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didattica generale II

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Título del Test:
didattica generale II

Descripción:
didattica generale II unipegaso

Fecha de Creación: 2024/10/24

Categoría: Otros

Número Preguntas: 270

Valoración:(4)
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1. La società dell'informazione è una società: La cui fonte di ricchezza è costituita dai beni di consumo prodotti dall'industria e a cui è associata un'idea di produzione di massa. La cui fonte di ricchezza è costituita dalla conoscenza generata dalle nuove tecnologie a cui è associata l'idea di un ambiente connesso e reticolare. La cui fonte di ricchezza è costituita da beni prodotti dall'agricoltura e a cui è associata l'idea di famiglia e predominano i rapporti agricoli. La cui fonte di ricchezza è costituita dalla conoscenza genarata dalla formazione a cui è associata un'idea di educazione di massa.

2. La terza fase di sviluppo della information technology coincide con: L''avvento delle autostrade digitali o dell'informazione. L'avvento del videotext. L'avvento dei personal computer. Il lancio del primo satellite.

3. Il termine società post-industriale è stato coniato: Dallo psicologo Jean Piaget. Dall'antropologo Tadao Umesao. Dal sociologo Zygmunt Bauman. Dal sociologo americano Daniel Bell.

4. Bell preconizzò che: L'evoluzione sociale si sarebbe spostata dal capitale verso la formazione, dalla realizzazione alla concezione, dalla produzione di beni immateriali a beni materiali. L'evoluzione sociale si sarebbe spostata dall'informazione al capitale, dalla realizzazione alla concezione, dalla produzione di beni ai servizi. L'evoluzione sociale si sarebbe spostata dal capitale verso l'informazione, dalla realizzazione alla concezione, dalla produzione di beni ai servizi. L'avvento delle "autostrade digitali".

5. Il termine società dell'informazione è stato usato la prima volta: Nel 2000 nel Libro Bianco sulla sicurezza alimentare. Nel 2008 nel Libro Verde dal titolo «La vita buona nella società attiva». Nel 1993 nel Libro Bianco dal titolo «Crescita, competitività e occupazione». Nel 1995 nel Libro Bianco dal titolo «Crescita, competitività e occupazione».

6. Gli obiettivi dell'iniziativa “eEurope” presenti nel documento del Consiglio europeo di Lisbona (marzo 2000) riguardano in sintesi: La possibilità di accesso solo per pochi, creare un'Europa digitale, favorire la transizione verso l'era digitale. La possibilità di accesso ad internet per tutti (scuola, impresa, privati), creare un'Europa digitale, favorire la transizione verso l'era digitale. La possibilità di accesso ad internet per tutti (scuola, impresa, privati), creare un'Italia digitale, favorire il commercio. La possibilità di accesso solo alle aziende per favorire il commercio.

7. Il piano eEurope5 contiene: Quattro linee d'azione (eGovernment, eLearning, eHealth, eBusiness). Tre linee d'azione (eGovernment, eBusiness, eHealth). Due linee di azione (eLearning, eBusiness). Due linee d'azione (eGovernment e eBusiness).

8. Le linee di azione del governo italiano per la realizazione del Piano d'azione i2010 sono: Accessibilità, internet e minori, contenuti digitali, software open source. Connettività in larga banda, internet e minori, sicurezza e privacy. Accessibilità, connettività, software open source. Accessibilità, connettività in larga banda, internet e minori, contenuti digitali, software open source, sicurezza e privacy.

9. Nella società della conoscenza: La formazione è confinata in fasi specifiche dell'esistenza, i luoghi della formazione sono quelli del sistema educativo formale. La formazione è per tutto l'arco della vita, i luoghi della formazione si diversificano. La formazione avviene solo in contesti formali e confinata in periodi specifici dell'esistenza. La formazione è per tutto l'arco della vita, i luoghi della formazione sono quelli del sistema educativo formale.

10. Le opportunità offerte dalle ICT fanno emergere la necessità di sviluppare: Abilità comunicative. Conoscenze scientifico-tecnologico. Competenza digitale. Competenze di comunicazione.

Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno indotto dei cambiamenti nella trasmissione del sapere che: Si presenta fluido, reticolare e plurale. Si presenta fluido, chiuso e lineare. Si presenta lineare, aperto e plurale. Si presenta lineare, chiuso e circoscritto.

Secondo McLuhan: La conoscenza è situata e distribuita. Gli strumenti tecnologici sono "amplificatori culturali". I mutamenti socio-culturali sono determinati dai cambiamenti dati dall'industrializzazione. La mente è il frutto di un ambiente “mediato” dalla comunicazione e dagli strumenti che la veicolano.

Secondo il movimento attivistico, la prospettiva learner centered si caratterizza per: Apprendimento strutturato, valorizzazione del sapere, individualismo, acquisizione passiva della conoscenza. Apprendimento spontaneo, valorizzazione del fare, socializzazione, cooperazione e collaborazione, approccio problematico e co-costruzione dei percorsi. Apprendimento spontaneo, valorizzazione del fare, linearità dei percorsi di apprendimento. Autoformazione, socializzazione, acquisizione passiva della conoscenza.

Le svolte più significative che caratterizzano la storia della progettualità sono: La tradizione oggettivistica-razionalistica degli anni '50 e la tradizione comportamentista degli anni ‘80. La tradizione comportamentista degli anni '50 e la tradizione cognitivista degli anni ‘80. La tradizione oggettivistica – razionalistica degli anni '50 e la tradizione costruttivista egli anni'80. La tradizione attivistica e la tradizione comportamentista.

I successi dell'Intelligenza Artificiale hanno suscitato delle aspettative in ambito educativo, rinforzando l'orientamento razionalistico per cui: La conoscenza è il rispecchiamento della realtà, è formalizzabile e articolata in sotto-conoscenze. La conoscenza non rispecchia la realtà, è situata e formalizzabile. La conoscenza è un prodotto della costruzione attiva del soggetto, è situata e negoziata. La conoscenza è generata dalla nuove tecnologie e costituisce fonte di ricchezza.

I concetti principali che caratterizzano l'attuale costruttivismo possono essere ricondotti a tre: La conoscenza è il rispecchiamento della realtà, è formalizzabile e articolata in sotto-conoscenze. La conoscenza è scientifica, sequenziale, ”, si svolge attraverso particolari forme di collaborazione e negoziazione sociale. La conoscenza è prodotta dal soggetto, è distribuita e articolata in sotto-conoscenze. La conoscenza è prodotto di una costruzione attiva del soggetto, ha carattere “situato”, si svolge attraverso particolari forme di collaborazione e negoziazione sociale.

Il modello didattico delle communities of learners e l'approccio learner centered sono di stampo. Olistico. Costruttivista. Comportamentista. Cognitivista.

Gli ambienti creati dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione rendono l'utente: Autore critico della conoscenza, dipendente nella definizione dei percorsi di apprendimento. Lettore critico della conoscena, autonomo nella presa di decisioni. Lettore e autore, costruttore critico e creativo della conoscenza, autonomo nella definizione dei propri percorsi formativi. Lettore e autore creativo della comunicazione, autonomo nella definizi0one dei percorsi di insegnamento-apprendimento.

Il policentrismo formativo vede implicati nel processo educativo: Famiglia, scuola, media, gruppo dei pari. Famiglia, scuola,. Scuola e gruppo dei pari. Famiglia, media e gruppo dei pari.

L'approccio della Media Education è: Volto alla promozione di un atteggiamento chiuso e critico nelle attività di analisi e comprensione del mezzo. Volto alla promozione di un atteggiamento aperto e creativo nelle attività di analisi e comprensione del mezzo. Volto alla promozione di un atteggiamento aperto e critico nelle attività di ricerca. Volto alla formazione attraverso i media.

Le trasformazioni nell'ambito della comunicazione si integrano a tre paradigmi didattici: Paradigma trasmissivo, paradigma interazionista, paradigma costruttivista. Paradigma ricettivo, paradigma generativo, paradigma cognitivista. Paradigma trasmissivo, paradigma informazionale, paradigma costruttivista. Paradigma oggetivista, paradigma neo-comportamentista, paradigma cognitivista.

Secondo il paradigma trasmissivo la comunicazione è: Una performance collettiva. Lineare. Un sistema di relazioni interpersonali. Reticolare.

L'incontro tra le tecnologie e la formazione ha delineato una nuova area di ricerca teorica e di applicazione designata con l'espressione: eGovernment. eHealth. eBusiness. eLearning.

L'eLearning si caratterizza per: Compresenza spazio-temporale; unicità, immediatezza, irripetibilità; rapporto di comunicazione monomediale; azione formativa poggia sul docente; interazione uno-molti, uno-uno. Svincolamento dalla condivisione spazio-temporale; spazi di lavoro collaborativi in cui scambiare esperienze, costruire conoscenze; interazione molti-molti; accesso everywhere e anytime. Compresenza spazio-temporale; unicità, immediatezza, irripetibilità; interazione molti-molti; accesso everywhere e anytime. Svincolamento spazio-tempo; spazi di lavoro individuali; interazione uno-uno.

Un Learning Management System è: Un aula virtuale per la formazione in presenza. Un corso di formazione. Una piattaforma per la gestione, amministrazione e distribuzione della formazione in rete. Un sito web.

I learning object possono essere: Riutilizzabili, accessibili, specifici per un determinate contesto. Riutilizzabili, accessibili, interoperabili in più ambienti e contesti educative. Riservati, usabili solo in un contesto specifico. Modulari, accessibili, usabili solo in un constesto specifico.

La multimedialità: Si riferisce solo al linguaggio. Ricorre all'uso di un solo media. Si esprime su diversi fronti: linguaggi, modelli comunicativi, modalità psicologiche, sistemi culturali impliciti. Si esprime su due fronti: linguaggio e comunicazione.

Con il termine interattività si indica: L'interazione docente-allievo. Le modalità d'uso delle tecnologie in forma sincrona e asincrona. Il ruolo passivo dello spettatore. L'interazione uomo-macchina.

Secondo la cultura partecipativa l'utente: E' creatore mediale, co-costruttore e produttore dei contenuti. E' utente passivo dei contenuti. E' solo produttore di contenuti. E' un semplice consumatore di contenuti.

La figura del docente secondo il paradigma costruttivista è: Fornisce informazioni. Trasmette conoscenza. Coach che incoraggia, sostiene e agevola il lavoro. Facilitatore della comunicazione.

L'elearning è un sistema complesso che richiede l'adozione di: Nuovi modelli di insegnamento. Nuovi modelli di insegnamento-apprendimento. Nuove teorie della informazione. Nuove aule per la didattica.

La prima università che ha offerto corsi di formazione a distanza per adulti è stata: La Open University nel Regno Unito. La United states Open University. La Athabasca Uniersity Canada's Open University. La British Open University.

Le modalità tipiche delle istituzioni e delle università a distanza sono: Single mode e virtual mode. Single mode, dual mode. Virtual mode, mixed mode. Single mode, dual mode, mixed mode, virtual mode.

Le università nate secondo la logica tradizionale dell'istruzione in presenza ma associano anche la possibilità di una frequenza a distanza utilizzano un modello: Virtual mode. Single mode. Dual mode. Mixed mode.

Il modello didattico più diffuso che privilegia l'autoformazione si basa su tecnologie: Interattive quali i computer based training, i CD-ROM interattivi e le simulazioni. Collaborative quali videoconferenze e chat. Centrate sul gruppo. Interattive centrate sul gruppo.

Tra le esperienze di elearning in Italia il consorzio operativo da più anni è: EduOpen. NESSUNO. UniMercatorum. NETTUNO.

Tra le nuove figure professionali emergenti per la creazione e gestione di iniziative di elearning riconoscsiamo: Tutor, manager e sistemisti. Tutor/mediatore, progettisti didattici, manager didattico e sistemisti. Mediatore e progettisti. Facilitatori, docenti, manager, progettisti.

Il termine elearning abbina: La componente cartacea sul fronte tecnologico e la predominanza del processo di apprendimento sul versante pedagogico. La componente digitale e la predominanza del processo di insegnamento. La componente digitale sul fronte tecnologico e la predominanza del processo di apprendimento sul versante psico-pedagogico. La componente cartacea e la predominanza del processo di insegnamento.

L'accesso ai nuovi codici mediali costituisce una problematica emergente dalla configurazione di spazi e tempi della didattica in un contesto online in particolare in riferimento a questioni relative: Il superamento dei confini fisici delle aule. La fruizione passiva da parte degli utenti. Alla funzione di orientamento del docente. L'alfabetizzazione e le competenze mediali.

Il docente nella formazione a distanza svolge un ruolo di: Guida. Mediazione esperta. Controllore. Fruitore di contenuti.

In uno scenario in cui la comunicazione è sempre più mediata da uno schermo e in cui ci si rapporta sempre più con una cultura codificata in forma digitale, parliamo di: Interfacce culturali, ovvero la modalità con cui i computer distribuiscono informazioni. Interazione culturale, ovvero la modalità con cui i computer ci presentano dati e consentono di comunicare con essi. Interfacce culturali, ovvero la modalità con cui i computer ci presentano dati culturali e consentono di intragire con essi. Interfacce culturali, ovvero le modalità tipiche dei computer di rapportarsi con i dati culturali.

Manipolabilità e componibilità spostano l'utente: Da lettore a lettore/scrittore creativo. Nella sfera dell'individualizzazione e fruizione interattiva. Da una posizione di passività all'essere attivo. Nella sfera della personalizzazione e ibridazione tra diverse pratiche di fruizione e consumo.

Gli utenti nel Web 2.0 sono spinti a: Fare comunità, diventare spettatori, co-costruire dati. Fare comunità, diventare attori attivi, co-costruire dati. Rimanere isolati, essere spettatori passivi. Fare comunità ed essere solo lettori dei contenuti.

La partecipazione, la trasparenza, l'essere centrato sull'utente, sono alcune cartetteristiche: Degli strumenti del Web 2.0. Degli strumenti del Web 1.0. Degli strumenti dei media generalisti. Della stampa.

Secondo Gillmor la svolta culturale e sociale, nonché tecnologica, del Web 2.0 è costituita da: La possibilità di essere spettatori passivi delle narrazioni. La possibilità di fare comunità. La possibilità di editare una pagina Web. La possibilità di leggere un blog.

L'essere diffusi e ubiqui sono caratteristiche di: Old Media. Libri. Blog. New Media.

Secondo Rivoltella "il lavoro didattico non è trasmissione di informazioni ma: Interazione. Mediazione. Linguaggio. Trasmissione di saperi.

Le "asimmetrie" tra i docenti e gli studenti riguardano: L'accesso alle forme di sapere e alle modalità con cui esse si esprimono. L'accesso ad internet e modalità di connessione. L'accesso alle forme di sapere e alla didattica. La connettività e le interazioni.

La comunicazione, come focus della formazione del soggetto, è oggi al centro del problema didattico, quindi al centro della riflessione pedagogica, si parla dunque di: Comunicazione generativa. Comunicazione tecnologica. Comunicazione interattiva. Comunicazione formativa.

Il compito della pedagogia in uno scenario in cui le forme di comunicazine a scuola sono contagiate da strumenti e pratiche della società dell'infromazione, è triplice: Riflettere sui compiti educativi; modificare le stategie; ignorare le tasformazioni in atto. Pensare la comunicazione al suo livelo più alto; custodirne il senso oltre la trasmissione; sviluppare una pragmatica della comunicazione. Ridefinire i modelli didattici; delineare cornici di senso in cui contestualizzare l'imoegno educativo; modificare l'apparato linguistico. Rielaborare teorie; ripensare procedure metodologiche; avviare un dialogo con le altre scienze.

La mediazione è: Un'azione che privilegia le opzioni tecnologiche rispetto ai processi didattici. Un'azione di interfaccia tra le procedure tecnologiche e i processi didattici. Un'azione che privilegia i processi didattici a discapito delle procedure tecnologiche. Un'azione di interazione.

"Si pongono come interfaccia tra docente e studente, tra fruizione e erogazione, tra contenuti e piattaforma" è una delle funzioni dei. Docenti. Studenti. Facilitatori. Mediatori e-learning.

L'implementazione dei servizi elearning nella didattica incontra spesso resistenze e ostacoli da parte dei protagonisti del processo formativo come: Complicazione dell'attività di progettazine, di eclusiva pertinenza di informatici e ingegneri. Complicazione dell'attivtà docente, necessità di figure di mediazione. Facilità di progettazione dei corsi, esclusiva pertinenza di informatici e ingegneri. Complicazione dell'attività docente, facilità di progettazione del corso.

Per facilitare l'integrazione dell'elearning nel sistema universitario italiano, è necessario: Migliorare i sistemi di vlautazione e qualità. Aumentare il numero degli studenti partecipanti. Creare dei centri specializzati nel supporto e nell'implementazione di interventi in modalità elearning. Migliorare la infrastrutture.

Le piattaforme elearning sono: Potenti dispositivi di mediazione didattica e ambiente comunicativo complesso. Dispositivi di comunicazione. Gestore di utenti. Dispositivo per la produzione di contenuti digitali.

In un contesto di apprendimento mediato dalla piattaforma l'azione del docente è: Favorire l'integrazione del discente nell'ambiente formativo. Di selezionare i saperi e i contenuti multimediali per i discenti. Di guida e gestore dei contenuti. Favorire l'orientamento del discente tra gli elementi multimediali, far percepire il percorso didattico in un disegno unitario e coerente.

Il testo didattico oggi richiede una comprensione che va ben oltre la capacità di ordine sintattico-grammaticale si correla «ad azioni cognitivo-culturali, a complessi di "sapere" e di "saper fare", alla capacità di interrogare i testi, all'uso di piani organici di indagine e di strategie di "lettura", all'abilità di individuare "indici", etc. questa mutata situazione chiama in causa il concetto di: Neo-alfabetizzazione. Neo-localizzazione. Apprendimento multimediale. Competenza comunicativa e linguistica.

Le nuove possibilità per il lavoro cooperativo, la condivisione delle competenze, lo scambio interculturale, secondo il nuovo paradigma dei media rappresentano: Una sfida. Una opportunità. Un punto di forza. Un punto di debolezza.

La ridefinizione delle pratiche didattiche laboratoriali in relazione alle tecniche della produzione digitale (fare video in classe, ad esempio, approfittando dei videofonini è molto più facile che in passato), secondo il paradigma dei nuovi media, rappresenta: Una opportunità. Un punto di forza. Un punto di debolezza. Una sfida.

L'integrazione di due differenti logiche, quella di prodotto e la logica di processo, definisce l'azione relativa di introduzione della media education in aula sul piano: Sviluppo di relazioni. Controllo di operazioni intellettuali, tecnihce e materiali. Espressione. Azioni.

Uno dei profili dello scenraio comunicativo definito da Wu Ming, si definisce convergente quando: Vecchi e nuovi media si ibridano per un bisogno culturale, non solo per una scelta tecnologica e danno vita ad ambienti ricchi di sollecitazioni plurisensoriali e a forme “testuali” che accolgono diversi codici e linguaggi. La possibilità di intervenire sui contenuti mediali permette agli utenti di uscire dal dualismo obbligato tra consumo e non consumo. Ridisegna i confini geografici, situazionali, sociali. La possibilità di agire con contenuti aperti e modificabili e di manipolare, rielaborare e riproporre materiali personalizzati.

Lo scenario comunicativo che offre la possibilità di intervenire sui contenuti mediali e permette agli utenti di uscire dal dualismo obbligato tra consumo e non cosumo, definisce il profilo: Interattivo. Ineguale. Partecipativo. Quotidiano.

Tra i fattori di cambiamento determianti dagli strumenti e nei contesti di comunicazione odierna enumerati da Kress, la multimodalità è: Funzioni rappresentazionali, produttive e di comunicazione in tecnologie e dispositivi. Rappresentazioni in molti modi, ciascuno scelto da aspetti retorici per i suoi potenziali comunicativi. Accessibilità/connettività/mobilità/ubiquità delle persone e delle informazioni. La possibilità di partecipazione.

Una ricerca condotta dall'American Institute for Research sotto la direzione di Douglas Levin e Sousan Arafeh, introduce il concetto di digital disconnect, ovvero: Difficoltà di itnegrazione delle tecnologie nella pratica quotidiana. Il divario tra docenti e discenti. La mancanza di accesso a internet. Il divario esistente tra l'uso domestico di Internet degli studenti e quello proposto dall'istituzione scolastica.

La percezione che gli studenti hanno rispetto alla scuola e alle istituzioni per quanto riguarda l'uso delle tecnologie è di: Disallineamento. Allineamento. Convergenza. Integrazione.

L'ingresso dei media nella scuola porta, da parte di questa, a una ridefinizione dei propri confini culturali e soprattuto per garantire una apertura alla dimensione allargata della conoscenza deve operare un passaggio: Da una scuola basata sui saperi a basata sulle conoscenze, considerate come elementi strategici per l'apprendimento. Da una scuola di massa a scuola privata, per poter garantire l'apprendimento solo a pochi. Da una scuola a-mediale ad una scuola pluri-mediale, che consideri gli strumenti tecnologici e le risorse multimediali come elementi strategici per l'apprendimento. Da una scuola multimediale a una scuola a-mediale, che consideri lo strumento libro come unico elemetno strategico per l'apprendimento.

In ambito internazionale sono stati coniati diversi neologismi per indicare i soggetti che a partire dagli anni ‘80 sono cresciuti nell'era tecnologica, per esempio Don Tapscott nel 1998 ha introdotto il concetto di: Net Generation. New Generation. Millennial Generation. Immigrati digitali.

Il sistema di apprndimento della Net Generation si modifica e diventa: Lineare, istruzione, centrato sul docente, accumulo di nozioni, apprendimento scolastico, standardizzato, sacrificio, docente che trasmette sapere. Ipermediale, centrato sul docente, individualizzato, sacrificio, docente come guida. Ipermediale, volto alla costruzione e alla scoperta, centrato sul discente, volto a imparare a imparare, lungo tutto l'arco della vita, personalizzato, divertimento, docente come facilitatore. Ipermediale, volto alla costruzione e alla scoperta,standardizzato, apprndimento scolastico, docente come facilitatore.

Prensky nel 2001 ha coniato il termine di nativi digitali con cui indica: I nati a partire dal 1982 e rappresenta una generazione di individui la cui comunicazione e interazione con i pari si riconfigurano a partire dalle tecnologie mobili. La generazione figlia della diffusione delle tecnologie digitali. I soggetti che a partire dagli anni ‘80 sono cresciuti nell'era tecnologica. I nati a partire dalla diffusione del noto motore di ricerca.

Secondo Prensky le differenze generazionali sono date da un cambiamento che opera su diversi frotni e generato da input digitali che le nuove generazioni ricevono in fase di crescita con conseguenze su: Struttura comunicativa, sulle modalità di pensiero e sull'apprendimento. Strategie di apprendimento, sulle pratiche comunicative, sulle abilità relazionali. Struttura cerebrale, sulle pratiche comunicative, sull'attenzione che diventa situata. Struttura cerebrale (neuroplasticity); sulle modalità di pensiero (malleability), sull'attenzione di tali individui, che diventa distribuita.

In riferimento agli apprendimento, i soggetti che appartengono alla Net Geratio perferiscono: Imparare in gruppo, prediligono approccio epserienziale, riflessivo, interattivo e partecipativo, sono a proprio agio in ambienti ricchi di immagini, si impegnano in problemi collettivi e questioni sociali. Imparare da soli, prediligono un approccio eterodiretto e lineare, sono a proprio agio con i testi, si impegnano per problemi. Imparare in gruppo, prediligono apporccio esperienziale, eterodiretto e lineare, sono a proprio agio in ambienti ricchi di immagini, si impegnano in problemi collettivi e questioni sociali. Imparare in gruppo, si impegnano in problemi collettivi, prediligono ambienti a-mediali.

Lo stile comunicativo uno-molti e l'internalizzazione sono aspetti che caratterizzano: I nativi digitali. Gli immigrati digitali. I docenti. La Gamer Generation.

Rivoltella per indicare la generazione che abita la società del "multi-schermo", definisce il profilo della: iGeneration. Net Generation. Skeptic Geneartion. Screen Generation.

Il Nono Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione ha riportato due tendenze per quanto riguarda l'uso quotidiano dei media: Individualizzazione dei palinsesti, aumento degli utenti televisivi. Personalizzazione dei palinsesti sempre più mutimediali, aumento degli utenti di internet. Personalizzazione dei palinsesti, diminuzione degli utenti internet. Personalizzazione dei palinsesti, aumento degli utenti televisivi.

Il profilo del'internauta è: Anziano e istruito. Adulto e non istruito. Minore e poco istruito. Giovane e istruito.

Secondo il Nono Rapporto Censis/Ucsi sulla dieta mediatica vede nel 2011 la percentuale maggiore per: Persone con diete solo audiovisive. Persone con diete basate anche sui mezzi a stampa. Persone con diete aperte a Internet. Persone con diete chiuse a Internet.

In base al sondaggio sulla dieta mediatica protagonista assoluto dei consumi della cultura giovanile è: Internet. La stampa. La televisione. I videogame.

Secondo il Nono Rapporto Censis/Ucsi, l'opinione su internet della fascia di età tra i 30-64 anni è: Internet consente a chiunque di esprimersi liberamente. Tutti i contenuti di internet devono circolare gratuitamente. Internet è un potente mezzo al servizio della democrazia. In internet circola troppa spazzatura (video, blog, etc.).

A mettere in guardia sulle possibili semplificazioni rispetto ad una attribuzione estensiva della capacità di uso critico delle ICT da parte della generazione della rete sono: La Net Generation. I Millennial Learners. I Net Gen Skeptic. Gli immigrati digitali.

In un articolo Sue Bennett, Karl Maton e Lisa Kervin sintetizzano il dibattito in corso con ruferimento alla configurazione dei nativi digitali, mettendo in discussione i due elementi centrali del dibattito: L'esistenza di una generazione di nativi digitali e la rivendicazione secondo cui il sistema educativo debba cambiare in maniera diffusa e repentina. L'esistenza di una generazione di immigrati digitali e la rivendicazione secondo cui il sistema formativo debba rimanere immutato. L'esistenza dei nativi digitali e la necessità di una mediazione tecnologica. L'esistenza dei nativi digitali e la rivendicazione secondo cui il sistema comunicativo-tecnologico debba cambiare in maniera diffusa.

I social media, secondo la definizione fornita da Mizuko Ito, includono strumenti quali: Messaggistica istantanea, blog, social network e siti di condivisione video e foto. Libri e fumetti. Televisione, radio e carta stampata. Solo siti di condivisione video e testo.

L'uso dei social software nella didattica può contribuire alla ricomposizione delle tre modalità in cui sono state separate le azioni formative, che sono: Istituzionale e tacita. Persona, scuola e cultura. Istituzionale, relazionale e tacita. Progettazione, analisi e valutazione.

L'uso delle nuove tecnologie nei contesti quotidiani ridefiniscono le abitudini e le performance educative dei New Millennium Learners su diversi piani: Comunicativo, relazionale, formativo. Cognitivo, affettivo, socioculturale. Cognitivo, formativo. Relazionale, affettivo, comunicativo.

Nel contesto dei media digitali l'evoluzione di forme e strumenti della comunicazione porta a: Un cambiamento dei media. Un passaggio dalla lettura alla scrittura. Una metamorfosi della scrittura alfabetica. Un mutamento dei contenuti digitali.

Secondo Gunther Kress l'organizzazione dell'immagine è governata: Da una logica dello spazio e della simulataneità dei suoi elementi visivi. Dalla logica della sequenza dei suoi elementi nel tempo. Dalla logica dello spazio e della sequenza dei suoi elementi nel tempo. Dalla consequenzialità degli eventi.

Lo spazio digitale modella un nuovo linguaggio e impone l'uso di una rinnovata: Sintassi. Grammatica. Analisi logica. Comunicazione.

L'introduzione del computer è stata rivoluzionaria per la possibiltà di fare dello strumento un mezzo di espressione individuale non soltanto di fruizione di massa, ciò ha posto la questione: Dell'accesso alle informazioni. Dell'accesso a Internet. Della digitalizzazione dei contenuti. Dell'accesso a nuovi codici mediali.

L'accesso a nuovi codici e ai nuovi linguaggi dei media elettronici rende necessarie forme di: Alfabetizzazione scolastica. Comunicazione digitalizzata. Neo-alfabetizzazione. Abilità di letto-scrittura.

Il concetto chiave usato per definire il possesso dei linguaggi digitali è: Literacy. Multialfabetizzazione. Capacità comunicativa. Saper essere.

La literacy sottointende al concetto di alfabetizzazione quello di competenza alfabetica funzionale, cioè: L'abilità di applicare regole grammaticali di una lingua per formare enunciati corretti ma anche sapere quando usare correttamente questi enunciati. La capacità di capire e usare informazioni presenti in testi stampati nelle attività quotidiane per raggiungere i propri obiettivi e sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità. La competenza psicologica, relazionale e comunicativa legata alla comprensione e utilizzo delle regole dell'interazione sociale. Il saper comunicare con chiarezza e precisione.

Nell'era digitale, in cui computer, spazi digitali e strumenti del Web 2.0 attivano forme di interazione basate sulla scrittura e sui processi di autorialità condivisa, ai cittadini sono richieste: Capacità di scrittura e comprensione del testo. Capacità di lettura e di produzione consapevole dei messaggi mediali. Capacità relazionali e di produzione consapevole dei messaggi mediali. Capacità comunicative e tecno-scientifiche.

Secondo Celot e Pérez Tornero l'aspetto che distingue la media literacy dalla digital literacy è: La capacità di espressione personale. L'accesso ai media digitali. L'analisi e la valutazione. La comprensione critica.

La concreta possibilità di utilizzo dei media, che si articola nell'accesso fisico ai media e ai contenuti mediali e nella capacità - cognitiva e pratica di utilizzare adeguatamente questi media, è la definizione della competenza: Accesso. Analisi. Competenza comunicativa. Valutazione.

Le cinque "c" della media literacy che riassumono le competenze in cinque aree sono: Comprensione, comunicazione, creatività, connettività, cittadinanza attiva. Comprensione, pensiero Critico, produzione Creativa, consapevolezza Culturale e Cittadinanza attiva. Pensiero Critico, consapevolezza culturale, comunicazione, capacità, connessione. Comprensione, pensiero critico, Cittadinanza attiva, controllo, creatività.

"Lo spazio formale in cui si istituzionalizzano e si processa sistematicamente l'apprendimento e l'insegnamento" definisce il: Ambiente relazionale. Contesto di socializzazione. Contesto educativo. Contesto lavorativo.

I professori/educatori favoriscono l'acquisizione della media literacy attraverso: I curricula. Attività di produzione. Condizioni di accesso. L'ambiente sociale.

Gli enti formativi attraverso l'uso delle stesse tecnologie didattiche potrebbero fornire concrete azioni e strumenti di scaffolding e contribuire a ridurre la distanza tra formale e informale, dando vita a: Una metodologia didattica. Un sistema formativo integrato. Una teoria della comunicazione. Un sistema biologico.

Secondo Maria Ranieri per diventare internauti bisogna: Acquisire delle abilità per scrivere, fare conti e per analizzare le informazioni. Acquisire delle competenze per organizzare il lavoro e controllare le proprie attività. Acquisire delle attitudini che consentono una buona relazione tra chi le possiede e l'ambiente. Acquisire un insieme di conoscenze, capacità e abilità per leggere in modo critico, per valutare la credibilità e l'affidabilità, per creare informazioni.

La competenza mediale richiesta all'insegnante si esplica: A livello di conoscenze e di utilizzo degli spazi e dei processi mediali. A livello relazionale e culturale. A livello di literacy (alfabetizzazione) e a livello di cultura. A livello di analisi e di produzione di contenuti.

L'università può contribuire al passaggio dall'a-mediale al multimediale a cui si associano caratteristiche quali: Individualismo, linearità. Pluralismo, apertura e complessità. Connettività, chiusura e circolarità. Linearità, passività e individualismo.

Per poter verificare il raggiungimento di un obiettivo è necessario descriverlo in termini di: Conoscenza. Performance. Compito. Giudizio.

Le finalità della velutazione possono essere: Valoriale, esperienziale. Performativa. Diagnostica, sommativa, formativa. Operativa, funzionale.

"Le operazioni valutative che si compiono su un porgetto didattico prima che venga attuato", si riferisce a quale tipologia di valutazione: Di sistema. Del profitto. Monitoraggio del processo. Di progetto.

Se un valutatore si adegua a dei criteri di valutazione espliciti e condivisi, si parla di: Autovalutazione. Eterovalutazione. Valutazione tra pari. Valutazione sommativa.

Nell'eterovalutazione la valutazione dei prodotti e delle prestazioni è ad opera di: Studenti. Docenti e tutor. Gruppo dei pari. Dirigenti.

Gli svantaggi della valutazione di gruppo possono essere: La produzione di critiche costruttive e l'aumento di autostima. L'attivazione di leadership e sudditanze, produzione di critiche non costruttive. L'autoefficacia e la motivazione. I processi metacognitivi.

La valutazione degli apprendimenti riguarda: I prodotti e i processi. I docenti. Il compito. Il sistema.

Quando la valutazione non esprime solo giudizi ma raccoglie infromazioni sull'attività intellettiva stimolata dai compiti di apprendimento per promuovere lo sviluppo e potenziamento delle capacità individuali, parliamo di: Valutazione del compito. Valutazione diagnostica. Valutazione sommativa. Valutazione formativa.

La realtà a cui il soggetto deve adattarsi e in base alla quale vengono apprezzati i suoi movimenti di adeguamento, fa riferimento al criterio di: Consapevolezza. Realtà. Adeguatezza. Relazione.

Nell'ambito della valutaizone una delle differenze tra la formazione in presenza e la formazione a distanza fa riferimento a: Spazio. Rapporti interpersonali. Tempo lavorativo. Valutazione tra pari.

L'essere soggetto attivo nel proprio processo di apprendimento si esplica nella costruzione e ricostruzione della conoscenza, facendo emergere il carattare dell'apprendimento: Attivo e coinvolgente. Lineare e chiuso. Reticolare. Costruttivo e costruzionista.

Le relazioni e gli scambi favoriti dalla rete che permette di reperire saperi, riassemblarli, producendo un nuovo prodotto, attribuendo un nuovo significato e restituiendoli alla rete, sono descritti da Lévy con l'espressione di: Intelligenza multipla. Intelligenza collettiva. Ignoranza collettiva. Intelligenza artificiale.

Le istanze valutative che si riferiscono all'apprendimento situato attengono: Alla capacità di situare i saperi appresi in situazioni, contesti reali, l'uso di conoscenze e abilità nella risoluzione dei problemi. Alle abilità metacognitive e al grado di autoconsapevolezza. Alla capacità di gestire la non linearità. Alla capactià di costruire/decostruire conoscenza.

Nell'ambito della valutazione della formazione a distanza uno dei problemi riguarda: La possibilità di verificare l'informazione. La possibilità di verificare la valutazione. La possibilità di verificare il reale raggiungimento degli obiettivi. La possibilità di verificare la classificazione.

Gli obiettivi rappresentano lo scopo da conseguire e si possono distinguere in obiettivi: Metacognitivi e formativi. Educativi e didattici. Lineari e complessi. Sintesi e interpretativi.

Bloom ha elaborato una tassonomia degli obiettivi cognitivi che sono: Conoscenza, abilità, sapere. Conoscenza, adattamento, educazione, relazione. Comprensione,sintesi, socializzazione, formazione. Conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, valutazione.

La tassonomia formulata da Anderson, Krathwohl et al. Diversamente dalla tassonomia di Bloom tiene in considerazione: I prodotti dell'apprendimento. Le relazioni sociali. I processi di pensiero. L'interazione.

Per la categoria del ricordare le richieste valutative per l'abilità mnemonica sono: Calcolare, risolvere, costruire. Elenca, definisci, dai un nome. Spiegare, interpretare, riassumere. Inventare, ideare, progettare.

Per verificare il possesso della capacità di identificare, separare elementi, evindiare relazioni e valutare la rilevanza di dati utili per il raggiungimento degli obiettivi, si può usare come consegna valutativa: La mappa concettuale. Il sociogramma. L'interrogazione orale. I test.

Alle categorie di Anderson e Krathwohl si possono aggiungere altre due categorie: Leggere e scrivere. Socializzare e parlare. Comunicare e cooperare. Comunicare e scrivere.

Attraverso la valutaizone si incide su: Atteggiamento e formazione della personalità dello studente. Educazione dello studente. Percezione e educazione dello studente. Comunicazione e relazione.

L'atto valutativo se mal gestito rischia di diventare uno strumento: Motivante. Demotivante. Divertente. Confortante.

Progettare un piano di valutazione prevede: La definizione degli obiettivi e strumenti. La definizione degli obiettivi, degli strumenti, del "cosa" valutare, degli attori, del quando valutare. La definizione delle interazioni e del piano comunicativo. La definizione degli strumenti tecnologici.

I tre momenti del processo di apprendimento sono: Analisi, valutazione, interazione. Comunicazione, elaborazione. Processo, prodotto, integrazione. Acquisizione, elaborazione, verifica.

La competenza è composta da: Conoscenza, comunicazione, relazione. Sapere, strumenti, valutazione. Conoscenza, abilità, meta-qualità. Qualità, quantità.

Quando si parla di conoscenza procedurale siamo nella sfera: Del sapere. Del saper fare. Del saper essere. Del saper diventare.

Per la rilevazione di dati quantitativi si utilizzano: Prove strutturate. Prove non strutturate. Prove semistrutturate. Interviste.

Le prove usate dai docenti per la verifica e il controllo degli apprendimenti sono costituite da: Uno stimolo fornito in una situazione artificiale che induce una risposta. Una causa che produce un effeto. Una domanda. Un obiettivo e uno strumento.

Lo strumento che consente una raccolta ssitematica e ragionata dei prodotti/elaborati dello studente, scelti in base a obiettivi, competenze e criteri predefiniti, è: Le mappe concettuali. Il diario di bordo. L'e-portfolio. Il test.

Il poster affisso in uno spazio condiviso della rete, consente la: L'eterovalutazione. Valutazione tra pari. Comunicazione. Socializzazione.

I nuovi scenari del mondo del lavoro richiedono un diffuso investimento nella formazione professionale con l'attivazione di progetti aziendali che mirano a: Educazione mediale. Lifelong learning. Fomazione a distanza. Educazione.

Gli ambienti learner centered mirano a generare un: Sodalizio con gli studenti. Ambiente di socializzazione. Sistema formativo paritetico. Significato condiviso.

Davide Boud sostiene che i docenti nel progettare delle strategie multiformi di valutazione, diventare manager dei processi di valutazione e consulenti degli studenti, debbano anche: Incontrare le percezioni e i bisogni reali degli studenti. Incontrare i sogni degli studenti. Porsi come guide, trasmettitori dei saperi. Sviluppare.

L'approccio didattico che incoraggia la metacognizione, considera gli studenti come: Learner oriented. Studenti. Passivi spettatori. Intellectual performers.

Authentic assessment, performance based assessment, portofolio-based assessment, sono approcci che rientrano in un più ampio dibattito accedemico sul: New assessment. Learner centered. Apprendimento basato sui problemi. Valutazione sommativa.

Wiggins con l'educative assessment ribadisce il valore educativo della valutazione che si basa su: Consapevolezza e controllo dei compiti. Sviluppo di creatività e comunicazione. Autenticità e significatività dei compiti e valore orientativo del feedback. Apprendimento formale.

Nelle linee guida per la progettazione di ambienti di apprendimento autentici per l'alta formazione, un'attività autentica che richiede agli studenti di collaborre nel definire un compito e dei sotto-compitit per il completamento dell'attività, richeide che tale attività debba essere: Deve avere rivelanza nel mondo fantastico. Mal definita. Un compito semplice. Slegata dal contesto.

L'appredimento significativo è attivo, costruttivo, intenzionale, cooperativo, autentico e si verifica attraverso una serie di azioni: Educazione, certificazione, lettura. Isolamento, trasmissione, progettazione, valutazione. Investigazione, esplorazione, lettura, certificazione, modellamento. Investigazione, esplorazione, scrittura, modellamento, comunicazione, progettazione, visualizzazione, valutazione.

Il metodo usato ampiamente nei contesti di alta formazione che facilita l'integrazione dei saperi disciplinari, dei singoli contenuti didattici agli obiettivi concreti dell'apprendimento, è quello de: Authentic assessment. Peer assessment. Certificazione. Valutazione sommativa.

L'authentic assessment è un porcesso continuo che include: Riflessione e formazione. Autovalutazione e eterovalutazione. Valutazione del gruppo e interazione. Socializzazione e riflessione.

Il planning, l'evidence collection, l'interpretation, l'utilization, l'evaluation, sono le cinque fasi che permetto un ciclo ottimale della: Valutazione sommativa. Valutazione tra pari. Valutazione formativa. Autovalutazione.

L'azione conclusiva del processo e la messa in risalto del successo o insuccesso raggiunto in termini degli obiettivi previsti dal programma, definisce: La dimensione sommativa della valutazione. La dimensione formativa della valutazione. La dimensione educativa della valutazione. La dimensione metacognitiva della valutazione.

John Biggs propone una riflessione sulla distinzione e sulla precisa definizione della valutazione partendo dalla domanda: Cosa valutare. Perché valutare. Quando valutare. Chi valutare.

L'elemento di cambiamento introdotto dall'approccio dell'assessment for learning riguarda: La constatazione del numero di risposte corrette. Il coinvolgimento dei docenti. La definizione di punteggi assegnati a unità. Il conivolgimento degli studenti nel processo di valutazione.

Dallo studio condotto nel 2001 da Effie Maclellan è emerso gli studenti percepiscono la valutazione come attività: Centrata sul docente. Centrata sul problema. Centrata sul discnete. Centrata sulla formazione.

Per mezzo dell'e-portfolio gli studenti hanno la possibilità di: Creare un ambiente di apprendimento. Formare un gruppo. Sviluppare e contemporaneamente valutare la propria conoscenza. Promuovere un apprendimento lineare.

Promuove l'apprendimento profondo, migliora l'abilità del discente nel trasferimento di una conoscenza nei contesti reali e motiva lo studente a diventare un lifelong learner, si tratta del: Compito di matematica. Compito autentico. Test di autovalutazione. Diario di bordo.

L'approccio proposto da David Carless, che rappresenta un tentativo di combinazione fra la valutazione formativa e quella sommativa, è quello del: Learning-oriented assessment. Learner centerd. Peer assessment. Group assessment.

I principali ruoli assunti dalla valutazione sono: Quantitativa e qualitativa. Integrazione e relazione. Verifica e controllo. Valutazione orientata alla certificazione e valutazione orientata all'apprendimento.

I macro-principi del learning oriented assessment riguardano i compiti di valutazione come compiti di apprendimento; coinvolgimento degli studenti; e: Discussione dei prodotti. Feedback tempestivo e lungimirante. Comunicazione molti-molti. Monitoraggio del docente.

Nella nuova visione della valutazione cambiano i ruoli ma anche le funzioni dei protagonisti della formazione, nello specifico gli studenti possono: Ricopiare i propri prodotti attraverso i media. Documentare i propri processi di apprendimento con strategie indirette quali il portfolio. Documentare i propri prodotti attraverso l'uso di test. Aumentare i propri voti attraverso le interrogazioni.

Tra la varie definizioni di portfolio, quella proposta da Arter e Spandel descrive il portfolio come: "Uno strumento di rilevazione dati, a basso grado di strutturazione usato nell'osservazione sperimentale. Il soggetto descrive in forma di narrazione libera tutte le informazioni rilevanti per la ricerca,…". "Un problema aperto e complesso posto agli studenti per dimostrare la loro padronanza di qualcosa". "Una raccolta finalizzata del lavoro dello studente che racconta la storia dei suoi sforzi, del suo progresso o del suo successo in una o più discipline scolastiche. La potenzialità comunicativa e l'utilità per la formazione del portfolio sono maggiori quando gli studenti possono partecipare alla selezione del contenuto; [...]". "Metodo di indagine che ricorre all'uso dell'osservazione parteciapnte quale tecnica per la rilevazione delle informazioni".

"Trattandosi di uno strumento che può essere compilato nel corso del tempo, il portfolio permette una riflessione sui cambiamenti rilevati e sugli obiettivi raggiunti" questa descrizione si riferisce alla caratteristica del portfolio: Può offrire uno sguardo allo sviluppo nel corso del tempo. Può presentare numerosi esempi di lavoro. Può offrire opportunità di selezione e di auto-valutazione. Può offrire informazione contestuali.

Nell'e-portfolio per sostenere l'apprendimento profondo viene utilizzato come strumento cognitivo: La riflessione. L'integrazione. L'interazione. La relazione.

L'e-portfolio poiché permette allo studente di mostrare la crescita longitudinale delle proprie performance e di coinvolgere lo studente nel processo di assessment rendendolo, gradatamente, gestore dei propri successi di crescita, può essere considerato uno strumento tipico dei processi di: Peer learning. Comunicazine. Valutazione sommativa. Lifelong learning.

La proposta di progettare un e-portfolio, nell'esperienza descritta, ha cercato di favorire: La selezione e l'apprendimento lineare. La motivazione e l'apprendimento autentico. La relazione e l'apprendimento disciplinare. L'ambiente di apprendimento.

Per l'ideazione e la produzione dell'e-portfolio è richiesta una specifica: Competenza comunicativa. Abilità di lettura. Competenza autovalutativa. Conoscenza.

La sezione dedicata alle competenze sviluppate durante i percorsi formativi e professionali corredata di immagini, video o narrazioni. Si tratta di creare legami e relazioni tra i passaggi formativi, ne deriva quindi una sorta di mappa della crescita formativa, è quella intitolata: Scelte. Sviluppi. Riflessione. Lavoro.

Il portfolio usato nelle organizzazioni nell'ottica della condivisione delle competenze e del knowledge management o di self-marketing è preparato da: Uno studente. Un animale. Un professionista. Un bambino.

Il portfolio è uno strumento didattico, una specifica metodologia basata su: Assemblaggio di materiali. Costruzione di un sito web. Conoscenza. Riflessione, valutazione e autovalutazione delle proprie competenze.

Il modello LivingLab propone una nuova metodologia di ricerca: Centrata sull'utente che collabora in modo dinamico con i progettisti nello sviluppo e nella sperimentazione dei nuovi prodotti ad essi destinati. Centrata sul docente che elabora e progetta i contenuti didattici. Centrata sul cliente che incoraggia l'autoapertura e rivelazine delle emozioni. Centrata sul risultato.

Una valutazione efficace può agire su: La demotivazione e favorisce l'insuccesso formativo. La pianificazione dell'atto educativo. La motivazione ad apprendere e favorisce il successo formativo. La relazione uomo-macchina.

Gli studenti partecipano attivamente al processo di progettazione e realizzazione delle attività di valutazione nel: Co-assessment. Valutazione sommativa. Competency-based education. Modello trasmissivo della conoscenza.

Affinchè ci sia un apprendimento significativo i compiti devono essere significativi ed emergere da: Un libro. Un contesto autentico. Un laboratorio. Un sogno.

i modelli teorici del competency, evidence, task models, si riferiscono al quadro concettuale del modello: Authentic assessment. Self-assessment. Goal based. Evidence-centered design.

L'approccio goal based si basa sull'idea che: Il significato si costruisce attraverso l'asperienza e le interazioni con il contesto. Il significato è dato e le interazioni sono solo con la macchina. Bisogna misurare l'apprendimento. La valutazione è libera dagli obiettivi.

Il self-assessment e il peer-assessment sono efficaci nello sviluppo: Della comunicazione, delle abilità linguistiche. Della creatività, della relazione e capacità logiche. Del pensiero critico, della comunicazione, del lifelong learning e delle abilità collaborative. Del pensiero divergente, delle abilità linguistiche e capacità logiche.

La co-progettazione con docenti e studenti fa in modo che l'e-portfolio sia l'esito di: Una valutazione. Una lettura e analisi dei bosgni professionali e formativi. Un processo di formazione. Un aggiornamento.

I vantaggi nell'uso dell'e-portfolio come srumento di vautazione sono: Supportare la riflessione e la metacognizione, sviluppare consapevolezza, documentare e condividere successi. Supportare la motivazione, sviluppare le abllità analitiche e condividere gli insuccessi. Inefficacia dello strumento, demotivazione all'apprendimento. Sviluppare capacità creative e narrative, documentare gli insuccessi lavorativi e formativi.

Mahara è: Una città. Una piattaforma di e-portfolio open source con weblog e funzioni di social networking implementate. Un libro. Un ricercatore.

Uno spazio digitale di condivisine e scmabio, dove le persone apprendono attraverso attività di gruppo, definiscono e circoscrivono problemi e si adoperano collettivamente per trovare soluzioni, definisce: Le comunità locali. Le comunità di pratica. Le comunità di apprendimento. Le comunità di recupero.

Il modello dell'apprendistato cognitivo si basa su: Modelling, coaching, scaffolding e fading. Observation, supporting, hugging. Realization, guiding, learning. Modelling, guiding, scaffolding.

"Ogni componente trova un suo spazio particolare e si crea una sua identità particolare […] queste identità diventano intrconnesse e reciprocamente articolate attravereso l'impegno reciproco […]" questo è quanto sostiene Wenger a proposito della: Comunità di apprendimento. Comunità di pratica. Comunità locali. Comunicazione.

Perché una comunità on-line possa esistere è necessaria una elevata presenza di: Integrazione. Accoglienza e socialità. Forme di interazoine e di socialità. Relazione.

L'esperienza educativa è data dall'insieme di pratiche che si sovrappongono, ovvero: La presenza formativa, la presenza comunicativa, la presenza didattica. La presenza analitica, la presenza individuale. La presenza cognitiva, la presenza comunicativa, la presenza didattica. La presenza cognitiva, la presenza sociale, presenza didattica.

Nell'ambito della valutazione, le tecniche che favoriscono forme di collaborazione tra allievi e sostengolo lo sviluppo di un curriculum basato sulle competenze, si riferiscono alla: Valutazione sommativa. Valutazione partecipata. Valutazione percepita. Valutazione trasmissiva.

La caratteristica "gli studenti prendono consapevolezza della propria performance attraverso la valutazione del proprio lavoro e di quello dei pari" descrive una delle opportunità delle strategie di self e peer-assessment, cioè: Sviluppare la competenza valutativa. Favorire la competenza riflessiva. Favorire l'apprendimento indipendente e autonomo. Favorire l'interazione.

Il metodo che facilita e promuove la condivisione della conoscenza e delle idee tra gli studenti in un clima di reciproca collaborazione, attribuendo all'insegnante il ruolo di progettista dell'ambiente, di mediatore e di facilitatore, è quello del: Peer-learning. Cooperative learning. Peer tutor. Evaluation.

Spesso gli studenti provano disagio nell'essere giudicati dai pari (Cassidy, 2006), ma anche nel valutare il lavoro degli altri è un aspetto che riguarda lo step del peer assessment relativo a: Incremento dell'affidabilità. Gestionde della privacy. Formazione iniziale degli studenti. Scelta tra una valutazione sommativa o formativa.

"E' un processo di comunicazione tra i pari relativamente alla performance e agli standard. Gli studenti forniscono commenti dettagliati sul prodotto da valutare senza soffermarsi sull'assegnazione di un punteggio" descrive l'approccio del: Peer-assessment. Peer learning. Portfolio. Peer-feedback.

Uno dei problemi ricorrenti nelle esperienze di formazione degli adulti è: La facilità nell'attivazione di processi collaborativi online. La disponibilità degli allievi all'accesso in piattaforma. La difficoltà di attivare o promuovere processi collaborativi on-line. La forte motivazione interna ad apprendere.

Con il concetto di epistemofilia si intende definire: La demotivazione ad apprendere necessaria per generare insucesso formativo. L'assenza di ricerca della conoscenza. La motivazione ad apprendere fondamentale per realizzare esperienze formative gratificanti in ambienti digitali. La motivazione ad insegnare necessaria per la progettazione di percorsi educativi.

Le configurazioni intellettuali, sociali e organizzative che favoriscono la crescita professionale degli insegnanti e forniscono opportunità di riflessio sulle pratiche e dialogo, scrittura collaborativa e condivisa, sono definite: Learning environment. Teacher learning communities. Peer assessment. Collaborative learning.

La progettazione di un intervento di formazione per gli adulti che favorisca la realizzazione di una community of learner, l'intervento deve essere: Centrato sull'utente. Centrato sul compito. Centrato sul docente. Orientato al problema.

La disposizzione legislativa relativa alle nuove norme in materia dei disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico è: La Legge 104 del 5 febbraio del 1992. Il Decreto Legislativo 66/2017. Il DPR 122/2009. La Legge 170 dell'8 ottobre 2010.

In merito ai DSA - disturbi specifici di apprendimento - agli insegnanti è richiesto: La capacità di gestire la classe. Il possesso di competenze per conoscere e riconoscere le caratteristichce dei DSA e per organizzare giornalmente una didattica in grado di rispondere alle esigenze degli alunni. La capacità logico-deduttiva. La competenza sociale.

Nelle comunità di apprendimento on-line lo strumento maggiormente usato per la discussione tra pari e con il docente è: La posta elettronica. Il fax. Il forum. Il telefono.

Nel peer-assessment i partecipanti argomentano la propria valutazione sullabase di criteri condivisi e approvati all'interno de: La rubric. I contatti. La checklist. I deliverable.

Facilita lo sviluppo del sel-assessment e della riflessione, incoraggia il dialogo tra pari e con il docente circa i processi di apprendimento, chiarisce cosa si indende per buona performance, sono alcune delle funzioni assolte da: Un insegnante. Un libro. Un buon feedback. Una competizione.

L'assenza di feedback nell'elearning è una delle cause di: Successo degli studenti. Motivazione all'apprendimento. Percezione dell'efficacia del processo formativo. Allontanamento e insuccesso degli studenti.

La percezione della qualità del percroso formativo sui DSA è stata rilevata attraverso: Un focus group. Un questionario erogato al termine dell'esperienza. Una intervista in profondità. Un questionario ex ante.

Alla domanda "Qual è il suo grado di soddisfazione rispetto alla sua partecipazione alla community?” la percentuale dei docenti che ha dichiarato di essere mediamente soddisfatto o non soddisfatto è: Del 74%. Del 5%. Del 15%. Del 21%.

L'apprendimento si definisce “attivo” se coinvolge dinamicamente i discenti nella costruzione della conoscenza in contesti significativi, attraverso: La manipolazione di oggetti, l'osservazione, l'interpretazione dei risultati dei suoi interventi. Il grado di soddisfazione rispetto ai compiti. La comprensione del compito, la riflessione, la comprensione del perché. L'interazione e la comunicazione.

Per la valutazione della qualità delle attività in rete svolte dai singoli e dell'effucacia del progetto formativo, fondamentali sono: I dati delle interazioni in piattaforma. L'analisi delle telefonate. Le interrogazioni orali. L'analisi dei saperi trasmessi.

Il forum "Chiediamolo al prof" attivato per il corso di formazione sui DSA rivolto ai docenti, fa riferimento alla categoria del: Forum a supporto delle community con esperti tecnici. Forum a supporto delle attività. Forum moderati da esperti disciplinari che consentono la discussione su argomenti di specifico oggetto della formazione. Forum per lo scmabio informativo e il lavoro dedicati a specifici gruppi.

L'analisi del numero dei messaggi inseriti in risposta ad una discussione nei forum, permette di calcolare: La profondità del forum. L'indice di profondità di una discussione. Il successo. La densità.

Per comprendere se l'uso di tecniche collaborative nella progettazione didattica ed in particolare nella valutazione abbia incrementato la partecipazione alla comunità on-line, si è fatto ricorso a: Analisi macro del forum - opzione quantitativa. Analisi macro del forum - opzione qualitativa. Analisi micro del forum - opzione qualitativa. Analisi della chat.

Nell'analisi macro di un forum si considera: La qualità della comunicazione. Il numero di telefonate e di e-mail inviate. I contenuti dei testi scritti che vanno scomposti fino alle unità più semplici. Il numero totale dei messaggi inseriti nella discussione, il numero di nuove discussioni, il numero di risposte e il numero di visite.

Incoraggiare i docenti a valutare reciprocamente i propri prodotti attraverso interazioni e discussioni formative favorisce: La capacità sociali. La capacità di riflessione critica e di analisi. La capacità linguistica. La capacità analitica.

Le metodologie didattiche basate sull'apprendimento e sulla valutazione tra pari favoriscono: L'analisi logica, il pensiero creativo e il successo. La demotivazione e l'insuccesso. L'interazione, la comunicazione e la motivazione. Il senso di non appartenenza alla comunità e l'inefficacia del processo formativo.

Il dibattito sulla valutazione degli apprendimenti che vede da un parte la verifica globale e dall'altro il metodo analitico, riguarda: Solo gli strumenti. Solo le finalità educative. Non solo gli strumenti ma soprattutto l'oggetto e le finalità della valutazione. L'approccio.

Il modello valutativo che considera processo educativo e processo di assegnazione del punteggio come attività separate è: L'assessment culture. Il testing culture. Il monitoraggio. La valutazione tra pari.

La valutazione include diverse metriche, ma non si limita ad esse. Si dovrebbe realizzare il passaggio dal punteggio al profilo, cioè dalla quantificazione all'interpretazione, si riferisce ad una caratteristica della cultura della valutazione relativa alla: Responsabilità. Autenticità. Trasparenza. Unità di misura.

L'azione del valutare è considerata come l'espressione di implicazioni tanto deterministico/oggettive quanto probabilistico/soggetive dall'approccio: Olistico. Analitico. Tradizionale. Sommativo.

John Biggs sostiene che si può giungere al giudizio se si considera. La valutazione come attività relativa alle prestazioni di ogni singola parte. La valutazione come un'azione integrata. La valutazione come attività sommativa. La valutazione come attività di monitoraggio.

La prestazione secondo l'approccio olistico è: Il risultato della originale applicazione di una serie di saperi e conoscenze. Funzionale e strumentale del sapere. Il risultato della separazione dei singoli saperi applicati. La scomposizione delle conoscenze e abilità.

Lucia Mason per riferirsi alla connessione tra cognizione, motivazione e metacognizione nell'applicazione di una competenza, ha elaborato il concetto di: Duplice alleanza. Triplice intesa. Triplice alleanza. Triplice idea.

La valutazione degli studenti durante la performance effettiva, fa riferimento all'approccio: Meaningful learning. Performance-based assessment. Evidence-centered design. Goal based.

Il performance-based assessment è un approccio: Centrato sul docente. Centrato sui media. Tradizionale. Centrato sui bisogni degli studenti.

La consapevolezza da parte degli studenti circa la proposta valutativa e i criteri di valutazione trova una giustificazione nel concetto di: Trasparenza. Necessità. Formazione. Tradizione.

Le attività quali: valutazione ripetuta nel tempo delle abilità di base; lo sviluppo e l'uso di criteri esplicit di valutazione; l'impiego di pratiche di self-assessment; etc. sono considerate più appropriate per la: Valutazione tra pari. Valutazione sommativa. Valutazione delle performance. Valutazione critica.

Strumento di registrazione atto alla valutazione qualitativa dei compiti autentici e complessi, definisce: La checklist. La rubric. Il test. L'interrogazione.

Le rubric sono utilizzate sia come dispositivi di valutazione che come strumenti di insegnamento attraverso i quali è possibile promuovere l'apprendimento ed educare alla cultura della valutazione, si descrive il vantaggio d'uso delle rubric relativamente a: La coerenza del giudizio. La promozione del feedback. La validità delle performance. La promozione dell'apprendimento.

Le rubric costituiscono un dispositivo utile per allineare le variabili chiave della formazione (apprendimento, insegnamento, valutazione) all'interno di un sistema educativo: Teacher-centerd. Learner-centered. Peer centered. Coaching centered.

La corretta applicazione delle rubric è legata: Alla critica e divisione dei criteri. Alla comprensione e condivisione dei criteri. Alla comprensione e giudizio dei cirteri. Alla gestione e permeabilità dei criteri.

Le diverse esperienze hanno dimostrato che per un corretto uso delle rubric gli studenti devono essere: Informati. Educati. Apprezzati. Formati.

Per la costruzione di una rubric bigna partire da una prestazione complessa e individuarne: Saperi, conoscenze e particolarità. Dimensioni, attori, valutazione. Dimensioni, criteri, indicatori, livelli. Strategie, metodi e tecnologie.

"Dividono una performance in diverse sfaccettature e ogni sfaccettatura viene valutata utilizzando una scala separata" si riferisce a: Rubric analitiche. Rubric di contatti. Rubric olistiche. Valutazione.

Precisano ciò che si vuole stimare nelle dimensioni, i traguardi formativi, si riferisce a: Criteri. Indicatori. Dimensioni. Livelli.

L'interpretazione dei punteggi derivanti dalla valutazione delle prestazioni non può essere presa in considerazione se la rubric non è: Consapevole. Realizzata. Stabile. Affidabile.

L'alternanza di lezioni on-line e in presenza, l'uso integrato di diversi media, la triangolazione di diverse teorie dell'apprendimento, la sovrapposizione di molteplici approcci pedagogici, sono aspetti che permettono di realizzare una esperienza formativa in modalità: On-line. Blended. In presenza. In aula.

Il piano formativo del corso curato dall'Università di Foggia, è stato progettato secondo il modello di: Didattica per conoscenze. Didattica tradizionale. Didattica comportamentista. Didattica per competenze.

Il metodo che è stato sia oggetto dell'intervento formativo che usato durante le lezioni è: Il Project Based Learning. Il Cooperative Learning. Il Problem Based Learning. Le comunità di apprendimento.

Obiettivo principale del PBL è: Migliorare la capacità di lavorare in gruppo per risolvere problemi. Fornire la possibilità di lavorare solo individualmente. Migliorare la capacità linguistica. Favorire l'ascolto.

Il contesto di apprendimento in cui realizzare il PBL è: Di tipo cognitivista. Di tipo socio-costruttivista. Di tipo comportamentista. Di tipo post-industriale.

Nel PBL lo studente svolge un ruolo attivo, infatti non vengono date indicazioni strutturate da parte del docente, il tutto avviene attraverso: Uno studio guidato e goal oriented. Uno studio di gruppo e orientato al progetto. Uno studio auto-diretto e goal directed. Uno studio diretto dal docente.

Il ruolo del tutor nel PBL è: Di accompagnare e assistere nel processo di apprendimento, rispondere in parte alle domande, indirizzarli alla ricerca di fotni e documenti. Di facilitatore nel processo di ricerca delle informazioni. Di guida autoreferenziale nel processo di apprendimento. Di sostenere la crescita professionale.

Ridefinire il problema e avanzare possibili spiegazioni, tentativi di soluzione, si riferisce allo salto: Step 1 - Presentaazione del problema. Step 4 - Ipotesi di soluzione. Step 6 - Studio individuale. Step 4 - Obiettivi di apprendimento.

Secondo Piergiuseppe Rossi la compenetrazione tra processo di apprendimento e momento della valutazione si realizza: Nei compiti semplici e precisi usati per controllare la conoscenza appresa. Nei compiti strutturati. Nei compiti autentici e significativi usato come strumenti di authentic assessment. Nelle prove di realtà.

Le tecnologie nella metodologia del PBL funzionano come: Ambienti che posseggono affordance. Ambienti che favoriscono l'apprendimento invidviduale. Ambienti in cui si ostacola l'usabilità. Ambienti che favoriscono l'acessibilità.

Gli attori della formazione delle attività realizzate nell'esperienza sono stati: I discenti (studenti dei licei), il doente responsabile del corso, l'e-tutor. I discenti (dirigenti scolastici), i docenti dei licei e gli studenti. I discenti (docenti dei licei), il docente responsabile delle UD con il ruolo di tutor facilitatore, l'e-tutor. I discenti (docenti dei licei), il dirigente scolastico, l'e-tutor.

Nella prima fase di formaizone on-line dell'intervento didattico sono state fornite le basi teoriche del PBL attraverso: Video-lezioni, approfondimenti, file multimediali, forum di discussione, chat, test di autovalutazione e authentic task. Video-lezioni, libri, posta elettronica, test di valutazione. Siti web, chat, libri, formazione in aula, conferenze. Video-lezioni, strumenti digitali, test di monitoraggio e controllo dell'inegnamento.

Il problema presentato ai discneti era un problema: Simile. Reale. Virtuale. Autentico.

Nella terza fase è stato assegnato ai discenti un: Task based instruction. Authentic task. Task analysis. Simulazione di un compito.

In un progetto didattico basato sul PBL la valutazione riguarda: La conoscenza appresa. La qualità della performance. Le abilità sviluppate. La qualità del problema.

Uno degli authentic task assegnati ai docenti ha riguardato: Studiare la letteratura nazionale pr risolvere il problema. Riconoscere il problema. Progettazione di una rubric per la valutaizone dei propri alunni in un intrvento di PBL. Progettare un compito reale.

'La maggior parte delle informazioni presentate durante la discussione risultano chiare, precise, ma non complete', nella scala di valutazione si rifersice al livello: 4 - esperto. 3 - competente. 2 - apprendista. 1 - novizio.

La finalità della esperienza di formazione è stata: Proporre una valutazione che consentisse di controllare i saperi dei docenti. Proporre una formazione on-line. Proporre una formazione che incontrasse i problemi reali con i quali i docenti devono confrontarsi nella complessità della loro professione. Proporre una lezione su un problema verosimile.

Le criticità emerse durante la discussione finale fanno riferimento: Alle resistenze di apprendimento di una nuova metodologia, disagio nella comunicazione, necessità di un lavoro individuale. Alle resistenze di lavorare in gruppo, difficoltà nell'uso delle tecnologie. Alla difficoltà di impiegare le proprie competenze per la risoluzione del problema, difficoltà nel reperire le informazioni. Alle resistenze di applicazione nella pratica della metodologia, disagio nel far entrare lo sguardo di altri colleghi, la necessità di un lavoro di squadra.

Secondo alcuni partecipanti è necessario attuare un processo di rigenerazione del sistema educativo formale attraverso: Uno stravolgimento del curriculum. Un ripensamento della comunicazione e della valutazione. Uno strvolgimento delle teroie didattiche. Un ripensamnto dei libri di testo.

Per la progettazione della tecnologia come supporto ai percorsi formativi bisogna considerare che le attività dell'utente devono essere: Sviluppare contenuti chiari, esaustivi e adeguati. Favorite da un linguaggio criptato, da un'interfaccia poco usabile e un sistema di navigazione poco efficace. Favorite da un linguaggio comprensibile, un'interfaccia amichevole, un sistema di navigazione che faciliti l'orientamento, dall'interattività. Sfavorite da un linguaggio comprensibile, un'interfaccia ostile, e scarsa interattività.

L'analisi dei bisogni è stata effettuata attraverso delle sessioni di: Focus group. Task analysis. Benchmarking. Interviste strutturate.

Dai focus group è emerso che le tecnologie sono apprezzate quando: Sollecitano il lavoro individuale, l'insegnamento, la motivazione. Sollecitano il lavoro di gruppo, l'apprendimento collaborativo, la partecipazione e la curiosità. Sollecitano l'apprendimento meccanicistico, il lavoro tra pari, l'integrazione. Sollecitano l'apprendimento modulare, il lavoro dipenente e l'interattività.

Uno o più studenti, un setting o spazio, strumenti, informazioni, sono elementi che compongono un: Ambiente di lavoro. Ambiente di apprendimento. Stanza. Ufficio.

L'ambiente di apprendimento da allestire in cui le tecnologie possano essere integrate come strumento a sostegno dei processi di insegnamento/apprendimento, deve essere di tipo: Costruttivista. Comportamentista. Cognitivista. Gestaltista.

Nell'apprendimento attivo e sociale la scuola è intesa come: Luogo di formazione. Luogo di relazione. Sede dell'educazione. Sede di vita attuale e reale.

La distanza tra il livello attuale di sviluppo e il livello di sviluppo potenziale, definisce: Lo scaffolding. L'interazione. La zona di sviluppo prossimale. L'affordance.

L'apprendimento come pratica sociale, come atto di appartenenza alla comunità, come coinvolgimento nelle sue pratiche e legato alla possibilità di contribuire allo sviluppo della comunità, sono caratterisitche dell'apprendimento come: Significativo. Pratica culturale situata. Mediaizone dialogica. Comunità di pratica.

Le dimensioni di una comunità di pratica che competono ai suoi membri possono essere: Il coinvolgimento del singolo, l'irresponsabilità. Il mutuo coinvolgimento, la responsabilità dell'iniziativa, la negoziabilità del repertorio. Un contesto significativo, centralità dell'interesse del discente. La formazione e la valutazione.

L'uso delle tecnologie didattiche contribuiscono a configurare: Un ambiente multimediale di apprendimento. L'integrazione. Un'aula fisica. Dei programmi per istruire.

Conoscere come noi conosciamo attraverso attività riflessive, metacognitive e di automonitoraggio su processi, permette di promuovere: Consapevolezza del processo di trasmissione dei saperi. Autoconsapevolezza del processo di costruzione della conoscenza. L'inserimento dell'apprendimento in un'esperienza sociale. Comprensione dei processi comunicativi.

La parola chiave degli ambienti costruttivisti che prevede la lettura, la comprensione, la compresenza di punti di vista diversi è: Autonomia. Formazione. Informazione. Interpretazione.

Affinchè le informazioni divnetino conoscenza e questa sapere e saper fare, è necessario progettare: Un test di valutazione. Uno studio di caso. Un compito autentico. Un compito in classe.

I valori primari del costruttivismo sono: Collaborazione, autonomia personale, generatività, riflessività, coivolgimento attivo, rilevanza personale, pluralismo. Replicabilità, comunicazione, controllo. Autonomia, affidabilità, linearità, informazione. Cooperazione, riflessività, replicabilità, comunicazione.

Gli studiosi Dunlap e Grabinger hanno definito REAL gli: Ambienti di apprendimento trasmissivo. Ambienti di apprendimento generativo. Ambienti di apprendimento digitali. Ambienti di apprendimento intenzionale.

Per poter raggiungere il primo obiettivo dei REALs, cioè estendere la responsabilità degli studenti, l'insegnante ha a disposizione alcune strategie: Prdisporre modi molteplici per apprendere lo stesso contenuto, non consentire una gestione autonoma del proprio apprendimento. Aiutarli nel racconto e descrizione di fatti presentati dal docente. Rendere gli studenti capaci di determinare che cosa hanno bisogno di apprendere, metterli in condizione di gestire le attività, aiutarli nello sviluppo della metacognizione. Promuovere una conoscenza inerte e decontestualizzata.

Fare il massimo uso delle conoscenze pregresse, ancorare l'istruzione a situazioni realistiche, predisporre modi molteplici per apprendere lo stesso contenuto, permettono di raggiungere l'obiettivo dei REALs: Promuovere lo studio, l'investigazione, il problem solving in contesti autentici, significativi e soddisfacenti. Estendere la responsabilità degli studenti. Utilizzare attività dinamiche di apprendimento che promuovono operazioni di alto livello. Semplificazione dei problemi.

Il supporto assicurato dalle tecnologie e dall'ambiente di apprendimento in cui gli studenti sono incoraggiati a compiere attività collaborative che contribuiscono all'apprendimento reciproco, permette dunque di operare una azione di: Metacognizione. Apprendimento. Responsabilità. Scaffolding.

"Promuovere", "aiutare ad emergere", "far venire fuori", secondo Paolo Ardizzone, definiscono il processo di: Esplorazione. Definizione. Facilitazione. Comprensione.

Attivare processi di secondo livello in grado di far conoscere la conoscenza, per Rivoltella costituisce il valore de: Lo scaffolding. La metecognizione. La facilitazione. La tecnologia.

Gli strumenti che si affiancano agli strumenti tradizionali e che supportano docenti e studenti nell'ambito di interazioni di vario tipo si configurano come: Protesi dentarie. Amplificatori acustici. Protesi digitali. Protesi integrate.

La scelta delle tipologie tecnologiche è determinata dalla capacità delle stesse di: Rispettare e potenziare i processi cognitivi degli studenti. Rispettare e potenziare i processi comunicativi. Ripsettare e potenziare i prodotti degli studenti. Rispettare e potenziare le abilità sociali degli studenti.

I learning object con il loro carattere didattico e autosufficiente, caratterizzano la tipologia di tecnologia: Ausiliaria. Aperta. Digitale. Chiusa.

Le tecnologie aperte favoriscono l'acquisizione dell'inquiry literacy, ovvero: Capacità collaborative. Capacità di costruire la caonoscenza attraverso investigazione ed esplorazione. Lettura critica dell'informazione. Abilità di srittura elettronica.

I software per la creazione di animazioni rientrano nella funzione degli strumenti: Media for construction. Media for expression. Media for communication. Media for inquiry.

Rivoltella ha individuato delle tipologie di attività possibili grazie all'uso di strumenti tecnologici: Rappresentazione, lettura, collaborazione, motivazione. Rappresentazione, comunicazione, scrittura, creazione. Rappresentazione, comunicazione, condivisione, costruzione. Rappresentazione, collaborazione, decostruzione, socializzazione.

L'osservazione simultanea della relazione tra processo e prodotto è possibile grazie all'intersezione dei piani: Media-linguaggi-strategie. Media-rete-insegnamento. Scrittura-lettura-comunicazione. Media-alfabetizzazione-educazione.

Facilità, socialità, autorialità sono definite da Rivoltella come: Marche commerciali della didattica. Etichetta d'uso della ddiattica. Marche d'uso della didattica. Didascalia d'uso della didattica.

Secondo Rivoltella la didattica 2.0 è una didattica: Centrata sul comunicare e scrivere. Centrata sul docente e sul mezzo. Centrata sullo studente e sul comportamento. Centrata sul fare e sul collaborare.

Tecnologie aperte, rete e software sociali integrati alla didattica danno vita ad un: Ambiente di apprendimento tecnologicamente potenziato. Ambiente di insegnamento tecnologicamente potenziato. Comunità di apprendimento. Ambiente di apprendimento digitale.

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