Psicologia della salute - Covelli
![]() |
![]() |
![]() |
Título del Test:![]() Psicologia della salute - Covelli Descripción: master e-campus Fecha de Creación: 2024/09/05 Categoría: Otros Número Preguntas: 173
|




Comentarios |
---|
NO HAY REGISTROS |
«The Alameda Study»: Ai partecipanti è stato chiesto di indicare le proprie abitudini alimentari. Ha esaminato un campione di 928 individui. E' uno studio epidemiologico iniziato nel 1965 nella Contea di Alameda in California. Lo studio ha dimostrato che l'individuo non influenza il proprio stato di salute. La "divisione 38": E' nata in Inghilterra alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association. E' nata in Germania alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association. E' nata in Europa alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association. E' nata negli USA alla fine degli anni 70 come settore a sé stante all'interno dell'APA (American Psychological Association. La Società Italiana di Psicologia della Salute: Tutte le altre alternative sono false. E' stata da poco istituita in Italia per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata costituita in Italia nel 1979 per volere dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute). E' stata istituita nel 1997 allo scopo di promuovere e sviluppare la ricerca empirica e le applicazioni sul campo. 04. In contributo più sostanziale alla psicologia della salute è giunto dalla: Psicologia clinica. Psicologia dinamica. Psicologia cognitiva. Psicologia sociale. Il modello biomedico: Pone l'accento sulla misurazione soggettiva riportata dal paziente. Il paziente collabora con il medico e contribuisce alla formulazione della diagnosi. Concettualizza la salute in termini soggettivi. E' centrato sulla malattia, sul contributo del medico nel processo di cura e attribuisce al paziente il ruolo di portatore passivo di un problema. Il modello biomedico:(dubbia). Centrato sul caregiver. E' maternalistico. Centrato sul paziente. E' paternalistico. Il modello biomedico: Considera salute e malattia come polarità opposte di un continuum. Considera la salute come assenza di malattia. E' un modello centrato sulla malattia, sul medico e il paziente è solo portatore passivo di un problema. Tutte le altre alternative sono corrette. Quale, tra le seguenti alternative, NON è un vantaggio delle misurazioni soggettive rispetto a quelle oggettive. Le misurazioni soggettive: Influenzano il comportamento, che a sua volte influisce sullo stato di salute. Sono misure più accurate e inclusive dello stato di salute e dei fattori di rischio. Sono valutazioni dinamiche che considerano l'andamento della salute nel tempo. Incidono sul livello di reddito e qualità della vita della persona. Il modello biopsicosociale: Considera il paziente come una persona, tiene conto del contesto sociale in cui la persona vive e l'apparato sanitario che la società cui appartiene ha sviluppato per fronteggiare le conseguenze della malattia. Attribuisce un ruolo centrale dell'individuo (considera la prospettiva soggettiva). Dà rilievo contemporaneamente a tre dimensioni: la dimensione biologica, la dimensione psicologica e la dimensione sociale. Tutte le altre alternative sono corrette. Il modello biopsicosociale: E' stato criticato del fato di non specificare i legami tra le tre componenti bio-psico-sociale. Mira a coinvolgere la persona non solo nel processo di cura, ma anche nella fase di prevenzione. Sostiene che l'individuo è in grado di fornire una misura soggettiva del proprio stato. Tutte le altre alternative sono corrette. L'acronimo OMS significa: Organizzazione Mondiale della Salute mentale. Organizzazione Mondiale della Salute. Organizzazione Mondiale della Sicurezza. Organizzazione Mondiale della Sanità. Indica da chi è stata promulgata la seguente definizione di salute: la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non mera assenza di malattia o infermità. Dall'ONU. Da Amnesty International. Dal Parlamento Europeo. Dall'OMS. Quanti domini ha identificato la WHOQOL (World Health Organization Quality of Life). Sei. Dieci. Cinque. Otto. Quale affermazione è FALSA riguardo la qualità della vita: L'ambiente è un dominio di cui si compone il WHOQOL. La WHOQOL si compone di sei domini. Le relazioni sociali sono un dominio di cui si compone il WHOQOL. La religione e le credenze personali non sono un dominio di cui si compone il WHOQOL. Lo strumento WHOQOL 100: E' composto due sezioni da 50 item ciascuna per un totale di 100 item. E' composto da 2 sezioni da 100 item ciascuna. E' composto da 100 item raggruppati 4 sezioni da 25 domande ciascuna. E' composto da 100 item raggruppati in 24 sezioni, a loro volta suddivise in quattro aree. L'acronimo WHOQOL significa: World Health Organization Quality of Lifelong learing. World Health Organization Question of Life. World Health Organization Quality of lifelong learning. World Health Organization Quality of Life. La teoria della selezione psicologica. Sostiene che l'esperienza soggettiva rappresenta l'elaborazione consapevole di informazioni provenienti dal mondo esterno e interno. Ha come oggetto lo studio dell'esperienza soggettiva e del suo ruolo nel processo di crescita personale. Sostiene che l'esperienza soggettiva sia costituita da cognizioni, emozioni e motivazioni. Tutte le altre alternative sono corrette. Secondo la teoria della selezione psicologica: La qualità dell'esperienza è funzione di due variabili: gli «habit» e gli «hobby» perseguiti. La qualità dell'esperienza è funzione di due variabili: la «competion» e i «winners» percepiti. La qualità dell'esperienza è funzione di due variabili: le «perceptions» e gli «outcomes» percepiti. La qualità dell'esperienza è funzione di due variabili: i «challenge» e gli «skill» percepiti. Riguardo la teoria della selezione psicologica: Nell'ambio della salute sono emersi risultati interessati nello studio di patologie fisiche croniche, crescita post-traumatica, disturbi alimentari, salute mentale, tossicodipendenza e soddisfazione lavorativa tra gli operatori sanitari. Sono stati inoltre applicati all'analisi di svariati ambiti di vita come lavoro, istruzione, tempo libero e relazioni, e a diverse face di età, dall'infanzia all'età adulta. Gli assunti teorici della selezione psicologica sono stato verificati e confermati attraverso una vasta campionatura transculturale. Tutte le altre alternative sono corrette. Nell'ambito della teoria della selezione psicologia, l'esperienza ottimale o FLOW: E' un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: agli skills viene dedicata maggiore attenzione. E' un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti. E' un processo dinamico che ruota attorno al disequilibrio tra challenge e skill percepiti: ai challenge viene dedicata maggiore attenzione. E' un processo dinamico che ruota attorno all'equilibrio tra challenge e skill percepiti, non si tratta della ripetizione continua e statica delle stesse attività. La Teoria dell'autodeterminazione è stata proposta da: Sheldon e Kasser nel 2008. Keyes e Cartwright nel 1993. Vansteenkiste e Lens nel 2006. Ed Deci e Richard Ryan nel 1985. Il nucleo centrale della........................... è lo studio della motivazione e della tendenza dell'individuo a perseguire obiettivi autodeterminati. Teoria del comportamento pianificato. Teoria eudaimoica. Teoria della selezione psicologica. Teoria dell'autodeterminazione. Completa la seguente affermazione con il termine corretto. La motivazione ......................... è la propensione innata e naturale a perseguire i propri interessi e a esercitare le proprie capacità. Ricerca della novità, essenziale per lo sviluppo cognitivo e sociale. Essa genere benessere e soddisfazione. prevedibile. estrinseca. manipolabile. intrinseca. Completa la seguente affermazione con il termine corretto. La motivazione è......................... quando la ragione per svolgere un'attività è esterna all'attività stessa (desiderio di una ricompensa esterna); è assimilabile al condizionamento operante. prevedibile. intrinseca. manipolabile. estrinseca. Il nucleo centrale della teoria dell'autodeterminazione è lo studio di: comportamenti. emozione. atteggiamenti. motivazione. La Teoria dell'autodeterminazione proposta da Ed Deci e Richard Ryan (1985) sostiene che per comprendere il comportamento delle persone e poter identificare le azioni che conducono al benessere occorre anzitutto: esplorare l'integrità psicofisica di una persona. esplorare i bisogni da cui prendono le mosse. esplorare il modo in cui le persone affrontano gli eventi stressanti (strategie di coping). esplorare la spinta all'autodeterminazione generale di una persona. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983) è di tipo: Complementare. Circolare. Stadiale. Continuo. I modelli "stadiali" della salute: Sono anche definiti modelli di «aspettativa-valore». Presuppongono che se la persona è adeguatamente motivata, adotterà di conseguenza un comportamento salutare. Postulano che l'attuazione di un comportamento dipende dalle aspettative o probabilità di riuscita di una data azione e dalla valutazione personale del valore dell'azione. Si focalizzano anzitutto sull'aspetto volitivo, la volontà necessaria per tradurre un'intenzione in comportamento finalizzato. I modelli "continui" della salute: Prendono in considerazione l'intera sequenza delle fasi di Kuhl, intesa come un processo caratterizzato da tappe qualitativamente distinte. Includono il modello transteoretico di cambiamento. tutte le risposte sono errate. Si focalizzano prevalentemente sulla fase pre-decisionale, ossia sulla formulazione di intenzioni di carattere motivazionale. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute (Health action process approach, Schwarzer, 1992) è un modello di tipo: Circolare. Complementare. Continuo. Stadiale. Il modello transteoretico del cambiamento (Transtheoretical model of change, Prochaska e Di Clemente, 1982) è di tipo: Circolare. Complementare. Continuo. Stadiale. L'implementazione degli obiettivi (Gollwitzer, 2006) è un modello di tipo: Stadiale. Complementare. Continuo. Circolare. Il modello del comportamento pianificato (Theory of Planned Behavior, Ajzen, 1988) è di tipo: Circolare. Complementare. Stadiale. Continuo. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966) è un modello: Complementare. Circolare. Stadiale. Continuo. Quale, tra le seguenti alternative, NON è una delle quattro fasi individuate da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute: Fase successiva all'azione. Fase di rimuginio post decisionale. Fase predecisionale. Fase dell'azione. Quante sono le fasi distinte da Kuhl (1984) nell'attuare un comportamento finalizzato alla salute?. Tre. Sei. Quattro. Cinque. Il modello proposto da Leventhal, Nerez e Steele a proposito di rappresentazione della malattia postula che: i vissuti emotivi non influiscono nella costruzione della rappresentazione della malattia. i vissuti emotivi influiscono nella costruzione della rappresentazione della malattia. le rappresentazioni della malattia si attivano esclusivamente in presenza di sintomi. identità, causa, decorso temporale, conseguenze e controllo/curabilità sono le 5 dimensioni che caratterizzano la percezione di malattia. Quali sono le cinque componenti nella rappresentazione cognitiva della malattia (Leventhal et al., 2012). 1) Cronicità; 2) Burden; 3) Burnout; 4) Resilienza. 1) Identità; 2) Cronicità; 3) Coping; 4) Resilienza; 5) Stress. 1) Coping; 2) Rappresentazioni; 3) Burnout; 4) Coerenza; 5) Resilienza. 1) Identità; 2) Cause; 3) Conseguenze; 4) Decorso temporale; 5) curabilità/controllabilità. Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model, Rosenstock, 1966): Nel valutare la risposta l'individuo confronta l'auto-efficacia personale e l'efficacia della risposta adattativa con i costi insiti nella risposta. E' stato elaborato da Rogers (1983) con l'obiettivo di superare i limiti del modello del comportamento pianificato di Ajzen. L'obiettivo principale è chiarire cosa spinge un individuo ad abbandonare un comportamento nocivo per la salute (es. fumo o abuso di alcol). Tenta di spiegare perché le persone non prendano parte a programmi di prevenzione e diagnosi precoce (es. visite ginecologiche). Il modello delle credenze sulla salute (Health Belief Model) è stato elaborato da: Rogers, nel 1983. Gollwitzer nel 1993. Ajzen nel 1988. Rosenstock nel 1966. Il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory) è stato elaborato da: Ajzen nel 1988. Rosenstock nel 1966. Gollwitzer nel 1993. Rogers, nel 1983. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983):. Un elemento centrale del modello sono la considerazione delle percezioni individuali di vulnerabilità o rischio di contrarre una malattia. Un elemento centrale del modello sono le percezioni di gravità della malattia (le sue conseguenze mediche e sociali). La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall'altro. Un elemento centrale del modello sono le. Secondo il modello della motivazione a proteggersi (Protection motivation theory, Rogers, 1983): La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d'ansia. Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all'adozione dell'azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La motivazione a proteggersi è il risultato di processi cognitivi responsabili della valutazione soggettiva della minaccia connesso alla malattia, da un lato, della risposta con cui far fronte alla malattia, dall'altro. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): La percezione della minaccia è influenzata da: mass-media, medici, giornali, amici, esperienza personale, pressione dei familiari, livello d'ansia. Il limite principale del modello è il suo scarso potere predittivo rispetto all'adozione dell'azione preventiva consigliata. Per questo sono state proposte varie revisioni. La percezione di gravità dipende soprattutto dalle conoscenze oggettive, mentre la percezione di vulnerabilità è prevalentemente soggettiva. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. Il modello del comportamento pianificato (Ajzen, 1988): E' nato nell'ambito della psicologia sociale, e mira a fornire una spiegazione generale del comportamento, non limitandosi a quello connesso alla salute. Postula che la variabile che svolge un ruolo centrale nell'innescare l'azione è l'intenzione, cioè la motivazione necessaria per attuare un comportamento. Postula che conoscendo le variabili che influenzano il comportamento, è possibile manipolarle per apportare delle modifiche alle condotte dannose per la persona. Tutte le altre alternative sono corrette. Il modello del comportamento pianificato è stato elaborato da: Rogers, nel 1983. Rosenstock nel 1966. Gollwitzer nel 1993. Ajzen nel 1988. Il modello di implementazione degli obiettivi è stato proposto da: Rosenstock nel 1966. Ajzen nel 1988. Rogers, nel 1983. Gollwitzer nel 1993. Secondo l'implementazione degli obiettivi proposto da Gollwitzer (1993): Nella seconda fase, detta di "contemplazione", l'individuo inizia a pensare al cambiamento, ma non ha ancora intrapreso azioni in tal senso; è consapevole che c'è un problema, considera attivamente la possibilità di superarlo, ma non si è ancora impegnato a farlo. Nella terza fase, detta di "preparazione", l'individuo si accinge a cambiare, sviluppando l'intenzione di agire concretamente nell'arco del mese successivo. Nella prima fase, detta di "precontemplazione", l'individuo non ha alcuna intenzione di cambiare comportamento nel prossimo futuro (prossimi 6 mesi). Sono due le fasi necessarie per mettere in atto un comportamento. Nella prima il soggetto decide di agire in base alla formulazione di un desiderio. La seconda fase volitiva in cui la persona sviluppa l'intenzione di implementare la decisione e pianifica come trasformarla in realtà. Secondo il modello trans teoretico del cambiamento (Prochaska e DiClemente, 1982): Distingue tra l'intenzione di fissare un obiettivo (o intenzione finalizzata), che è il risultato di una decisione presa tra più desideri in competizione, e l'intenzione di implementazione, che deriva dalla scelta tra i diversi modi per realizzare l'obiettivo (l'individuo specifica quando, dove e come raggiungere l'obiettivo). Le intenzioni di implementazione possono avere effetti benefici anche tra coloro che conducono stili di vita malsani (chi segue una dieta con tanti grassi ha elevate probabilità di adottare un'alimentazione sana ricca di frutta, se ne sviluppa l'intenzione), ma gli effetti delle intenzioni di implementazione e delle abitudini malsane sono indipendenti (la persona può cioè aumentare l'apporto di frutta, ma continuare ad assumere cibi grassi). Le intenzioni di implementazione hanno molto in comune con le abitudini, ma differiscono per il fatto che le intenzioni si formano tramite un processo deliberato di pianificazione, mentre le abitudini si creano attraverso la mera ripetizione del comportamento. Prima che il cambiamento del comportamento abbia luogo, la dimensione temporale viene concettualizzata in termini di intenzione. Il modello trans teoretico del cambiamento è stato elaborato da: Rogers, nel 1983. Rosenstock nel 1966. Gollwitzer nel 1993. Prochaska e DiClemente nel 1982. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute è stato presentato e sostenuto da quale autore?. Rogers, nel 1983. Rosenstock nel 1966. Gollwitzer nel 1993. Schwarzer nel 1992. L'approccio del processo di azione rilevante per la salute (Schwarzer, 1992): Postula che l'autoefficacia percepita, le aspettative di risultato e la percezione del rischio concorrono alla formulazione dell'intenzione. E' un modello socio-cognitivo di carattere stadiale che ha una fase motivazionale e una volitiva. Postula che nella fase motivazionale l'individuo sviluppa l'intenzione di cambiare comportamenti rischiosi in favore di altre condotte. Tutte le altre alternative sono corrette. Le risposte fisiologiche allo stress sono mediate da un complesso meccanismo neuroendocrino di comunicazione che coinvolge il sistema nervoso centrale e periferico e il sistema endocrino. Il coordinamento dei vari meccanismi che entrano in gioco nello stress è delegato al sistema nervoso centrale, ma il ruolo principale spetta al: sistema parasimpatico. Nessuna delle precedenti risposte è corretta. sistema simpatico. sistema nervoso autonomo. Con il termine "distress" si intende. Lo stress euristico. Lo stress positivo. La defizione di stress presentata dall'Unione Europea. Lo stress negativo. Con il termine "eustress" si intende. Lo stress euristico. Lo stress negativo. Lo stress positivo. La definizione di stress presentata dall'Unione Europea. Nella sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) si possono riconoscere tre fasi comuni a tutti gli animali, compreso l'uomo: Reazione di allarme, pianificazione, ritiro. Attivazione, proazione, reazione. Immobilizzazione, valutazione dell'allarme, reazione. Reazione di allarme, resistenza, esaurimento. La cosiddetta sindrome generale di adattamento (General Adaptation Syndrome, GAS) è stata illustrata nel 1946 da quale autore?. Ajzen. Rosenstock. Rogers. Selye. Considerando il ruolo delle differenze individuali nella reazione allo stress, quale affermazione, tra le seguenti, è errata: Le differenze individuali di personalità hanno esiti importanti per la salute di un individuo. Gli individui con alti punteggi di nevroticismo sono esposti a un maggior n. di eventi negativi, selezionano strategie di coping inappropriate, sviluppano emozioni negative e quindi sono meno efficaci nell'affrontare i problemi. La personalità contribuisce alle differenze individuali nel processo di stress, influenzando gli eventi di vita, la valutazione cognitiva, le strategie di coping e gli esiti per la salute. La personalità non contribuisce alle differenze individuali nel processo di stress. Quale autore ha concettualizzato il tratto generale di personalità del "sensation seeking" (ricerca di forti sensazioni);. Selye. Lazarus. Tajfel. Zuckerman. Secondo la teoria cognitivo-transazionale (Lazarus): L'individuo esplora e considera la spropria pinta all'autodeterminazione nel valutare la risposta agli stressors. Nessuna delle precedenti risposte è corretta. Nell'affrontare gli eventi stressanti, l'individuo può adottare diverse strategie di coping a seconda dell'evento stressante. L'individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. La Social Readjustment Rating Scale proposta da Holmes e Rahe. La scala comprende anche gli eventi positivi (come matrimonio e gravidanza) perché anch'essi, in quanto situazioni nuove, comportano esigenze di adattamento. Consiste in una lista di 43 eventi relativi ad ambiti come la famiglia (morte, infortunio, separazione dai figli), la coppia (divorzio, problemi sessuali), la professione (licenziamento). Grazie a questa scala si è visto che coloro che riportano un numero elevato di eventi stressanti contraggono più frequentemente malattie. Tutte le risposte sono corrette. A proposito del rapporto tra stress e malattia, quale affermazione è corretta: Lo stress può, in alcuni casi, aggravare il quadro sintomatologico della persona o impedire la guarigione. Lo stress viene vissuto dalla persona, ma non dai caregiver. Lo stress non agisce sul sistema gastrointestinale ma solo sulla salute mentale. Lo stress non arriva ad agire sulla salute mentale, ma soprattutto sul sistema gastrointestinale. Quando le pressioni sono tollerabili dal soggetto, che è così in grado di mobilitare le risorse necessarie per affrontare lo stress, si parla di. Distress. Posistress. Upstress. Eustress. Il coping è: L'insieme degli sforzi cognitivi, comportamentali ed emotivi mirati alla gestione delle situazioni percepite soggettivamente come stressanti. Include non solo risposte volontarie, ma anche le risposte involontarie e automatiche che si attivano quando l'autonomia, la competenza e la capacità di valutare i rapporti tra gli eventi vengono minacciate. Una modalità di risposta allo stress la cui funzione generale è quella di permettere l'adattamento dell'individuo all'ambiente. Tutte le risposte sono corrette. La formulazione originaria di coping è stata proposta da : Lazarus e Folkman (1984). Turner e Gollwitzer (1993). Rogers e Brown (1983). Ajzen e Tajfel (1988). Secondo Cohen e Lazarus (1979) il coping svolge la funzione di: Mantenere un'immagine positiva di sé. Limitare le condizioni esterne dannose. Tollerare gli eventi negativi o adattarsi a essi. Tutte le risposte sono corrette. Il coping orientato all'evitamento secondo Endler e Parker (1993): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema. include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva. Il coping orientato all'emozione secondo Endler e Parker (1993): include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema. include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include la distrazione o la distrazione cognitiva. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi. Il coping orientato al compito secondo Endler e Parker (1993): include la distrazione o la distrazione cognitiva. include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi. include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema. Il coping centrato sul significato (Park e Folkman): include il sognare a occhi aperti, le risposte emotive o l'eccessiva preoccupazione per se stessi. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema. include la distrazione o la distrazione cognitiva. include l'attribuzione di senso alla propria condizione, il che è fondamentale per riuscire a darsi nuovi obiettivi e la motivazione per perseguirli. La distinzione di Coping focalizzato sul problema e Coping focalizzato sull'emozione è imputabile a: Rogers e Brown (1983). Endler e Parker (1993). Turner e Gollwitzer (1993). Lazarus e Folkman (1984). Quale affermazione è FALSA riguardo l'ottimismo: L'ottimismo influenza nel tempo l'evolversi delle reazioni a una condizione avversa, il processo di adattamento ad essa e il suo superamento. E' una caratteristiche generale stabile della personalità, che influenza la modalità con cui gli individui esperiscono e affrontano i problemi. E' costituito dalle aspettative che l'individuo si crea riguardo le possibilità di successo o fallimento nel perseguimento degli obiettivi e dal valore che viene attribuito all'obiettivo. Gli ottimisti, in situazioni avverse, hanno livelli più bassi di benessere soggettivo anche perché utilizzano strategie di coping centrate sulle emozioni. Quale affermazione è FALSA riguardo la teoria dell'autoefficacia: E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione. Le origini del concetto auto-efficacia risalgono alle teorie cognitiviste della motivazione, con le attribuzioni di causalità che l'individuo usa per porre ordine agli eventi. L'auto-efficacia permette di predire la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. L'auto-efficacia non è connessa al locus of control. Indica la risposta corretta. La resilienza: E' la competenza percepita dall'individuo in una data situazione. E' una situazione estremamente particolare per pazienti, familiari e operatori sanitari. Permette di predice la messa in atto di comportamenti salutari e preventivi. E' l'insieme dei fenomeni che caratterizzano un adattamento soddisfacente all'ambiente, pur in condizioni di avversità e rischio elevato. Indica la risposta corretta. La speranza: E' stata oggetto di studio soprattutto da Snyder in relazione al suo impatto sulla vita umana. E' credere che si potrà trovare una via (pathway) per realizzare i propri obiettivi e la motivazione (agency) per percorrerla. A livello emotivo la speranza porta l'individuo a focalizzare la propria attenzione su obiettivi da raggiungere, piuttosto che a concentrarsi sulla malattia. Tutte le altre alternative sono corrette. L'....................... è un insieme di caratteristiche psicologiche (cognitive e emotive) e strategie di azione (comportamenti) che permettono di percepire aspetti costruttivi in situazioni altamente distruttive e stresso gene. Pessimismo. Catastrofismo. Ottimismo. Hardiness. Il modello di resilienza familiare è stato elaborato da: Tajfel. Zuckerman. Lazarus. Rolland. L'euristica della rappresentatività. Tutte le altre alternative sono corrette. si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l'ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale. consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine). utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza. L'euristica della disponibilità: si verifica quando, dovendo emettere dei giudizi in condizioni di incertezza, le persone riducono l'ambiguità ancorandosi ad un punto di riferimento stabile per poi operare degli aggiustamenti ed infine raggiungere una decisione finale. utilizzata quando si deve stimare la probabilità che un dato evento rientri in una determinata categoria più ampia, o che un certo evento si verifichi a partire da casi noti in precedenza. Tutte le altre alternative sono corrette. consiste nel decidere in base alla facilità con cui si richiamano alla memoria esempi della situazione specifica (perché molto frequenti, emotivamente coinvolgenti, o accaduti a persone care o vicine). Nell'attribuzione causale: Le altre alternative sono errate. le variabili che sono coinvolte nell'attribuzione di una causa ad una specifica malattia sono l'origine e la controllabilità, ma non ha alcuna influenza la stabilità della malattia nel tempo. chi ricorre alla strategia di evitamento è convinto che all'origine della propria malattia vi siano fattori interni e variabili nel tempo. il locus of control e le strategie di coping vengono influenzate dalle variabili che influenzano l'attribuzione di una malattia a una causa specifica. Il bisogno di chiusura cognitiva. è un costrutto multidimensionale composto da cinque componenti. esigenza che la persona avverte di giungere a una conclusione sulla base delle info che possiede, chiudendo il processo di elaborazione evitando di esplorare possibili alternative. può variare da persona a persona e da situazione a situazione. Tutte le risposte sono corrette. L'aderenza terapeutica è: il contrario di compliance. l'approccio adottato dal medico. influenzata da variabili socio-economiche, sistema di cura, condizione medica, tipo di terapia. sinonimo di compliance. L'alleanza terapeutica è: è una delle cinque dimensioni individuate da Mead e Bower del modello centrato sul paziente. è promossa da tre aspetti dell'atteggiamento del medico: empatia, coerenza, disponibilità e apertura incondizionate nei confronti del paziente. scaturisce dalle caratteristiche emotivo/affettive della relazione medico-paziente. Tutte le risposte sono corrette. Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello centrato sul paziente: ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive. affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. Si tratta di un costrutto ampio che include diversi aspetti della relazione con il medico e del percorso terapeutico. Considerando i modelli relazionali medico/paziente, il modello consumistico: affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive. vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. è centrato sull'autonomia di scelta del paziente, il medico dovrebbe rispondere alle sue domande ma senza influenzare le sue decisioni. Indica l'affermazione errata. Il modello paternalistico biomedico: affonda le sue radici nella tradizione scientifica dualistica occidentale e cartesiana. ha caratterizzato per decenni la medicina e il rapporto medico-paziente in cui il medico sa, diagnostica, decide e prescrive. vede il corpo come un oggetto che se non funziona bene richiede manutenzione e riparazione. è centrato sull'autonomia di scelta del paziente, dopo che il medico ha presentato dati statistici sulle probabilità di successo di una terapia, i suoi costi/benefici e gli effetti collaterali. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................farsi un'idea dello stile decisionale e di coping del paziente, in termini di quantità di info e di livello di approfondimento che preferisce. L'info va dosata in funzione delle necessità soggettive del paziente. Fare domande aperte in merito. Knowledge - dare informazioni al paziente. Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Setting - preparazione del colloquio. Perception - Valutare la percezione del paziente. Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori significa: Situation, Preparation, Innovation, Knowledge, Entertainment, Sale and Skill. Tutte le precedenti risposte sono errate. Settlement, Perspective, Involvement, Knowledge, Empathy, Stratification and Suggestion. Setting, Perception, Invitation, Knowledge, Emotions, Strategy and Summary. Quali sono le strategie migliori per favorire la condivisione della scelta durante una consultazione medica?. Discutere con il paziente la sua visione della situazione, i suoi dubbi e le sue priorità, le sue aspettative e paure sugli effetti collaterali di un trattamento. Stabilire un'atmosfera facilitante, mostrando attenzione al paziente e alla sua interpretazione della malattia. Chiedere al paziente quanto vuole essere autonomo nella scelta del trattamento. Tutte le altre alternative sono corrette. Il Protocollo Spikes di Baile e collaboratori: postula l'importanza della partecipazione attiva, consapevole e prolungata nel tempo all'iter terapeutico e alle prescrizioni. include la distrazione o la distrazione cognitiva. include strategie focalizzate a risolvere, minimizzare o riconcettualizzare il problema. è un protocollo a sei fasi per la comunicazione di cattive notizie. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................ definire i passi successivi (scelta del trattamento e discussione della prognosi). E' importante chiedere al paziente se vuole affrontare subito questi temi oppure se rimandarli ad un successivo colloquio. Condividere con il paziente le decisioni relative al percorso terapeutic. Setting - preparazione del colloquio. Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Perception - Valutare la percezione del paziente. Strategy and Summary - Definizione di una strategia e sintesi del colloquio. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................ è una fase poco prevedibile, poiché le reazioni del paziente possono essere estremamente varie. E' importante, per costruire una risposta empatica, procedere per gradi. Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Perception - Valutare la percezione del paziente. Setting - preparazione del colloquio. Emotions - Considerare le emozioni del paziente e dare risposte empatiche. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................la trasmissione di info di carattere medico-clinico deve essere chiara, senza termini tecnici e ordinata nei contenuti (risultati delle indagini, diagnosi, prognosi, possibilità di trattamento). Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Setting - preparazione del colloquio. Perception - Valutare la percezione del paziente. Knowledge - dare informazioni al paziente. La carta della professionalità medica si ispira a tre principi fondamentali dai quali derivano le responsabilità professionali. Quali sono questi 3 principi?. 1) Correttezza nella relazione; 2) Onestà; 3) Riservatezza. 1) Primato del benessere del paziente; 2) Autonomia del paziente; 3) Giustizia sociale. 1) Giustizia sociale; 2) Empatia verso il paziente; 3) Autonomia del paziente. 1) Continuo aggiornamento delle conoscenze; 2) Competenza professionale; 3) Empatia verso il paziente. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................. rispettare il principio "prima di dire, chiedi". E' essenziale conoscere ciò che il paziente sa della sua condizione, le sue aspettative e timori, i suoi dubbi, ovvero la sua percezione soggettiva della situazione. Importante soprattutto se il paziente ha consultato altri medici. Cominciare il colloquio con domande aperte. Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Knowledge - dare informazioni al paziente. Setting - preparazione del colloquio. Perception - Valutare la percezione del paziente. Quale fase del protocollo Spikes è descritta dalla seguente affermazione: Fase................. prima dell'incontro il medico deve richiamare alla memoria il paziente, la sua situazione, e le info da trasmettergli E' importante avere chiari gli obiettivi del colloquio. Creare le condizioni ambientali facilitanti la comunicazione: garantire un minimo livello di privacy (giusta vicinanza e tono di voce, munirsi di fazzoletti); se possibile e opportuno, coinvolgere familiari o persone significative per il paziente; sedersi senza frapporre barriere tra se e il paziente (lo aiuterà a rilassarsi); gestire bene la comunicazione non verbale (mantenere costantemente il contatto visivo); evitare qualsiasi forma di interruzione (cellulari e telefoni). Perception - Valutare la percezione del paziente. Knowledge - dare informazioni al paziente. Invitation - Ottenere l'invito del paziente a trasmettere l'informazione. Setting - preparazione del colloquio. Tra le reazioni delmedico alla malattia e al paziente possiamo riscontrare. la depressione. la negazione. l'ansia. tutte le affermazioni sono corrette. Tra le reazioni delmedico alla malattia e al paziente possiamo riscontrare, l'ansia consiste in: L'inesorabilità del decorso di una malattia e la consapevolezza dell'impossibilità di un intervento adeguato possono deprimere il medico e indurlo a distorsioni sia di pensiero che di giudizio. Anziché affrontare la propria condizione emotiva cercando un sostegno nei familiari e negli amici, è frequente che, per combattere la percezione della propria inefficacia, il medico reagisca lavorando di più e in modo più diligente. Non è facile interagire con chi utilizza la negazione poiché queste persone tendono a interpretare e a giustificare in modo apparentemente razionale i comportamenti propri e altrui; è tuttavia possibile dar loro un sostegno attraverso la condivisione delle proprie esperienze, arricchite dagli aspetti emotivi tanto temuti da chi usa la negazione in modo massiccio. Per evitare di affrontare i conflitti emotivi interni, alcuni medici utilizzano il meccanismo della proiezione, attribuendo ad altri i propri sentimenti, impulsi e pensieri inaccettabili e riescono in questo modo a controllare l'emozione. una condizione che può essere presente sia nel medico che nel paziente; essa può essere realistica, come nel caso della paura di contrarre un'infezione, fare una diagnosi errata, danneggiare involontariamente il paziente, o anche di essere oggetto di una denuncia. Nella pratica clinica, il medico può utilizzare diversi accorgimenti per tutelarsi, ma esprimere le proprie paure e preoccupazioni può non essere facile per chi è stato formato con il preciso obiettivo di essere in grado di controllare le patologie e di risolvere i problemi legati a esse. Tra le reazioni del medico alla malattia e al paziente possiamo riscontrare, la depressione consiste in: Non è facile interagire con chi utilizza la negazione poiché queste persone tendono a interpretare e a giustificare in modo apparentemente razionale i comportamenti propri e altrui; è tuttavia possibile dar loro un sostegno attraverso la condivisione delle proprie esperienze, arricchite dagli aspetti emotivi tanto temuti da chi usa la negazione in modo massiccio. una condizione che può essere presente sia nel medico che nel paziente; essa può essere realistica, come nel caso della paura di contrarre un'infezione, fare una diagnosi errata, danneggiare involontariamente il paziente, o anche di essere oggetto di una denuncia. Nella pratica clinica, il medico può utilizzare diversi accorgimenti per tutelarsi, ma esprimere le proprie paure e preoccupazioni può non essere facile per chi è stato formato con il preciso obiettivo di essere in grado di controllare le patologie e di risolvere i problemi legati a esse. Per evitare di affrontare i conflitti emotivi interni, alcuni medici utilizzano il meccanismo della proiezione, attribuendo ad altri i propri sentimenti, impulsi e pensieri inaccettabili e riescono in questo modo a controllare l'emozione. L'inesorabilità del decorso di una malattia e la consapevolezza dell'impossibilità di un intervento adeguato possono deprimere il medico e indurlo a distorsioni sia di pensiero che di giudizio. Anziché affrontare la propria condizione emotiva cercando un sostegno nei familiari e negli amici, è frequente che, per combattere la percezione della propria inefficacia, il medico reagisca lavorando di più e in modo più diligente. Il paziente che «sa tutto». Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. È problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici. È indubitabilmente un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia. Tende ad avere conoscenze approfondite su alcuni argomenti medici e pretende di saperne altrettanto o più del medico stesso. Ama portare con sé articoli di riviste divulgative o trovati su Internet inerenti a tematiche mediche per «permettere al medico o all'infermiere di acquisire una competenza comparabile alla sua». Il paziente terminale con dolore cronico. Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. È indubitabilmente un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia. È tra i pazienti più difficili perché vi sono dei confini molto labili nello spettro tra bisogno, abuso e pericolo. È necessario che il medico sia consapevole che ci possono essere dei rischi sia per il medico che per il paziente stesso. Tende ad avere conoscenze approfondite su alcuni argomenti medici e pretende di saperne altrettanto o più del medico stesso. Ama portare con sé articoli di riviste divulgative o trovati su Internet inerenti a tematiche mediche per «permettere al medico o all'infermiere di acquisire una competenza comparabile alla sua». Il paziente depresso. Interagire con questa tipologia di pazienti è molto faticoso poiché essi continuano a ripetere le stesse domande e le stesse storie e a volte possono essere difficili da trattare se diventano agitati, evenienza frequente quando hanno paura o sono convinti di aver perso il controllo della situazione. È problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici. È tra i pazienti più difficili perché vi sono dei confini molto labili nello spettro tra bisogno, abuso e pericolo. È necessario che il medico sia consapevole che ci possono essere dei rischi sia per il medico che per il paziente stesso. Alcuni soggetti sanno di essere un paziente............ e lo comunicano direttamente, mentre altri si presentano con una varietà di sintomi, tra cui affaticamento, mancanza di energia, insonnia durante la notte e stanchezza durante il giorno, mancanza di interesse e anedonia. Il paziente psicosomatico. Alcuni soggetti sanno di essere un paziente............ e lo comunicano direttamente, mentre altri si presentano con una varietà di sintomi, tra cui affaticamento, mancanza di energia, insonnia durante la notte e stanchezza durante il giorno, mancanza di interesse e anedonia. Interagire con questa tipologia di pazienti è molto faticoso poiché essi continuano a ripetere le stesse domande e le stesse storie e a volte possono essere difficili da trattare se diventano agitati, evenienza frequente quando hanno paura o sono convinti di aver perso il controllo della situazione. È tra i pazienti più difficili perché vi sono dei confini molto labili nello spettro tra bisogno, abuso e pericolo. È necessario che il medico sia consapevole che ci possono essere dei rischi sia per il medico che per il paziente stesso. È problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici. Il paziente ansioso. È problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici. Alcuni soggetti sanno di essere un paziente............ e lo comunicano direttamente, mentre altri si presentano con una varietà di sintomi, tra cui affaticamento, mancanza di energia, insonnia durante la notte e stanchezza durante il giorno, mancanza di interesse e anedonia. Interagire con questa tipologia di pazienti è molto faticoso poiché essi continuano a ripetere le stesse domande e le stesse storie e a volte possono essere difficili da trattare se diventano agitati, evenienza frequente quando hanno paura o sono convinti di aver perso il controllo della situazione. È indubitabilmente un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia. Il paziente che non aderisce al trattamento. Alcuni soggetti sanno di essere un paziente............ e lo comunicano direttamente, mentre altri si presentano con una varietà di sintomi, tra cui affaticamento, mancanza di energia, insonnia durante la notte e stanchezza durante il giorno, mancanza di interesse e anedonia. È indubitabilmente un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia. È problematico in quanto i sintomi che lamenta sono reali, ma difficilmente diagnosticabili, nonostante il paziente sia sottoposto a svariati approfondimenti diagnostici. Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. Tra le reazioni del medico alla malattia e al paziente possiamo riscontrare, la proiezione consiste in: L'inesorabilità del decorso di una malattia e la consapevolezza dell'impossibilità di un intervento adeguato possono deprimere il medico e indurlo a distorsioni sia di pensiero che di giudizio. Anziché affrontare la propria condizione emotiva cercando un sostegno nei familiari e negli amici, è frequente che, per combattere la percezione della propria inefficacia, il medico reagisca lavorando di più e in modo più diligente. una condizione che può essere presente sia nel medico che nel paziente; essa può essere realistica, come nel caso della paura di contrarre un'infezione, fare una diagnosi errata, danneggiare involontariamente il paziente, o anche di essere oggetto di una denuncia. Nella pratica clinica, il medico può utilizzare diversi accorgimenti per tutelarsi, ma esprimere le proprie paure e preoccupazioni può non essere facile per chi è stato formato con il preciso obiettivo di essere in grado di controllare le patologie e di risolvere i problemi legati a esse. Non è facile interagire con chi utilizza la negazione poiché queste persone tendono a interpretare e a giustificare in modo apparentemente razionale i comportamenti propri e altrui; è tuttavia possibile dar loro un sostegno attraverso la condivisione delle proprie esperienze, arricchite dagli aspetti emotivi tanto temuti da chi usa la negazione in modo massiccio. Per evitare di affrontare i conflitti emotivi interni, alcuni medici utilizzano il meccanismo della proiezione, attribuendo ad altri i propri sentimenti, impulsi e pensieri inaccettabili e riescono in questo modo a controllare l'emozione. Il paziente direttivo. Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l'infermiere se non è d'accordo con lui. È indubitabilmente un paziente difficile, che al tempo stesso può essere molto richiedente. I casi estremi sono rappresentati dagli ipocondriaci che si precipitano al pronto soccorso ogni volta che provano un minimo dolore, convinti che si tratti di un sintomo di una grave malattia. Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. Tende ad avere conoscenze approfondite su alcuni argomenti medici e pretende di saperne altrettanto o più del medico stesso. Ama portare con sé articoli di riviste divulgative o trovati su Internet inerenti a tematiche mediche per «permettere al medico o all'infermiere di acquisire una competenza comparabile alla sua». Il paziente che richiede farmaci. Tende ad avere conoscenze approfondite su alcuni argomenti medici e pretende di saperne altrettanto o più del medico stesso. Ama portare con sé articoli di riviste divulgative o trovati su Internet inerenti a tematiche mediche per «permettere al medico o all'infermiere di acquisire una competenza comparabile alla sua». Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l'infermiere se non è d'accordo con lui. Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. Può essere irascibile, manipolatorio e richiedente. A volte è difficile da individuare, ma i segnali identificativi della tipologia riguardano, ad esempio, un continuo bisogno di dosi sempre più elevate di oppiacei quando i sintomi dichiarati sono sproporzionati rispetto agli indici fisiologici. Il paziente coraggioso. Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l'infermiere se non è d'accordo con lui. Tende ad avere conoscenze approfondite su alcuni argomenti medici e pretende di saperne altrettanto o più del medico stesso. Ama portare con sé articoli di riviste divulgative o trovati su Internet inerenti a tematiche mediche per «permettere al medico o all'infermiere di acquisire una competenza comparabile alla sua». Può essere irascibile, manipolatorio e richiedente. A volte è difficile da individuare, ma i segnali identificativi della tipologia riguardano, ad esempio, un continuo bisogno di dosi sempre più elevate di oppiacei quando i sintomi dichiarati sono sproporzionati rispetto agli indici fisiologici. Manifesta grandi capacità di comprensione, forza e accettazione di fronte alle avversità e per questo è fonte di ammirazione da parte degli operatori, che hanno maggiore facilità a dimostrarsi collaboranti e disponibili. Il paziente piacevole. Desidera avere il controllo costante della situazione, esprime chiaramente quello che vuole e non esita a porsi in contrapposizione con il medico o l'infermiere se non è d'accordo con lui. Manifesta grandi capacità di comprensione, forza e accettazione di fronte alle avversità e per questo è fonte di ammirazione da parte degli operatori, che hanno maggiore facilità a dimostrarsi collaboranti e disponibili. Può essere irascibile, manipolatorio e richiedente. A volte è difficile da individuare, ma i segnali identificativi della tipologia riguardano, ad esempio, un continuo bisogno di dosi sempre più elevate di oppiacei quando i sintomi dichiarati sono sproporzionati rispetto agli indici fisiologici. È quello con cui tutti gli operatori sanitari vorrebbero avere a che fare. È rispettoso, riconoscente, aderisce alle indicazioni, riconosce la competenza dei professionisti a cui si affida. È necessario però evitare di creare un attaccamento eccessivo. Il paziente irascibile: è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. Il paziente richiedente: è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. Il paziente manipolativo: è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente che cerca costanti attenzioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. Tra le reazioni del medico alla malattia e al paziente possiamo riscontrare, la negazione consiste in: Per evitare di affrontare i conflitti emotivi interni, alcuni medici utilizzano il meccanismo della proiezione, attribuendo ad altri i propri sentimenti, impulsi e pensieri inaccettabili e riescono in questo modo a controllare l'emozione. L'inesorabilità del decorso di una malattia e la consapevolezza dell'impossibilità di un intervento adeguato possono deprimere il medico e indurlo a distorsioni sia di pensiero che di giudizio. Anziché affrontare la propria condizione emotiva cercando un sostegno nei familiari e negli amici, è frequente che, per combattere la percezione della propria inefficacia, il medico reagisca lavorando di più e in modo più diligente. una condizione che può essere presente sia nel medico che nel paziente; essa può essere realistica, come nel caso della paura di contrarre un'infezione, fare una diagnosi errata, danneggiare involontariamente il paziente, o anche di essere oggetto di una denuncia. Nella pratica clinica, il medico può utilizzare diversi accorgimenti per tutelarsi, ma esprimere le proprie paure e preoccupazioni può non essere facile per chi è stato formato con il preciso obiettivo di essere in grado di controllare le patologie e di risolvere i problemi legati a esse. Non è facile interagire con chi utilizza la negazione poiché queste persone tendono a interpretare e a giustificare in modo apparentemente razionale i comportamenti propri e altrui; è tuttavia possibile dar loro un sostegno attraverso la condivisione delle proprie esperienze, arricchite dagli aspetti emotivi tanto temuti da chi usa la negazione in modo massiccio. Il paziente confuso o demente. Interagire con questa tipologia di pazienti è molto faticoso poiché essi continuano a ripetere le stesse domande e le stesse storie e a volte possono essere difficili da trattare se diventano agitati, evenienza frequente quando hanno paura o sono convinti di aver perso il controllo della situazione. È tra i pazienti più difficili perché vi sono dei confini molto labili nello spettro tra bisogno, abuso e pericolo. È necessario che il medico sia consapevole che ci possono essere dei rischi sia per il medico che per il paziente stesso. Può essere irascibile, manipolatorio e richiedente. A volte è difficile da individuare, ma i segnali identificativi della tipologia riguardano, ad esempio, un continuo bisogno di dosi sempre più elevate di oppiacei quando i sintomi dichiarati sono sproporzionati rispetto agli indici fisiologici. Può essere frustrante per il personale sanitario perché sembra che non voglia mai seguire le terapie prescritte, sebbene continui a lamentarsi dei sintomi che lo hanno indotto al consulto. Il paziente oppositivo: è un paziente che cerca costanti attensioni e insiste perché il medico effettui tutta una serie di azioni e di procedure che possono essere non necessarie o che potrebbero essere fatte dal paziente stesso. è un paziente che suscita nel medico una risposta istintiva altrettanto aggressiva, che rende la situazione ancor più difficile sia per il paziente che per il medico o l'infermiere. è un paziente che sa come ottenere quello che desidera, indipendentemente dal fatto che sia o no vantaggioso per lui. è un paziente che non segue le indicazioni terapeutiche e tende a sfidare apertamente il personale medico e infermieristico, sostenendo la validità superiore della propria esperienza personale. Quale, tra le seguenti alternative, NON è una reazione del medico alla malattia e al paziente. La depressione. L'ansia. La negazione. L'introiezione. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nel "chiarire" consiste in: Quando si vuole avere conferma di quanto ha detto il paziente, utilizzando ad esempio la parafrasi («Intende dire che non ha preso le pastiglie perché...»). Riporta il paziente al discorso iniziale, evitando che divaghi. Si suggerisce al paziente una possibile risposta. Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nel "porre domande guida" consiste in: Si invita il paziente stesso a riflettere sulla sua condizione a partire da problematiche che lui stesso ha introdotto oppure da espressioni o comportamenti che ha assunto (ad esempio «Mi è sembrato turbato quando ha parlato di suo figlio»). Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Se il paziente non è chiaro nel descrivere la sua storia patologica, il medico suggerisce una serie di sintomi possibili per vedere se il paziente li ha o non li ha avuti. Si suggerisce al paziente una possibile risposta. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nel "rispecchiare" consiste in: il paziente risponde in modo vago, confuso o a monosillabi, l'intervistatore deve rivolgere delle domande chiuse per ottenere un racconto più esauriente. Si invita il paziente stesso a riflettere sulla sua condizione a partire da problematiche che lui stesso ha introdotto oppure da espressioni o comportamenti che ha assunto (ad esempio «Mi è sembrato turbato quando ha parlato di suo figlio»). Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Se il paziente non è chiaro nel descrivere la sua storia patologica, il medico suggerisce una serie di sintomi possibili per vedere se il paziente li ha o non li ha avuti. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nel "generalizzare" consiste in: Se il paziente risponde in modo vago, confuso o a monosillabi, l'intervistatore deve rivolgere delle domande chiuse per ottenere un racconto più esauriente. Si suggerisce al paziente una possibile risposta. Se il paziente non è chiaro nel descrivere la sua storia patologica, il medico suggerisce una serie di sintomi possibili per vedere se il paziente li ha o non li ha avuti. Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nel "verificare i sintomi" consiste in: Se il paziente risponde in modo vago, confuso o a monosillabi, l'intervistatore deve rivolgere delle domande chiuse per ottenere un racconto più esauriente. Se il paziente non è chiaro nel descrivere la sua storia patologica, il medico suggerisce una serie di sintomi possibili per vedere se il paziente li ha o non li ha avuti. Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Se il paziente risponde in modo vago, confuso o a monosillabi, l'intervistatore deve rivolgere delle domande chiuse per ottenere un racconto più esauriente. Tra le tecniche che facilitano la conduzione del colloquio, la tecnica che consiste nello "specificare" consiste in: Se il paziente tende a proporre un evento recente e unico che non permette di comprendere se rientra in un quadro sintomatologico più ampio. Se il paziente risponde in modo vago, confuso o a monosillabi, l'intervistatore deve rivolgere delle domande chiuse per ottenere un racconto più esauriente. Se il paziente non è chiaro nel descrivere la sua storia patologica, il medico suggerisce una serie di sintomi possibili per vedere se il paziente li ha o non li ha avuti. Si suggerisce al paziente una possibile risposta. La sindrome di burnout: un elevato livello di stress porta sicuramente a burnout. è determinata anche da un basso livello iniziale di motivazione dell'operatore. ha gli stessi antecedenti e conseguenti dello stress. è caratterizzata da una relazione negativa con l'utenza. Nel burnout, la ridotta realizzazione personale consiste in: un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima. un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri. considerare gli utenti in un modo cinico e distaccato che impedisce all'operatore di rivolgere un'adeguata attenzione ai loro bisogni. investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza. Secondo il modello di Golembiesky e Munzenrider le tre fasi del burnout sono: Nessuna delle precedenti risposte è corretta. 1. Esaurimento emotivo, 2. Depersonalizzazione, 3. Scarsa realizzazione personale. 1. Scarsa realizzazione personale, 2. Depersonalizzazione, 3. Esaurimento emotivo. 1. Depersonalizzazione, 2. Scarsa realizzazione personale, 3. Esaurimento emotivo. Nel burnout, l'esaurimento emotivo consiste in: un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri. considerare gli utenti in un modo cinico e distaccato che impedisce all'operatore di rivolgere un'adeguata attenzione ai loro bisogni. un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima. investimento negativo sull'utente, investimento caratterizzato da insensibilità e indifferenza. Nel burnout, la depersonalizzazione consiste in: un sovraccarico emozionale che porta la persona a sentirsi svuotata e non più in grado di aiutare gli altri. un senso pervasivo di inadeguatezza professionale, che porta a un crollo dell'autostima. la percezione che le richieste provenienti dall'ambiente lavorativo siano eccessive rispetto alle risorse che si hanno a disposizione per affrontarle. considerare gli utenti in un modo cinico e distaccato che impedisce all'operatore di rivolgere un'adeguata attenzione ai loro bisogni. Nelle successive revisioni del modello sforzo/ricompensa è stata data maggiore enfasi alla componente: dello sforzo intrinseco definito overcommittment. dello sforzo sociale definito overcommittment. dello sforzo relazionale definito overcommittment. dello sforzo fisico definito overcommittment. Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo: si fonda sulla relazione tra sforzi e ricompense. Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera). ha origine nell'ambito della sociologia medica. Tutte le risposte sono corrette. Tra i fattori di rischio del burnout troviamo: appartenere al genere maschile. avere elevati livelli di hardiness. avere elevati livelli di ottimismo. avere bassi livelli di stabilità emotiva. Rispetto alla soddisfazione lavorativa in ambito sanitario quale affermazione è vera: occuparsi del paziente è associato alla soddisfazione lavorativa solo per gli infermieri. occuparsi del paziente è associato alla soddisfazione lavorativa solo per i medici di medicina generale. la relazione con il paziente non ha alcuna influenza sul grado di soddisfazione lavorativa degli operatori sanitari. tra i fattori più rilevanti e più frequentemente riconosciuti dagli operatori sanitari si situa la relazione con il paziente. Al modello richieste/controllo è stato poi aggiunta la variabile: sforzo cognitivo. fatica fisica. investimento emotivo. sostegno sociale. Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo è stato descritto da: Siegrist e collaboratori. Maslache Goldberg (1998). Bakker e Demerouti (2007). Karasek (1979). Il modello richieste/controllo inerente il benessere lavorativo: Tutte le risposte sono errate. Postula che il datore di lavoro esige dai dipendenti sforzi e impegni, che possono essere intrinseci o intrinseci, e allo stesso tempo elargisce ricompense (denaro, stima, opportunità di sicurezza e carriera). ha origine nell'ambito della sociologia medica. consente di identificare differenti tipi di impiego in funzione di due aspetti cruciali: le richieste lavorative e il grado di controllo riportato dal lavoratore. Il modello dello squilibrio sforzo/ricompensa inerente il benessere lavorativo è stato illustrato da: Bakker e Demerouti (2007). Karasek (1979). Maslache Goldberg (1998). Siegrist e collaboratori. Rispetto alla soddisfazione lavorativa in ambito sanitario quale affermazione è vera: tra i fattori situazionali, ad incidere sul grado di soddisfazione lavorativa vi sono le caratteristiche del lavoro, come le ore di lavoro e il reddito. le ore di lavoro e il reddito non incidono sul grado di soddisfazione lavorativa. solo il reddito incide sul grado di soddisfazione lavorativa. solo le ore di lavoro incidono sul grado di soddisfazione lavorativa. Rispetto alla soddisfazione lavorativa in ambito sanitario quale affermazione è vera: tra le caratteristiche di personalità, la soddisfazione è connessa a ottimismo e resilienza. tra le caratteristiche di personalità, la soddisfazione è connessa a controllo e autoefficacia. tra le caratteristiche di personalità, la soddisfazione è connessa a creatività e senso di coerenza. Tutte le risposte sono corrette. Rispetto alla soddisfazione lavorativa in ambito sanitario quale affermazione è vera: tra gli infermieri è stata registrata una relazione positiva tra ore di lavoro e soddisfazione. nessuna delle risposte è corretta. tra gli infermieri è stata registrata una relazione positiva tra alto reddito e insoddisfazione. tra gli infermieri è stata registrata una relazione negativa tra ore di lavoro e soddisfazione. Rispetto alla soddisfazione lavorativa in ambito sanitario quale affermazione è vera: tra le caratteristiche sociodemografiche legate alla soddisfazione lavorativa l'istruzione non ha alcuna influenza. tutte le risposte sono corrette. programmi di educazione continua incidono negativamente sulla soddisfazione lavorativa. coloro che hanno una buona preparazione professionale riescono meglio a far fronte alle richieste dei pazienti. Il burnout comporta importanti conseguenze per gli operatori, la struttura presso cui lavorano e gli utenti con cui interagiscono. Quale affermazione è vera rispetto alle possibili implicazioni del burnout: Tutte le risposte sono corrette. è associato a ritardi, assenteismo e elevato turnover. il burnout favorisce l'insorgenza di patologie cardiache, disturbi psicosomatici e depressivi; può anche indebolire le difese immunitarie. L'operatore con burnout ha maggiori intenzioni di abbandonare il lavoro, è meno produttivo, è esposto a errori e disattenzioni. Il burnout comporta importanti conseguenze per gli operatori, la struttura presso cui lavorano e gli utenti con cui interagiscono. Quale affermazione è FALSA rispetto alle possibili implicazioni del burnout: è associato a ritardi, assenteismo e elevato turnover. il burnout favorisce l'insorgenza di patologie cardiache e può anche indebolire le difese immunitarie. L'operatore con burnout ha maggiori intenzioni di abbandonare il lavoro, è meno produttivo, è esposto a errori e disattenzioni. il burnout ha effetti solo nell'ambito lavorativo, e non nella vita familiare degli operatori. Il carico oggettivo del burden. è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza. è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei. considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo. valuta il tempo che il caregiver dedica alla sua attività di cura. Il carico sociale del burden: è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza. è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente. è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei. considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo. Il carico fisico del burden: è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei. considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo. è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente. è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza. Il carico evolutivo del burden: è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza. considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo. è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente. è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei. Il carico emotivo del burden: è relativo al sentirsi escluso rispetto alle aspettative e alle opportunità di vita dei propri coetanei. considera la percezione di un conflitto interiore di ruolo in ambito familiare o lavorativo. è associato all'affaticamento e ai problemi fisici derivanti dal compito di assistenza. è associato ai sentimenti di vergogna e imbarazzo provati nei confronti dei comportamenti imprevedibili e bizzarri del paziente. Il burder è composto da: carico fisico e mentale. distress e residuo moral. esaurimento emotivo, depersonalizzazione, realizzazione professionale. carico oggettivo, evolutivo, fisico, sociale, emotivo. A proposito di comportamento umano tra biologia e cultura, quale affermazione NON è corretta: è stata rilevata una relazione di causalità circolare e di reciproca influenza tra ambiente (naturale e culturale) e individuo. nelle ricerche, è molto difficile analizzare separatamente le componenti biologiche, economiche e culturali del comportamento. ogni comunità umana è molto più influenzata dall'eredità culturale che da quella biologica. l'evoluzione avviene unicamente per variazione nell'espressione genetica e nella struttura cellulare, e non è influenzata dalle pressioni ambientali. La stessa condizione fisica può avere implicazioni sostanzialmente diverse a seconda del contesto sociale in cui vive l'individuo che ne è portatore. Questa affermazione è in linea con quale modello?(dubbia). Il modello dinamico della salute. Il modello biopsicosociale. Il modello interdisciplinare della salute. Il modello paternalistico. per prevedere il comportamento di un essere vivente dotato di cultura è necessario conoscere il suo genotipo, l'ambiente culturale in cui vive e il suo culturotipo. Con il termine cultorotipo si intende: Tutte le affermazioni sono corrette. Uno stato mentale collettivo che porta a eseguire un'azione specifica a favore del gruppo. Gli elementi culturali nuovi del singolo individuo che andranno ad aggiungersi al messaggio culturale ereditato dai suoi conspecifici e trasmesso ai posteri. Il messaggio culturale che l'individuo ha ereditato dai suoi conspecifici. Alcune forme di competizione tra biologia e cultura riguardano direttamente l'ambito sanitario: è possibile che consuetudini culturali consolidate abbiano conseguenze negative sulla salute degli individui. Ne è un esempio: Entrambe le affermazioni sono sbagliate. Entrambe le affermazioni sono corrette. La tendenza a favorire la sopravvivenza delle figlie femmine rispetto ai figli maschi. La pratica della mutilazione dei genitali femminile. Qual affermazione definisce il processo di "Inculturazione": Processo mediante il quale un popolo o un gruppo etnico assume, in seguito a migrazione, conquista o contatti indiretti, la cultura di un altro popolo o di un altro gruppo o parte sostanziale di essa. La compresenza di elementi o di individui appartenenti a culture diverse. Appartenenza o partecipazione a diverse culture. Processo attraverso cui il bambino assorbe istruzioni comportamentali dal contesto familiare e sociale. A proposito di salute e malattia, particolarmente utile per la comprensione delle differenze culturali è: il costrutto di coping. il costrutto di resilienza. il costrutto di coerenza della malattia. il costrutto bipolare individualismo/collettivismo. L'impatto psicologico positivo dei programmi CBR sulla qualità della vita di giovani disabili è stato ad esempio valutato in uno studio in: Perù. Cina. Congo. Nepal. La tolleranza tropicale è: un processo dinamico costituito da diverse fasi in cui le due culture cercano l'assestamento. la capacità di adattamento al clima tropicale, contraendo meno malattie tropicali. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante. la tendenza a far coesistere servizi sanitari moderni e forme di intervento tradizionali. La tolleranza tropicale è: una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante. un processo dinamico costituito da diverse fasi in cui le due culture cercano l'assestamento. la capacità di adattamento al clima tropicale, contraendo meno malattie tropicali. tutte le affermazioni sono errate. I centri CBR (Community Based Rehabilitation): forniscono servizi di riabilitazione di base, programmi di educazione e formazione, opportunità di lavoro retribuito. Tutte le risposte sono corrette. mirano a coinvolgere direttamente i pazienti, i loro familiari e i membri della comunità, diffondendo un atteggiamento positivo nei confronti delle persone con disabilità per assicurare loro pari opportunità nella loro comunità. finalizzati a coinvolgere i membri della comunità nel percorso di autonomia e integrazione sociale delle persone con disabilità e malattie croniche. I centri CBR sono: Community of Boundaries Restitution. Center of Basic Rehabilitation. Community Based Rehabilitation. nessuna delle risposte è corretta. La medicina occidentale è basata sul modello. sul modello psicodinamico. sull'approccio culture-centred. sul modello biopsicosociale. biomedico e sull'approccio problem-centred. Quale, tra le seguenti, NON è una modalità attraverso la quale può avvenire l'acculturazione: l'integrazione. l'assimilazione. l'emarginazione. l'estroversione. Il/lo.................................. implica un fallimento nel processo di adattamento psicologica, e si manifesta con disturbi dell'umore e sintomi depressivi. È influenzato in parte dalla personalità e dalla disponibilità di supporto sociale. Culture shock. Distress da assimilazione. Eustress da integrazione. Stress da acculturazione. Quale, tra le seguenti, è una modalità attraverso la quale può avvenire l'acculturazione: l'innovazione. l'individuazione. l'inculturazione. l'emarginazione. L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. L'EMARGINAZIONE consiste in: la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. L'INTEGRAZIONE consiste in: le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. L'EMARGINAZIONE consiste in: la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). tutte le affermazioni sono errate. L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. L'ASSIMILAZIONE consiste in: il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. tutte le affermazioni sono errate. la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. L'ASSIMILAZIONE consiste in: le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. le due culture riescono a convivere facendo. L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. La SEPARAZIONE consiste in: le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. la cultura minoritaria decide di non entrare in contatto con quella dominante. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. L'acculturazione: c'è sempre una cultura di minoranza e una acculturante (dominante). è un processo statico costituito da diverse fasi in cui le due culture cercano l'assestamento. tutte le risposte sono corrette. comporta nell'individuo cambiamenti di identità, valori e atteggiamenti, mentre a livello collettivo comporta cambiamenti sociali, economici e politici. L'acculturazione può avvenire in diverse modalità. La SEPARAZIONE consiste in: le due culture riescono a convivere facendo entrare in comunicazione i rispettivi valori. Gli individui di una società mantengono i propri valori riuscendo a fare propri anche quelli dell'altra, sviluppando un'identità di doppia appartenenza (biculturale). tutte le affermazioni sono errate. il gruppo acculturante non si separa intenzionalmente, ma viene emarginato dalla società dominante, sia dal punto di vista del lavoro che delle condizioni di vita. una popolazione perde la propria identità per essere assimilata alla cultura dominante, perdendo il proprio patrimonio culturale. Con la globalizzazione, aumentano le nazioni, ma diminuiscono le culture. A proposito della salute degli immigrati, lo studio multicentrico che ha esaminato 2.225 pazienti stranieri è stato realizzato da: Delle Fave e collaboratori (2004). Castro e collaboratori (2007). Tadmor e collaboratori (2009). Scotto e collabotori (2005). A proposito della salute degli immigrati. gli studi longitudinali dimostrano la minore mortalità connessa a patologie cardiovascolari e allo stile di vita, maggiore mobilizzazione di risorse psico-fisiche sul progetto migratorio e sugli obiettivi connessi ad esso, che permettono di tollerare meglio le situazioni di disagio. chi arriva in un paese straniero per trovare lavoro e per migliorare le condizioni di vita proprie e della famiglia, gode di un livello di salute adeguato all'obiettivo che si propone. gli studi longitudinali dimostrano la sostanziale buona salute degli immigrati. Tutte le risposte sono corrette. |