errori daypo 188 Misure meccaniche
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Título del Test:![]() errori daypo 188 Misure meccaniche Descripción: correzioni ad altro test Daypo Fecha de Creación: 2024/03/05 Categoría: Ciencia Número Preguntas: 9
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1. Se viene utilizzato un metro a nastro per la misura dimensionale di un albero in acciaio, la variazione di temperatura costituisce: Non produce interferenza sulla misura. Un ingresso modificatore. Un ingresso interferente. Un ingresso sia interferente che modificatore. 2. Se si deve misurare un segnale alla frequenza di 60 Hz: Si utilizza uno strumento con FRF di ampiezza 0 da 0 a 60 Hz e ampiezza K oltre i 60 Hz. Si utilizza uno strumento con FRF di ampiezza K da 0 a 500 Hz e ampiezza 0 oltre i 500 Hz. Si utilizza uno strumento con FRF di ampiezza K da 0 a 50 Hz e ampiezza 0 oltre i 50 Hz. Si utilizza uno strumento con FRF di ampiezza K da 0 a 60 Hz e ampiezza 0 oltre i 60 Hz. 3. . Una distribuzione di misure è precisa o ripetibile se: Il valor medio della distribuzione è vicino al valore vero della grandezza da misurare. Il valor medio della distribuzione è vicino al valore atteso. La deviazione standard della distribuzione è grande. La deviazione standard della distribuzione è limitata. 4. La risposta all'impulso misurata all'uscita di uno strumento del II ordine si è rivelata sottosmorzata e con periodo fra le oscillazioni pari a 0.2s. Avendo calcolato il rapporto di smorzamento trovato pari a 0.6, quanto vale la frequenza naturale non smorzata dello strumento?. 39.27 Hz. 6.25 Hz. 5 Hz. 3.12 Hz. 5. Nel campo di lavoro in frequenza di un accelerometro. l'ampiezza della funzione di risposta in frequenza vale 100 e la fase vale 0. l'ampiezza della funzione di risposta in frequenza vale 1 e la fase vale 0. l'ampiezza della funzione di risposta in frequenza vale K (costante di sensibilità statica) e la fase ha un andamento lineare rispetto alla frequenza, per smorzamento pari a 0.67. l'ampiezza della funzione di risposta in frequenza vale K e la fase vale 0. 6.Nell'accelerometro piezoelettrico: La rigidezza e lo smorzamento sono dati dall'elasticità e dagli attriti interni al cristallo di quarzo. La rigidezza è data dall'elasticità del cristallo di quarzo e lo smorzamento da un elemento smorzante interposto tra massa inerziale e cristallo. La rigidezza e lo smorzamento sono dovuti alla molla di precarico e agli attriti interni alla stessa. La rigidezza è data dalla molla di precarico e lo smorzamento dagli attriti interni al cristallo di quarzo. 7. Il principio di funzionamento di un estensimetro elettrico a resistenza si basa sul fatto che un filo conduttore sottoposto a deformazione subisce una variazione di resistenza elettrica proporzionale: Alla combinazione della deformazione assiale e trasversale del filo, se è possibile trascurare la variazione di resistività del materiale. All'allungamento del filo. Alla combinazione della deformazione assiale e trasversale del filo. Alla diminuzione di diametro del filo. 8. Nei diaframmi estensimetrici gli estensimetri si montano: in prossimità del bordo dove la deformazione radiale è massima e in prossimità del centro dove la deformazione tangenziale è massima. in prossimità del centro dove la deformazione tangenziale è massima. in prossimità del bordo dove la deformazione radiale è massima. in prossimità del centro dove la deformazione radiale è massima. La proprietà delle termocoppie che garantisce che l'inserzione di uno strumento di misura di tensione nel giunto freddo non introduce ingressi interferenti è la: V che dice che "Se la termocoppia A e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. E12 e la termocoppia A e B con giunti a T2 e T3 genera f.e.m. E23, allora la termocoppia A e B con giunti a T1 e T3 genera f.e.m. E13 = E12 + E23". IV che dice che "Se la termocoppia A e C con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. EAC e la termocoppia C e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. ECB, allora la termocoppia A e B con giunti a T1 e T2 genera f.e.m. EAB = EAC + ECB". II che dice che "l'introduzione di un terzo metallo C in una termocoppia A e B non modifica la f.e.m. a patto che le nuove giunzioni siano isoterme (T3 =T3) e T1 e T2 siano rimaste invariate". III che dice che "se in una termocoppia si apre un giunto che si trova, per esempio, alla temperatura T1 e si inserisce un terzo metallo C, tenendo le due nuove giunzioni alla T1, la f.e.m. generata non cambia". |