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Logica e filosofia della scienza

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Título del Test:
Logica e filosofia della scienza

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esame facoltà pedagogia

Fecha de Creación: 2022/10/12

Categoría: Otros

Número Preguntas: 412

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Quale tra questi autori viene considerato all'unisono il fondatore della "logica classica"?. Platone. Parmenide. Aristotele. Democrito.

Quale tra queste NON è una caratteristica della "logica arcaica"?. Coincidenza di parole e cose. Distinzione tra i piani del pensiero, della realtà e del linguaggio. Unità di pensiero, realtà e linguaggio. Carattere eminentemente verbale dell'«errore».

Quale tra queste affermazioni rispecchia la cosiddetta «unità indifferenziata di parole e cose», caratteristica della "logica arcaica"?. Tra parole e cose non c'è una relazione convenzionale. I nomi sono una semplice "etichetta" aderente alle cose da essi designate. Nessuna delle precedenti. Tra parole e cose c'è una relazione intrinseca.

Come si spiega la «natura eminentemente verbale dell'errore» nella "logica arcaica"?. L'errore è dovuto alla semplice espressione verbale scorretta. L'errore è dovuto a una mancata adeguazione di discorsi a stati di fatto. L'errore è dovuto alla trasgressione del "principio di non contraddizione" e del "terzo escluso". L'errore è dovuto a una mancata adeguazione del pensiero al linguaggio.

Quale relazione sussiste tra parole e cose nella "logica arcaica"?. Indifferenza delle cose nei confronti delle parole. Indifferenza delle parole nei confronti delle cose. Unità indifferenziata di parole e cose. Differenza specifica tra parole e cose.

Stando a Parmenide, quale tra i seguenti termini sfugge alle "opposizioni" tra denominazioni costitutive del linguaggio verbale?. Sostanza. Essere. Non-essere. Eternità.

Quale tra i seguenti è un dispositivo produttivo per l'argomentare di Eraclito?. L'impiego che egli fa di determinate possibilità espressive offertegli dalla lingua greca. L'uso del formalismo geometrico. L'uso del formalismo matematico. L'impiego dell'osservazione sistematica e ripetuta di stati di cose fisici.

Dal modo di argomentare di Eraclito possiamo accertare che le conclusioni cui egli giunse provengono: dalla considerazione della struttura del reale come necessariamente concordante con la struttura del linguaggio. dalla non-identità di realtà e linguaggio. da un'osservazione ripetuta di stati di cose. da nessuna delle precedenti.

Quali tra questi autori rappresenta al contempo il culmine e il superamento della "logica arcaica"?. Anassagora. Aristotele. Zenone. Democrito.

Quale tra queste è una tesi di Eraclito?. La relazione oppositiva tra parole è un conflitto e un connubio di realtà opposte, perchè le antitesi verbali sono antitesi effettive. La relazione oppositiva tra parole non è un conflitto e un connubio di realtà opposte perché vige «armonia». L'«essere» è, ed è impossibile non sia. Tra parole e cose vige una relazione convenzionale.

I paradossi di Zenone: sono dovuti a un fraintendimento dell'impostazione parmenidea del «problema logico». risolvono le aporie intrinseche alla "logica arcaica", senza valicarne i confini. sono aporie soltanto apparenti dal punto di vista della "logica arcaica". annunciano alcune aporie intrinseche alla "logica arcaica", le quali non sono risolvibili nel suo stesso ambito.

Quale intuizione si cela alla base del paradosso zenoniano della "freccia"?. La freccia, pur immobile, di fatto risulta in movimento. Uno spazio finito non è divisibile all'infinito. La freccia, pur in movimento, di fatto risulta immobile. Nessuna delle precedenti.

Chi tra questi fu l'autore dei due celebri paradossi di "Achille e la tartaruga" e della "freccia"?. Zenone di Elea. Parmenide. Aristotele. Democrito.

Da quale atteggiamento mentale scaturiscono i paradossi di Zenone?. La tendenza a considerare le parole distinte dalle cose, creandosi così una frattura fra ciò che accade e ciò che si dice. L'idea che ciò che è «certo» non è detto sia «vero». L'attribuzione a due soggetti di un medesimo predicato. L'attribuzione a uno stesso soggetto di due predicati contraddittori, data per garantita la corrispondenza tra struttura verbale e realtà del mondo.

Quale intuizione si cela alla base del paradosso di Zenone di "Achille e la tartaruga"?. Chi fugge deve raggiungere prima il punto da cui muove chi insegue. Chi insegue deve raggiungere anzitutto il punto da cui muove chi fugge. Il valore delle velocità è relativo al punto in cui si trova l'osservatore. Uno spazio finito non è divisibile all'infinito.

Quale tra queste NON è una caratteristica degli «atomi» per Democrito?. L'essere invisibili e piccolissimi. L'essere insecabili. L'essere di numero e forme indefiniti. L'essere senza mutamento.

Quale tra queste NON è una tesi di Democrito?. Identità di pensiero e linguaggio. Indipendenza della realtà dal pensiero. Indipendenza delle cose dai loro nomi. Indipendenza del pensiero dal linguaggio.

Stando a Democrito, se vogliamo pervenire a una «conoscenza certa», dobbiamo anzitutto: revocare l'unità tipicamente "arcaica" di pensiero, linguaggio e realtà materiale, dimostrandone l'inconsistenza. riconoscere l'identità di pensiero e linguaggio. dobbiamo rivolgerci alle cose in quanto «cose-nomi». dobbiamo rivolgerci al linguaggio, non alle cose.

Stando a Democrito, che relazione vige tra parole e cose?. Una relazione oppositiva. Una relazione intrinseca. Una relazione sostanziale. Una relazione convenzionale.

Con quale "motto" Democrito si prese gioco dell'impostazione del «problema logico» da parte della "logica arcaica"?. «Tutte le cose che sono si differenziano dalla stessa cosa, e sono questa stessa cosa». «L'iente non è più del niente». «Il niente dal niente». «Una e medesima [è detta ed è] la via che va in su (la salita) e la via che va in giù (la discesa)».

Secondo la dottrina aristotelica, di cosa si compone un «termine»?. I «termini» sono elementi primi e non ulteriormente riducibili. Di dieci «giudizi». Di una concatenazione necessaria di enunciati. Di due premesse e una conclusione.

Secondo la dottrina aristotelica, di cosa si compone un «giudizio»?. Di «giudizi» sono elementi primi e non ulteriormente riducibili. Di «termini». Di due premesse e una conclusione. Di una concatenazione necessaria di enunciati.

Secondo Aristotele, in un sillogismo: la conclusione deve essere «risolta» nelle premesse da cui deriva necessariamente. le premesse devono essere «risolte» nella conclusione a cui ambiscono. le premesse vanno sempre «fondate» come conclusione di un precedente sillogismo. la conclusione deve necessariamente fungere da premessa di un ulteriore sillogismo.

Con quale locuzione Aristotele definisce ciò che noi oggi chiamiamo "logica"?. «Categoria». «Induzione». «Sapere certo analitico». «Visione immediata».

Che cos'è un «sillogismo» secondo Aristotele?. Una relazione convenzionale di una conclusione con le sue premesse. Una relazione logica tra i «termini» di una proposizione. Una concatenazione logicamente necessaria di proposizioni. Un modo di ricavare alcune premesse da una conclusione.

Aristotele impiega di rado il termine «logica» per indicare ciò che noi intendiamo con essa. Quale locuzione usa Aristotele per indicarla?. «Sapere certo analitico». «Sapere certo sintetico». «Sapere corretto non necessariamente veritiero». «Sapere analitico non reale».

Come si chiama il corpus di testi che contiene le opere di logica di Aristotele?. La metafisica. La retorica. Aforismi sulla logica. Organon.

Che cos'è la "logica" per Aristotele?. La "scienza prima". Una scienza poietica. La forma del discorso probante. Una disciplina etica.

Di cosa si compone un «sillogismo» qualsiasi?. Di quattro «termini». Di dieci «categorie». Di premesse indispensabili per la sua comprensione. Di «giudizi» o enunciati.

Stando ad Aristotele, in base alla "qualità" i giudizi si dividono in. affermativi e negativi. veri e falsi. possibili e necessari. universali, particolari e singolari.

Che cosa sono le «categorie» per Aristotele?. Enunciati necessariamente veri o falsi. Le nozioni generali alle quali deve essere riportabile qualsiasi «termine» della «proposizione». I predicati possibili di un soggetto. Elementi che rendono possibile l'esperienza oggettiva.

A quale ambito rimanda in prima istanza il termine «categoria»?. Filosofico. Giuridico. Scientifico. Medico.

Secondo Aristotele, quale tra questi giudizi per ragioni formali NON sarebbe di pertinenza della logica?. «Gli asini volano». «Dio esiste». «Aiutatemi, vi prego!». «Aristotele non è un logico».

Stando ad Aristotele, in base alla "quantità" i giudizi si dividono in. veri e falsi. universali, singolari e particolari. possibili e necessari. affermativi e negativi.

Stando ad Aristotele, in base alla "modalità" i giudizi si dividono in. possibili e necessari. affermativi e negativi. universali, singolari e particolari. veri e falsi.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è il «termine medio»?. «Uomo». «Socrate». «Mortale». «é».

Di quanti «termini» si compone un «sillogismo» aristotelico?. Cinque. Sei. Quattro. Tre.

Quale tra queste affermazioni NON è vera secondo la dottrina del sillogismo di Aristotele?. Il «termine medio» compare sempre nella conclusione di un sillogismo. Il «termine medio» può figurare come soggetto nella premessa maggiore e come predicato nella minore. Il «termine medio» può figurare come soggetto in entrambe le premesse. Il termine «medio» può figurare come predicato sia nella premessa maggiore che nella minore.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è l'«estremo minore»?. «Socrate». «Mortale». «é». «Uomo».

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è l'«estremo maggiore»?. «Mortale». «Tutti». «Socrate». «Uomo».

Di quante proposizioni si compone un «sillogismo» aristotelico?. Tre. Cinque. Due. Una.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è la «premessa maggiore»?. Tutti gli uomini sono mortali. Nessuna delle precedenti. Socrate è uomo. Socrate è mortale.

Che cos'è secondo Aristotele un «sillogismo dimostrativo» o «scientifico»?. Un sillogismo dalla conclusione «vera», ma dalle premesse «false». Un sillogismo che concerne esclusivamente la matematica o la fisica. Un sillogismo dalle premesse «vere», ma dalla conclusione «falsa». Un sillogismo formalmente corretto e «vero» al contempo.

Del classico sillogismo aristotelico: "Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è uomo, Socrate è mortale", qual è la «premessa minore»?. Nessuna delle precedenti. Socrate è mortale. Socrate è uomo. Tutti gli uomini sono mortali.

Su quale proprietà della logica trovano il loro fondamento il "principio di non contraddizione" e il "principio del terzo escluso"?. Esistenza di funzioni non calcolabili. Indecidibilità logica. Dualità logica. Incompletezza della logica del primo ordine.

Ammessa la sua equivalenza logica con il principio del "terzo escluso" e con il "principio di identità", che cosa afferma di preciso il cosiddetto "principio di non contraddizione" nella sua formulazione classica?. Non è possibile affermare e negare al contempo uno stesso predicato a un medesimo soggetto. Da premesse vere scaturiscono necessariamente conclusioni vere. Ogni cosa è uguale a se stessa. Se a uguali si tolgono uguali rimangono uguali.

Che cos'è l'«induzione» per Aristotele?. Un procedimento opposto alla deduzione perché produce un'inferenza nel verso opposto. Un procedimento non-inferenziale per mezzo del quale si ottengono premesse vere. Un procedimento non-inferenziale per mezzo del quale si ottiene una conclusione vera. Una forma di deduzione.

Stando ad Aristotele, quale natura ha l'«induzione»?. E' una facoltà logica. E' una facoltà verbale. E' una facoltà di tipo inferenziale. E' una facoltà extra-logica.

Quale carattere hanno il principio di "non contraddizione" e del "terzo escluso"?. Induttivo. Logico. Nessuno dei precedenti. Empirico.

Che cos'è la "retorica" per gli Stoici?. Il procedimento con cui ottenere premesse vere da una conclusione falsa. La scienza del discutere rettamente su argomenti per domanda e risposta. Il procedimento con cui ottenere una conclusione falsa da premesse vere. L'ornamento oratorio del procedere per argomenti.

Che cos'è per gli Stoici una «rappresentazione catalettica»?. Una rappresentazione che comporta un giudizio. Una rappresentazione sempre verace e punto di partenza per la formazione dei giudizi corretti. Una rappresentazione sempre falsa e punto di partenza per la formazione di giudizi errati. Nessuna delle precedenti.

Che cos'è la "dialettica" per gli Stoici?. La scienza del discutere rettamente su argomenti per domanda e risposta. L'ornamento oratorio del procedere per argomenti. Il procedimento con cui ottenere una conclusione falsa da premesse vere. Il procedimento con cui ottenere premesse vere da una conclusione falsa.

In quali discipline di divide la logica per gli Stoici?. "Etica" e "fisica". "Ontologia" e "deontologia". "Dialettica" e "retorica". "Deduzione" e "induzione".

Quale tra questi fu il logico più importante e prolifico della scuola stoica?. Diogene Laerzio. Crisippo. Pirrone. Democrito.

A rigore, per gli Stoici che cos'è congiunto in un giudizio?. Un individuo con un «esprimibile». Un termine reale con un altro termine reale. Un soggetto con un predicato. Un termine fittizio con un altro termine fittizio.

Per gli Stoici quali sono gli ambiti di pertinenza del cosiddetto «esprimibile completo»?. Il vero e il falso. L'esistente e l'inesistente. Il reale e l'irreale. Nessuno dei precedenti.

Che relazione vige tra linguaggio e realtà secondo la dottrina logica degli Stoici?. Dominio del linguaggio è la realtà delle cose materiali. Dominio del linguaggio è una "realtà" che non è la realtà delle cose materiali. La realtà materiale è una delle tante forme del linguaggio. Identità di linguaggio e realtà.

Agli Stoici si deve, forse per la prima volta nella storia della logica, l'idea di "completezza". Che cosa si intende con questo termine?. L'analisi dei connettivi. Una completa dottrina dei sillogismi. L'idea che un numero esiguo di proposizioni può essere derivato da tutte le proposizioni vere. L'idea che tutte le proposizioni vere possono essere derivate da un numero esiguo di proposizioni.

Gli Stoici inaugurarono la "logica proposizionale" fornendo per la prima volta nella storia della logica: la dottrina della rappresentazione "catalettica". un'analisi dei connettivi. una grammatica scientifica. un sistema assiomatico.

Da quale pratica si è storicamente sviluppata la logica indiana?. Dalla contemplazione estetica. Dalla disputa verbale. Dall'introspezione psicologica. Dalla semeiotica medica.

Quale tra questi aspetti NON è proprio della esperienza logica indiana?. L'aspetto epistemologico. L'aspetto economico. L'aspetto agonistico-eristico. L'aspetto etico-soteriologico.

Quali caratteristiche della cultura indiana hanno determinato la peculiare logica da essa prodotta?. L'interesse per la medicina, e in particolare per la psicologia. La vocazione tassonomico-classificatoria e le elevate conoscenze nei campi della linguistica e della matematica. Il pronunciato afflato religioso. L'interesse per gli aspetti estetici del reale.

Chi fu l'autore della celebre conferenza del 1824 alla Royal Asiatic Society in cui venivano trattati i principi fondamentali della logica indiana classica?. H. T. Colebrooke. G. Boole. A. Schopenhauer. A. De Morgan.

In quale opera tra queste vengono trattate le dottrine indiane dell'inferenza e del sillogismo?. La Scienza della logica. L'Organon. Gli Aforismi sulla logica. Il Tractatus logico-philosophicus.

Nella logica indiana in quali condizioni una «inferenza» si può definire «a posteriori»?. Quando la causa viene inferita a partire dalla percezione del suo effetto. Quando l'inferenza si fonda su una precedente e ripetuta osservazione di una concomitanza tra eventi di natura non-causale. Quando l'effetto è inferito a partire dalla sua causa. Quando è impossibile inferire l'esistenza di un oggetto a partire da una sua proprietà.

Nella logica indiana in quali condizioni una «inferenza» si può definire «a priori»?. Quando l'effetto è inferito a partire dalla sua causa. Quando la causa viene inferita a partire dalla percezione del suo effetto. Quando è impossibile inferire l'esistenza di un oggetto a partire da una sua proprietà. Quando l'inferenza si fonda su una precedente e ripetuta osservazione di una concomitanza tra eventi di natura non-causale.

Nella dottrina indiana dell'inferenza quali sono le uniche relazioni possibili ammesse tra probans e probandum?. Causalità o invariabile concomitanza. Invariabile concomitanza e pervasione. Induzione e pervasione. Causalità e deduzione.

Nella logica indiana in quali condizioni una «inferenza» si può definire «basata sull'osservazione generale»?. Quando l'effetto è inferito a partire dalla sua causa. Quando la causa viene inferita a partire dalla percezione del suo effetto. Quando l'inferenza si fonda su una precedente e ripetuta osservazione di una concomitanza tra eventi di natura non-causale. Quando è impossibile inferire l'esistenza di un oggetto a partire da una sua proprietà.

Nella dottrina dell'«inferenza» indiana, in che senso l'«inferenza» deve essere «preceduta dalla percezione»?. Perché una componente effettiva di percezione è indispensabile per far partire il procedimento inferenziale. Perché è una forma di percezione. Perché è ciò che rende possibile la percezione, garantendone l'unità. Perché sussiste un'identità di pensiero e linguaggio.

Qual è il giusto ordine delle proposizioni nel "sillogismo" indiano?. Ipotesi-Conclusione. Applicazione-Ragione logica- Conclusione. Ipotesi- Ragione logica-Esempio-Applicazione-Conclusione. Ipotesi- Applicazione- Ragione logica-Esempio- Conclusione.

Quale tra questi NON è un «termine» del sillogismo secondo la logica indiana?. l'«esempio». Il «segno logico». Il «luogo d'inferenza». La «menzione».

Nel "sillogismo" indiano, il «termine medio» aristotelico corrisponde: al «segno logico». all'Applicazione. al «luogo di inferenza». all'«estremo maggiore».

Quale tra queste è una differenza effettiva tra il "sillogismo" aristotelico e quello indiano?. Il sillogismo indiano ammette soltanto conclusioni vere e corrette; il sillogismo aristotelico può ammettere invece conclusioni corrette, ma non vere. Il sillogismo indiano ha quattro «termini», mentre quello aristotelico ne ha soltanto tre. Il sillogismo indiano presuppone un "calcolo", mentre quello aristotelico è libero e discorsivo. Il sillogismo indiano può ammettere conclusioni corrette, ma non vere; il sillogismo aristotelico, invece, può ammettere soltanto conclusioni vere e corrette.

Quanti «termini» ha e di quanti membri consta un sillogismo secondo la logica indiana?. Tre. Cinque. Quattro. Sei.

Nell'«algebra di Boole» quale operazione algebrica corrisponde alla congiunzione logica?. Divisione. Prodotto. Somma. Sottrazione.

Quali tra questi eventi ha sancito la nascita della logica moderna?. L'ingresso della matematica nella logica. L'ingresso della geometria nella logica. L'ingresso della logica nella matematica. La riduzione della matematica all'algebra.

Chi ha effettivamente introdotto il calcolo nella logica?. G. Boole. I. Kant. G.W. Leibniz. Aristotele.

Nell'«algebra di Boole» quale operazione algebrica corrisponde alla disgiunzione logica?. Sottrazione. Somma. Divisione. Prodotto.

Nell'«algebra di Boole» quale operazione algebrica corrisponde alla negazione logica?. Sottrazione. Prodotto. Divisione. Somma.

Quale tra queste è un'opera di Gottlob Frege?. Le categorie. L'Ideografia. L'Analisi matematica della logica. Un'indagine sulle leggi del pensiero.

In quali termini viene ripensato da Frege il rapporto logico "soggetto"-"predicato"?. Argomento-funzione. Senso-significato. Rappresentazione-«esprimibile». Pensiero-Rappresentazione psicologica.

Quali tra questi è un «concetto» di "secondo livello"?. La proprietà di "essere divino". La proprietà di "essere uomo". L'esistenza. La proprietà di "essere mortale".

Secondo Frege qual è il «senso» (Sinn) di un termine?. La rappresentazione psicologica che procura. Nessuno dei precedenti. L'oggetto che denota. Il modo in cui viene espresso.

Secondo Frege qual è il «significato» (Bedeutung) di un termine?. La rappresentazione psicologica che procura. L'oggetto che denota. Nessuno dei precedenti. Il modo in cui viene espresso.

Che cosa si intende per il "sogno di Frege"?. La riduzione della aritmetica alla logica. La riduzione della logica alla matematica. La riduzione della matematica alla aritmetica. Il voler rendere simbolica la matematica.

Di quale tra queste correnti fu esponente Gottlob Frege?. Logicismo. Empirismo logico. Psicologismo. Intuizionismo.

Su quale tra le seguenti affermazioni si basa il «paradosso di Russell»?. Esistono verità logiche e matematiche indimostrabili. Se si pretende che da qualsiasi proprietà si possa astrarre l'insieme degli oggetti che la soddisfano, allora la considerazione di alcune particolari proprietà porta a una contraddizione. Le verità matematiche sono più numerose delle dimostrabilità matematiche. Si possono dimostrare logicamente tutte le verità logiche.

Quale tra questi Assiomi di Peano è detto "principio di induzione"?. Se due numeri hanno lo stesso successore, allora sono lo stesso numero. Ogni proprietà di cui gode lo zero è tale che, se ne gode un numero, allora ne gode anche il suo successore, è una proprietà di tutti i numeri naturali. Il successore di un numero naturale è un numero naturale. Zero non è il successore di alcun numero.

Chi fu l'autore di un celebre paradosso che mostrò le prime crepe nel progetto "logicista" di Frege?. L.E.J. Brouwer. D. Hillbert. B. Russell. K. Godel.

Secondo gli intuizionisti, quale fraintendimento inificiava sin dal loro concepimento I programmi di ricerca "logicista" e "formalista"?. La confusione tra l'atto di costruire un oggetto matematico e l'espressione linguistica con cui descriviamo quest'atto. Il ritenere che il calcolo proposizionale sia completo. La confusione tra logica proposizionale e logica predicativa. L'aver scambiato l'idealismo con il realismo.

Quale tra questi fu un esponente del "formalismo" in matematica?. I. kant. D. Hillbert. L. E. J. Brouwer. K. Godel.

A quale tra i seguenti programmi di ricerca in matematica appartiene L.E.J. Brouwer?. Misticismo. Intuizionismo. Verificazionismo. Formalismo.

Secondo l'" intuizionismo", la matematica è: Un "fare", non una "dottrina". Completamente riducibile alla logica. Una "dottrina", non un "fare". Parzialmente riducibile alla logica.

In che cosa consisteva, per Hillbert, la "piena transizione di un trattamento intuitivo della matematica a una formula"?. Nella riduzione delle verità matematiche alla forma delle verità psicologiche. Nella traduzione dei principi della matematica e della logica in un linguaggio rigorosamente formalizzato e privo di ogni riferimento ad oggetti determinati. Nella fondazione della matematica attraverso le forme pure a priori dello spazio e del tempo, a prescindere da ogni esperienza determinata. Nella riduzione delle verità matematiche alla forma delle verità fisiche.

Che cosa intendeva Hillbert con "metamatematica"?. Un tipo di linguaggio distinto da quello di un sistema formale, e per mezzo di cui formulare enunciati concernenti quest'ultimo. Un tipo di linguaggio formale per mezzo di cui formulare enunciati concernenti lo stesso sistema formale. Un linguaggio formale per mezzo di cui formulare enunciati concernenti un secondo sistema formale. Un tipo di linguaggio informale per mezzo di cui formulare enunciati linguisticamente informali.

Che cosa fece definitivamente naufragare i programmi di ricerca "logicista" e "formalista"?. La pubblicazione del libro di Hillbert I fondamenti della geometria. Il teorema di completezza della logica del "primo ordine" di Godel. Il teorema di incompletezza di Godel. Il "teorema di finitezza" di Hillbert.

Che cosa ipotizza la celebre tesi di Turing-Church?. Che nessun sistema di assiomi è idoneo per l'aritmetica. Che tutte le verità logiche si possono dimostrare logicamente. Che ogni proposizione che possiede una dimostrazione che fa uso della "regola del taglio" possiede anche una dimostrazione che non fa uso di questa regola. Che tutte le funzioni calcolabili sono calcolabili con la "macchina di Turing".

Che cosa afferma il Teorema di completezza della logica del "primo ordine" di Kurt Godel?. Che nessun sistema di assiomi è idoneo per l'aritmetica. Che tutte le funzioni calcolabili sono calcolabili con la "macchina di Turing". Che tutte le verità logiche si possono dimostrare logicamente. Che il calcolo dei predicati è indecidibile.

A chi si devono i Teoremi di incompletezza?. Alfred Tarski. Ludwig Wittgenstein. Kurt Godel. Aristotele.

Che cosa stabilisce il Teorema di Church?. Che tutte le verità logiche si possono dimostrare logicamente. Che nessun sistema di assiomi è idoneo per l'aritmetica. Che ogni proposizione che possiede una dimostrazione che fa uso "della regola del taglio" possiede anche una dimostrazione che non fa uso di questa regola. Che il calcolo dei predicati è indecidibile.

A rigore, la logica predicativa è: Decidibile. Semi-decidibile. Nessuna delle precedenti. Né decidibile né indecidibile.

Perché la logica predicativa è indecidibile (o semi-decidibile)?. Perché il calcolo proposizionale è incompleto. Perché non riesce sempre a dimostrare la non-validitá di una formula non-valida. Perché il calcolo dei predicati è scorretto. Perché non si riesce sempre a dimostrare la validità di una formula valida.

In linea generale, che cosa afferma il Teorema di incompletezza di Kurt Godel?. Che nessun sistema di assiomi è idoneo per l'aritmetica. Che tutte le verità logiche si possono dimostrare logicamente. Che ogni proposizione che possiede una dimostrazione che fa uso della "regola del taglio" possiede anche una dimostrazione che non fa uso di questa regola. Che tutte le funzioni calcolabili sono calcolabili con la "macchina di Turing".

La logica proposizionale: Si occupa del rapporto tra funzioni e argomento di una proposizione. Si occupa del rapporto tra "soggetto" e "predicato" di una proposizione. Si occupa della connessione tra enunciati e delle forme argomentative espresse mediante tali connessioni. Si occupa delle relazioni.

Nella logica predicativa si possono venir "quantificate" soltanto: relazioni. variabili individuali. relazioni tra insiemi. relazioni di relazioni.

Quale tra i seguenti NON è un ambito di pertinenza della logica contemporanea?. La meccanica quantistica. La teoria assiomatica degli insiemi. La teoria della dimostrazione. La teoria dei modelli.

Che cosa si intende per logica «paraconsistente»?. Un tipo di logica in cui è tollerata, entro certi limiti, la trasgressione del principio di non-contraddizione. Una logica modale scissa da ogni riferimento ai valori di verità. Una logica che esprime obbligatorietà e doveri. Una logica proposizionale approntata per esprimere logicamente le anomalie della meccanica quantistica.

La logica predicativa è anche detta: logica proposizionale. del «secondo ordine». del «primo ordine». logica deontica.

Quando un ragionamento è corretto?. Un ragionamento è corretto se e soltanto se non può darsi il caso che le sue premesse siano tutte vere e la sua conclusione falsa. Un ragionamento è corretto se e soltanto se le sue premesse sono vere. Un ragionamento è corretto se e soltanto se può darsi il caso che le sue premesse siano tutte vere e la sua conclusione falsa. Un ragionamento è corretto se e soltanto se la sua conclusione è vera.

A rigore, che differenza c'è tra un «enunciato» e una «proposizione»?. Nessuna. Le «proposizioni» non sono di pertinenza della logica, mentre lo sono gli «enunciati». Un «enunciato» esprime una «proposizione», una «proposizione» è il senso di un «enunciato. Uno stesso «enunciato» può essere espresso da «proposizioni» diverse.

Un ragionamento può essere: cogente o convincente. corretto o scorretto. vero o falso. semplice o molteplice.

Secondo la logica odierna, un'«inferenza» è: il procedimento con cui si giunge ad accettare la conclusione di un ragionamento sulla base delle sue sole premesse. Nessuna delle precedenti. il procedimento con cui si giunge ad accettare le premesse di un ragionamento sulla base della sua sola conclusione. ciò distingue un enunciato da una proposizione.

Come si chiamano le due premesse dell'induzione logica?. Base dell'induzione e Passo induttivo. Premessa maggiore induttiva e premessa minore induttiva. Premessa minore e premessa maggiore. Luogo dell'inferenza e Ragione logica.

L'induzione logica(o «completa») è un ragionamento di tipo: deduttivo. probabile. filosofico. graduale.

Un ragionamento le cui premesse sono "Aristotele è mortale", "Platone è mortale", "Gödel è mortale" e "Marx è mortale", e la cui conclusione è "Quindi tutti gli uomini sono mortali" è un ragionamento di tipo: induttivo. deduttivo. filosofico. veritiero.

In logica, le definizioni ottenute mediante l'induzione logica vengono anche dette: definizioni infinite. definizioni filosofiche. definizioni ricorsive. definizioni assolute.

La «forma logica» di una proposizione dipende: dal suo contenuto. dalla sua struttura logica. Nessuna delle precedenti. dal suo riferimento.

La «forma logica» di un ragionamento dipende: dalla sua struttura logica. dalla verità delle sue conclusioni. dal suo contenuto. dalla verità delle sue premesse.

Ogni proposizione e ogni ragionamento hanno: una forma, che può venir "rimpolpata" da qualsiasi idoneo contenuto. né una forma né un contenuto. Nessuna delle precedenti. un contenuto senza forma.

Chi fu l'autore del Tractatus logico-philosophicus?. Pietro Abelardo. Cicerone. Aristotele. Ludwig Wittgenstein.

La nozione di «forma logica» di Wittgenstein è ricca di conseguenze epistemologiche, perché: esplicita quali sono i limiti di ogni linguaggio e il tipo di relazione vigente tra le proposizioni della logica e il mondo extra-logico. trasgredisce il principio di non-contraddizione. è alla base della teoria falsificazionista del significato. è un mero e arido esito di una formalizzazione astratta.

Quale tra queste rappresenta una novità nella considerazione della «forma logica» da parte di Wittgenstein introdotta nel suo saggio Alcune osservazioni sulla forma logica?. L'osservazione che nella «forma logica» di alcune particolari proposizioni deve occorrere il numero come suo tratto essenziale. La relazione di «forma logica» e «gioco linguistico». L'idea che la «forma logica» non esiste. Il numero finito delle «forme logiche».

Perché la logica modale non è un contesto «estensionale»?. Perché in essa non è valido il «principio di vero-funzionalità». Perchè essa è consistente. Perché essa è para-consistente. Perché il calcolo proposizionale è incompleto.

Nel «linguaggio» della logica proposizionale, a quale «alfabeto» appartengono le variabili proposizionali?. Nessuna delle precedenti. A quello «descrittivo». A quello «ausiliario». A quello «logico».

Nel «linguaggio» della logica proposizionale, a quale «alfabeto» appartengono i connettivi?. A quello «ausiliario». A quello «logico». Nessuna delle precedenti. A quello «descrittivo».

Quale tra queste è una proposizione «atomica»?. q e non-p. p e non-q. p. Se p, allora q.

Siano p e q due variabili proposizionali. Come si legge la formula logica p ∨ q?. «p o q». «p e q». «p se e soltanto se q». «Se p allora q».

Siano p e q due variabili proposizionali. Come si legge la formula logica p ∧ q?. «Se p allora q». «p o q». «p e q». «p se e soltanto se q».

Per quale combinazione dei valori di verità delle variabili proposizionali la proposizione p ∨ q risulta falsa?. p =0, q =1. p= 1, q=1. p=0, q=0. p =1, q =0.

Per quale combinazione dei valori di verità delle variabili proposizionali la proposizione p ∧ q risulta vera?. p =1, q =0. p= 1, q=1. p =0, q =1. p =0, q=0.

Come si legge la formula ¬p?. è vero che p. se p. non-p. allora p.

Volendola considerare alla stregua di un connettivo, la negazione è un connettivo: Nessuna delle precedenti. unario. binario. trinario.

Come si legge la formula p ⇒ q?. Se p, allora q. q se e soltanto se p. Se q, allora p. p se e soltanto se q.

Per quale combinazione dei valori di verità delle variabili proposizionali la proposizione p ⇒ q risulta falsa?. p=1, q=1. p=1, q=0. p=0, q=0. p =0, q=1.

Come si chiamano le proposizioni costituenti un condizionale materiale?. Antecedente e conseguente. Lato destro e lato sinistro. Disgiunti. Congiunti.

Siano p e q due variabili proposizionali. Come si legge la formula logica: p ⇔ q?. «Se p allora q». «p se e soltanto se q». «p e q». «p o q».

Come si chiamano le proposizioni costituenti una doppia implicazione?. Lato destro e lato sinistro. Antecedente e conseguente. Congiunti. Disgiunti.

Una tautologia è una formula ben formata che: è falsa per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono. è vera per alcune combinazioni dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono, e falsa per altre loro combinazioni. è vera per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono. è sintatticamente incompleta.

Una contingenza logica è una formula ben formata che: è falsa per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono. è sintatticamente incompleta. è vera per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono. è vera per alcune combinazioni dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono, e falsa per altre loro combinazioni.

Una contraddizione logica è una formula ben formata che: è vera per alcune combinazioni dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono, e falsa per altre loro combinazioni. è falsa per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono. è sintatticamente incompleta. è vera per ogni combinazione possibile dei valori di verità delle variabili proposizionali che vi occorrono.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quale tra queste è una contraddizione?. Se p, allora q. p e non-p. p o non-p. Se p, allora non-q.

Quale tra queste idee è alla base delle «leggi di De Morgan»?. La logica del «primo ordine» è incompleta. Ogni contraddizione è di fatto una tautologia. L'incompletezza vero-funzionale della logica proposizionale. Ogni possibile connettivo è esprimibile mediante una combinazione di negazioni e congiunzioni.

Quale tra queste è una tautologia?. p ⇒ q. ¬p ∨ p. p ∧ ¬p. q ⇒ ¬p.

Quale tra queste è una contraddizione?. p ∧ ¬p. ¬q ∨ ¬p. p ⇒ q. ¬p ∨ p.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quale tra queste è una tautologia?. Se p, allora q. p o non-p. Se p, allora non-q. p e non-p.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quali tra questi schemi formali di argomento è un modus ponens?. q ⇒ ¬p. p ⇒ q. (¬q ∧ (p⇒q)) ⇒¬p. (p ∧ (p⇒q)) ⇒q.

Il modus ponens e il modus tollens sono casi particolari di un'unica regola più generale che prende il nome di: regola della congiunzione. regola della contrazione. regola del taglio. regola dell'indebolimento.

Quali tra questi ragionamenti è un modus tollens?. Se Dio può ingannare, allora Dio è malvagio; Dio non è malvagio; quindi Dio non può ingannare. Se tutti gli uomini sono mortali, e se Socrate è un uomo, allora non è detto che Socrate sia mortale. Se oggi è lunedì, allora devo andare a Napoli; oggi è lunedì; quindi, devo andare a Napoli. Francesca è andata al cinema, quindi a casa non c'è nessuno.

Quali tra questi ragionamenti è un modus ponens?. Francesca è andata al cinema, quindi a casa non c'è nessuno. Se oggi è lunedì, allora devo andare a Napoli; oggi è lunedì; quindi, devo andare a Napoli. Se Dio può ingannare, allora Dio è malvagio; Dio non è malvagio; quindi, Dio non può ingannare. Se tutti gli uomini sono mortali, e se Socrate è un uomo, allora non è detto che Socrate sia mortale.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quali tra questi schemi formali di argomento è un modus tollens?. p ⇒ q. (¬q ∧ (p ⇒ q)) ⇒¬p. (p ∧ (p ⇒ q)) ⇒ q. q ⇒ ¬p.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quali tra questi schemi di argomento è un modus ponens?. Se p allora, q; p; allora q. Se p allora q; non-q; allora non p. Se p allora q. Se q allora p.

Siano p e q due variabili proposizionali. Quali tra questi schemi di argomento è un modus tollens?. Se q allora p. Se p allora q; non-q; allora non p. Se p allora, q; p; allora q. Se p allora q.

Che cosa rende logicamente inaccettabile la cosiddetta "dimostrazione ontologica dell'esistenza di Dio" di Anselmo di Aosta?. Lo schema di ragionamento (consequentia mirabilis) adoperato nella sua formulazione canonica. L'aver considerato l'«esistenza» alla stregua di un qualsiasi predicato ordinario. Lo schema di ragionamento (modus ponens) adoperato nella sua semplificazione rigorosa. Il fatto che Dio, in quanto oggetto astratto, non può essere oggetto di una proposizione logica.

Quale tra le seguenti formule è la formula condizionale corrispondente di un ragionamento a fortiori?. p ⇒ q. q ⇒ (p ⇒ q). (¬ p ⇒ p) ⇒ p. p ⇒ ¬p.

Quale procedimento argomentativo è alla base della cosiddetta consequentia mirabilis?. Si dà coesistenza tra un congiunto e la sua negazione. Se c'è una dimostrazione della proposizione p a partire dalla sua negazione, allora la stessa proposizione p deve essere vera. Non si dà coesistenza tra un disgiunto e la sua negazione. Nessuna delle precedenti.

Quale tra le seguenti formule è la formula condizionale corrispondente di una consequentia mirabilis?. q ⇒ (p ⇒ q). (¬ p ⇒ p) ⇒ p. p ⇒ q. p ⇒ ¬p.

In base al metodo delle tavole di verità, uno schema di ragionamento è valido se: si dà sempre il caso che le premesse siano tutte vere e la conclusione falsa. non si dà mai il caso che le premesse siano tutte vere e la conclusione falsa. si dà almeno una volta il caso che le premesse siano tutte vere e la conclusione falsa. si dà più di una volta, ma non sempre, il caso che le premesse siano tutte vere e la conclusione falsa.

Che cos'è un algoritmo?. Un procedimento meccanico o effettivo, il quale, dato un output, fornisce un input in un numero infinito di operazioni infinite. Un procedimento intuitivo con cui stabilire la validità delle premesse di un ragionamento. Un procedimento meccanico o effettivo, il quale, dato un input, fornisce un output in un numero finito di operazioni finite. Un procedimento meccanico o effettivo, il quale, dato un input, fornisce un output in un numero infinito di operazioni infinite.

In base al metodo delle tavole di verità, la formula condizionale corrispondente di un ragionamento valido deve essere: una contraddizione. una tautologia. una contingenza logica. nessuna delle precedenti.

In base al metodo degli alberi di refutazione, uno schema di ragionamento risulta valido se: viene refutato il procedimento che porta dalle sue premesse alla negazione della sua conclusione. viene refutata la sua conclusione. viene refutato il procedimento che porta dalle sue premesse alla sua conclusione. nessuna delle precedenti.

Nel calcolo proposizionale che cos'è una «regola di eliminazione» di un connettivo logico?. Una regola di inferenza sempre «ipotetica». Una regola di inferenza che, a partire da premesse in cui un determinato connettivo compare come connettivo principale, consente di derivare una conclusione in cui non figura quel connettivo. Una regola che serve per derivare una conclusione che ha come connettivo principale il connettivo oggetto di "introduzione". Una regola di inferenza sempre «non-ipotetica».

In base alla regola di inferenza della «eliminazione della negazione», quale tra le seguenti proposizioni possiamo legittimamente inferire a partire dalla proposizione «Non è vero che non piove»?. «Piove e non piove». «Se non c'è il sole, allora piove». «Piove». Tutte quelle elencate.

Il calcolo proposizionale è: corretto e completo. indecidibile e completo. corretto e incompleto. incorretto e incompleto.

Quale tra le seguenti regole di inferenza è una «regola di inferenza ipotetica»?. Eliminazione della negazione. Eliminazione del condizionale. Introduzione del condizionale. Introduzione della disgiunzione.

In base alla regola di inferenza della «introduzione della disgiunzione», quale tra le seguenti proposizioni possiamo legittimamente inferire a partire dalla proposizione «Paolo fuma»?. Tutte quelle elencate. «Paolo fuma o Paolo pesa 80kg». «Paolo fuma o Paolo è alto 1,90». «Paolo fuma o fuori piove».

In base alla regola di inferenza della «eliminazione della congiunzione», quale tra le seguenti proposizioni possiamo legittimamente inferire a partire dalla proposizione «Paolo è alto 1,90m e Paolo pesa 80 kg»?. Soltanto «Paolo pesa 80kg». Né «Paolo è alto 1,90m» né «Paolo pesa 80kg». Sia «Paolo è alto 1,90m» che «Paolo pesa 80kg». Soltanto «Paolo è alto 1,90m».

Nel calcolo proposizionale che cos'è una «regola di introduzione» di un connettivo logico?. Una regola di inferenza sempre «non-ipotetica». Una regola di inferenza sempre «ipotetica». Una regola di inferenza che, a partire da premesse in cui un determinato connettivo compare come connettivo principale, consente di derivare una conclusione in cui non figura quel connettivo. Una regola che serve per derivare una conclusione che ha come connettivo principale il connettivo oggetto di "introduzione".

Come si presenta un'inferenza nel calcolo proposizionale?. come una sequenza di formule espresse nel linguaggio della logica proposizionale, ciascuna delle quali è premessa di un ragionamento oppure è ottenuta mediante l'applicazione di una regola di inferenza. come una sequenza di enunciati espressi nel linguaggio ordinario, ciascuno dei quali segue in modo pertinente dal precedente. come una sequenza di connettivi del linguaggio logico-proposizionale. come una sequenza di formule, ciascuna delle quali è premessa di una qualsiasi conclusione.

Nel calcolo proposizionale, che rapporto c'è tra «regola di introduzione» e «regola di eliminazione» di un medesimo connettivo logico?. Sono l'una la reciproca dell'altra. Non sussiste alcun rapporto. Sono differenti, ma dicono la stessa cosa. Sono equivalenti.

Le regole di inferenza del calcolo proposizionale si dividono in: induttive e deduttive. ipotetiche e non-ipotetiche. filosofiche e scientifiche. espressive e logiche.

Quale tra queste regole di inferenza esprime la «eliminazione del condizionale»?. Da una fbf della forma non-a, possiamo inferire a. Nessuna delle precedenti. Data una derivazione di una fbf b con l'aiuto di un'ipotesi a, possiamo «scaricare» (ossia abbandonare) l'ipotesi e inferire "se a, allora b". Da un condizionale e dal suo antecedente possiamo inferire il conseguente.

La logica sillogistica aristotelica è parte della: logica paraconsistente. logica del terzo ordine. logica predicativa monadica. logica del secondo ordine.

Che cos'è un «termine di classe»?. Un individuo. Un'espressione che denota una classe o un insieme di oggetti. Un elemento che appartiene a «termini di classe». Una relazione tra gli insiemi designati da termini di classe.

Nella logica del primo ordine, che cos'è un «individuo»?. Una relazione tra gli insiemi designati da termini di classe. Un'espressione che denota una classe o un insieme di oggetti. Un elemento che appartiene a «termini di classe». Una proprietà.

Che cos'è una «funzione proposizionale»?. Una funzione "satura". La semplice forma logica di una proposizione della logica del primo ordine. Una proposizione vera o falsa. Un'entità logica che ha trova il proprio riferimento oggettivo in un determinato individuo.

Nel linguaggio della logica del primo ordine, che cosa sono le costanti individuali?. Simboli che rappresentano un determinato individuo («nomi atomici»). Relazioni tra individui. Simboli che rappresentano un qualsiasi individuo. Proprietà di individui.

Che cos'è un «funtore»?. Una descrizione definita di un individuo. Un quantificatore universale. Un quantificatore esistenziale. Una contraddizione.

Nel linguaggio della logica del primo ordine, che cosa rappresenta una costante predicativa n-aria?. Una relazione a n-posti. Una disgiunzione. Una proprietà. Una proprietà binaria.

Che cosa esprime il simbolo logico: ∀ ?. Il quantificatore universale. La disgiunzione logica. L'implicazione logica. Il quantificatore esistenziale.

Per formalizzare quale tra le seguenti espressioni del linguaggio ordinario viene impiegato il quantificatore universale?. «Tutti». «Se...allora...». «Evidentemente». «Qualche».

Per formalizzare quale tra le seguenti espressioni del linguaggio ordinario viene impiegato il quantificatore esistenziale?. «Evidentemente». «Tutti». «Se...allora...». «Qualche».

Che cosa esprime il simbolo logico: ∃ ?. Il quantificatore esistenziale. La disgiunzione logica. Il quantificatore universale. L'implicazione logica.

Nel linguaggio della logica del primo ordine, che cosa sono le variabili individuali?. Simboli che rappresentano un qualsiasi individuo. Relazioni tra individui. Proprietà di individui. Simboli che rappresentano un determinato individuo («nomi atomici»).

In cosa consiste una «formula atomica» del linguaggio predicativo?. Ogni termine individuale, preso isolatamente, è una formula atomica della logica del primo ordine. Una formula atomica è una costante predicativa n-aria, seguita da tanti termini individuali quanti sono necessari per riempire i suoi n posti. Una formula atomica è una variabile predicativa n-aria, seguita da tante variabili individuali quanti sono necessari per riempire i suoi n posti. Una formula atomica è una variabile predicativa n-aria, seguita da tanti termini individuali quanti sono necessari per riempire i suoi n posti.

In che modo è possibile definire l'insieme delle formule ben formate del linguaggio della logica del primo ordine?. Mediante probabilità soggettiva. Mediante induzione logica. Mediante la percezione diretta. Mediante probabilità logica.

Nel linguaggio predicativo si può parlare di «occorrenza» di un simbolo e di «campo» e «subordinazione» di un operatore logico?. No. Si. Nessuna delle precedenti. No. Esse sono nozioni che vengono impiegate soltanto nella logica proposizionale.

Siano x una variabile individuale e P una proprietà. Come si legge la formula logica ∃x P(x)?. Nessuna delle precedenti. «Esiste un x tale che x ha la proprietà P». «Se x ha la proprietà P, allora x è x». «Per ogni x, x ha la proprietà P».

Qual è la negazione logica della proposizione «Esiste almeno un corvo che non è nero»?. «Tutti i corvi sono neri». «Nessuno corvo è nero». Questa proposizione non può essere negata. «Esiste almeno un corvo che è nero».

Qual è la negazione logica della proposizione «Tutti gli uomini sono mortali»?. «Esiste almeno un uomo che non è mortale». «Tutti i mortali sono uomini». «Nessun uomo è mortale». «Tutti gli uomini non sono mortali».

Qual è la negazione logica della proposizione «Per ogni x esiste un y tale che x è nella relazione R con y»?. «Per ogni x esiste un y tale che x non è nella relazione R con y». «Esiste un x per ogni y tale che x non è nella relazione R con y». «Per ogni x esiste un y tale che x è nella relazione R con y». Nessuna delle precedenti.

Qual è la negazione logica della proposizione «Esiste un y per ogni x tale che x è nella relazione R con y»?. «Per ogni y esiste un x tale per cui x non è nella relazione R con y». «Esiste un y per ogni x tale che x non è nella relazione R con y». Nessuna delle precedenti. «Esiste un y per ogni x tale che x è nella relazione R con y».

Qual è la negazione logica della proposizione «Esiste un uomo che non è mortale»: «Esiste un uomo immortale». «Esiste un uomo mortale». «Tutti i mortali non sono uomini». «Tutti gli uomini sono mortali».

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «quantificazione vacua»?. La chiusura esistenziale di una formula aperta. Una quantificazione che vincola una variabile non presente nella formula su cui agisce il quantificatore. Una quantificazione che vincola una variabile presente nella formula su cui agisce il quantificatore. La chiusura universale di una formula chiusa.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «termine chiuso»?. Un termine che non contiene variabili individuali. Una quantificazione vacua. Un termine che contiene variabili individuali. Nessuna delle precedenti.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «termine aperto»?. Un termine che non contiene variabili individuali. Una quantificazione vacua. Un termine che contiene variabili individuali. Nessuna delle precedenti.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «variabile vincolata»?. Data una formula, una variabile si dice vincolata se viene abbinata ad uno dei due quantificatori. Una variabile vincolata è una variabile libera. Data una formula, una variabile viene detta vincolata se non è abbinata a nessun quantificatore. Non esistono variabili vincolate nella logica del primo ordine.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «variabile libera»?. Una variabile libera è una variabile vincolata. Non esistono variabili libere nella logica del primo ordine. Data una formula, una variabile si dice libera se viene abbinata ad uno dei due quantificatori. Data una formula, una variabile viene detta libera se non è abbinata a nessun quantificatore.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «formula chiusa»?. Una formula che non contiene occorrenze libere di variabili, ovvero è priva di variabili o ne contiene soltanto di vincolate in ogni loro occorrenza. Nessuna delle precedenti. Una formula che contiene almeno una variabile con un'occorrenza libera. Non sono concepibili formule chiuse nella logica del primo ordine.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «formula aperta»?. Una formula che contiene almeno una variabile con un'occorrenza libera. Una formula che non contiene occorrenze libere di variabili, ovvero è priva di variabili o ne contiene soltanto di vincolate in ogni loro occorrenza. Non sono concepibili formule aperte nella logica del primo ordine. Nessuna delle precedenti.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «chiusura universale» di una «formula aperta»?. La formula che si ottiene vincolando universalmente tutte le variabili libere della formula aperta di partenza. La formula che si ottiene vincolando esistenzialmente tutte le variabili libere della formula aperta di partenza. Ciò che risulta da una relazione di quantificatori. Una quantificazione vacua.

Nella logica del primo ordine, che cosa si intende per «chiusura esistenziale» di una «formula aperta»?. La formula che si ottiene vincolando esistenzialmente tutte le variabili libere della formula aperta di partenza. Ciò che risulta da una relazione di quantificatori. La formula che si ottiene vincolando universalmente tutte le variabili libere della formula aperta di partenza. Una quantificazione vacua.

Che cos'è un «sistema formale»?. Una deduzione logica che consente di giungere a una formula a partire da altre formule. Una serie di princìpi e regole intuitive per riuscire a sconfiggere gli avversari in una disputa verbale. Un apparato di regole e princìpi che consente di costruire dimostrazioni formali. Una dimostrazione formale.

Nel calcolo predicativo i «teoremi» sono: formule ben formate che si possono dimostrare mediante l'ausilio di poche premesse. formule ben formate che si possono dimostrare senza l'ausilio di alcuna premessa. formule ben formate che si possono dimostrare mediante l'ausilio di infinite premesse. formule ben formate che si possono dimostrare mediante l'ausilio di molteplici premesse.

Che cos'è una «dimostrazione formale»?. Un sistema formale. Una deduzione logica che consente di giungere a una formula a partire da altre formule mediante una sequenza di formule (ognuna delle quali viene considerata di indubbia validità), senza fare alcun riferimento al loro "contenuto". Una serie di princìpi e regole intuitive per riuscire a sconfiggere gli avversari in una disputa verbale. Un'induzione informale ed arbitraria che consente di giungere a una formula a partire da altre formule mediante una sequenza di formule (ognuna delle quali viene considerata di indubbia validità), senza fare alcun riferimento al loro "contenuto".

Le regole di inferenza del calcolo proposizionale sono valide nel calcolo predicativo?. Si. No. Dipende dal contesto. Non sempre.

Il calcolo dei predicati è: incompleto. indecidibile. incorretto e incompleto. decidibile.

In base alla regola d'inferenza della «introduzione del quantificatore universale», quale tra le seguenti proposizioni posso inferire dalle proposizioni «Tutti i mammiferi sono animali» e «Tutti gli animali sono viventi»?. «Tutti i mammiferi sono viventi». «Esiste un vivente che non è mammifero». «Tutti i mammiferi non sono viventi». «Esiste un mammifero che non è vivente».

In base alla regola d'inferenza della «eliminazione del quantificatore universale», quale tra le seguenti proposizioni posso inferire dalla proposizione «Tutti gli uomini sono mortali» e dal fatto che «Socrate è un uomo»?. «Socrate è immortale». «Socrate non è un uomo». «Socrate è mortale». «Socrate non è mortale».

Il calcolo dei predicati è: corretto, completo e indecidibile. incorretto, incompleto e indecidibile. corretto, completo e decidibile. corretto e incompleto.

Quale tra le seguenti NON è una proprietà dell'insieme vuoto?. L'insieme vuoto è unico. Ogni insieme contiene come suo sottoinsieme l'insieme vuoto. L'insieme vuoto, in quanto tale, è un insieme infinito. L'insieme vuoto, in quanto tale, è un insieme finito.

In teoria degli insiemi, che differenza c'è tra le relazioni di «appartenenza» ed «inclusione»?. La relazione di «appartenenza» è una relazione che vige tra un elemento e l'insieme cui appartiene; la relazione di «inclusione» é una relazione che vige tra un insieme e l'insieme in cui esso è incluso. La distinzione è soltanto apparente, si tratta di espressioni sinonimiche. Di fatto non è una distinzione di pertinenza della teoria degli insiemi. La relazione di «appartenenza» è una relazione che vige tra un insieme e l'insieme cui appartiene; la relazione di «inclusione» é una relazione che vige tra un elemento e l'insieme in cui esso è incluso.

Che cosa afferma il «principio di estensionalità»?. Se, dati due insiemi, gli elementi dell'uno sono tali se e soltanto se sono elementi dell'altro, allora i due insiemi sono uguali. Non é possibile affermare e negare al contempo un medesimo predicato di un medesimo soggetto. Una qualunque proprietà determina un insieme composto da tutte e sole quelle cose per cui vale quella proprietà. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

Che cosa afferma il «principio di comprensione»?. Una qualunque proprietà determina un insieme composto da tutte e sole quelle cose per cui vale quella proprietà. Non é possibile affermare e negare al contempo un medesimo predicato di un medesimo soggetto. Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Se, dati due insiemi, gli elementi dell'uno sono tali se e soltanto se sono elementi dell'altro, allora i due insiemi sono uguali.

Come si chiama la teoria che formulò Russell in alternativa alla «teoria ingenua» degli insiemi?. Teoria modale. Teoria assiomatica degli insiemi. Teoria delle forme. Teoria dei tipi.

A differenza della «teoria ingenua» degli insiemi, il «paradosso di Russell» pone alcune restrizioni al principio di: non-contraddizione. comprensione. bivalenza. estensionalità.

Stando a Gödel, che grado di esistenza hanno gli insiemi?. Gli insiemi sono finzioni utili alla pratica matematica. Gli insiemi esistono solo nel momento in cui vengono pensati. Gli insiemi sono «reali», come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi sono una costruzione fittizia e convenzionale, come tutti gli oggetti matematici.

Stando ad Aristotele e Frege, che grado di esistenza hanno gli insiemi?. Gli insiemi sono una costruzione fittizia e convenzionale, come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi esistono in sé. Gli insiemi sono «reali», come tutti gli oggetti matematici. Gli insiemi sono individui reali.

In logica, di cosa si occupa la «semantica»?. La «semantica» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. La «semantica» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. La «semantica» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare. Nessuna delle precedenti.

In logica, di cosa si occupa la «sintassi»?. La «sintassi» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. La «sintassi» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. Nessuna delle precedenti. La «sintassi» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare.

In logica, di cosa si occupa la «morfologia»?. La «morfologia» riguarda il rapporto tra i segni logico-linguistici e le entità che essi possono significare. La «morfologia» riguarda le mere manipolazioni di simboli e le loro relazioni formali, senza alcun riguardo al loro significato. In particolar modo essa riguarda i modi in cui possiamo trasformare o dedurre formule da altre formule mediante determinate regole di derivazione. La «morfologia» concerne il modo in cui i simboli di base dell'«alfabeto» di un linguaggio logico possono venir legittimamente combinati in base a determinate regole di formazione al fine di ottenere fbf. Nessuna delle precedenti.

Che cos'è un «modello»?. Un dispositivo che fornisce un'«interpretazione», ossia assegna un valore semantico per tutti i simboli non logici che compaiono nelle fbf in un dato contesto. Un dispositivo sintattico che consente di derivare formule da altre formule. Un dispositivo semantico che consente di costruire fbf di un determinato linguaggio logico. Un dispositivo morfologico che assegna un significato ad ogni simbolo dell'«alfabeto» logico di un certo linguaggio.

In un modello della logica del primo ordine, come viene interpretata una costante predicativa a "zero posti"?. Come un individuo. Come una proposizione avente un valore di verità attribuitole direttamente dal modello. Come una proprietà. Come una relazione.

In un modello della logica del primo ordine, come viene interpretata una costante predicativa a "un posto"?. Come una relazione. Come una proprietà. Come un individuo. Come un quantificatore.

Quale tra queste è un'assunzione caratteristica della logica aristotelica?. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio deve essere vuoto. Tutte quelle elencate sono assunzioni caratteristiche della logica aristotelica. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio può essere vuoto. L'insieme che denota il «termine di classe» cui appartiene il «soggetto» di un giudizio non può essere vuoto.

Quando una formula è detta «verificabile»?. Quando è vera rispetto a tutte le assegnazioni di valore in almeno un'interpretazione. Quando è vera rispetto almeno a un'assegnazione di valore in almeno un'interpretazione. Nessuna delle precedenti. Quando è rispetto a tutte le assegnazioni di valore in almeno un'interpretazione.

Che cosa si intende per «legge logica»?. Una formula «soddisfatta» rispetto a tutte le assegnazioni in tutte le interpretazioni. Una formula vera rispetto almeno a un'assegnazione di valore in almeno un'interpretazione. Una formula che non viene «soddisfatta» rispetto a tutte le assegnazioni in tutte le interpretazioni. Una formula vera o falsa, dipendentemente dai valori di verità delle variabili.

Che cosa afferma il «principio della composizionalità del significato»?. Il significato di un'espressione linguistica composta dipende funzionalmente dai significati dei suoi costituenti. Il significato di un'espressione linguistica può essere intuito, ma non detto. Il significato di un'espressione linguistica è dato dal suo essere ciò che gli altri non sono. Il significato di un'espressione linguistica è dato dal fatto che essa è in grado di comunicarci un senso precedentemente ignoto.

Che cosa afferma il «principio di contestualità» del significato?. Il significato delle parole è l'uso. L'opportunità di impiegare certe espressioni dipende dal contesto. Il significato delle espressioni sub-proposizionali consiste nel modo in cui esse contribuiscono al significato delle proposizioni in cui compaiono. In base al contesto alcune espressioni sono più utilizzabili di altre.

Chi sviluppoò in una compiuta teoria semantica le tesi di Wittgenstein sul «significato»?. Alfred Tarski. Bertrand Russell. Kurt Gödel. Gottlob Frege.

Per Tarski la «verità» è anzitutto: una nozione inesprimibile. una proprietà di proposizioni. una relazione tra noi e il mondo. una nozione contraddittoria.

Per Tarski «linguaggio» e «metalinguaggio»: sono nozioni di linguistica, e perciò non sono di pertinenza della logica. devono essere sempre distinti in semantica. sono sempre identici. non devono essere mai distinti in semantica.

Se impiegata in modo "autonimo", una proposizione significa: la sua denotazione. ciò che significa abitualmente. il suo senso recondito. la menzione di se stessa.

Quale tra i seguenti schemi esprime il cosiddetto "schema V" di Tarski?. Se: se non-p allora p è vero; allora p è vero. N è vero nel linguaggio L se e solo se T. Se: se p allora q, e p sono veri; allora q è vero. Se: se p allora q, e non-q sono veri; allora è vero non-p.

La procedura logica messa a punto da Tarski per definire la «verità»: fonda una concezione metafisica della «verità». può venir interpretata come un tentativo di dimostrare l'esistenza di una «verità» assoluta. è a rigore contraddittoria. esclude qualsiasi concezione metafisica della «verità».

In che modo lo schema della «convenzione V» di Tarski fornisce una valida definizione logica della «verità»?. Perché considera la «verità» come assoluta. Perché è in grado di determinare la precisa estensione del predicato di verità per un qualunque linguaggio. Perché ne rispetta le condizioni «materiali» di adeguatezza, senza prendere in considerazione quelle «formali». Perché ne rispetta le condizioni «formali» di adeguatezza, senza prendere in considerazione quelle «materiali».

Che cosa afferma il «paradosso del mentitore»?. «Tutte le verità sono relative». «Tutte le cose che sono si differenziano dalla stessa cosa, e sono questa stessa cosa». «Due cose sono uguali se e solo se sono diverse». «Questa proposizione è falsa».

Che cosa afferma il Teorema di indefinibilità della «verità» di Tarski?. Il predicato di verità per un linguaggio logico L non deve essere esprimibile entro lo stesso linguaggio L. La verità non è definibile perché è assoluta. È impossibile fornire una definizione logica di verità. Il predicato di verità per un linguaggio logico L deve essere esprimibile entro lo stesso linguaggio L.

Che cosa si intende per «completezza semantica» di un sistema formale?. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «semanticamente completo» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione.

Che cosa si intende per «completezza sintattica» di un sistema formale?. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Un sistema formale è «sintatticamente completo» quando è in grado di dimostrare solo verità.

Che cosa si intende per «consistenza» di un sistema formale?. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione. Un sistema formale è «consistente» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «consistente» quando non dimostra una formula e la sua negazione.

I Teoremi di incompletezza di Gödel sanciscono la fine del "sogno" di: ridurre i princìpi dell'aritmetica alle verità della logica del primo ordine. esprimere l'aritmetica con il linguaggio della logica del primo ordine. formulare una teoria assiomatica della geometria. ridurre la matematica all'aritmetica.

Quali tra questi autori svilupparono il sistema formale del primo ordine detto «calcolo assiomatico»?. Church e Turing. Wittgenstein e Gödel. Aristotele e Platone. Frege e Hilbert.

Che cosa si intende per «coerenza» di un sistema formale?. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare solo verità. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare tutte le verità. Un sistema formale è «coerente» quando non dimostra una formula e la sua negazione. Un sistema formale è «coerente» quando è in grado di dimostrare una formula o la sua negazione.

Tra le conseguenze epistemologiche dei Teoremi di incompletezza di Gödel vi è: La discrepanza tra verità e dimostrabilità. la coincidenza di verità e dimostrabilità. la constatazione del fatto che ogni verità è assoluta. la constatazione del fatto che ogni verità è relativa.

A fondamento dei Teoremi di incompletezza di Gödel c'è il fatto che: la matematica coincide in tutto e per tutto con la logica. in ogni sistema formale del primo ordine vi sono proposizioni aritmetiche che sono esprimibili mediante il suo linguaggio, risultando tuttavia indecidibili. in ogni sistema formale del primo ordine ogni proposizione aritmetica risulta decidibile. in ogni sistema formale del primo ordine non esistono proposizioni dell'aritmetica logicamente indecidibili, perché la matematica è una scienza esatta.

I Teoremi di incompletezza di Gödel valgono: per ogni sistema formale del primo ordine. solo per i Principia Mathematica di Russell. solo per gli Assiomi di Peano. solo per gli Assiomi di Peano, i Principia Mathematica di Russell e la teoria assiomatica degli insiemi di Zermelo-Fraenkel.

Come conseguenza dei Teoremi di incompletteza di Gödel segue che le teorie formali dell'aritmetica sono: incomplete. complete. assurde. paradossali.

Che cos'è una fallacia induttiva?. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Una fallacia che viene commessa quando la probabilità con cui viene stabilita la conclusione di un ragionamento induttivo, a partire dalle sue premesse, è inferiore a quanto si suppone o si voglia far credere. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice.

Che cos'è una fallacia di ragionamento?. Un ragionamento la cui forma argomentativa sembra corretta, ma che in realtà risulta in vari modi ingannevole. Un ragionamento corretto, ma non vero. Un ragionamento la cui forma argomentativa è corretta, e che in realtà non risulta in vari modi ingannevole. Un ragionamento corretto, la cui conclusione non è vera.

Che cos'è una fallacia formale?. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione.

Che cos'è una fallacia semantica?. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Una fallacia che viene commessa quando la probabilità con cui viene stabilita la conclusione di un ragionamento induttivo, a partire dalle sue premesse, è inferiore a quanto si suppone o si voglia far credere. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta.

Che cos'è una fallacia di presunzione?. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice.

Che cos'è una fallacia di pertinenza?. Una fallacia che viene commessa quando ci si affida a una regola d'inferenza invalida, o quando viene applicata in modo non-corretto una regola d'inferenza valida. Un ragionamento "ingannevole" in cui i termini linguistici utilizzati vengono impiegati in modo vago, ambiguo, indeterminato o molteplice. Un ragionamento le cui premesse hanno una scarsa (o nulla) relazione con la sua conclusione. Un ragionamento in cui la verità di ciò che si intende dimostrare viene di fatto presupposta.

Nella logica formale esistono fallacie formali?. Si. No. Dipende dalle proposizioni. Dipende dalle fallacie.

Quale tra questi ragionamenti è una fallacia semantica?. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Questa casa è fatta di interamente di mattoni rettangolari; (dunque) questa casa ha forma rettangolare.

Quale tra questi ragionamenti è una fallacia formale?. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. Fine della vita è la felicità; la morte è la fine della vita; (dunque) la felicità è la morte. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Nessuno dei precedenti.

Quale tra questi ragionamenti è una fallacia induttiva?. Un cittadino straniero ha commesso un grave reato; (dunque) tutti i cittadini stranieri sono delinquenti. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata.

Quale tra queste fallacie NON è di tipo induttivo?. Falsa causa. Affermazione del conseguente. Fallacia dello scommettitore. Generalizzazione indebita.

Una «generalizzazione indebita» è una fallacia che consiste: nel trarre una conclusione riguardante un'intera classe di oggetti a partire da scarse informazioni su alcuni dei suoi membri. nell'applicare in modo non-corretto una regola d'inferenza sempre valida. nell'affidarsi a a una regola d'inferenza invalida. in una fallacia di pertinenza.

Il ragionamento induttivo è intrinsecamente: vero. inconsistente. vulnerabile. corretto e completo.

Quale tra questi ragionamenti è una fallacia di presunzione?. La pena di morte è giustificata, il nostro Paese è pieno di criminali; (dunque) è perfettamente legittimo punirli con la morte. Se domani ci sarà il sole, allora domani andrò al mare, Domani andrò al mare; (dunque) domani ci sarà il sole. Questa casa è fatta di interamente di mattoni rettangolari; (dunque) questa casa ha forma rettangolare. Marco Celio Rufo ha commesso i reati di violenza politica e congiura contro lo stato; (ma) a sostenere una simile tesi è Celia, che è una "poco di buono"; (dunque) Marco Celio Rufo non ha commesso i reati che gli sono stati ascritti.

Quale tra questi ragionamenti è una fallacia di pertinenza: Se domani pioverà a dirotto, la partita verrà rimandata, Domani non pioverà a dirotto; (dunque) la partita non verrà rimandata. La logica è meglio di niente; niente è meglio della salute; (dunque) la logica è meglio della salute. Marco Celio Rufo ha commesso i reati di violenza politica e congiura contro lo stato; (ma) a sostenere una simile tesi è Celia, che è una "poco di buono"; (dunque) Marco Celio Rufo non ha commesso i reati che gli sono stati ascritti. La pena di morte è giustificata, il nostro Paese è pieno di criminali; (dunque) è perfettamente legittimo punirli con la morte.

Le fallacie di presunzione sono sempre: induttivamente invalide. induttivamente valide. deduttivamente valide. deduttivamente invalide.

Quale tra queste fallacie NON è una fallacia di pertinenza?. Negazione dell'antecedente. Tu quoque. Abuso. Colpa per associazione.

Quale tra queste fallacie è del tipo ad ignorantiam?. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. È dovere di tutti pagare le tasse; (ma) alcuni non pagano le tasse; (dunque) non pagherò le tasse nemmeno io.

Quale tra queste fallacie è del tipo ad verecundiam?. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera.

Quale tra queste fallacie è del tipo «dell'uomo di paglia»?. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Non è vero che tutto è relativo; (dunque) la Teoria della relatività di Einstein non è vera. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste.

Quale tra queste fallacie è del tipo ignoratio elenchi?. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio non esiste. È dovere di tutti pagare le tasse; (ma) alcuni non pagano le tasse; (dunque) non pagherò le tasse nemmeno io. Non vi sono prove che Dio esista; (dunque) Dio esiste. Pitagora afferma che il mondo è fatto di numeri; (dunque) il mondo è fatto di numeri.

Che relazione c'è tra filosofia della scienza ed effettiva pratica scientifica?. La filosofia della scienza è un'eventuale appendice "divulgativa" della pratica scientifica. Nessuna. La pratica scientifica è una divulgazione dei risultati della filosofia della scienza. La filosofia della scienza è parte indispensabile della stessa pratica scientifica.

La filosofia della scienza NON si interessa: dei concetti che vengono impiegati nelle scienze empiriche. della scoperta di fatti e leggi del mondo naturale. della chiarificazione del contenuto delle teorie scientifiche. delle scienze empirico-naturali.

Quale tra questi è l'autore dell'opera Philosophical Foundation of Physics?. Ernst Cassirer. Moritz Schlick. Ludwig Wittgenstein. Rudolf Carnap.

Quale tra questi NON è per Comte una valenza del termine «positivo»?. «Preciso». «Utile». «Reale». «Metafisico».

Quale tra questi autori fu il fondatore del «positivismo» nel XIX secolo?. August Comte. Phillip Frank. Ludwig Wittgenstein. Moritz Schlick.

Quale tratto hanno in comune i prodromi del «neopositivismo logico»?. La ripresa della metafisica. Il disinteresse per la logica. La ripulsa dei metodi e dei contenuti della filosofia tradizionale. Il disinteresse per le scienze sperimentali.

Quale tra questi fu uno dei "padri" dell'empiriocriticismo?. Ernst Cassirer. Ernst Mach. Rudolf Carnap. Richard Wagner.

Per B. Russell la scienza dovrebbe esclusivamente basarsi su: intuizioni matematiche. intuizioni metafisiche. inferenze deduttive. inferenze induttive.

Qual è il tipo di induzione che l'«induttivismo» considera l'unica fonte di conoscenze giustificate?. L'induzione «informale». L'induzione deduttiva. L'induzione intuitiva. L'induzione «logica» (o «completa»).

A differenza di B. Russell, per J.S. Mill le "verità" dell'aritmetica sono: analitiche. derivate induttivamente da osservazioni empiriche. sintetiche a priori. derivate deduttivamente da un insieme di assiomi.

Per l'empiriocriticismo i concetti metafisici sono: irriducibili alle mere esperienze percettive del soggetto. in ultima istanza riducibili a esperienze percettive del soggetto. validi, ma non veri. veri e validi.

Per l'empiriocriticismo i concetti impiegati dalle scienze naturali sono: "assoluti". utili «finzioni». «veri». «reali».

Qual è l'idea a fondamento dell'empiriocriticismo?. L'idea che la scienza proceda per congetture e confutazioni. L'idea che ogni atto percettivo contenga un'inferenza «inconscia». L'idea che ogni osservazione sia «carica di teoria». L'idea che ogni concetto e ogni "verità" fossero in ultima istanza riducibili all'esperienza sensibile, ovvero a "quanti" di percezione.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «induttivismo»?. La tesi in base alla quale soltanto inferenze induttive possono condurre a conoscenze empiricamente vere (o perlomeno: scientificamente giustificate). La tesi in base alla quale l'autentico metodo scientifico è quello che procede per "congetture" e "confutazioni". La tesi in base alla quale soltanto ragionamenti deduttivi siano in grado di condurre a conoscenze logicamente valide e scientificamente fondate. La tesi in base alla quale gli esprimenti in fisica non possono condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico.

Quale era lo scopo dei "metodi di Mill"?. La ricerca di una forma di inferenza che sia al contempo sempre falsa e valida. La ricerca di una forma di inferenza che possa talvolta essere sia valida che vera. La ricerca di una forma di inferenza che non possa mai essere al contempo falsa e valida. La ricerca di una forma di inferenza che abbia al contempo premesse vere e conclusione sempre falsa.

Che cosa sono le "geometrie non-euclidee"?. Tipi di geometrie in cui non è valido il V Postulato di Euclide. Tipi di geometrie formulate prima della pubblicazione degli Elementi di Euclide. Tipi di geometrie in cui non è valido il principio di inerzia. Tipi di geometrie in cui non è valido il principio di relatività.

Per Kant asserti della geometria come «la somma degli angoli interni di un triangolo, quale che sia, equivale a 180 gradi» sono: sintetici a priori. sintetici a posteriori. analitici a posteriori. analitici.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «convenzionalismo»?. La tesi in base alla quale solo le "convenzioni" nella scienza risultano "vere" in senso assoluto. La tesi in base alla quale ogni osservazione è «carica di teoria», e perciò è "convenzionale". La tesi in base alla quale ogni fatto (matematico o scientifico) è vero se e solo se viene osservato, e dunque è "convenzionale". La tesi in base alla quale le "verità" della matematica e delle scienze risultano valide semplicemente "per convenzione".

In che senso il «convenzionalismo» di Poincaré è "moderato"?. Perché non riguarda l'aritmetica né alcune leggi naturali. Perché riguarda soltanto gli asserti della geometria. Perché riguarda anche l'aritmetica e alcune leggi naturali. Perché riguarda soltanto le leggi della meccanica di Newton.

Stando a H. Poincaré, in quale campo di conoscenze NON avremmo a che fare con "verità" convenzionali?. Nell'aritmetica e in parte della fisica sperimentale. Nella logica. Nella geometria. Nella meccanica di Newton.

In base al «convenzionalismo», a quale criterio (o a quali criteri) deve essere improntata la scelta tra le diverse teorie disponibili?. In base ai criteri della realtà e verità. In base ai criteri della semplicità e della comodità. In base ai criteri della complessità e della verità. In base al criterio della verità.

Per Poincaré la "verità" delle asserzioni geometriche e di gran parte delle teorie fisiche ha uno statuto: reale. assoluto. relativo all'assunzione di una determinata "convenzione". intuitivo.

Per H. Poincaré le leggi della meccanica di Newton sono: leggi perfettamente confutate dall'esperienza. leggi perfettamente confermate dall'esperienza. leggi vere che descrivono perfettamente il mondo fisico. semplici convenzioni, proprio come gli assiomi della geometria euclidea.

Per Poincaré la geometria euclidea e la meccanica di Newton: le più semplici e più vantaggiose organizzazioni possibili delle nostre conoscenze nel campo della fisica e della geometria. sono "vere" in senso "assoluto". le più esatte e reali conoscenze in questo momento a nostra disposizione nei campi della fisica e della geometria. sono assolutamente false, come è possibile dimostrare con l'esperienza diretta.

A differenza degli asserti della geometria, per Poincaré gli asserti dell'aritmetica sono: sintetici a posteriori. sintetici a priori. analitici. analitici a posterioi.

Qual è la posizione di Henri Poincaré in riferimento allo statuto delle "verità" della geometria?. Sono eterne. Sono reali. Sono convenzionali. Esistono soltanto nel particolare momento in cui una mente le afferra.

Che cosa afferma la «tesi di Duhem-Quine»?. L'esperimento in fisica non può condannare un'ipotesi isolata, ma soltanto un insieme teorico. Per ogni categoria logica c'é sempre una categoria psicologica a cui la prima è riducibile. I dati della percezione sono più numerosi delle possibili teorie. Tra teorie e esperienza c'è una relazione di identità.

Pierre Duhem fu: un sostenitore moderato dell'«induttivismo», ma soltanto nel campo della fisica. un fautore radicale dell'«induttivismo». un sostenitore moderato dell'«induttivismo», perché lo considerava un metodo valido nella filosofia, ma non nella fisica. un critico dell'«induttivismo».

Qual è il presupposto della «tesi di Duhem-Quine»?. L'idea che le entità postulate dalle teorie scientifiche esistano soltanto nel momento in cui vengono osservate. L'idea che le teorie scientifiche sono vere fino a prova contraria. L'idea che ogni osservazione scientifica è «carica di teoria». L'idea che vige una rigida separazione tra percezione diretta e inferenze logiche.

In che cosa consiste il tentativo di Quine di generalizzare la cosiddetta «tesi di Duhem»?. L'estendere anche alle teorie logiche e matematiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie fisiche. L'estendere alle teorie filosofiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie logiche e matematiche. L'estendere alle teorie matematiche e logiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie filosofiche. L'estendere alle teorie fisiche la tesi che Duhem aveva inizialmente formulato esclusivamente per le teorie logiche e matematiche.

Perché la «tesi du Duhem-Quine» è detta «olistica»?. Perché afferma che la conferma o la smentita di una singola proposizione coinvolge sempre un insieme di proposizioni con essa connesse. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione della fisica soltanto usando criteri della logica formale. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione se e solo se essa è verificabile. Perché afferma che la conferma o la smentita di una singola proposizione è possibile se e solo se viene considerata "isolatamente".

Secondo Duhem, quale criterio avrebbe dovuto orientare la pratica effettiva degli scienziati?. La fede religiosa. Il «buon senso». L'induzione informale. La logica formale.

Per Duhem, la logica formale: è indispensabile ai fini della pratica scientifica perché in grado di "afferrare" il reale con inferenze razionali. non è di nessun aiuto ai fini della pratica scientifica. è indispensabile ai fini della pratica scientifica per eliminare le contraddizioni delle teorie. è indispensabile ai fini della pratica scientifica per chiarificare i concetti ivi utilizzati.

Per quale motivo i due postulati della teoria della relatività «ristretta» sembrano tra loro in conflitto?. Perché la legge della propagazione della luce nel vuoto confligge con il "teorema di composizione delle velocità" della meccanica classica. Perché sono entrambi veri. Perché la legge della propagazione della luce nel vuoto confligge con il V Postulato di Euclide. Per nessuno dei motivi precedenti.

Che cosa afferma il secondo postulato (detto anche dell'«invarianza della velocità della luce») della teoria della relatività «ristretta» di Einstein?. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con diversi valori di velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, dipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con diversi valori di velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. Che non è possibile stabilire con la medesima precisione e nello stesso momento alcune coppie di proprietà (come posizione-velocità o tempo-energia) dei sistemi fisici subatomici. Che la luce si propaga in uno spazio vuoto con la stessa velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore.

A chi si deve la Teoria della relatività?. Albert Einstein. Karl R. Popper. Pierre Duhem. Werner Heisenberg.

In che senso il «principio di relatività (ristretta)» di Einstein è una generalizzazione di quello di Galileo Galilei?. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione se e solo se essa è verificabile. Perché estende anche alla meccanica ciò che per Galilei valeva soltanto per i fenomeni elettromagnetici. Perché riguarda soltanto le leggi della meccanica di Newton. Perché estende anche ai fenomeni elettromagnetici ciò che per Galilei valeva soltanto in meccanica.

Che cosa afferma il primo postulato (detto anche «principio di relatività nel senso ristretto») della teoria della relatività «ristretta» di Einstein?. Che le leggi di natura differiscono tra sistemi di riferimento inerziali. Che le leggi di natura sono le stesse in ogni sistema di riferimento inerziale. Che non esiste alcuna legge di natura in senso "assoluto". Che non esiste alcun sistema di riferimento inerziale.

In base all'analisi chiarificatrice di A. Einstein, tutte le asserzioni scientifiche in cui occorre il concetto di tempo sono asserzioni: in cui è implicita una determinata filosofia del tempo. in cui non è presente alcun riferimento, né implicito né esplicito, alla nozione di tempo. in cui è implicito il riferimento alla nozione di simultaneità. non verificabili direttamente.

In che modo Einstein giunge alla formulazione della sua teoria della relatività ristretta, risolvendo un conflitto giudicato dai fisici del suo tempo irrimediabile?. Mediante il ricorso al Talmud (testo filosofico-religioso dell'ebraismo). Mediante un'analisi chiarificatrice dei concetti di tempo e spazio, e in particolare del modo in cui vengono impiegati negli asserti scientifici. Mediante il «buon senso» (nell'accezione stabilita da Pierre Duhem). Mediante un'analisi metafisica dei concetti di spazio e tempo, e in particolare del modo in cui essi sono in sé.

Nella teoria della relatività ristretta di Einstein, quale tra queste affermazioni esprime la condizione di «relatività della simultaneità»?. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale non lo sono per altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto rettilineo uniforme rispetto al primo. Coppie di eventi che risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono anche per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato rispetto al primo. Coppie di eventi che non risultano simultanei per un osservatore inerziale lo sono necessariamente per tutti gli altri osservatori che si muovono di moto accellerato o rettilineo uniforme rispetto al primo.

Quale tra queste è una conseguenza della teoria della relatività ristretta di Einstein?. Relatività delle opinioni. Relatività della simultaneità. Natura "assoluta" del tempo. Relatività della verità.

Per Einstein, quale tra questi tipi di simultaneità è effettivamente osservabile?. La simultaneità non-locale. La simultaneità tra eventi così distanti da non poter esserre "afferrata" da un unico atto percettivo. La simultaneità locale. Nessuna delle precedenti.

Che cos'è un «esperimento mentale»?. Un esperimento effettivamente eseguibile (nel mondo naturale), ma che non viene realizzato nella pratica. Una congettura arbitraria su come stiano effettivamente le cose al di là dell'esperienza che ne potremmo mai averne. Un esperimento di laboratorio che riguarda I meccanismi di funzionamento della mente umana. Una congettura metafisica che ha luogo nella" mente" dei filosofi.

Stando alla teoria della relatività, la meccanica classica ha una validità: metafisica e verificabile. piena e assoluta. inconfutabile e irrefutabile. approssimativa e non-assoluta.

Che cosa NON possiamo ottenere da un «esperimento mentale»?. Una proficua chiarificazione dei concetti impiegati nelle scienze sperimentali. L'appurare una serie di conseguenze derivanti da una teoria scientifica. Il mettere alla prova le previsioni o la coerenza di una determinata teoria scientifica. L'appurare le proprietà metafisiche di un oggetto fisico o le conseguenze metafisiche di una teoria scientifica.

Quale domanda è alla base dell'analisi chiarificatrice di Einstein sulla natura del tempo?. "Che rapporto c'è tra la nostra esistenza individuale e il fluire del tempo?". "Come viene impiegato il concetto di "tempo" quando formuliamo asserti (scientifici) temporali?". "Come è possibile che talvolta il tempo passi lentamente e talaltra velocemente?". "Che cos'è il tempo?".

Nella teoria della relatività generale di Einstein, quale tra queste entità fisiche prende il posto della «forza gravitazionale» per la spiegazione dei fenomeni gravitazionali?. Campo gravitazionale. Campo elettromagnetico. Ipotesi del continuo. Forza di gravità.

Per Newton lo spazio è: una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»). una componente «materiale» del mondo. una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile.

Quale da queste affermazioni è una conseguenza del Paradosso dei due gemelli?. Il tempo è una mera entità mentale priva di valore fisico oggettivo. Non è possibile costruire una scienza fisica basandosi esclusivamente su asserti temporali. Il tempo "scorre" allo stesso modo per tutti, e non dipende in alcun modo dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati. Il tempo non "scorre" ugualmente per tutti, e dipende dalla velocità del sistema di riferimento in cui si è collocati.

Secondo la teoria della relatività generale di Einstein la geometria fisica dello spazio è di tipo: riemanniano a curvatura continua. newtoniano. riemanniano a curvatura variabile. euclideo.

Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, lo spazio è: una componente «materiale» del mondo. una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»).

Per Kant lo spazio è: una forma pura e a priori (= non derivata dall'esperienza diretta) della nostra facoltà di conoscenza sensibile. una componente «materiale» del mondo. una categoria scientificamente giustificabile mediante induzione. un mero "ricettacolo" per gli accadimenti fisici («sensorium Dei»).

Perché si può affermare che la teoria della relatività «generale» di Einstein è una generalizzazione della sua precedente teoria della relatività «ristretta»?. Perché il postulato di «invarianza della velocità della luce» viene esteso soltanto relativamente si sistemi inerziali. Perché il «principio di relatività» viene esteso a tutti i sistemi che possiedono un qualsiasi genere di moto. Perché è stata avanza circa 10 anni dopo. Perché la teoria della relatività «generale» spiega meno fenomeni fisici della teoria della relatività «ristretta».

Qual è il nome "autentico" del «principio di indeterminazione» di Heisenberg?. «Teorema di composizione delle velocità». «Principio dell'inerzia circolare». «Relazione di imprecisione». «Teoria degli invarianti».

In base all'interpretazione "standard" della meccanica quantistica gli elettroni esistono soltanto: quando interagiscono con un altro sistema fisico (ad es. quando qualcuno li osserva). quando si crede alla loro esistenza. quando non interagiscono con un altro sistema fisico (ad es. se nessuno li osserva). per convenzione.

Tra le altre cose, la meccanica quantistica ha trasformato l'ordinario modo di intendere: lo statuto epistemologico delle teorie scientifiche. l'osservazione dei fenomeni fisici. la logica formale. la realtà fisica macroscopica.

Che cosa afferma esplicitamente il «principio di indeterminazione» di Heisenberg?. Esso afferma che nella fisica atomica e sub-atomica non esiste determinismo. Esso afferma che la luce si propaga in uno spazio vuoto con la stessa velocità in tutti i sistemi di riferimento inerziali, indipendentemente dalla velocità della sorgente di luce o di quella dell'osservatore. Esso afferma che non è possibile stabilire con la medesima precisione e nello stesso momento alcune coppie di proprietà (come posizione-velocità o tempo-energia) dei sistemi fisici subatomici. Esso afferma le leggi di natura sono le stesse in ogni sistema di riferimento inerziale.

Quale tra queste nozioni svolge un ruolo fondamentale in meccanica quantistica?. Induzione. Probabilità. Deduzione. Incompletezza.

La meccanica quantistica è: una teoria fisica formulata per descrivere e spiegare il comportamento di sistemi fisici di grandezza atomica o subatomica. un tipo di logica matematica paraconsistente. una teoria scientifico-filosofica impiantata sulla nozione di "quanti" di percezione. una rigorosa teoria fisica che spiega come ogni concetto e ogni "verità" siano in ultima istanza riducibili a "quanti" di percezione.

Stando all'argomento EPR che cosa sono le «variabili nascoste»?. "Pezzi" di realtà fisica che la meccanica quantistica non prenderebbe in considerazione nella sua descrizione del mondo fisico. Una serie di variabili di una proposizione tali per cui essa risulterebbe vera per ogni combinazione di esse. Interazioni fisiche non-relativistiche predette come tali dalla meccanica quantistica. Nessuna delle precedenti.

Quale situazione paradossale consegue dal «principio di indeterminazione» di Heisenberg?. Se il tempo "scorre" in un certo modo per un determinato sistema inerziale, allora "scorrerà" in altro modo per un altro sistema inerziale. Se non osserviamo un sistema fisico subatomico, esso ha valori definiti per tutte le sue proprietà; se invece lo osserviamo, allora non possiamo stabilire con la massima precisione alcune sue proprietà. Se il tempo "scorre" in un certo modo per un determinato sistema inerziale, allora non è possibile stabilire con precisione come "scorrerà" per un altro sistema inerziale. Se osserviamo un sistema fisico subatomico, esso ha valori definiti per tutte le sue proprietà; se invece non lo osserviamo, allora non possiamo stabilire con la massima precisione alcune sue proprietà.

In base alla meccanica quantistica, l'osservazione diretta di alcuni parametri di un sistema fisico subatomico: ne altera lo stato. è indifferente per esso. non produce alcun cambiamento di stato. produce un cambiamento del nostro stato cognitivo.

Per quali ragioni epistemologiche Einstein non era disposto ad accettare la meccanica quantistica come "descrizione vera della realtà fisica"?. Perché la meccanica quantistica estende anche alla meccanica ciò che per Galilei valeva soltanto per i fenomeni elettromagnetici. Perché la meccanica quantistica confligge con la fisica "classica" di Newton. Perché la meccanica quantistica considera la «verità» come assoluta. Per l'idea che non esista una realtà fisica indipendente dall'interazione con un osservatore e per il ruolo della "probabilità" nella meccanica quantistica.

Con quale battuta di spirito Einstein liquidò il ruolo del "caso" in fisica e in meccanica quantistica?. «Dio non gioca a dadi con l'universo». «È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio». «L'iente non è più del niente». «Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana».

La meccanica quantistica e la teoria della relatività di Einstein sono considerate inconciliabili perché: a differenza della teoria della relatività la meccanica quantistica non rispetta il principio di non-contraddizione. la meccanica quantistica prevede interazioni fisiche che vìolano il «principio di relatività». entrambe incomplete. entrambe hanno a loro fondamento assunzioni epistemologiche differenti e alternative.

Che cosa afferma l'argomento di Einstein-Podolski-Rosen (EPR)?. Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la relatività; (allora se ne conclude che) non è in conflitto con la teoria della relatività. Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la teoria della relatività; (allora se ne conclude che) è incompleta. Poiché la meccanica quantistica o è completa o è in conflitto con la teoria della relatività; (allora se ne conclude che) è completa. Poiché la meccanica quantistica o è incompleta o è in conflitto con la relatività; (allora se ne conclude che) è completa.

Che cosa afferma il Teorema di Bell?. Esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente non-relativistiche. Non esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente non-relativistiche. Non esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente relativistiche. Esistono «variabili nascoste» nel senso di EPR; le interazioni fisiche predette dalla meccanica quantistica sono effettivamente relativistiche.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «problema della demarcazione»?. La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «scienza» da ciò che è «metafisica» o «pseudoscienza». La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «fisica» da ciò che è «filosofia». La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «matematica» da ciò che è «filosofia». La questione circa una "linea di confine" tramite cui separare ciò che è «logica» da ciò che è «scienza».

Per i neopositivisti logici in quali condizioni un asserto è «verificabile»?. Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni metafisiche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso). Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni empiriche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso). Un asserto è «verificabile» quando è possibile in linea di principio indicare le condizioni esclusivamente logiche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso). Un asserto è «verificabile» quando non è possibile in linea di principio indicare le condizioni empiriche tali per cui esso -- preso singolarmente -- risulterebbe vero (o falso.

Per il neopositivismo logico gli asserti della metafisica sono «insensati» perché: sono una conseguenza dell'uso incorretto del nostro linguaggio o asserti privi di contenuto empirico e verificabile. sono "verità logiche" e non "verità sperimentali". sono sia "verità sperimentali" che "verità logiche". sono "verità sperimentali" e non "verità logiche".

Per Wittgenstein, i princìpi della logica sono: insensati. falsi. verificabili. privi di senso.

Per i neopositivisti logici: non vi è una rigida separazione tra «scienza» e «metafisica». la «metafisica» è un ingrediente indispensabile della pratica scientifica. «scienza» e «metafisica» sono contrari, ma complementari. vi è una rigida separazione tra «scienza» e «metafisica».

Per il neopositivismo logico gli asserti della metafisica sono: insensati. privi di senso. veri. sempre falsi.

Quale tra questi asserti esprime il criterio della «verificazione» avanzato dai neopositivisti logici?. Ogni asserto dotato di senso è in ultima istanza «riducibile» a qualche costrutto logico in termini che si riferiscono all'esperienza immediata. Una proposizione ha senso se e solo se è possibile indicare le condizioni empiriche tali per cui essa risulterebbe vera (o falsa). Sono ammissibili solo e soltanto due mezzi per la conoscenza scientifica, tra loro eterogenei: la logica e la percezione diretta. Ogni asserto non-insensato o appartiene al dominio della percezione diretta o appartiene al dominio della logica.

Per il neopositivismo logico le leggi della logica: derivano induttivamente dall'esperienza. sono vere se «verificate» dalla percezione diretta. sono (convenzionalmente) vere indipendentemente da un riscontro con la percezione diretta. Non sono vere né false.

Per il neopositivismo logico "verità logiche" e "verità sperimentali" sono: identiche. distinte. omogenee. convenzionali.

Secondo Kant, che cos'è un giudizio «sintetico a priori»?. Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata. Un giudizio in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria. Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza. Una contraddizione in termini.

Secondo Kant, che cos'è un giudizio «sintetico a posteriori»?. Una tautologia. Un giudizio in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria. Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata. Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza.

Per il neopositivismo logico logica e percezione diretta sono mezzi diretta conoscenza: di grado diverso, ma di stessa natura. eterogenei. identici. omogenei.

Qual è la definizione di Frege di «proposizione "analitica"»?. «Analitica» è una proposizione che è fondamento dell'esperienza oggettiva, e che ha statuto a posteriori. «Analitica» è una proposizione che può essere ricondotta a una "verità logica" per mezzo di definizioni implicite. «Analitica» è una proposizione che può essere ricondotta a una "verità logica" per mezzo di definizioni esplicite. «Analitica» è una proposizione che è fondamento dell'esperienza oggettiva.

Per il neopositivismo logico le proposizioni sintetiche a priori sono: legittime e ammissibili, ma solo nel campo della scienza. ciò su cui si basa l'effettiva pratica scientifica. illegittime e inammissibili. il fondamento della scienza.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «riduzionismo»?. La tesi in base alla quale gli asserti della metafisica non devono essere «ridotti» ad asserti sul mondo naturale. La tesi in base alla quale non è possibile operare una simile «riduzione» per tutti gli asserti dotati di senso. La tesi in base alla quale è possibile operare una «riduzione» per tutti gli asserti dotati di senso. La tesi in base alla quale gli asserti della metafisica devono essere «ridotti» ad asserti sul mondo naturale.

Per il neopositivismo logico, che cosa si intende esattamente con «percezione diretta»?. Tutto ciò che è in linea di principio direttamente constatabile mediante l'apparato sensoriale di cui dispone la nostra specie o mediante le sue propaggini tecniche. Tutto ciò che può essere "intuito" direttamente. Tutto e solo ciò che viene percepito direttamente da un soggetto, ma in determinate condizioni. Tutto e solo ciò che viene percepito direttamente da un soggetto, quali che siano le sue condizioni.

Quale tra questi asserti esprime esattamente il metodo della «riducibilità»?. Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve poter essere direttamente verificabile. Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve contenere al suo interno solo termini appartenenti al dominio della logica, senza alcun riferimento all'esperienza diretta. Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- deve poter essere "traducibile" in asserti che contengono solo e soltanto termini direttamente verificabili. Ogni asserto dotato di senso -- per considerarsi tale -- non deve essere un asserto della metafisica, ma una verità logica o un asserto di contenuto empirico.

Secondo Kant, che cos'è un giudizio «analitico»?. Un giudizio in cui il «predicato» è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria. Un giudizio in cui il «predicato» non solo non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, ma la cui necessaria connessione con esso non è derivabile da alcuna esperienza determinata. Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nella definizione del «soggetto» come sua proprietà in via definitoria, e la cui connessione con esso può venir confermata o smentita dall'esperienza. Un giudizio in cui il «predicato» non è contenuto nel «soggetto» come sua proprietà in via definitoria.

Per Kant, i giudizi analitici sono: solo a posteriori. sempre a priori. sempre a posteriori. sia a posteriori che a priori.

Come si chiama il criterio messo a punto da Carnap per «verificare» asserti di contenuto empirico quantificati universalmente?. Criterio del «falsificazionismo». Criterio della «confermazione». Criterio dell'«olismo». Criterio delle «congetture e confutazioni».

Per il neopositivismo logico mediante quale tra questi metodi è possibile giustificare le inferenze induttive?. Il calcolo assiomatico. L'esperienza immediata. Il calcolo delle probabilità. L'esperienza immediata.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «verificazionismo»?. La tesi in base alla quale ogni osservazione è «carica di teoria». La tesi in base alla quale una proposizione ha senso se e solo se è possibile indicare le condizioni empiriche tali per cui essa risulterebbe vera (o falsa). La tesi in base alla quale solo l'interpretazione teorica dei fenomeni rende possibile l'uso degli strumenti atti a verificarli. La tesi in base alla quale le congetture scientifiche non possono mai venir giustificate in senso "positivo".

Quale tra questi autori ha risolto il problema riguardante la formulazione logica del criterio di «verificazione»?. A. Tarski. W.v.O. Quine. L. Wittgenstein. R. Carnap.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per concezione «adeguativa» (o «corrispondentista») della «verità»?. Un enunciato è vero se e solo se corrisponde a una effettiva percezione diretta del soggetto. Un enunciato è vero se e solo se è una verità logica. Un enunciato è vero se e solo se non è falso. Un enunciato è vero se e solo se corrisponde ai fatti.

Per il neopositivismo logico la formulazione di leggi universali della natura: trascende gli effettivi compiti della scienza. avvengono mediante il procedimento di induzione. avvengono mediante il procedimento di deduzione. non è di pertinenza di un procedimento logico né empirico.

Quale sottotipo di induzione statistica rappresenta per il neopositivismo logico il procedimento induttivo da impiegare per stabilire le leggi di natura?. Induzione logica. Induzione frequentista. Induzione completa. Induzione humeana.

Per Wittgenstein la «legge di induzione»: è una proposizione dotata di senso, perciò non è una legge della logica. non è una legge della logica, perciò è insensata. è una proposizione priva di senso, perciò è una legge della logica. è una legge della logica, perciò è dotata di senso.

Quale tra questi asserti esprime l'idea che è a fondamento dell'induzione «frequentista»?. Il corso del mondo e dei fenomeni naturali è prevedibile con certezza mediante l'impiego della nozione di «frequenza». Non è possibile giungere a stabilire una legge di natura o un asserzione di contenuto empirico quantificata universalmente mediante procedimenti induttivi. Il mondo fenomenico ha comportamenti uniformi, come si evince dalla loro «frequenza». Una volta che si sia constatato che un evento accade con una determinata frequenza, allora possiamo inferire che quell'evento accadrà (approssimativamente) con la stessa frequenza anche per un numero infinito di osservazioni.

In che cosa si differenziano le induzioni statistiche da quelle humeane?. Le induzioni statistiche sono di carattere induttivo, mentre le induzioni humeane -- a dispetto del nome -- sono di carattere deduttivo. Le induzioni statistiche non presuppongono in alcun modo l'uniformità del mondo empirico, mentre le induzioni humeane si fondano proprio su questo presupposto. Le induzioni humeane non presuppongono in alcun modo l'uniformità del mondo empirico, mentre le induzioni statistiche si fondano proprio su questo presupposto. Le induzioni humeane sono di carattere induttivo, mentre le induzioni statistiche -- a dispetto del nome -- sono di carattere deduttivo.

Che cos'è un'induzione statistica?. Un ragionamento induttivo che si basa su una rigorosa deduzione logica, tramite la quale una determinata conclusione non viene "fondata" con assoluta certezza a partire dalle sue premesse. Un ragionamento induttivo che si basa su una rigorosa deduzione logica, tramite la quale una conclusione viene "fondata" con assoluta necessità a partire dalle sue premesse. Un ragionamento induttivo che non presuppone in alcun modo che i fenomeni del mondo empirico già osservati debbano essere necessariamente uniformi a quelli non (ancora) osservati. Un ragionamento induttivo che presuppone che gli eventi (finora) osservati non siano dissimili da tutti gli altri non (ancora) osservati.

Che cos'è un'induzione humeana?. Un ragionamento induttivo che non presuppone in alcun modo che i fenomeni del mondo empirico già osservati debbano essere necessariamente uniformi a quelli non (ancora) osservati. Un ragionamento induttivo che si basa su una rigorosa deduzione logica, tramite la quale una determinata conclusione non viene "fondata" con assoluta certezza a partire dalle sue premesse. Un ragionamento induttivo che presuppone che gli eventi (finora) osservati non siano dissimili da tutti gli altri non (ancora) osservati. Un ragionamento induttivo che si basa su una rigorosa deduzione logica, tramite la quale una conclusione viene "fondata" con assoluta necessità a partire dalle sue premesse.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «fisicalismo»?. La tesi secondo la quale nella scienza l'unità minima di controllo sono le teorie, e non le proposizioni. La tesi secondo la quale gli "oggetti fisici" esistono indipendentemente dalle nostre osservazioni. La tesi secondo la quale «asserti protocollari» puri debbano assurgere a unica base della scienza. La tesi secondo la quale solo «asserti osservative» possono assurgere a base della scienza.

Quale tra questi NON è una proprietà degli asserti «protocollari»?. L'essere asserzioni «personali». L'essere ulteriormente riducibili ad altri asserti. L'essere elementari e controllabili. L'essere formulati nel linguaggio universale della fisica.

Quale tra queste proposizioni NON è compresa nel «Principio di Neurath»?. Non è possibile fondare la scienza su altri asserti che non siano «protocollari». Per controllare un singolo «asserto protocollare» dobbiamo assumere in quel dato momento come valido qualche altro «asserto protocollare». Non esiste alcun «asserto protocollare» che non possa esser sottoposto a controlli, e magari abbandonato in seguito a questi controlli. Gli asserti «protocollari» sono l'unica base valida per la scienza, dunque sono asserti definitivamente veri.

Che cos'è per Otto Neurath una «asserzione protocollare»?. Una proposizione che verte sempre su oggetti non-sensibili. Un asserto sempre vero in base a determinate verità logiche. Un asserto nel quale l'osservatore è menzionato in modo esplicito. Una proposizione analitica.

In filosofia della scienza, che cosa si intende esattamente per «asserzioni osservative»?. Una proposizione vera solo e soltanto nel momento in cui la si osserva. Una proposizione che esprime il risultato di un'osservazione o di un esperimento. Una proposizione vera relativamente al punto di vista di chi la sostiene. Una proposizione necessariamente vera perché frutto di un'osservazione diretta.

Per Neurath, gli asserti «protocollari»: riguardano stati di cose di fatto non-empirici. riguardano stati di cose empirici che non siano percezioni soggettive né oggetti fisici. riguardano le percezioni soggettive, e non gli oggetti fisici. riguardano oggetti fisici, e non percezioni soggettive.

Per il Circolo di Vienna le uniche asserzioni di base legittime nella scienza sono: gli «asserti osservativi». gli «asserti protocollari». le verità di ragione. le verità logiche.

Per Neurath, gli asserti «protocollari»: non possono venir considerati definitivamente veri. sono definitivamente veri. non sono controllabili. sono definitivamente falsi.

Gli asserti «protocollari» sono "personali" perché: riguardano percezioni soggettive, che variano da persona a persona. sono assolutamente veri, a prescindere da chi li stabilisce. l'osservatore deve essere sempre esplicitamente menzionato. soltanto un'altra persona può confermarli.

In filosofia della scienza, che cosa si intende per «svolta linguistica»?. La considerazione dell'elemento verbale-inferenziale come epistemologicamente inferiore rispetto a quello percettivo-empirico. La considerazione dell'analisi informale del linguaggio ordinario come decisiva per risolvere i problemi filosofici. La considerazione dell'analisi logico-linguistica come decisiva per risolvere i problemi filosofici. La considerazione dell'elemento verbale-inferenziale come epistemologicamente superiore rispetto a quello percettivo-empirico.

Secondo il neopositivismo logico, qual è il «risultato negativo» ottenuto dall'applicazione della logica nel campo della metafisica?. La separazione, all'interno del campo della metafisica, tra asserti sensati e asserti insensati. La dimostrazione del significato delle proposizioni della metafisica per la pratica scientifica. La dimostrazione della «verificabilità» delle proposizioni della metafisica. La dimostrazione dell'insensatezza delle proposizioni della metafisica.

Stando a Carnap e ai neopositivisti logici, perché "punti di vista" come il realismo, l'idealismo, il fenomenismo ecc. non sono a rigore ammissibili in filosofia della scienza?. Perché sono in grado di compromettere i risultati empirici ottenuti dagli scienziati mediante esperimenti. Perché sono tra loro logicamente contraddittori. Perché non esercitano alcun influsso contenutistico sulle scienze della natura. Perché possono guidare euristicamente lo scienziato alle sue scoperte.

Per i neopositivisti logici, l'introduzione della logica nella filosofia della scienza comporta, tra le altre cose, anche: l'introduzione della metafisica nella pratica scientifica, ma soltanto come principio euristico. l'esclusione della filosofia della scienza dal novero delle discipline autenticamente filosofiche. l'eliminazione della metafisica dalla scienza. l'introduzione della metafisica nella teoria della scienza.

In epistemologia, che cosa si intende per «solipsismo»?. La tesi secondo la quale sono «reali» solo e soltanto le sensazioni del soggetto percipiente. La tesi in base alla quale la «realtà» è una proprietà degli oggetti fisici che non dipende da noi. La tesi in base alla quale sono conoscibili soltanto gli oggetti fisici nel modo in cui ci "appaiono", mentre la loro «realtà ultima» rimane per noi inconoscibile. La tesi in base alla quale la «realtà» è prerogativa solo e soltanto di un Essere assoluto.

In epistemologia, che cosa si intende per «realismo» (circa le entità del mondo esterno)?. La tesi in base alla quale la «realtà» è prerogativa solo e soltanto di un Essere assoluto. La tesi in base alla quale la «realtà» è una proprietà degli oggetti fisici che non dipende da noi. La tesi in base alla quale sono conoscibili soltanto gli oggetti fisici nel modo in cui ci "appaiono", mentre la loro «realtà ultima» rimane per noi inconoscibile. La tesi secondo la quale sono «reali» solo e soltanto le sensazioni del soggetto percipiente.

In epistemologia, che cosa si intende per «fenomenismo»?. La tesi in base alla quale la «realtà» è una proprietà degli oggetti fisici che non dipende da noi. La tesi in base alla quale la «realtà» è prerogativa solo e soltanto di un Essere assoluto. La tesi secondo la quale sono «reali» solo e soltanto le sensazioni del soggetto percipiente. La tesi in base alla quale sono conoscibili soltanto gli oggetti fisici nel modo in cui ci "appaiono", mentre la loro «realtà ultima» rimane per noi inconoscibile.

Per il neopositivismo logico il rifiuto della metafisica: non coincide con quello degli asserti sintetici a priori. non coincide con quello della filosofia. coincide con quello della filosofia. coincide con quello della filosofia della scienza.

Quale tra questi asserti esprime il principio dell'«anarchismo epistemologico» di Feyerabend?. «Qualsiasi cosa va bene». «Tutto è dominato dal caos». «Nulla è a caso». «Nulla va bene».

Stando a Kuhn, date due teorie scientifiche rivali, la scelta della comunità scientifica a favore dell'adozione di una delle due: non è dettata da criteri irrazionali. è dettata da criteri empirici. è dettata da criteri razionali. non è dettata da criteri razionali.

Perché per Quine la distinzione dei giudizi in «analitici» e «sintetici» è un "dogma" non-dimostrabile?. Perché la nozione di «analiticità» viene assunta come valida mediante una sua definizione rigorosa con i soli mezzi delle scienze sperimentali. Perché la nozione di «analiticità» viene derivata induttivamente da stati di fatto. Perché la nozione di «analiticità» viene assunta come valida mediante una sua definizione rigorosa con i soli mezzi della logica formale. Perché la nozione di «analiticità» viene assunta come valida senza che si disponga di una sua definizione rigorosa.

Per Kuhn due «paradigmi» scientifici tra loro alternativi sono: logicamente comparabili. incommensurabili. empiricamente comparabili. omogenei.

Quale tra questi è per Kuhn l'unico criterio adeguato per operare una «linea di demarcazione» tra «scienza» e «metafisica»?. L'«olismo». La capacità di produrre «rompicapo da risolvere». Il «falsificazionismo». Il «verificazionismo».

Quali sono per Quine i due «dogmi dell'empirismo»?. La credenza che tutte le proposizioni dell'aritmetica riformulabili in termini puramente logici, e il falsificazionismo. L'induttivismo e il falsificazionismo. La fiducia che la psicoanalisi possa divenire una scienza esatta, e l'attacamento alle teorie di A. Einstein nonostante l'avvento della meccanica quantistica. La distinzione dei giudizi in analitici e sintetici, e il riduzionismo.

Per Quine, le osservazioni dirette: possono sia «verificare» sia «falsificare» i "gruppi" di asserti che compongono una teoria scientifica. possono «verificare», ma non possono «falsificare» i "gruppi" di asserti che compongono una teoria scientifica. non possono né «verificare» né «falsificare» i "gruppi" di asserti che compongono una teoria scientifica. non possono «verificare», ma possono «falsificare» i "gruppi" di asserti che compongono una teoria scientifica.

Per Quine, nella scienza l'unità minima di controllo: è la singola proposizione. è la teoria, ossia "gruppi" di proposizioni tra loro logicamente connesse. è la metafisica che ne è alla base. sono i singoli «termini» (individui, concetti) di cui si compongono le proposizioni.

Che cosa si intende per «sottodeterminazione delle teorie da parte dei dati»?. Il particolare rapporto asimmetrico tra un flusso sensoriale di dati in entrata relativamente povero e una torrenziale ricchezza di ipotesi intese a collegarli. Il particolare rapporto asimmetrico tra un flusso sensoriale di dati in entrata relativamente ricco e una povertà di ipotesi intese a collegarli. Il particolare rapporto simmetrico tra un flusso sensoriale di dati in entrata relativamente povero e una torrenziale ricchezza di ipotesi intese a collegarli. Il particolare rapporto simmetrico tra un flusso sensoriale di dati in entrata relativamente ricco e una povertà di ipotesi intese a collegarli.

Perché per Quine il «riduzionismo» è un "dogma" non-dimostrabile?. Perché il «riduzionismo» presuppone la validità dei ragionamenti induttivi. Perché il «riduzionismo» equivale al «falsificazionismo». Perché la distinzione tra componente logica e componente percettiva può essere tracciata in modo significativo all'interno delle asserzioni scientifiche prese una per una. Perché la distinzione tra componente logica e componente percettiva non può essere tracciata in modo significativo all'interno delle asserzioni scientifiche prese una per una.

Stando a Kuhn, quale tra queste discipline, se opportunamente considerata nelle riflessioni di filosofia della scienza, è in grado di stravolgere l'ordinaria immagine delle procedure e dei "progressi" scientifici?. La logica matematica. La storia. La scienza politica. Il diritto.

Che cosa si intende con "logica della scoperta"?. Il procedimento attraverso il quale si giunge a "scoprire" qualcosa, come ad es. una legge di natura. Il procedimento attraverso il quale vengono "scoperte" tutte e sole le verità della logica. Il procedimento attraverso il quale si argomenta a favore di una tesi che vogliamo dimostrare come "scientifica" o fondata. Nessuna delle precedenti.

A quale tra queste correnti appartengono le teorie epistemologiche di Paul K. Feyerabend?. Verificazionismo. Anarchismo epistemologico. Falsificazionismo. Neopositivismo logico.

Secondo Thomas Kuhn la scienza si sviluppa: mediante un graduale processo di accrescimento delle nostre conoscenze sperimentali. per accumulazione di singole scoperte e invenzioni. mediante «rivoluzioni scientifiche», nelle quali un vecchio «paradigma» viene sostituito da un nuovo «paradigma» incompatibile con il primo. mediante una ricerca stabilmente fondata su uno o più risultati raggiunti dalla scienza del passato.

Quale tra queste affermazioni esprime con esattezza ciò che in filosofia della scienza prende il nome il «falsificazionismo»?. Le asserzioni delle teorie scientifiche affrontano il tribunale dell'esperienza come un "tutto", e non singolarmente. Una sistema deve essere considerato scientifico soltanto se fa asserzioni che possono risultare in conflitto con le osservazioni. La scienza procede per "rivoluzioni" continue ognuna delle quali "falsifica" la precedente. Una sistema deve essere considerato scientifico soltanto se fa asserzioni che possono risultare in linea di principio verificabili.

Qual è il nome della teoria sul metodo scientifico avanzata da Karl R. Popper?. Falsificazionismo. Verificazionismo. Induttivismo. Strutturalismo.

Perché per Popper il criterio della «verificazione» non è adeguato per tracciare una «linea di demarcazione» tra «scienza» e «pseudoscienza»?. Perché non esclude gli asserti metafisici ovvi, mentre esclude invece i più importanti ed interessanti asserti scientifici. Perché non esclude i più importanti ed interessanti asserti scientifici, mentre esclude gli asserti metafisici ovvi. Perché non è in grado di compromettere i risultati empirici ottenuti dagli scienziati mediante esperimenti. Perché afferma che si può confermare o smentire una proposizione della fisica soltanto usando criteri della logica formale.

Che cosa afferma il «principio di vero-funzionalità»?. La logica del «primo ordine» è semi-decidibile. Esistono solo e soltanto due valori di verità, il «vero» e il «falso». Ogni proposizione ha uno e un solo valore di verità. Il valore di verità delle preposizioni composte dipende interamente da quello delle proposizioni di cui si compongono.

Che cosa afferma il «principio di bivalenza»?. La logica del «primo ordine» è semi-decidibile. Il valore di verità delle proposizioni composte dipende interamente da quello delle proposizioni di cui si compongono. Ogni proposizione ha uno e un solo valore di verità. Esistono solo e soltanto due valori di verità, il "vero" e il "falso".

Che cosa afferma il «principio di determinatezza»?. La logica del «primo ordine» è semi-decidibile. Il valore di verità delle proposizioni composte dipende interamente da quello delle proposizioni di cui si compongono. Ogni proposizione ha uno e uno solo valore di verità. Esistono solo e soltanto due valori di verità, il «vero» e il «falso».

Quale tra queste è una proposizione «atomica»?. q e non-p. Se p, allora q. q. p e non-q.

Nel calcolo proposizionale che cos'è una «regola di introduzione» di un connettivo logico?. Una regola di inferenza sempre «ipotetica». Una regola che serve per derivare una conclusione che ha come connettivo principale il connettivo oggetto di "introduzione". Una regola di inferenza sempre «non-ipotetica». Una regola di inferenza che, a partire da premesse in cui un determinato connettivo compare come connettivo principale, consente di derivare una conclusione in cui non figura quel connettivo.

Rispetto alle tendenze antimetafisiche delle correnti filosofiche precedenti, quale elemento caratterizza univocamente l'avversione neopositivistica nei confronti della metafisica?. L'aver rigettato la metafisica come «incerta» mediante una rigorosa analisi logica delle sue asserzioni. L'aver rigettato la metafisica come «falsa» mediante una rigorosa analisi logica delle sue asserzioni. L' aver rigettato come la metafisica come "insensata" mediante una rigorosa analisi logica delle sue asserzioni. L'aver rigettato la metafisica come «inutile» mediante una rigorosa analisi logica delle sue asserzioni.

Secondo il neopositivismo logico, qual è il «risultato positivo» ottenuto dall'applicazione della logica nel campo della scienza?. La previsione scientifica di eventi futuri mediante deduzioni logiche. La "chiarificazione" dei concetti scientifici. La previsione scientifica di eventi futuri mediante ragionamenti induttivi. L'applicazione del «senso comune» in contesti scientifici.

Per Carnap gli asserti della metafisica sono insensati perché: si tratta di asserti che rispettano le regole della sintassi logica, ma non le regole dell'ordinaria sintassi grammaticale. sono sempre veri a prescindere da qualsiasi verifica empirica. si tratta di asserti che rispettano le regole dell'ordinaria sintassi grammaticale, ma non le regole della sintassi logica. si tratta di asserti che non rispettano le regole dell'ordinaria sintassi grammaticale né le regole della sintassi logica.

Per Quine la «linea di demarcazione» tra «scienza» e «metafisica»: non è in linea di principio tracciabile. non è netta, ma si può comunque tracciare mediante il criterio delle «congetture e confutazioni». è netta, ma dai contorni "opachi" perché consiste nell'esclusiva capacità della «scienza» di produrre continui «rompicapo da risolvere». è netta, e si può tracciare mediante il criterio della «verificazione».

Per Popper la metafisica: è insensata e scientificamente inutile. è inutile nella pratica scientifica, pur non essendo insensata. è sensata e perciò scientifica. pur non essendo "scienza", non è necessariamente priva di significato.

Che cosa si intende con "logica della giustificazione"?. Il procedimento attraverso il quale vengono "giustificate" le proprie scelte razionali. Il procedimento attraverso il quale si giunge a "scoprire" qualcosa, come ad es. una legge di natura. Il procedimento attraverso il quale si argomenta a favore di una tesi che vogliamo dimostrare come "scientifica" o fondata. Il procedimento attraverso il quale vengono "giustificate" le proprie scelte irrazionali.

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