linguistica italiana
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Título del Test:![]() linguistica italiana Descripción: dalla 2 alla 14 Fecha de Creación: 2024/10/10 Categoría: Otros Número Preguntas: 67
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NO HAY REGISTROS |
Quale dei seguenti elementi non è costitutivo delle manifestazioni orali della lingua?. condivisione ed eventuale ellissi di dati extralinguistici già noti a emittente e destinatario. condivisione da parte dell'emittente e del destinatario della stessa situazione spazio-temporale. utilizzo di tratti sovrasegmentali (prosodici e intonativi) e paralinguistici (prossemici). condivisione del codice linguistico e delle stesse abitudini grafiche da parte dell'emittente e del destinatario. La Linguistica italiana. ha come oggetto l'italiano e i suoi dialetti. ha come oggetto tutte le manifestazioni linguistiche presenti su territorio italiano. ha come oggetto lo studio sincronico e diacronico della lingua italiana comune e delle sue articolazioni geografiche sociali e culturali. ha come oggetto l'italiano comune in prospettiva sincronica. A quale parte della lingua pertengono le differenze maggiori fra orale e scritto?. Fonologia. Lessico. Morfologia. Sintassi. Il codice prossemico è. relativo alla postura del corpo e alla distanza fra gli interlocutori. un codice di segni fatto con mani e corpo. un codice fatto con i gesti. un codice fatto con i muscoli del viso. Il repertorio linguistico italiano è costituito. dall'italiano e dai dialetti parlati sul territorio nazionale. dall'italiano standard. dalle varietà standard e substandard dell'italiano. dalle varietà diastratiche, diafasiche, diamesiche, diatopiche della lingua nazionale dei dialetti italiani e delle lingue di minoranza parlate sul territorio nazionale. Una varietà di lingua è individuata. dalla presenza di specifici tratti linguistici. dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con fattori extralinguistici. dalla presenza di specifici tratti linguistici correlabili con l'area geografica e la classe sociale del parlante. dalla presenza di una grande variabilità di tratti linguistici al suo interno. Il repertorio linguistico è. la somma delle varietà di una lingua e delle diverse lingue impiegate all'interno di una comunità linguistica. la somma delle diverse lingue impiegate all'interno di una comunità linguistica. l'insieme delle persone che condividono l'accesso a un insieme di varietà di lingua. la somma delle varietà di una lingua impiegate all'interno di una comunità linguistica. Una varietà di lingua. è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico all'interno del repertorio linguistico di una comunità. è un insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico usato in particolari contesti comunicativi. è un insieme di tratti linguistici che cooccorre con un insieme di tratti sociali e situazionali. è un insieme di tratti sociali o situazionali di un sistema linguistico che cooccorre con un insieme di tratti linguistici. Per minoranze linguistiche si intendono. gruppi della popolazione che parlano una lingua non evoluta. gruppi minoritari della popolazione che parlano dialetto rispetto alla lingua standard. gruppi della popolazione che parlano una lingua minoritaria. gruppi della popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza. La legge n° 482 del 15 dicembre 1999, riconosce come lingue di minoranze. albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, francese. i dialetti italiani. albanese, greco, sloveno, croato, tedesco, sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. sardo, francoprovenzale, friulano, ladino, catalano, francese. Che l'italiano sia la lingua ufficiale d'Italia. è detto nello Statuto autonomo della Provincia di Bolzano e nella legge 1999/482. è detto sia nella Costituzione sia nella legge 1999/482. è detto espressamente dalla Costituzione. è detto nello Statuto autonomo della Provincia di Bolzano. Cosa si intende con continuum?. lo sfumare fra l'una e l'altra delle varietà di una lingua. la continuità fra una fase e l'altra dell'evoluzione di una lingua. lo sfumare fra un dialetto e l'altro parlati sul territorio nazionale. la solidarietà delle parti costitutive di una lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico). Alessandro Manzoni, nella versione definitiva dei Promessi sposi adottò. la lingua scritta dalla classe colta della città di Milano. il fiorentino del Trecento, sul modello del Bembo. il fiorentino vivo del secolo XVI, sul modello del Machiavelli. la lingua coeva parlata dalla classe colta della città di Firenze. L'anafonesi è un fenomeno fonetico. che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ĕ Ŏ Ŭ/ solo in alcuni contesti. che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ē Ō Ŭ/ in ogni contesto. che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ē Ō Ŭ/ solo in alcuni contesti. che interessa le vocali toniche latine / Ĭ Ĕ Ŏ Ŭ/ in ogni contesto. L'uso scritto dei dialetti. è rimasto vivo soprattutto a Roma fino alla seconda metà dell'Ottocento. era diffuso nel Medioevo, ma è regredito a partire dal Cinquecento. è venuto meno con la nascita di una letteratura dialettale riflessa. era diffuso nel Medioevo ed è continuato fino all'Unità d'Italia e anche oltre. La forte regressione della dialettofonia si ebbe. nel secondo dopoguerra (anni Cinquanta e Sessanta del Novecento). durante il regime fascista. subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1945. subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1861. Nella seconda metà del Novecento la pratica del dialetto. rimane forte nel nord-ovest e nel meridione. è regredita soprattutto nell'Italia nord-orientale. è regredita soprattutto nel nord-ovest. è regredita soprattutto nelle zone economicamente più arretrate. La tesi proposta da Pietro Bembo prevedeva l'adozione. della lingua in uso presso la corte papale. del fiorentino del Trecento. di una lingua modellata sul latino. del fiorentino del secolo XVI. Secondo Graziadio Isaia Ascoli l'italiano è la continuazione diretta del fiorentino antico, come dimostrano i seguenti tratti. 1. -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) apocope di -e e -o; 4) metafonesi. 1. -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) desinenza -iamo alla I pers. pl. del pres. ind.; 4) anafonesi. 1. -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) apocope di -e e -o; 4) anafonesi. 1. -ARIUM > -aio; 2) chiusura di e ed o in protonia; 3) metafonesi; 4) anafonesi. Quale fra le seguenti affermazioni è falsa?. La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino trecentesco è provata dalla presenza in entrambi dell'esito -aio da -ARIUM. La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino trecentesco è provata dalla presenza in entrambi dell'anafonesi. La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino è provata dalla presenza in entrambi dell'innalzamento di /e/ protonica in /i/. La derivazione dell'italiano standard dal fiorentino è provata dalla presenza in entrambi della gorgia. La base dell'italiano moderno è. nel fiorentino del Cinquecento. nel fiorentino moderno. nel fiorentino del XIV secolo. nel fiorentino del XVI secolo. Le componenti della lingua in cui l'italiano regionale si mostra maggiormente debitore nei confronti del dialetto sono. la fonologia e la sintassi. la fonetica e la fonologia. la fonologia e il lessico. la fonetica e la sintassi. L'anafonesi. distingue il fiorentino dall'italiano e dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino e l'italiano dai dialetti settentrionali e meridionali. distingue il fiorentino e i dialetti meridionali dai dialetti settentrionali. distingue il fiorentino e i dialetti settentrionali dai dialetti meridionali. Che cos'è l'italiano regionale secondo Giovan Battista Pellegrini?. L'italiano regionale è la varietà alta del dialetto. L'italiano regionale è il dialetto di una regione. L'italiano regionale è il dialetto comune ad una regione che si distingue dal dialetto locale. L'italiano regionale è il risultato del processo di unificazione linguistica: molti dialettofoni, nell'usare la lingua italiana, vi hanno trasferito molti tratti del dialetto natio. Indicate quale di queste affermazioni è giusta. Nei dialetti meridionali le consonanti occlusive intervocaliche si indeboliscono. L'anafonesi caratterizza i dialetti settentrionali e meridionali ad esclusione della Toscana. Alcuni dialetti settentrionali sono caratterizzati da vocali anteriori arrotondate. In Toscana agisce il fenomeno metafonetico. I dialetti. sono costitutivamente inferiori alle lingue nazionali. sono subordinati alle lingue nazionali per ragioni storico-sociali o culturali. non possiedono quella precisa struttura grammaticale che predispone la lingua all'espressione scritta. sono subordinati ad un varietà linguistica qualitativamente superiore, l'italiano standard. Cosa intendeva il Rinascimento con il termine dialetto?. Varietà diatopiche inferiori e subordinate alla lingua considerata superiore per qualità intrinseche ed eventualmente prestigio letterario. Varietà diatopiche coesistenti e di pari dignità, tutte usate anche nella produzione letteraria. Varietà diastratiche della koiné. Varietà diatopiche che fattori storico-sociali e culturali hanno relegato ad un ambito d'uso inferiore della gerarchia sociolinguistica. All'interno di una comunità linguistica si nota in genere la presenza. di una varietà alta, di una varietà bassa e di una serie ben definita di varietà intermedie. di una varietà alta, stigmatizzata, e di una varietà bassa, non stigmatizzata. di una varietà alta, di una varietà bassa e di una varietà media ben definita. di una varietà alta dotata di maggior prestigio e di una varietà bassa meno prestigiosa. Cosa si intende, nella linguistica moderna, con il termine dialetto?. Varietà diatopiche coesistenti e di pari dignità, tutte usate anche nella produzione letteraria. Varietà diatopiche che fattori storico-sociali e culturali hanno relegato ad un ambito d'uso inferiore della gerarchia sociolinguistica. Varietà diatopiche inferiori e subordinate alla lingua considerata superiore per qualità intrinseche ed eventualmente prestigio letterario. Varietà diastratiche di una lingua comune. Che cos'è la diglossia. una situazione di doppia opzione linguistica che prevede una lingua alta e una lingua bassa fra le quali esiste una differenza d'uso di tipo funzionale a seconda dei contesti. una situazione di doppia opzione linguistica senza differenza funzionale. una situazione di doppia opzione linguistica (lingua/dialetto, lingua ufficiale/lingua minoritaria) a disposizione del parlante. una situazione di doppia opzione linguistica come in Italia l'alternanza di lingua standard e italiani regionali su base dialettale. Quando in una comunità sono compresenti due lingue non differenziate funzionalmente si parla di. diglossia. bilinguismo individuale. bilinguismo sociale. bilinguismo sociale e individuale. Per isole linguistiche alto-italiane (o gallo-italiche) si intendono. delle aree delle isole (Sicilia e Sardegna) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale. delle aree di alcune regioni meridionali (Sicilia, Basilicata, Campania) in cui si parlavano varietà di tipo settentrionale. delle aree della Sardegna e della Corsica in cui si parlavano varietà di tipo toscano. delle aree dell'Italia settentrionale in cui si parlavano varietà di tipo gallo-italico. In Italia è possibile individuare. quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, gallo-italici, toscani, centro-meridionali. quattro aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali, insulari. tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, toscani, centro-meridionali. tre aree dialettali principali: dialetti italiani settentrionali, centro-meridionali, meridionali estremi. Lungo una linea immaginaria (isoglossa) che congiunge Massa a Senigallia. il toscano si incontra con i dialetti centro-meridionali. i dialetti settentrionali si incontrano con i dialetti centro-meridionali. i dialetti settentrionali si incontrano con il toscano e con i dialetti centro-meridionali. il toscano si incontra con i dialetti settentrionali. Quale di queste affermazioni è falsa?. In napoletano, tra gli effetti della metafonesi c'è il dittongamento di /ɛ/ e /ɔ/. La metafonesi del napoletano interessa le vocali medio-alte /e/ e /o/ e quelle medio-basse /ɛ/ e /ɔ/. La metafonesi veneta interessa solo le vocali medio-alte /e/ e /o/. La metafonesi veneta interessa solo le vocali medio-basse /ɛ/ e /ɔ/. Quale tra i seguenti caratteri non è condiviso da tutti i dialetti italiani settentrionali?. la perdita dell'opposizione della lunghezza consonantica. l'indebolimento delle consonanti occlusive. a presenza di una doppia serie di pronomi soggetto. la presenza di vocali anteriori arrotondate. Individuate fra i tratti indicati sotto quale caratterizza tutte le varietà dialettali settentrionali. perdita dell'opposizione fonologica di lunghezza consonantica. indebolimento delle vocali atone, specie in fine di parola. sonorizzazione delle consonanti occlusive /k/ /p/ /t/. presenza di vocali arrotondate. Individuate fra i tratti indicati sotto quale caratterizza tutte le varietà dialettali centro-meridionali. indebolimento delle vocali atone, specie in fine di parola. sonorizzazione delle consonanti occlusive sorde dopo /n/. perdita dell'opposizione fonologica di lunghezza consonantica. dittongamento metafonetico. Indicate quale di queste affermazioni è falsa. I dialetti meridionali sono contraddistinti dal raddoppiamento fonosintattico. I dialetti toscani non conoscono la metafonesi. Il romanesco, anticamente appartenente ai dialetti centro-meridionali, è oggi un dialetto di tipo toscano. I dialetti italiani si distinguono in settentrionali, toscani, centro meridionali. Indicate quale di queste affermazioni è errata. Alcuni dialetti settentrionali sono caratterizzati dalla presenza di vocali anteriori arrotondate. L'anafonesi caratterizza i dialetti settentrionali e meridionali ad esclusione della Toscana. La gran parte dei dialetti centro-meridionali conosce la sonorizzazione delle occlusive sorde dopo nasale. Nei dialetti settentrionali le consonanti occlusive intervocaliche si indeboliscono. Nella prospettiva sociolinguistica, i principali fattori di differenziazione sociale sono. il reddito, la professione e il sesso. il reddito, la professione e il grado di istruzione. il reddito e la classe d'età. il reddito e la professione. Cosa si intende per "repertorio linguistico". l'insieme di tratti linguistici di un sistema linguistico che co-occorre con un certo insieme di tratti sociali o situazionali. l'insieme delle lingue e delle loro varietà a disposizione di una comunità o di un parlante. tutte le risorse (fonologiche, morfologiche, sintattiche e lessicali) di una lingua. la varietà di lingua non nettamente delimitabili nello spazio e nel repertorio. Quale dei seguenti tratti morfosintattici appartiene all'italiano popolare?. L'abbandono del clitico locativo vi in favore di ci. Utilizzo del clitico gli in luogo di le. Errori di ortografia. Utilizzo del clitico ci col valore di 'a lui', 'a lei'. Quale di questi tratti linguistici non può essere considerato un tratto distintivo dell'italiano popolare?. periodo ipotetico con doppio condizionale. errori di ortografia. uso di lui con funzione di soggetto. uso di malapropismi. L'italiano colto. è la lingua parlata dalle persone mediamente istruite. coincide sostanzialmente con la norma definita standard. è caratterizzato dalla presenza di tratti sociolinguisticamente marcati. è l'italiano usato da parlanti di livello socio-culturale medio. Il linguaggio giovanile è una varietà di tipo. diastratico. diafasico. diastratico e diacronico. diastratico e diafasico. L'uso degli allocutivi lei oppure tu per il singolare, loro oppure voi per il plurale è un'alternativa che riguarda l'asse di variazione. diacronico. diafasico. diatopico. diastratico. Quale di questi tratti non è caratteristico del registro formale?. ricorso ad arcaismi. uso del lei come pronome allocutivo. ipotassi. alta velocità di elocuzione. A quale asse di variazione si attribuisce la differenza fra lingua orale e lingua scritta. diamesico. diafasico. diacronico e diatopico. diastratico. La variazione diafasica. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, in relazione allo spazio. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali. La variazione diafasica. diversamente dalla variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante. come la variazione diastratica, non è legata univocamente al parlante. come la variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. diversamente dalla variazione diastratica, è legata univocamente al parlante. I tratti che determinano la differenziazione tra i sottocodici sono prevalentemente. lessicali e sintattici. lessicali e morfologici. lessicali e semantici. morfologici e sintattici. A quale asse di variazione pertiene il registro formale/informale?. asse diatopico. asse diastratico. asse diamesico. asse diafasico. La variazione di registro. è connessa con l'ambito di attività, con la sfera semantica che questo implica. è connessa al tipo di rapporto fra parlante e interlocutore e al grado di formalità della situazione comunicativa. è connessa al tipo di rapporto fra parlante e interlocutore e all'argomento del discorso. è connessa all'argomento del discorso e al grado di formalità della situazione comunicativa. Indicate quale delle seguenti definizioni pertiene all'asse di variazione diafasico. variazione della lingua in relazione allo spazio. variazione della lingua a seconda dell'appartenenza sociale dei parlanti. variazione della lingua lungo l'asse del tempo. variazione della lingua a seconda della situazione comunicativa, dalla funzione del messaggio e dal contesto. 09. Il parlato-scritto è. l'elocuzione molto aulica di un parlante. la lingua di un testo orale poi trascritto. la lettura di un testo scritto. la lingua di un testo scritto riprodotto oralmente. La variazione diamesica. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa e dall'appartenenza dei parlanti a diversi strati sociali. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa. indica la variazione della lingua condizionata dal mezzo di trasmissione del messaggio. indica la variazione della lingua condizionata dalla situazione comunicativa attraverso il tempo. L'italiano dell'uso medio, secondo Francesco Sabatini, è una varietà dell'italiano. caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale, diversa dallo standard e usata prevalentemente nella comunicazione scritta, ma anche in quella orale. caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale e presenti negli italiani regionali. caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su tutto il territorio nazionale, diversa dallo standard e usata prevalentemente nella comunicazione orale, ma anche in quella scritta. caratterizzata da tratti fono-morfologici, sintattici e lessicali diffusi su gran parte del territorio nazionale, assimilabile allo standard. Secondo Francesco Sabatini, l'italiano dell'uso medio. è la varietà dell'italiano usata dalla classe media. è una varietà della lingua nazionale ricettiva nei confronti delle varietà regionali. è una varietà dell'italiano in parte diversa dallo standard, usata nell'orale, ma anche nello scritto. è la varietà dell'italiano che si colloca diastraticamente tra italiano colto e italiano popolare. Per definire un suono consonantico è necessario indicare. il luogo di articolazione, la durata e la sordità/sonorità. il modo di articolazione, la durata e la sordità/sonorità. il modo di articolazione, il luogo di articolazione e la lunghezza. il modo di articolazione, il luogo di articolazione e la sonorità/sordità. Le consonanti fricative. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo. sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d’aria, che provoca un suono continuo. sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d’aria, che provoca un suono momentaneo. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio parziale che provoca un suono continuo. La corrispondenza biunivoca tra foni e grafemi si ha. sia nel sistema grafematico italiano, sia nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). né nel sistema grafematico italiano, né nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nell'Alfabeto Fonetico Internazionale (IPA). nel sistema grafematico italiano. Indicare la corretta differenza fra vocali e consonanti. nella pronuncia delle consonanti l’aria che esce dai polmoni fuoriesce dalla cavità orale indisturbata, nella pronuncia delle vocali trova un ostacolo parziale o totale prima di uscire dalla cavità orale. le vocali sono sempre sonore mentre le consonanti sono sempre sorde. le vocali sono sempre aperte, le consonanti sono sempre chiuse. nella pronuncia delle vocali l’aria che proviene dai polmoni fuoriesce indisturbata dalla cavità orale senza trovare alcun ostacolo, nella pronuncia delle consonanti trova una ostacolo parziale o totale prima di uscire dalla cavità orale. Le consonanti affricate. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio parziale che provoca un suono continuo. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo. sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d’aria, che provoca un suono momentaneo. sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d'aria che provoca un suono momentaneo. Le consonanti occlusive. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio parziale e l’aria passa con difficoltà, producendo un suono continuo. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono continuo. sono prodotte creando una chiusura totale del flusso d’aria, alla quale segue un rilascio completo che provoca un suono momentaneo. sono prodotte creando una chiusura parziale del flusso d’aria producendo un suono continuo. Qual è la differenza fra consonanti sorde e sonore?. Nelle consonanti sonore le corde vocali aperte vibrano al passaggio dell’aria, nelle sonore le corde vocali non vibrano perché sono chiuse. Nelle consonanti sorde le corde vocali chiuse vibrano al passaggio dell’aria, nelle sonore le corde vocali non vibrano perché sono aperte. Nelle consonanti sonore l’apertura della bocca è più ampia. Nelle consonanti sonore le corde vocali chiuse vibrano al passaggio dell’aria, nelle sorde le corde vocali non vibrano perché sono aperte. Sulla base del modo di articolazione si distinguono. le consonanti in sorde e sonore. le vocali in aperte e chiuse. le consonanti dalle vocali. le consonanti in occlusive, fricative e affricate. |