PSICOLOGIA SCOLASTICA prof.Romano
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Título del Test:![]() PSICOLOGIA SCOLASTICA prof.Romano Descripción: Paniere professoressa Romano Fecha de Creación: 2023/02/23 Categoría: Otros Número Preguntas: 189
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01. Quali ricadute ha avuto il comportamentismo nella psicologia dell’educazione?. L’idea di un apprendimento meccanico, l’importanza dei meccanismi di condizionamento, il metodo dell’istruzione programmata e l’idea di un insegnante che organizza il lavoro in moduli e sotto unità. L’idea che l’apprendimento possa essere solo un processo meccanico con un esperto che trasmette informazioni al discente. nessuna delle altre. L’importanza del sistema di premi e punizioni per sostenere la motivazione dei ragazzi. 02. Vygotskij sosteneva che. L'interiorizzazione di contenuti nuovi avviene grazie alla pratica. L’interiorizzazione dell’uso degli strumenti e dei segni avviene grazie all’interazione con gli altri e allo scambio linguistico tra adulto e bambino. L'interiorizzazione di contenuti nuovi avviene grazie alla lezione dell'esperto. L'interazione di contenuti nuovi avviene grazie a competenze innate dello studente. 03. Le funzioni dello psicologo saranno di tre tipi: Tutte le altre. Consulenza,formazione e ricerca-intervento. Consulenza,aiuto agli insegnanti e ricerca. Consulenza, diagnosi e psicoterapia. 04. nel documento EUROPSY di definizione della Psicologia dell'Educazione e della psicologia scolastica. L'espressione Psicologia scolastica declina la psicologia dell'Educazione nell'ambito di studio e soprattutto di azione professionale dei contesti educativi e scolastici. Tutte le altre. Lo psicologo scolastico dovrebbe preferibilmente possedere una formazione specifica. Lo psicologo scolastico si inserisce in differenti contesti operativi connessi con servizi educativi (nidi e scuole materne), scuola primaria e secondaria e altri contesti di formazione, orientamento e servizi. 05. Il cognitivismo sviluppa l'idea di un apprendimento: Costruttivo, strategico e interattivo. Programmato, sistematico e interattivo. passivo,strategico e impulsivo. Che necessita una motivazione entrinseca. 06.Chi ha proclamato quanto segue: la scuola deve "garantire a ciascun bambino il diritto alla costruzione delle proprie strutture mentali e dei propri principi morali, nella interazione con un ambiente sociale di formazione (la scuola) in cui siano organizzati metodi e tecniche adeguati alle leggi del suo sviluppo mentale". Bowlby. Vygotskij. Olweus. Piaget. 07.l'istruzione programmata prevede. Un progressivo adattamento dei tempi del percorso ai ritmi di apprendimento degli allievi. La programmazione delle attività di gruppo. La programmazione delle interrogazioni. La divisione in unità degli argomenti di studio. 08.La zona di sviluppo prossimale è. Un setting di apprendimento matematico. la tipologia di tecnica da utilizzare per promuovere l'apprendimento. La capacità di potenziamento nell'apprendimento. La distanza tra il livello attuale e potenziale delle abilità di un soggetto che affronta un compito. 01. Dagli studi di Vygotskij, nascono nuovi approcci all'apprendimento: Apprendimento situato e cooperativo. Apprendimento collaborativo e apprendistato. Apprendimento reciproco e peer tutoring. Apprendimento situato,apprendistato cognitivo,insegnamento reciproco,apprendimento cooperativo. 02.La prospettiva socio-costruttivista sostiene che le interazioni sociali sono all'origine della costruzione di abilità individuali,ma. L'individuo non può partecipare ad interazioni sociali più complesse. L'interazione può anche produrre esiti negativi per le abilità individuali. L'individuo non è sensibile alle dinamiche che caratterizzano le interazioni. L'individuo si troverà sempre in conflitto socio cognitivo. 03.Quali strumenti l'adulto può usare per attivare una ZSP?. Qualsiasi strumento che permetta allo studente di copiare dal docente. Metodo della doppia stimolazione, feedback, osservazione, stimolazione cognitiva, ed altri. Solo il metodo della doppia stimolazione. L'imitazione. 04.Quali sono le caratteristiche dell'apprendistato cognitivo?. Lo studente si sperimenta nella pratica senza attivare processi metacognitivi. La difficoltà dei compiti varia a seconda dell'expertise dell'insegnante. L'insegnante si limita a trasmettere le sue conoscenze. Apprendimento avviene attraverso l'esperienza guidata, come in una bottega artigiana. 01.Gardner sostiene che. Le intelligenze possono essere utilizzate in contemporanea per risolvere un problema. Le intelligenze compaiono nell'età scolare. Sono valorizzate in tutte le culture. Sono utili solo se stimolate dal docente. 02.La funzione di SCAFFOLDING dell'adulto consente di. Ridurre la difficoltà. Mantenere orientata l'attività. Il coinvolgimento del bambino. Tutte le altre. 03.Secondo Gardner, quanti modi di conoscere il mondo esistono?. 5. 8e più. 7. 6. 04.I "sistemi" di Bruner sono. Tutte le altre. Compresenti nella vita quotidiana e nei processi di apprendimento del bambino. Interdipendenti e strettamente interconnessi. Influenzati dalla cultura. 01.Gli ambienti virtuali collaborativi consentono. L'utilizzo di nuove tecnologie. L'addestramento all'uso dei social network. Lo scambio di informazioni per i compiti in classe. La creazione di comunità di apprendimento. 02.Il movimento delle avanguardie educative. Propone modelli di apprendimento cooperativo. Intende utilizzare le opportunità offerte dalle ICT per coffrire e alimentare una <<Galleria delle idee>> e rivoluzionare l'organizzazione della didattica,del tempo e dello spazio del "fare scuola". Corrisponde alle CVES. Utilizza le nuove tecnologie per favorire il problem solving. 03.Chi parla di "indagine progressiva"?. Bruner. Hakkarainen. Kahneman. Newell e Simon. 04.La didattica frontale. Non è adeguata per l'insegnamento. Acquista valore se alternata ad altre strategie didattiche e arricchita di tecniche che aiutano a coinvolgere maggiormente l'audience. É una strategia ormai superata da situazioni collaborative. É l'unica strategia didattica efficace. 01. L'apprendimento cooperativo è risultato efficace perché sembra favorire: Meno ansia da prestazione. più conflitti relazionali. Successo scolastico e contrasto alla dispersione. Successo scolastico,benessere degli studenti,clima relazionale positivo e inclusione. 02. le caratteristiche fondamentali dell'apprendimento cooperativo sono. lavoro di gruppo e valutazione di gruppo. Interdipendenza positiva,responsabilità individuale,interazione costruttiva diretta,insegnamento delle abilità sociali e valutazione di gruppo. Interazione in classe e responsabilità del singolo studente. Progettazione attenta delle attività da svolgersi in gruppo e utilizzo delle nuove tecnologie. 03.Quali sono i modelli più noti di apprendimento cooperativo?. Problem solving,indagine progressiva,discussione tra pari,benchmark lesson. Interdipendenza positiva,responsabilità individuale,interazione costruttiva diretta,insegnamento delle abilità sociali e valutazione di gruppo. Le CVES. Student team learning,structural approach,learning together,complex instruction,group investigation. 04.Quali sono le tecniche di apprendimento cooperativo?. Lavoro in coppia. Tutte le altre. Gruppi di discussione in piccolo gruppo. Jigsaw. 01.La Flipped classroom è un nuovo modello di scuola in cui. il lavoro che nella didattica tradizionale viene fatto a scuola,ora viene svolto a casa e viceversa. Si utilizza una stratega didattica di blended learning. Cambiano i ruoli tradizionali di docenti e discenti. Tutte le altre. 02.Gli studi di efficacia hanno evidenziato che la scuola senza zaino. Non risulta un modello efficace. Non favorisce l'inclusione. Risulta efficace nel favorire prosocialità e collaborazione. Risulta efficace nel diminuire l'ansia da prestazione degli adolescenti. 03.Cosa si intende per "fabbrica degli strumenti"?. Un luogo in cui degli operai preparano gli strumenti per gli insegnanti. Nessuna delle altre. Un luogo tipo museo,dove gli insegnanti possono trovare gli strumenti già predisposti da altri colleghi e prendere spunto per le proprie attività. Una sorta di bottega dell'artigiano come setting alternativo alla scuola. 04.Quali sono i valori fondanti della scuola Senza Zaino?. Lavoro individuale alternato ad attività in gruppo. Ospitalità, responsabilità, comunità. Responsabilità, comunità e uso delle nuove tecnologie. Accoglienza,lavoro in gruppo e assenza di valutazione individuale. 01.Cosa si intende per benchmark lesson. Una lezione in cui l'insegnante attiva il lavoro di gruppo e propone agli studenti di approfondire ognuno un contenuto miliare dell'argomento proposto. Una lezione basata su una traccia in cui l'insegnante si pone degli obbiettivi specifici. una lezione in cui l'insegnante guida i ragazzi,attraverso confronto e discussione, per far emergere i contenuti miliari di un argomento specifico. Un lavoro di gruppo all'interno di una scuola organizzata con attività didattiche laboratoriali. 02.Secondo Bruner,la cultura è fondamentale perchè. Influenza la mente degli individui in base all'età. Forma la mente degli individui:modella il pensiero attraverso i sistemi simbolici e gli strumenti che mette a disposizione nelle relazioni sociali. Influisce sull'idea di ambiente di apprendimento e di scuola che le società possono costruire. Modifica il livello di sviluppo cognitivo del bambino. 03.Quali sono le principali novità del modello Group Investigation?. Insegnante ha ruolo di supervisione(attiva interessi,guida e sostiene);coinvolge gli studenti nelle attività per favorire la motivazione intrinseca all'apprendimento. Uso di tecnologie. Utilizzo della tecnica di indagine progressiva. Uso del lavoro di gruppo. 04.Quali possono essere le caratteristiche di un insegnante che utilizza il CL?. Deve favorire l'uso delle nuove tecnologie. Deve dirigere il gruppo di studenti verso l'apprendimento di contenuti stabili a priori. Deve coinvolgere attivamente i ragazzi nei lavori di gruppo. Deve essere innovativo e organizzato e trasformarsi in una guida,che dopo aver presentato un modello o un metodo,lascia i ragazzi liberi di esplorare l'argomento e di trovare da sé le soluzioni ai problemi affrontati. 01.Lo psicologo nella scuola può occuparsi di differenti ambiti di intervento. Sì, ed essi riguardano un lavoro in interazione con gli altri attori della scuola. Sì ed essi riguardano sia il piano didattico sia quello educativo, quali counselling, orientamento, contrasto della dispersione, educazione alla salute, …. No, solamente del counselling. Sì ed essi riguardano sia il piano didattico sia quello terapeutico. 02. I CIC (centri di informazione e di consulenza) sono stati introdotti: n° 68 del 15/03/'97. con i DPCM del 2020. con la L. 59/ del 15/03/97. con la L. 162/1990. 03. i piani di intervento dello psicologo a scuola sono: lo psicologo deve lavorare in interazione e integrazione con tutti gli "attori" della scuola: alunni, insegnanti, genitori, dirigente, etc. orientamento scolastico, counselling, sostegno per insegnanti con alunni con BES, etc. Lo psicologo scolastico dovrebbe preferibilmente possedere una formazione specifica. lo psicologo deve lavorare a diversi progetti della scuola. 04. In Italia la scuola si è avvalsa prevalentemente dello psicologo proveniente dalla ASL con la legge. n° 59 del 15/03/'97. n° 70 del 15/03/'97. n° 60 del 15/03/'97. n° 68 del 15/03/'97. 01.Ai sensi del D.P.R. 235/2007,Art.3. si prevede un Patto educativo di corresponsabilità. Chi vede coinvolti?. I genitori. I Dirigenti scolastici, i docenti, e il personale non docente. Tutte le altre. Gli alunni. 02. Il patto di corresponsabilità intende. Rispondere alle nuove esigenze di rafforzare l'educazione alla salute. Ristabilire l'educazione congiunta tra scuola e famiglia. Rafforzare il rapporto scuola/famiglia in quanto nasce da una comune assunzione di responsabilità e impegna entrambe le componenti a condividerne i contenuti e a rispettarne gli impegni. Suddividere le responsabilità tra scuola e famiglia. 03.Il rapporto scuola - famiglia oggi risente. Della mancanza di una normativa precisa sulla psicologia scolastica. Del cambiamento di ruoli sociali, che vede affermarsi la dimensione affettiva a discapito di quella etica nei rapporti genitori-figli. Dei cambiamenti sociali che consentono ai giovani di crescere rapidamente. Del cambiamento di ruoli sociali che vede affermarsi la donna nel mondo del lavoro. 04.La scuola, come comunità morale, è caratterizzata da. Tutte le altre. Lavoro congiunto con la famiglia su comprensione, interiorizzazione e rispetto delle regole. Autorevolezza dell’insegnante. Responsabilità dell’insegnamento. 01. Le dimensioni del burnout sono: Cinismo, mancanza di volontà, depressione. Ridotta realizzazione personale, depressione, assenteismo. Esaurimento fisico, depressione e ansia. Esaurimento fisico ed emozionale, spersonalizzazione o cinismo, ridotta realizzazione personale. 02.I contesti organizzativi in cui operano le helping professions sono caratterizzati da forti ambivalenze e ambiguità: Distanza tra le richieste e le risorse del contesto-servizio. Mandato e ruoli spesso non chiari. Tutte le altre. Ambiguità di ruolo. 03. l'intervento di prevenzione del burnout. Non si può applicare nel contesto scolastico. Si basa su strategie che riguardano una migliore organizzazione della scuola. Comprende l'attivazione di una serie di interventi e strategie individuali, organizzative e istituzionali. Si basa sull'attivazione dell'apprendimento cooperativo. 04.I fattori di rischio per la comparsa di burnout negli insegnanti sono: Fattori che riguardano il contesto organizzativo del luogo di lavoro. Solo a livello personale. Personali, relazionali, organizzativi e socio-culturali. Solamente fattori personali e culturali. 01. Nel percorso di orientamento è prevista. Tutte le altre. La somministrazione di un test di personalità. Un momento di fondamentale importanza è rappresentato dal colloquio individuale. Una volta steso un profilo sulle caratteristiche del ragazzo viene proposto il profilo di restituzione. 02. In cosa consiste l'orientamento scolastico?. Nessuna delle altre. E' un'attività finalizzata ad un supporto nell'ambito di una scelta inconsapevole e conseguente realizzazione di un percorso scolastico in linea con le caratteristiche di personalità, le potenzialità, la motivazione, le aspettative, le capacità intellettuali del soggetto. E' un'attività finalizzata ad un supporto nell'ambito di una scelta consapevole e conseguente realizzazione di un percorso scolastico in linea con le caratteristiche di personalità, le potenzialità, la motivazione, le aspettative, le capacità intellettuali del soggetto. E' un'attività finalizzata ad un supporto nell'ambito di una scelta lavorativa consapevole attraverso un'analisi attenta delle sue potenzialità, delle sue caratteristiche di personalità, delle sue aspettative e della sua motivazione. 03. L'orientamento ha come punto di partenza. La conoscenza degli insegnanti. La conoscenza di sé. La conoscenza degli altri. La conoscenza dei genitori. 04. In riferimento all'orientamento in generale è opportuno puntualizzare quanto segue: Tutte le altre. L'orientamento non riguarda più solo particolari momenti della vita quali la scelta della scuola, dell'università, del lavoro ma deve essere inteso come processo trasversale che deve supportare l'individuo nei momenti di presa di decisione. L'orientamento riguarda un percorso di formazione che può abbracciare tutto il percorso della vita. L'orientamento deve essere inteso come un processo continuo. 01.Lo psicologo scolastico in un progetto di sportello scolastico come deve procedere prima di incontrare lo/la studente/ssa?. Convincere i genitori della efficacia del suo intervento. Chiedere che venga firmato dai genitori del ragazzo il consenso informato. Convincere lo/la studente /ssa a incontrare lo psicologo. Nessuna delle altre. 02. Quali sono le raccomandazioni di cui lo psicologo scolastico deve tener conto inserite all'interno dell'articolo 31?. L'intervento dello psicologo nella scuola può configurarsi a tre livelli: individuale, di gruppo e di sistema. Tutte le attività dello psicologo devono essere inserite nel POF affinché ogni genitore al momento dell'iscrizione possa prenderne visione. Tutte le altre. Nessuna delle altre. 03. Lo psicologo che lavora in ambito scolastico conosce e applica. I principi morali. I principi di deontologia. I principi assoluti. Nessuna delle altre. 04. Quando è obbligatorio avere il consenso informato firmato dei genitori per lo psicologo scolastico?. In tutti i casi. Sempre dopo il primo incontro nelle scuole secondarie di secondo grado. Nessuna delle altre. Sempre dopo il primo incontro nelle scuole secondarie di primo grado. 01.La pandemia da covid 19 e la chiusura delle scuole potrebbe causare nei giovani. Nessun rischio aggiuntivo. Maggiori sintomi di disagio, sia internalizzante sia esternalizzante e maggior rischio di ritiro sociale. Maggiore rischio di disturbi post traumatici. Maggiori sintomi di iperattività. 02.Lo studio di Maiorana et al. (2020) ha evidenziato che. La pandemia non ha avuto nessun tipo di conseguenza tra gli adolescenti. La pandemia ha causato un quadro di malessere abbastanza diffuso tra gli adolescenti, con sintomi sovrapponibili a quelli dei quadri post traumatici. É necessario studiare il fenomeno della pandemia per convincere i ragazzi a tornare a scuola. La pandemia ha avuto risvolti tragici. 03.Durante il periodo di pandemia, gli psicologi scolastici potrebbero essere utili per comprendere meglio. Come gestire lo stress degli insegnanti. L’effetto delle limitazioni sociali soprattutto per gli adolescenti. Come gestire le difficoltà di bambini e ragazzi a fronte delle nuove modalità di didattica a distanza. Tutte le altre. 04.Gli esperti e l'Ordine nazionale degli psicologi segnalano che la pandemia potrebbe aumentare. Maggiore impiego di insegnanti nelle scuole. Il minor rischio di break down delle famiglie. Il rischio di maggiori comportamenti a rischio tra gli adolescenti. Il rischio di maggiore drop out scolastico. 01. Lo studio sull’impatto della pandemia negli adolescenti ha evidenziato che. I ragazzi non hanno mostrato nessuna difficoltà. I ragazzi hanno mostrato grande gioia nello svolgimento della didattica a distanza. Gli adolescenti hanno sofferto delle limitazioni sociali, mostrando nel 35% dei casi segni di malessere con sintomi ansiosi, somatici e depressivi. La DAD ha inciso sui sintomi depressivi mostrati dagli adolescenti. 02. Nel profilo di Orientamento ci sono. Nessuna delle altre. Dati relativi alle caratteristiche della personalità. Dati relativi al Quoziente Intellettivo. Dati relativi alla resistenza allo stress. 03. A cosa serve l'orientamento?. A riflettere sul tema della scelta. Tutte le altre. A definire la propria motivazione. A conoscere le proprie potenzialità. 04. Lo studio di gentile et al. (2020) sull’impatto psicologico del covid, ha evidenziato che gli insegnanti. Non hanno manifestato sofferenza nel periodo della pandemia. Manifestano sintomi di ptsd. Manifestano sintomi molto gravi di depressione e disagio. Manifestano sintomi di disagio, depressione e affaticamento dovuti alla chiusura delle scuole, alle modifiche delle proprie modalità di lavoro, alla percezione del rischio di ammalarsi. 01.Lo studio sull’impatto della pandemia negli adolescenti ha evidenziato che. I ragazzi non hanno mostrato nessuna difficoltà. I ragazzi hanno mostrato grande gioia nello svolgimento della didattica a distanza. Gli adolescenti hanno sofferto delle limitazioni sociali, mostrando nel 35% dei casi segni di malessere con sintomi ansiosi, somatici e depressivi. La DAD ha inciso sui sintomi depressivi mostrati dagli adolescenti. 04.Lo studio di gentile et al. (2020) sull’impatto psicologico del covid, ha evidenziato che gli insegnanti. Non hanno manifestato sofferenza nel periodo della pandemia. Manifestano sintomi di ptsd. Manifestano sintomi molto gravi di depressione e disagio. Manifestano sintomi di disagio, depressione e affaticamento dovuti alla chiusura delle scuole, alle modifiche delle proprie modalità di lavoro, alla percezione del rischio di ammalarsi. 01. Lo sportello d'ascolto offre la possibilità di. Tutte le altre. Consultazione psichiatrica finalizzata a ri-orientare l'adolescente in difficoltà. Consultazione pedagogica finalizzata a ri-orientare l'adolescente in difficoltà. Consultazione psicologica finalizzata a ri-orientare l'adolescente in difficoltà. 02. le fasi del colloquio di counselling prevedono. Valutazione, individuazione degli obiettivi e identificazione delle strategie per il loro raggiungimento. Un momento iniziale, uno di mezzo e uno finale. Analisi del problema, diagnosi e intervento. Nessuna delle altre. 03. l'art 11 del codice deontologico afferma che. Lo psicologo non deve rispettare norme di privacy. Lo psicologo deve comunicare ai genitori di un minore eventuali contenuti allarmanti del colloquio. Lo psicologo ha la deroga sul rispetto della privacy. Lo psicologo deve rispettare un patto di riservatezza. 04. Lo Sportello d'Ascolto si inserisce in un progetto. Non si inserisce. Nessuna delle altre. Si inserisce in parte. Teso a valorizzare l'individuo nella sua interezza al fine di stimolarne la crescita cognitiva ed emozionale. 01. Quali sono secondo C. Rogers la triade di atteggiamenti personali ritenuti condizioni necessarie e sufficienti perché i processi interpersonali si dispieghino in senso costruttivo nella relazione d'aiuto?. La genuinità o la spontaneità. Comprensione empatica. Considerazione positiva incondizionata. Tutte le altre. 02. Esistono degli atteggiamenti o interventi nella comunicazione verbale che il counselor deve evitare: Atteggiamento investigativo o risolutivo. Atteggiamento valutativo o interpretativo. Tutte le altre. Atteggiamento consolatorio. 03.Quando lo psicologo ravvisa situazioni in cui lo studente manifesta esigenze e bisogni che rendono necessario un intervento terapeutico vero e proprio: Deve saper gestire questi momenti, intervenire e segnalare agli insegnanti. Deve sapere gestire questi momenti e inviare ai servizi specifici di riferimento, avvisando sempre la famiglia. Progetta un nuovo percorso terapeutico a scuola. Procede con una diversa presa in carico, comunicandolo ai genitori. 04.Il colloquio di counselling, a scuola, può avvenire. Solo con adolescenti. Solo con gli insegnanti o gli adolescenti individualmente. Solo con l'intera classe. In forma individuale o di classe, con gli adolescenti o con gli insegnanti. 01. Quali devono essere le caratteristiche del counselor scolastico. Simpatia, riservatezza e abilità terapeutiche. Autenticità, comprensione empatica, accettazione incondizionata, congruenza. Nessuna delle altre. Capacità comunicative, empatia e competenza diagnostica. 02. Quali sono le peculiarità di un counselling scolastico. Nessuna delle altre. È una forma di intervento di aiuto (psicologico), finalizzato alla promozione del benessere dell’utente e non alla cura di una malattia, nello specifico è finalizzato ad aiutare il paziente ad aiutarsi. È un intervento volto a stendere una diagnosi funzionale e promuovere un percorso terapeutico per gli studenti in difficoltà. La peculiarità è essere un percorso di aiuto informale che lo psicologo può impostare con gli studenti, gli insegnanti e i genitori. 03. Cosa si intende per definizione dell’accessibilità allo sportello psicologico. Lo sportello deve rispettare le norme per l'accesso di soggetti disabili. Lo psicologo deve definire le modalità da seguire per fissare un colloquio: l’accesso allo sportello può essere spontaneo, indiretto su suggerimento di un genitore, indiretto su suggerimento di un insegnante. La scuola deve prestare attenzione al fatto che l’ingresso alla stanza dello sportello sia sgombro. Definire le modalità per richiedere la consulenza psicologica. 04. Quale tecnica è utile nel colloquio di counselling. Osservazione e analisi della domanda. Un atteggiamento valutativo. La riformulazione che facilita l’esposizione, l’espressione, la chiarificazione dei contenuti. L’interpretazione corretta di quanto dice il cliente. 01. La competenza emotiva riguarda l’evolversi di diverse abilità. Capacità di espressione e regolazione delle emozioni. Tutte le altre. Capacità di comprensione delle emozioni dell'altro. - Consapevolezza dei propri stati emotivi e capacità di riconoscere le emozioni degli altri. 02.La competenza emotiva. Si può insegnare e potenziare attraverso dei percorsi psicoeducativi. É innata. Si può insegnare solamente con bimbi piccoli. Si può insegnare solo con adolescenti. 03.La prevenzione del disagio di bambini e ragazzi può iniziare da. Un intervento mirato sui ragazzi in difficoltà. Interventi mirati sulla alfabetizzazione emotiva. Un intervento ad ampio spettro su tutte le classi della scuola. Un intervento universale sulla competenza emotiva. 04.Per gestire al meglio la classe, l'insegnante deve. Controllare l'espressione facciale delle, proprie emozioni. Non far caso alle proprie emozioni ma prestare attenzione a quelle degli studenti. Essere consapevole delle proprie emozioni, e regolarle, in quanto esse possono influenzare i risultati professionali. Comprendere che la competenza emotiva dei genitori ha un impatto sulle emozioni dei figli. 01. L'OMS definisce la salute sessuale come. L'orientamento eterosessuale. La piena libertà di espressione sessuale degli adolescenti. L'integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuale in modalità positivamente arricchenti e che valorizzano la personalità, la comunicazione e l’amore. Le corrette condotte sessuali che proteggono da gravidanze indesiderate o infezioni. 02.La competenza romantica è. Un insieme di abilità di tipo cognitivo, emotivo e sociale che consentono all’adolescente di affrontare in maniera adattiva l’esperienza sentimentale. La capacità di vivere relazioni sessuali soddisfacenti. L'atteggiamento romantico verso il proprio partner. La capacità di regolazione delle emozioni in base a quelle mostrate dal partner. 03.I programmi oggi più diffusi di educazione sessuale possono essere. Educazione sessuale estensiva. Entertainment education. Olistici. How to say no. 04.Relazioni sentimentali non adeguate possono aumentare il rischio che gli adolescenti vivano. Minore autostima e sentimenti depressivi. Condotte trasgressive. Tutte le altre. Insuccesso scolastico. 01.Caplan (1964) distingueva gli interventi di prevenzione in. Universale, selettiva e mirata all'individuo con problematiche evidenti. Primaria, selettiva e indicata. Universale, selettiva e indicata. Primaria, secondaria e terziaria. 02.La prevenzione terziaria riguarda. Interventi da attuare quando si rilevano una patologia o un disturbo in atto, un comportamento ormai manifesto. Lo scopo è ridurre la portata del sintomo o le conseguenze del danno. Interventi destinati a sottogruppi di popolazione, che presentano una prima manifestazione del disturbo o sono a rischio. Interventi destinati a tutta la popolazione, per prevenire l’insorgere di un sintomo/problema. Interventi di screening. 03.L’approccio evidenced based distingue. Tre livelli di implementazione e valutazione (efficacy, effectiveness e going to scale). Tre livelli di implementazione e valutazione (efficacy, awarness e going to scale). Quattro livelli di implementazione e valutazione (efficacy, effectiveness, ricerca traslazionale e going to scale). Due livelli di implementazione e valutazione (efficacy e going to scale). 04.LOVING, nel modello SWBM di Konu e Rimpela (2002) descrive. Il clima positivo necessario tra studenti e famiglie per promuover eli benessere scolastico. Le relazioni tra studenti e tra studenti e insegnanti, che hanno un ruolo fondamentale per il benessere scolastico. Le relazioni sentimentali che hanno un ruolo fondamentale per il benessere scolastico. Nessuna delle altre. 01. Il Drop Out è. Un fenomeno multi sfaccettato e determinato da molteplici cause. Nessuna delle altre. Un fenomeno vario sia lineare che multi sfaccettato. Un fenomeno lineare determinato da una sola causa. 02. La dispersione scolastica prende in considerazione. Solo gli alunni che non riescono a portare a termine il corso di studi. Gli alunni che abbandonano la scuola nel corso dell'anno scolastico ma anche coloro che non riescono a portare a termine il corso di studi. Nessuna delle altre. Solo gli alunni che abbandonano la scuola nel corso dell'anno scolastico. 03.Per contrastare la dispersione scolastica è necessario che la scuola, con l’aiuto dello psicologo scolastico, implementi. Pratiche educative che promuovano l’apprendimento inclusivo e partecipativo, la didattica laboratoriale e il peer tutoring, e che promuovano i rapporti con la rete del territorio. Progetti di prevenzione dell'uso di sostanze. Pratiche educative e didattiche che promuovano il successo scolastico. Le attività dello sportello d'ascolto. 04. L'abbandono scolastico in senso stretto è. L'interruzione precoce dell'esperienza scolastica, la fuoriuscita dal sistema scolastico. La fuoriuscita dal sistema scolastico per un mese. Nessuna delle altre. La fuoriuscita dal sistema scolastico in prima liceo. 01. Cherubini et al (2013) affermano che. L'intervento proposto risulta efficace perché i bambini hanno migliorato la propria auto-consapevolezza. L'intervento non risulta efficace in quanto i bambini mostrano comunque alti livelli di aggressività. L'intervento non risulta efficace. L'intervento proposto risulta efficace in quanto i bambini che hanno svolto le attività laboratoriali hanno mostrato migliori prestazioni nelle prove di comprensione della regolazione delle emozioni e nella prova di empatia. 02. Cosa sono le life skills. Competenze per vivere in serenità a scuola. Abilità innate che consentono di affrontare le difficoltà della vita e delle relazioni interpersonali. Abilità e competenze (skills) che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. Abilità e competenze (skills) necessarie per affrontare le relazioni sessuali. 03. Quali sono i fattori evidenziati dallo SWBM per promuovere il benessere scolastico?. Having, loving, being e health. Relazioni positive, materiale scolastico, salute individuale. Having, loving, living e positive thinking. Having, loving, sexting, hearth. 04. Qual è l'obiettivo del colloquio di counselling?. Quello di fornire dei consigli per modificare dei comportamenti legati alla propria storia personale passata. Quello di indurre il soggetto a riscoprire la propria autonomia nell'ottica di una piena e valida autodeterminazione dettata da una più approfondita conoscenza di sé e delle sue possibilità. Nessuna delle altre. Quello di fornire dei suggerimenti per modificare degli atteggiamenti disfunzionali. 01. Il cyberbullismo è caratterizzato da. Pervasività, non consapevolezza delle cause o dei reati commessi. Pervasività, persistenza e consapevolezza delle conseguenze o dei reati commessi. Pervasività, persistenza e non consapevolezza delle conseguenze o dei reati commessi. Pervasività, e consapevolezza delle cause o dei reati commessi. 02.Il bullismo è un fenomeno che in alcuni casi può configurarsi come. Reato. Litigio. Nessuna delle altre. Scherzo. 03.Il cyberbullismo consiste in. L'uso dei messaggi telefonici per litigare con i propri compagni on line. L'uso dei social network per danneggiare episodicamente gli altri. L'uso dei social network per fare dispetti all'altro. L’uso di nuove tecnologie di comunicazione per attuare comportamenti aggressivi deliberati e ripetuti da parte di un individuo o di gruppi di individui, con l’intento di danneggiare gli altri. 04. Il bullismo è un fenomeno caratterizzato da. Intenzionalità offensiva, reiterazione nel tempo, squilibrio di forza tra bullo e vittima, mancanza di provocazione da parte della vittima. Nessuna delle altre. Intenzionalità, provocazione da parte della vittima, differenza di forza, reiterazione nel tempo. Aggressività, mancanza di empatia e reiterazione nel tempo. 01. La vittima nel bullismo può essere. Più aggressiva e ostile degli altri compagni. Più intelligente e propositiva degli altri compagni. Più ansiosa ed insicura degli altri compagni. Più empatica degli altri compagni. 02.Quali sono i luoghi a rischio quando si parla di bullismo?. Le classi e i bagni della scuola. Solo spazi extrascolastici che favoriscono l'aggregazione giovanile. Tutti gli spazi della scuola e alcuni fuori da scuola che comportano l'aggregazione tra ragazzi. Solo gli spazi della scuola. 03.Il disimpegno morale è. L'insieme dei comportamenti con cui un individuo condivide norme e responsabilità. Lo stadio di sviluppo morale raggiunto dall'adolescente. L’insieme delle strategie di de-responsabilizzazione attraverso le quali l’individuo si svincola dalle norme e dalle responsabilità. L’insieme delle strategie attraverso le quali l’individuo si uniforma al comportamento altrui. 04.Quali sono i fattori che possono concorrere al verificarsi di episodi di bullismo?. Individuali e familiari. Un parenting autoritario. Individuali, familiari, sociali e culturali. Il disimpegno morale. 01. Le nuove disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo sono contenute nella. Legge 29 maggio 2017 , n. 71 . Legge 29 maggio 2017 , n. 61. Legge 29 maggio 2017 , n. 72 . Legge 29 maggio 2007 , n. 71 . 02. l'art. 7 della L.71/2017 afferma che. Salvo che il fatto costituisca reato, … il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’ammonimento di cui al comma 1 non cessano al compimento della maggiore età. Gli effetti dell’ammonimento di cui al comma 1 cessano al compimento della maggiore età. Nessuna delle altre. 03. Di fronte ad episodi di bullismo la scuola dovrebbe. Creare un ambiente/clima positivo. Tutte le altre. Assumere un atteggiamento autorevole da parte degli adulti. Definire i limiti e usare le sanzioni disciplinari verso gli alunni che commettono atti di bullismo. 04.I provvedimenti disciplinari si basano sul concetto che. Nessuna delle altre. Le sanzioni devono essere volte alla cura del bullo. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Le sanzioni devono essere volte al sostegno della vittima. 01. L'intervento strutturato nella scuola prevede. Attività a 4 livelli e si fonda sulla necessità di ristrutturare l’intero sistema di relazioni della classe e della scuola. Attività a 2 livelli per ristrutturare il sistema di relazioni della classe e della scuola. Attività a vari livelli e si fonda sulla necessità di ristrutturare l’intero sistema di relazioni della classe e della scuola. Attività a 4 livelli e si fonda sulla necessità di ristrutturare l'ambiente della classe. 02. Lo screening è una forma di intervento preventivo. Svolto a fini di una valutazione diagnostica. Rivolto a bulli e vittime. Rivolto ad una popolazione particolarmente a rischio. Tutte le altre. 03.La prevenzione universale riguarda interventi. Destinati ai soggetti a rischio. Interventi destinati a studenti con problemi evidenti. Destinati a tutta la popolazione, sia scuole sia famiglie. Destinati alle famiglie in difficoltà. 04.Rispetto al fenomeno del bullismo, gli interventi di prevenzione si articolano in. Indicata: Interventi destinati a studenti con problemi evidenti, individualizzati e sempre più specialistici. Tutte le altre. Selettiva: Interventi destinati ai soggetti a rischio – SCREENING a scuola. Universale: Interventi destinati a tutta la popolazione (scuole e famiglie). 01. Quali metodi vengono utilizzati in un progetto di bullismo?. Lavorare in gruppo, gioco di ruolo, proiezioni di filmati sul tema e discussione di gruppo. Elaborazione dei dati emersi sul fenomeno attraverso gli incontri di gruppo, sportello di ascolto. Tutte le altre. Predisposizione di questionari per la valutazione dei risultati, cicli di incontro dei genitori. 02. Cosa rende un programma antibullismo efficace?. Un lavoro basato sulla prevenzione in primis e non solamente sull’intervento riparativo in caso di azioni di bullismo conclamate. Lavoro sinergico con tutti gli attori della scuola e a tutti i livelli della scuola. Una iniziale azione di conoscenza del fenomeno, e di rilevazione oggettiva della situazione o dei sospetti di bullismo. Tutte le altre. 03. i questionari "nomine dei pari". Richiedono training e sono molto onerosi per tempo e impegno. Sono utili per indagini conoscitive, perché consentono una somministrazione rapida ed efficiente. Consentono di raccogliere dati precisi sul numero di ragazzi coinvolti e consentono l’identificazione di bulli e vittime. Sono ottimi per bimbi piccoli. 04. Quali sono i possibili fattori di rischio di condotte di bullismo. Una insegnante con un modello educativo autoritario. Un intreccio di fattori Individuali, sociali, familiari e relazionali. Fattori ascrivibili al disimpegno morale dei ragazzi di oggi. Una famiglia con un modello educativo autoritario. 01. La ricerca di Savarese e Carpinelli evidenzia che gli adolescenti possiedono ancora. Ottime conoscenze rispetto ai rischi della vita sessuale. Scarso bisogno di approfondimenti circa i rischi della sessualità. Scarso interesse verso il sesso. False conoscenze circa la sessualità, rispetto ai rischi e alle forme di prevenzione. 02.Rispetto all'abuso sessuale, Pellai sostiene che la prevenzione si basa su. Una azione educativa sinergica tra scuola e famiglia. La strategia "Dico no, scappo via e vado a dirlo a qualcuno". Fornire ai bambini conoscenze e competenze per proteggersi dagli adulti. Tutte le altre. 03. Programmare progetti per la prevenzione primaria dell’abuso sessuale significa promuovere azioni. Di educazione alla salute volte ad insegnare come denunciare un abuso. Di educazione alla salute che coinvolgano genitori e adulti nella promozione di tecniche di autodifesa e autodeterminazione da agire per proteggersi da persone più grandi. Rivolte ai genitori per sostenerli nel proprio compito di accompagnamento educativo nei confronti dei minori. Nessuna delle altre. 04. I programmi di prevenzione della violenza si basano su. Promozione delle life skills solo con gli adolescenti. Promozione delle life skills fin da bambini. Interventi volti a riparare il danno causato dalle violenze subite. Promozione delle tecniche di autodifesa. 01. La letteratura sull'uso di sostanze in adolescenza evidenzia che. Per prevenire l’uso di sostanze psicoattive è utile implementare programmi di prevenzione selettiva nelle scuole, volti a promuovere la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze e soprattutto a promuovere resilienza negli adolescenti. Per prevenire l’uso di sostanze psicoattive è utile implementare programmi di prevenzione indicata nelle scuole, volti a promuovere la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze e soprattutto a promuovere resilienza negli adolescenti. Per prevenire l’uso di sostanze psicoattive è utile implementare programmi di terapia nelle scuole, volti a promuovere la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze e soprattutto a promuovere resilienza negli adolescenti. Per prevenire l’uso di sostanze psicoattive è utile implementare programmi di prevenzione universale nelle scuole, volti a promuovere la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze e soprattutto a promuovere resilienza negli adolescenti. 02. gli studi sull'uso di sostanze tra i giovanissimi evidenzia. Una scarsa conoscenza sui reali rischi per la salute e che oltre un terzo degli studenti italiani ha assunto almeno una sostanza stupefacente nella vita e più di un quarto l’ha assunta nel corso dell’anno. Una scarsa conoscenza sui reali rischi per la salute e che il 15% degli studenti italiani ha assunto almeno una sostanza stupefacente nella vita e più di un quarto l’ha assunta nel corso dell’anno. Una scarsa conoscenza sui reali rischi per la salute e che solo il 10% degli studenti italiani ha assunto almeno una sostanza stupefacente nella vita e più di un quarto l’ha assunta nel corso dell’anno. Una ottima conoscenza sui rischi per la salute e che oltre un terzo degli studenti italiani ha assunto almeno una sostanza stupefacente nella vita e più di un quarto l’ha assunta nel corso dell’anno. 03. il programma IPSY. Si basa su una strategia di prevenzione selettiva e combina la promozione di life skills intra e interpersonali con un training sulle abilità connesse ad evitare l’uso di sostanze. Si basa su una strategia di prevenzione universale e combina la promozione di life skills intra e interpersonali con un training sulle abilità connesse ad evitare l’uso di sostanze. Si basa su una strategia di prevenzione indicata e combina la promozione di life skills intra e interpersonali con un training sulle abilità connesse ad evitare l’uso di sostanze. Si basa su una strategia di prevenzione universale e combina la promozione di life skills intra e interpersonali con un training sulle abilità connesse ad evitare la sessualità a rischio. 04. il programma Unplugged. Nessuna delle altre. Unplugged mira a potenziare le conoscenze necessarie per gestire l’emotività e le relazioni sociali, e per prevenire e/o ritardare l’uso di sostanze. Mira a potenziare le abilità personali e sociali necessarie per gestire l’emotività e le relazioni sociali, e per prevenire e/o ritardare l’uso di sostanze. Unplugged mira a potenziare le abilità personali e sociali necessarie per gestire l’emotività e le relazioni sociali, e per prevenire la violenza. 01. Lo psicologo scolastico negli interventi di educazione alla salute utilizza metodi di tipo. Clinici. Psicologici-clinici. Psicoeducativi. Psicoterapeutici. 02. Le life skills sono un insieme di abilità utili per affrontare in modo positivo e propositivo le sfide della vita quotidiana e sono utili per promuovere: Self-awareness e senso di responsabilità. Self-awareness, self-management, social awareness, relationships, responsible decision-making. Un pensiero critico. Un minor uso di sostanze psicoattive. 03. Quali sono gli obiettivi dei Academic enrichment programs?. Promuovere il successo scolastico e il coinvolgimento nella vita della scuola per poter prevenire i rischi della sessualità non consapevole. Promuovere il rendimento scolastico per prevenire il burnout degli insegnanti. Promuovere il rendimento scolastico per rendere gli studenti più felici. Promuovere il successo scolastico e il coinvolgimento nella vita della scuola per poter prevenire le forme di violenza interpersonale. 04. A cosa si riferisce l’acronimo PATHS. Promoting Alternative Thinking Strategies, come programma volto a sviluppare le competenze sociali in bambini dai 4 ai 12 anni. Promoting a therapeutic setting, per il counselling scolastico. Un progetto di prevenzione che promuove il pensiero positivo. Il giusto sentiero da percorrere per la prevenzione della violenza interpersonale. 01. L'obiettivo di full inclusion riguarda. Un lavoro di rete con il territorio mirato ad integrare nella scuola tutti gli alunni. L'implementazione di PDP e PEI che favoriscano una didattica mirata. Una didattica e una educazione mirate e personalizzate volte a realizzare apprendimenti a partecipazione piena. Una didattica e una educazione normali, caratterizzate dal massimo valore inclusivo possibile, per tutti gli alunni, e volte a realizzare apprendimenti a partecipazione piena. 02. I CTS sono. Centri territoriali per l'inclusione, utili per la gestione della disabilità. Centri Territoriali di Supporto utili per la gestione della disabilità. Centri territoriali per l'inclusione, utili per la gestione dei bisogni educativi speciali. Centri Territoriali di Supporto utili per la gestione dei bisogni educativi speciali. 03.L'acronimo BES riguarda i bisogni educativi speciali dei soggetti che presentano. Nessuna delle altre. Storie di patologie neurologiche o neuropsicologiche. Disturbi specifici di apprendimento. Svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. 04. il modello ICF si basa sul concetto che. La salute non è definibile come assenza di malattia, ma come stato di benessere bio-psico-sociale e piena realizzazione del proprio potenziale. La salute è definibile come assenza di malattia. Nessuna delle altre. Il funzionamento della persona va letto in un'ottica di mancanza di malattia. 01. Tra le aree di intervento educativo dello psicologo scolastico rientrano. Coordinamento. Didattica. Alunni stranieri. Programmi. 02. i nodi critici rispetto alle possibili traiettorie scolastiche dei minori stranieri sono. Frequente ritardo scolastico. Scelte orientative al ribasso. Tutte le altre. Scarsa frequenza della scuola dell’infanzia. 03. Rispetto ai minori stranieri, le Linee guida del 2014 si pongono come obiettivo. Presentare un insieme di principi condivisi sul piano culturale ed educativo per gestire la didattica degli alunni stranieri. Presentare un insieme di leggi condivise sul piano culturale ed educativo e di tipo organizzativo e didattico per favorire l'integrazione e la riuscita scolastica degli alunni stranieri. Presentare un insieme di orientamenti condivisi sul piano culturale ed educativo e di carattere organizzativo e didattico al fine di favorire l'integrazione e la riuscita scolastica e formativa degli alunni stranieri. Presentare un insieme di principi per creare delle categorie di minori stranieri. 04. in merito all'inserimento dei minori stranieri nella scuola, oggi è possibile evidenziare alcune sfide. Relative al processo di migrazione, al contesto politico e socio-economico generale e all'apprendimento della lingua italiana. Relative all'apprendimento della lingua italiana. Relative solamente al rapporto scuola famiglia. Relative al processo di migrazione, al contesto politico e socio-economico generale e alla partecipazione degli studenti all'istruzione. 01. La valutazione dell’apprendimento di un minore straniero deve tener conto. Della storia e della scolarizzazione pregressa dei ragazzi. Del livello di competenza raggiunta nella lingua italiana. Tutte le altre. Degli obiettivi non cognitivi. 02.Buone prassi di accoglienza di un minore straniero prevedono una serie di accorgimenti in merito. Alle procedure amministrative di iscrizione. Alle procedure di iscrizione e di inserimento, tenendo conto dell'impossibilità di scegliere una classe differente da quella prevista per età anagrafica. Alle procedure di valutazione e alle strategie didattiche. Alle procedure di iscrizione e di inserimento, tenendo conto della possibilità di scegliere una classe differente da quella prevista per età anagrafica. 03. La segregazione formativa è. Nessuna delle altre. Il rischio di proporre percorsi scolastici sulla base di pregiudizi e di aspettative errate circa le competenze dei minori stranieri. Quel fenomeno per cui i minori stranieri tendono a relazionarsi solamente con i compagni che parlano la propria lingua. Un rischio per i minori stranieri che possono essere vittime di bullismo. 04. Per favorire l'apprendimento dell'italiano L2 con i minori stranieri, è necessario. Avere la consapevolezza che la lingua di origine (L1) è la base per l’apprendimento nella lingua del paese ospite (L2). Organizzare una serie di attività per promuovere L1. Potenziare anche L1. Evitare di parlare in L1. 01. Quali sono le motivazioni che possono spingere un genitore adottivo ad anticipare l'inserimento scolastico del proprio figlio?. La fatica nella gestione del rapporto con il proprio figlio. Tutte le altre. Il timore che il figlio accumuli difficoltà e ritardi nel percorso scolastico. Timore di non assolvere all'obbligo scolastico. 02.L'inserimento di un minore adottato a scuola deve tener conto. Delle esigenze della neo-famiglia. Della scolarizzazione pregressa. Del background del bambino e dei cambiamenti che sta vivendo nella sua nuova realtà familiare. Del modello di attaccamento costruito. 03.Le cosiddette “adozioni di bambini con bisogni speciali” (special needs adoption) riguardano l'adozione. Di due o più minori, di bambini con età superiore a 7 anni o con problematiche di salute o storie traumatiche alle spalle. Di bambini con un percorso scolastico pregresso precario e quindi dei bisogni educativi speciali. Di bambini che rientrano nella macrocategoria dei BES. Di bambini con disabilità. 04.Le linee guida del 2014, inerenti l'inserimento di un minore adottato a livello internazionale a scuola, evidenziano. Nessuna delle altre. L'importanza di equiparare l'alunno adottato all'alunno straniero immigrato. L'importanza di inserire i minori adottati in classe con minori stranieri provenienti dallo stesso paese. L'importanza di evitare l'errore di equiparare l'alunno adottato all'alunno straniero immigrato. 01. L'insegnante referente di istituto per le adozioni svolge alcuni compiti tra cui. Consulenza alle famiglie nella gestione delle problematiche adottive. Accoglienza delle famiglie adottive, supporto agli insegnanti nella gestione dei casi e nella realizzazione di percorsi didattici personalizzati, supporto nell'affrontare la storia personale dei bambini. Accoglienza delle famiglie adottive, coordinamento degli insegnanti nella didattica, supporto nell'affrontare la storia personale dei bambini. Accoglienza delle famiglie adottive, gestione del percorso terapeutico del bambino adottato. 02.Le storie dei bambini adottati possono comportare. Mancanza di competenze cognitive, affettive e relazionali per affrontare le difficoltà. Divario tra età anagrafica ed emotiva. Tutte le altre. Difficoltà o ritardi nello sviluppo cognitivo. 03.É possibile parlare di adozione a scuola?. No, perché le famiglie potrebbero opporsi. No, perché le insegnanti potrebbero mettere in difficoltà il bambino. Sì, ma sarebbe meglio che le insegnanti non toccassero mai questi argomenti con la classe. Sì, definendo modalità e tempi con la famiglia, per poter promuovere una reale accoglienza del bambino in questione e della sua storia. 04.Dopo quanto tempo dall'adozione e dall'ingresso in famiglia sarebbe opportuno inserire i bambini a scuola?. Dopo un tempo da definire di vita in famiglia e di adattamento alla nuova dimensione. Il bambino deve essere sufficientemente sicuro di sé e dell’indissolubilità del legame con i genitori. Dopo un mese. Dopo un tempo variabile, valutando il livello di apprendimento della lingua italiana. Dopo un anno. 01.Il bilinguismo può comportare una serie di ricadute sullo sviluppo del bambino, tra cui. Maggiore controllo dell'attenzione, minore abilità nella formulazione di concetti, nel ragionamento analitico, flessibilità e complessità cognitiva. Maggiore controllo dell’attenzione, maggiore abilità nella formulazione di concetti, nel ragionamento analitico, flessibilità e complessità cognitiva. Minore controllo dell'attenzione, maggiore abilità nella formulazione di concetti, nel ragionamento analitico, flessibilità e complessità cognitiva. Maggiore controllo dell'attenzione, maggiore abilità nella formulazione di concetti, nel ragionamento analitico, mancanza di flessibilità. 02. Le letteratura evidenzia che, per i bambini bilingui,. Un adeguato sviluppo lessicale in L1 fornisce sostegno allo sviluppo di abilità di lettura e scrittura in L2. Un adeguato sviluppo cognitivo fornisce sostegno allo sviluppo di abilità di lettura e scrittura in L2. Un adeguato sviluppo lessicale in L1 non è di sostegno allo sviluppo di abilità di lettura e scrittura in L2. Il passaggio da L1 a L2 altera lo sviluppo del linguaggio e il processo di apprendimento a scuola. 03.Il bilinguismo può assumere diverse forme, tra cui. Composito, subordinato, coordinato. Composito, sottordinato, coordinato. Addittivo, sottrattivo e completo. Completo, sottrattivo e coordinato. 04.La letteratura evidenzia che il bilinguismo. Non comporta dei vantaggi per il bambino. Non altera lo sviluppo tipico del linguaggio. Comporta sempre dei vantaggi per il bambino. Altera lo sviluppo tipico del linguaggio. 01.Il PDP è. Il piano assistenziale individuale. Il piano didattico personalizzato. Il piano educativo personalizzato. Nessuna delle altre. 02.Il PDP. É sempre definito dalla scuola congiuntamente all'ASL. É previsto dalla L.170/2010 ed è sempre compilato seguendo i contenuti definiti dalla normativa. É prescritto dalla L. 104/92 e dal DPR24/2/94, redatto congiuntamente da insegnanti con gli operatori sociosanitari dell’Asl. É previsto dalla L.170/2010 e dal DM 5669 e linee guida del 2011 ed è compilato al fine di una personalizzazione opportuna e necessaria. 03. Il PDP può contenere indicazioni circa. Le misure compensative e dispensative che possano facilitare lo studio e l’apprendimento, e descrive un intervento educativo qualitativamente differente. Le misure compensative e dispensative che possano facilitare lo studio e l’apprendimento, e descrive un intervento didattico qualitativamente differente. Nessuna delle altre. Le misure compensative e dispensative che possano facilitare lo studio e l’apprendimento, e descrive un intervento didattico quantitativamente differente. 01. Il piano didattico personalizzato (pdp) corrisponde al piano educativo individualizzato. Sì, sono entrambi documenti che consentono la personalizzazione della didattica sulla base delle necessità dell’alunno. No, anche se sono entrambi documenti che consentono la personalizzazione della didattica sulla base delle necessità dell’alunno. Dipende dal caso. Sì. 02. Il percorso migratorio della famiglia, può incidere sul percorso scolastico dei figli, in quanto. L’accesso del proprio figlio al sistema formativo può rappresentare un momento di crisi per la famiglia. Tutte le altre. L’accesso al sistema scolastico può rappresentare un’occasione di mobilità e nuove prospettive di successo. La cultura di riferimento può incidere sulle modalità di pensare e vivere la scuola. 03. La famiglia straniera può apparentemente ostacolare il percorso del figlio nel contesto scolastico perché. La barriera linguistica impedisce ai genitori di leggere il diario. La barriera linguistica impedisce ai genitori di comprendere le richieste della scuola. Le differenze culturali possono incidere sulle conoscenze del mondo dell’istruzione e sulle aspettative della famiglia verso la scuola. Tutte le altre. 04. Il PDP in caso di BES, deve contenere indicazioni: Precise rispetto a tutte le misure compensative da applicare. Significative, realistiche, coerenti, concrete e verificabili. Solamente le principali indicazioni sulla didattica da adottare per le materie di studio. Precise, tecniche, didattiche. 01. In termini di composizione percentuale, si evidenzia che per tutti gli ordini di scuola il disturbo mediamente più diffuso è. Disortografia. Disgrafia. Dislessia. Discalculia. 02.Il numero di alunni con DSA nell'as. 2017-18 corrisponde al. 3,2% del totale dei frequentanti. 5,6% del totale dei frequentanti. 10% del totale dei frequentanti. 0,8% del totale dei frequentant. 03.I DSA possono presentarsi in associazione a. Altri disturbi dello sviluppo, indipendenti, come il disturbo da deficit di attenzione e/o iperattività (ADHD) e la disprassia o difficoltà emozionali. Patologie pregresse, ritardo mentale. Altri disturbi, come la depressione e la disprassia. Deficit uditivi e sensoriali. 04.I disturbi specifici di apprendimento. Sono disturbi secondari e interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Corrispondono a difficoltà generiche di apprendimento, secondari a patologie o deficit pregressi. Corrispondono a disturbi secondari che incidono su apprendimenti specifici. Sono disturbi primari e interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. 01.Le linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA forniscono. I criteri per la definizione del PDP. Alcune indicazioni per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. I criteri per la definizione del PEI. I criteri diagnostici delle varie forme di DSA. 02.La CC 2011. Intende definire le procedure per la stesura del PDP o del PEI. Intende fornire indicazioni per il sostegno economico delle famiglie con bimbi con DSA. Intende fornire alcune indicazioni per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. Intende fornire raccomandazioni per una migliore prassi clinica e precisarne quali sono le aree di conoscenza ancora incerte e dubbie cui dovrebbe orientarsi la ricerca futura. 03. La legge di riferimento per la scuola per i Disturbi specifici dell'apprendimento è. LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 171. LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 192. LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 104. LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170. 04. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche. Disortografia e disgrafia (disturbo della scrittura come abilità di codifica fonografica o grafo motoria). Discalculia (disturbo nelle abilità di numero e di calcolo). Dislessia (disturbo nella lettura). Tutte le altre. 01. Nei processi di letto-scrittura, il lettore esperto utilizza. Solamente la via lessicale in quanto non necessita più della via fonologica. Entrambe le vie lessicale per parole conosciute e via fonologica per parole molto lunghe, sconosciute e “non-parole”. Nessuna delle due vie. Entrambe le vie lessicale per parole sconosciute e via fonologica per parole conosciute e “non-parole”. 02. La dislessia è definita come. Difficoltà nella transcodifica da linguaggio orale a linguaggio scritto. Un disturbo specifico dell’acquisizione e/o dell’apprendimento del calcolo e di aspetti relativi al processamento del numero e della quantità. Un'incapacità ad acquisire i livelli attesi per l'età e il livello intellettivo, per quel che riguarda l'accuratezza e la velocità di lettura e meno frequentemente la comprensione della lettura. Difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (numeri e lettere), per forma, dimensione, collegamenti tra i segni, che producono una scrittura lenta, faticosa e poco leggibile per un esterno ma anche per lo stesso soggetto. 03. La disortografia è definita come. Difficoltà nella transcodifica da linguaggio orale a linguaggio scritto. Un disturbo specifico dell’acquisizione e/o dell’apprendimento del calcolo e di aspetti relativi al processamento del numero e della quantità. Difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (numeri e lettere), per forma, dimensione, collegamenti tra i segni, che producono una scrittura lenta, faticosa e poco leggibile per un esterno ma anche per lo stesso soggetto. Un'incapacità ad acquisire i livelli attesi per l'età e il livello intellettivo, per quel che riguarda l'accuratezza e la velocità di lettura e meno frequentemente la comprensione della lettura. 04. La discalculia è definita come. Un disturbo specifico dell’acquisizione e/o dell’apprendimento del calcolo e di aspetti relativi al processamento del numero e della quantità. Difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (numeri e lettere), per forma, dimensione, collegamenti tra i segni, che producono una scrittura lenta, faticosa e poco leggibile per un esterno ma anche per lo stesso soggetto. Un'incapacità ad acquisire i livelli attesi per l'età e il livello intellettivo, per quel che riguarda l'accuratezza e la velocità di lettura e meno frequentemente la comprensione della lettura. Difficoltà nella transcodifica da linguaggio orale a linguaggio scritto. 01. Per la certificazione di un Disturbo specifico dell'apprendimento, l'equipe di valutazione deve essere. Multidisciplinare e composta minimo da neuropsichiatra, psicologo e logopedista. Multidisciplinare e composta minimo da neuropsichiatra, psicologo e pediatra. Multidisciplinare e composta minimo da neuropsichiatra, psicologo e psicomotricista. Nessuna delle altre. 02.In merito ai DSA, la certificazione scolastica. É valida per l'intero percorso di studi, anche se il profilo funzionale dello studente può essere aggiornato. Vale solamente un anno solare dal momento della sua stesura. Viene rivista ogni volta che le insegnanti ritengono opportuno. Viene rivista ogni anno scolastico, in relazione al percorso di crescita dell’alunno e all’eventuale aggiornamento del profilo funzionale. 03.La diagnosi di DSA deve essere effettuata. Dopo un congruo periodo di inserimento nei percorsi scolastici, non prima della fine del primo anno di primaria per la dislessia e disortografia e non prima della fine della terza per la discalculia. Dopo un congruo periodo di inserimento nei percorsi scolastici, non prima della fine del primo anno di primaria per la dislessia e disortografia e non prima della fine della seconda per la discalculia. Dopo un congruo periodo di inserimento nei percorsi scolastici, non prima della fine del secondo anno di primaria per la dislessia e disortografia e non prima della fine della terza per la discalculia. Già alla fine del primo anno della primaria, perché l'intervento tempestivo consente di prevenire il disagio dello studente. 04.Il protocollo diagnostico in caso di sospetto DSA prevede. Una valutazione precisa delle sole funzioni che appaiono compromesse. Nessuna delle altre. Una valutazione clinica multisciplinare e multisfaccettata: abilità cognitive, abilità di lettura, scrittura, abilità logico-matematiche ed eventualmente anche di funzioni linguistiche orali e funzioni cognitive non verbali, valutazione neurologica e psicopatologica. Una valutazione clinica delle funzioni linguistiche orali e funzioni cognitive non verbali, valutazione neurologica e psicopatologica. 01.La decisione rispetto agli strumenti compensativi o alle misure dispensative. Si deve basare sulla valutazione delle necessità medie di alunni con lo stesso disturbo. Si deve basare sulla valutazione di quali strumenti siano più congeniali al tipo di disturbo e possano supportare l’alunno nella prestazione scolastica e nell’apprendimento maggiormente compromessi a causa del disturbo stesso. Si deve basare su una valutazione standard rispetto al tipo di disturbo presentato. Nessuna delle altre. 02.Con le misure dispensative la scuola si deve porre. Tutte le altre. L’obiettivo di evitare l’insuccesso in una determinata prestazione a causa di un disturbo presente, di cui si prende atto, con la consapevolezza che il soggetto non potrà raggiungere l’autonomia in quella prestazione proprio a causa del disturbo specifico di cui soffre. Si deve porre l'obiettivo di evitare fatiche allo studente offrendo una serie di strumenti che gli consentano di raggiungere prestazioni adeguate sul piano funzionale,imparando nuove competenze e strategie alternative di lavoro e apprendimento. Si deve porre l'obiettivo di ridurre gli effetti negativi del disturbo specifico di cui il soggetto soffre, offrendo una serie di strumenti che gli consentano di raggiungere prestazioni adeguate sul piano funzionale, imparando nuove competenze e strategie alternative di lavoro e apprendimento. 03. Dispensare significa. Portare una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative. Attivare interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e il potenziamento di una funzione deficitaria. Ridurre gli effetti negativi del disturbo specifico di cui il soggetto soffre, offrendo una serie di strumenti che gli consentano di raggiungere prestazioni adeguate sul piano funzionale, imparando nuove competenze e strategie alternative di lavoro e apprendimento. Attivare interventi che permettono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. 04.Compensare significa. Ridurre gli effetti negativi del disturbo specifico di cui il soggetto soffre, offrendo una serie di strumenti che gli consentano di raggiungere prestazioni adeguate sul piano funzionale, imparando nuove competenze e strategie alternative di lavoro e apprendimento. Portare una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte operative. Attivare interventi che permettono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento. Attivare interventi volti a favorire l’acquisizione ed il normale sviluppo e il potenziamento di una funzione deficitaria. 01.Con alunni con DSA, per una corretta valutazione degli apprendimenti, gli insegnanti possono. Privilegiare verifiche orali. Ridurre delle domande/esercizi. Programmare le verifiche. Tutte le altre. 02.Con i ragazzi della scuola secondaria, in caso di DSA, è utile. Lavorare solo su autostima e autoefficacia. Lavorare solo su motivazione e metodo di studio. Non insistere sul metodo di studio. Lavorare anche su motivazione, autostima, autoefficacia e metodo di studio. 03.Le mappe mentali sono. Una rapida rappresentazione grafica delle associazioni che creiamo dei concetti. Rappresentazioni grafiche di un argomento che seguono una logica associazionista. Nessuna delle altre. Rappresentazioni grafiche di un argomento che, partendo da concetti chiave, evidenziano graficamente i collegamenti e le relazioni tra loro, a più livelli di profondità. 04.Alunni con DSA devono sempre studiare. Con il computer e con e-book. Con mappe concettuali. Nessuna delle altre. Su testi ridotti. 01. Prestare attenzione allo sviluppo degli apprendimenti fin dalla scuola dell'infanzia è. Inutile poiché la diagnosi di DSA può essere effettuata solo dalla fine del secondo anno della primaria. Importante perché consente di diagnosticare precocemente eventuali DSA. Importante per identificare precocemente le situazioni di rischio, pianificare tempestivamente attività di potenziamento di queste abilità e rilevare eventuali difficoltà. Importante perché consente di pianificare attività di potenziamento che consentono di prevenire l'insorgere di eventuali DSA. 02.Le abilità metafonologiche. Consentono di comparare, segmentare e discriminare parole presentate oralmente, sulla base della loro struttura fonologica. Corrispondono alla capacità del bambino di riconoscere ed elaborare le caratteristiche fonologiche delle parole tralasciando le loro caratteristiche semantiche. Si iniziano a sviluppare intorno ai 5 anni ovvero dopo due anni di consolidamento delle abilità fonologiche. Tutte le altre. 03.Tra i prerequisiti specifici della lettura, rientrano: Abilità metafonologiche. Abilità linguistiche. Memoria di lavoro. Nessuna delle altre. 04.I prerequisiti delle abilità matematiche comprendono. Conoscenza della numerosità, associazione tra simbolo grafico e numero, capacità di confrontare le numerosità, capacità metafonologiche. Conoscenza della numerosità, associazione tra simbolo grafico e numero, capacità di confrontare i grafemi, capacità di seriazione. Conoscenza della numerosità, associazione tra simbolo grafico e fonema, capacità di confrontare le numerosità, capacità di seriazione. Conoscenza della numerosità, associazione tra simbolo grafico e numero, capacità di confrontare le numerosità, capacità di seriazione. 01. A differenza del passato com'è cambiato il modo di concepire la prevenzione?. Si tratta di studiare iniziative correttive. Si tratta di promuovere dei cambiamenti a partire dalle risorse ancora presenti nell'individuo. Nessuna delle altre. Si tratta di iniziative riparative del danno. 02. In uno sportello di ascolto possiamo offrire consulenza. Tutte le altre. Solo ai docenti. Solo ai genitori. Solo all'alunno. 03. Cosa si intende per PDP?. Il PDP è un progetto educativo che consente ad un bambino con DSA di seguire un programma ridotto nel percorso scolastico. Il PDP è un percorso individualizzato e personalizzato che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare–secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata –le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Il PDP è un progetto di sostegno scolastico per soggetti con DSA. Nessuna delle altre. 04. Esistono dei pre-requisiti delle abilità di letto-scrittura?. Sì e sono abilità specifiche. Sì, esistono delle abilità che se potenziate permettono di prevenire l’insorgere di un disturbo dell’apprendimento. Sì, esistono delle competenze che si sviluppano fin dai primi anni di vita e che possono essere potenziate con apposite attività educative e didattiche. No, in quanto sono abilità che si apprendono solamente nel contesto scolastico formale. |