillabico-alfabetico, Livello alfabetico. Fase della indifferenziazione, Livello presillabico, Livello sillabico, Livello sillabico-alfabetico, Livello alfabetico. Fase della indifferenziazione, Livello presillabico, Livello sillabico, Livello alfabetico. Fase della indifferenziazione, Livello presillabico, Livello sillabico-alfabetico, Livello alfabetico. La rappresentazione spaziale del bambino è dominata fino ai 7 anni circa, secondo le teorie psicologiche di Piaget, dai cosiddetti: Principi sociali. Principi antropologici. Principi neurologici. Principi topologici. Possiamo distinguere la consapevolezza fonologica in: Globale e analitica. Analitica e eterodiretta. Globale e personale. Globale e autocentrata. Quando si impara a leggere e scrivere, ci sono delle competenze cognitive (denominati prerequisiti) che sono coinvolte nel processo della letto-scrittura. Tra queste possiamo annoverare: La discriminazione visiva; la discriminazione uditiva; la memoria fonologica a breve termine; le abilità metafonologiche (o di consapevolezza fonologica); la coordinazione oculo-manuale; l’associazione visivo-verbale e l’accesso lessicale rapido; l’elaborazione semantica di anticipazione. La discriminazione visiva; la discriminazione uditiva; la memoria fonologica a breve termine; le abilità metafonologiche (o di consapevolezza fonologica); la coordinazione oculo-manuale; l’associazione visivo-verbale e l’accesso lessicale rapido. La discriminazione visiva; la discriminazione uditiva; la memoria fonologica a breve termine; le abilità metafonologiche (o di consapevolezza fonologica); l’associazione visivo-verbale e l’accesso lessicale rapido; l’elaborazione semantica di anticipazione. La discriminazione visiva; la memoria fonologica a breve termine; le abilità metafonologiche (o di consapevolezza fonologica); la coordinazione oculo-manuale; l’associazione visivo-verbale e l’accesso lessicale rapido; l’elaborazione semantica di anticipazione. Per quanto riguarda la lettura come comprensione del testo, i prerequisiti sono: La comprensione delle strutture sintattiche; la capacità di fare inferenze semantiche; la comprensione di un racconto; la memoria di lavoro. La conoscenza lessicale; la capacità di fare inferenze semantiche; la comprensione di un racconto; la memoria di lavoro. La conoscenza lessicale; la comprensione delle strutture sintattiche; la capacità di fare inferenze semantiche; la comprensione di un racconto; la memoria di lavoro. La conoscenza lessicale; la comprensione delle strutture sintattiche; la capacità di fare inferenze semantiche; la comprensione di un racconto. Secondo Olivaux, possiamo distinguere i seguenti tipi di disgrafia: Strumentali – relazionali - funzionali. Strumentali – relazionali - non espressiva della personalità dello scrivente. Strumentali – non espressiva della personalità dello scrivente. Relazionali - non espressiva della personalità dello scrivente. La disortografia è: Una difficoltà nella lettura. La difficoltà a tradurre correttamente in forma grafica i suoni che compongono le parole. Una difficoltà nel calcolo numerico. Nessuna delle risposte precedenti. Tra gli errori fonologici nella disortografia, rientrano: Inversione di lettere o sillabe - scambio di lettere - gruppi ortografici complessi. Omissione o aggiunta di lettere - inversione di lettere o sillabe - scambio di lettere. Omissione o aggiunta di lettere - inversione di lettere o sillabe - scambio di lettere - gruppi ortografici complessi. Omissione o aggiunta di lettere - inversione di lettere o sillabe - gruppi ortografici complessi. Tra gli errori non fonologici nella disortografia, rientrano: L’uso dell’H; errori con SCE/SCIE. L’uso dell’H; uso di CU – QU – CQU – QQU; errori con SCE/SCIE. L’uso dell’H; uso di CU – QU – CQU – QQU. Uso di CU – QU – CQU – QQU; errori con SCE/SCIE. La discalculia è una difficoltà specifica nell’apprendimento del calcolo che si manifesta: Nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di problemi. Nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente, nella risoluzione di problemi. Nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella risoluzione di problemi. Nel riconoscimento e nella denominazione dei simboli numerici, nella scrittura dei numeri, nell’associazione del simbolo numerico alla quantità corrispondente, nella numerazione in ordine crescente e decrescente. La discalculia va identificata: A scolarizzazione avviata e dopo un denso periodo di osservazione dei possibili cambiamenti del bambino. A scolarizzazione avviata e dopo un brevissimo periodo di osservazione del bambino. Prima della scolarizzazione e dopo un denso periodo di osservazione dei possibili cambiamenti del bambino. Nessuna delle risposte precedenti. Quali sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per l’intervento nei casi discalculia?. Strumenti per la riabilitazione e misure dispensative. Strumenti per la riabilitazione, strumenti compensativi, misure dispensative. Strumenti compensativi e misure dispensative. Nessuna delle risposte precedenti. Ancora poco analizzato e indagato rimane il libro di testo. Da una ricerca condotta da Fantozzi (2016), si cerca di stabilire se e quanto sia possibile intervenire procurando il minor danno possibile al resto della classe, integrando l’attività didattica perché tutti insieme possano lavorare sullo stresso strumento. La ricerca pone alle proprie basi due documenti fondamentali per garantire una progettazione universale nelle nostre scuole: La Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità (ONU 2006) e il DSM V. L’International Classification of Functioning, Disability and Health (OMS 2001) e il DSM V. La Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità (ONU 2006) e l’International Classification of Functioning, Disability and Health (OMS 2001). Nessuna delle risposte precedenti. Non esistono evidenze scientifiche sull’efficacia di queste misure sui livelli di leggibilità del testo per le persone con dislessia, ma è opportuno indicare tali criteri, esito di confronti tra professionisti dell’apprendimento e utili per personalizzare o individualizzare i testi scolastici nelle nostre scuole: Testo non giustificato - interruzione di riga che segua il ritmo del racconto - parole non spezzate per non interrompere il ritmo di lettura - interlinea singola tra le righe - paragrafi brevi e separati - utilizzo di immagini che facilitino la comprensione del testo. Testo non giustificato - interruzione di riga che segua il ritmo del racconto - parole spezzate per interrompere il ritmo di lettura - interlinea doppia tra le righe - paragrafi brevi e separati - utilizzo di immagini che facilitino la comprensione del testo. Testo giustificato - interruzione di riga che segua il ritmo del racconto - parole non spezzate per non interrompere il ritmo di lettura - interlinea doppia tra le righe - paragrafi brevi e separati - utilizzo di immagini che facilitino la comprensione del testo. Testo non giustificato - interruzione di riga che segua il ritmo del racconto - parole non spezzate per non interrompere il ritmo di lettura - interlinea doppia tra le righe - paragrafi brevi e separati - utilizzo di immagini che facilitino la comprensione del testo. La didattica è la teoria e la pratica dell’insegnamento ed ha per oggetto di studio: I metodi - le pratiche. I metodi - le tecniche di insegnamento. I metodi - le pratiche - le tecniche di insegnamento. Le pratiche - le tecniche di insegnamento. La didattica si articola in diverse tipologie: Didattica generale - didattica speciale - didattica sperimentale - didattica modulare - didattica disciplinare - glottodidattica - didattica personalizzata - didattica individualizzata. Didattica generale - didattica speciale - didattica sperimentale - didattica modulare - didattica disciplinare - glottodidattica - didattica individualizzata. Didattica generale - didattica speciale - didattica sperimentale - didattica disciplinare - glottodidattica - didattica personalizzata - didattica individualizzata. Didattica generale - didattica speciale - didattica sperimentale - didattica modulare - didattica disciplinare - glottodidattica - didattica personalizzata. Gli aspetti di base della didattica laboratoriale sono: La manipolazione concreta; l’utilizzo di una determinata procedura nelle varie attività; la creatività; lo “spiazzamento cognitivo”; la molteplicità dei livelli di interpretazione e dei punti di vista; la valenza metaforica; il coinvolgimento emotivo e cognitivo. La manipolazione concreta; l’utilizzo di una determinata procedura nelle varie attività; la creatività; lo “spiazzamento cognitivo”; la molteplicità dei livelli di interpretazione e dei punti di vista; la valenza metaforica. La manipolazione concreta; l’utilizzo di una determinata procedura nelle varie attività; la creatività; la molteplicità dei livelli di interpretazione e dei punti di vista; la valenza metaforica; il coinvolgimento emotivo e cognitivo. L’utilizzo di una determinata procedura nelle varie attività; la creatività; lo “spiazzamento cognitivo”; la molteplicità dei livelli di interpretazione e dei punti di vista; la valenza metaforica; il coinvolgimento emotivo e cognitivo. Gli elementi che rendono efficace la cooperazione sono: L’interdipendenza positiva - la responsabilità individuale e di gruppo - l’interazione costruttiva - la valutazione di gruppo. L’interdipendenza positiva - la responsabilità individuale e di gruppo - l’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo - la valutazione di gruppo. L’interdipendenza positiva - la responsabilità individuale e di gruppo - l’interazione costruttiva - l’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo. L’interdipendenza positiva - la responsabilità individuale e di gruppo - l’interazione costruttiva - l’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo - la valutazione di gruppo. Esistono diversi modelli di Apprendimento Cooperativo: Structural Approach - Learning Together - Student Team Learning - Complex Instruction - Communities Of Learners - Apprendistato Cognitivo. Structural Approach - Learning Together - Group Investigation - Student Team Learning - Complex Instruction - Communities Of Learners - Apprendistato Cognitivo. Structural Approach - Learning Together - Group Investigation - Student Team Learning - Communities Of Learners - Apprendistato Cognitivo. Structural Approach - Learning Together - Group Investigation - Student Team Learning - Complex Instruction - Communities Of Learners. Lo “Student Team Learning” è stato ideato da: Jack Mezirow. Robert Slavin. Daniel Goleman. Jerome Bruner. Abbiamo sempre due piani fondamentali che dobbiamo considerare se vogliamo comprendere il funzionamento di un’organizzazione: Passivo e emergente. Deliberato e emergente. Attivo e emergente. Deliberato e attivo. Le comunità di pratica (CdP) sono: Forme di aggregazione che nascono dalla volontà istituzionale e dall’interesse degli attori organizzativi di condividere impegni, costruire nuove mission, generare alleanze anche inedite tra gruppi professionali differenti. Forme di aggregazione che non nascono dalla volontà istituzionale, ma dall’interesse degli attori organizzativi di condividere impegni, ma senza costruire nuove mission e generare alleanze anche inedite tra gruppi professionali differenti. Forme di aggregazione che non nascono dalla volontà istituzionale, ma dall’interesse degli attori organizzativi di condividere impegni, costruire nuove mission, generare alleanze anche inedite tra gruppi professionali differenti. Nessuna delle risposte precedenti. Gli elementi che caratterizzano una CdP sono: Dominio – comunità – pratica. Soggetto – comunità – pratica. Gruppo – comunità – pratica. Nessuna delle risposte precedenti. Ogni docente, all’interno della propria organizzazione scolastica, troverà alcuni tipi di curricolo: Esplicito e nullo. Esplicito; implicito; nullo. Esplicito e implicito. Nessuna delle risposte precedenti. Lavorare sulle “distorsioni” significa: Rilevare le presupposizioni esplicite, le assunzioni tacite, le idee radicate nel contesto culturale cui si appartiene, che condensano le nostre idee sulla natura delle cose. Rilevare le presupposizioni implicite, le assunzioni tacite, le idee radicate nel contesto culturale cui si appartiene, che condensano le nostre idee sulla natura delle cose. Rilevare le presupposizioni implicite, le assunzioni esplicite, le idee radicate nel contesto culturale cui si appartiene, che condensano le nostre idee sulla natura delle cose, cui corrispondono da un lato un ‘sapere personale'. Nessuna delle risposte precedenti. La riflessione come processo critico (Mezirow, 2003) ha i seguenti obiettivi: L'identificazione e l'analisi delle credenze, delle ideologie, dei modelli, delle teorie, dei presupposti culturali, ideologici, istituzionali, sociali sottesi alle pratiche professionali. L'identificazione e l'analisi delle credenze, delle ideologie, dei modelli, delle teorie, dei presupposti culturali, ideologici, istituzionali, sociali sottesi alle pratiche professionali - l'identificazione, l'analisi e la trasformazione degli schemi e delle prospettive di significato che orientano gli apprendimenti in un contesto di pratica. L'identificazione, l'analisi e la trasformazione degli schemi e delle prospettive di significato che orientano gli apprendimenti in un contesto di pratica. Nessuna delle risposte precedenti. |