T.e.A. 41-50 CAMISASCA
![]() |
![]() |
![]() |
Título del Test:![]() T.e.A. 41-50 CAMISASCA Descripción: LEZ DALLA 41 ALLA 50 Fecha de Creación: 2023/01/30 Categoría: Otros Número Preguntas: 70
|




Comentarios |
---|
NO HAY REGISTROS |
Quali sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo manifestano di solito i bambini e gli adolescenti?. rituali di addormentamento, pensieri ossessivi su temi di contaminazione, aggressività, sessualità. rituali di addormentamento, pensieri ossessivi su temi di contaminazione, aggressività, sessualità vissuta come proibita, religiosità eccessiva e scrupolosità. rituali di addormentamento, pensieri ossessivi su temi di contaminazione e aggressività. pensieri ossessivi su temi di contaminazione, aggressività, sessualità vissuta come proibita, religiosità eccessiva. "... sono attività o comportamenti intenzionali e ripetitivi intrapresi per ottenere qualche effetto o prevenire qualche conseguenza, anche se non esiste una relazione causale realistica tra il comportamento e l'evento così interpretato" a cosa si riferisce tale definizione?. alle ossessioni. alla coazione. alla mania. alle compulsioni. "... è un'idea che assedia; sono pensieri solitamente egodistonici ricorrenti e persistenti, anche quando si tenta di ignorarli; sono avvertiti come un'intrusione fuori controllo e irragionevole e generano ansia" a cosa si riferisce tale definizione?. alla coazione. alla compulsione. alla mania. all'ossessione. Quando ha solitamente esordio il disturbo ossessivo compulsivo?. in adolescenza o nella prima età adulta. durante l'infanzia. in età scolare. in età prescolare. Le ipotesi eziopatogenetiche rispetto al disturbo ossessivo compulsivo, fanno riferimento: solo all’interpretazione psicologica. a due diverse interpretazioni, quella diretta e quella indiretta. solo all’interpretazione neurobiologica. a due diverse interpretazioni, quella psicologica e quella neurobiologica. Nei bambini con disturbo ossessivo-compulsivo sono stati riscontrati prevalentemente pattern dell’attaccamento di tipo: ambivalente oppure evitante. solo evitante. solo ambivalente. disorganizzato. Tra i domini cognitivi citati dal Gruppo di Lavoro sulle Cognizioni Ossessivo-Compulsive ritenuti centrali nella patologia ossessivo-compulsiva non troviamo: l'importanza eccessiva sui pensieri. il controllo sui pensieri attraverso la soppressione del pensiero. la responsabilità esagerata. la sottovalutazione della minaccia. Secondo il modello cognitivo dello Human Information Processing (HIP) gli individui ossessivo-compulsivi possiedono schemi di pensiero caratterizzati da: tendenza ad interpretare come minacciose le informazioni dell'ambiente esterno. dubbio cronico sulla maggior parte degli eventi e delle azioni. tutte le alternative sono corrette. spinta ad un controllo costante dei pensieri. Nella prospettiva cognitivista, il Gruppo di Lavoro sulle Cognizioni Ossessivo-Compulsive quanti domini cognitivi ha ritenuto centrali nella patologia ossessivo-compulsiva. 5. 6. 10. 4. Tra le ipotesi psicologiche inerenti l'eziopatogenesi della patologia ossessivo-compulsiva presentate nel corso non troviamo: La prospettiva cognitivista. La prospettiva comportamentista. La prospettiva neuropsicologica. La prospettiva dell’attaccamento. Nella prospettiva comportamentista i comportamenti ossessivi tendono ad autorinforzarsi poiché consentono all’individuo di. ridurre i livelli di stress psicosomatico. ridurre i livelli di ansia. ridurre i livelli di paura. ridurre i livelli di burn-out. Quale prospettiva rispetto l'eziopatogenesi dei disturbi ossessivo-compulsivi sposta il focus dell'attenzione dai comportamenti disfunzionali agli schemi di pensiero, alle credenze, ai giudizi e alle convinzioni che danno conto di come l'individuo percepisce, elabora e immagazzina le informazioni provenienti dal mondo esterno?. La prospettiva mentale. La prospettiva cognitivista. La prospettiva comportamentista. La prospettiva psicologica. Quale approccio rispetto l'eziopatogenesi dei disturbi ossessivo-compulsivi tenta una connessione tra una molteplicità di fattori come vulnerabilità genetica, caratteristiche di personalità ed eventi di vita stressanti, i quali agiscono sul genoma e sullo sviluppo di modelli cognitivo-affettivi specifici?. Approccio neurobiologico. Approccio psicologico. Approccio diretto. Approccio integrato. Quale ipotesi eziopatogenetica sullo sviluppo del disturbo ossessivo-compulsivo "sottolinea la presenza di modelli di pensiero distorti e inusuali in cui viene sopravvalutata la reale pericolosità di certe situazioni, in relazione a credenze e convinzioni apprese durante le prime fasi dello sviluppo, che erano utili quando si era piccoli, ma che vengono riproposte anche nel presente, portando così a una lettura distorta della realtà"?. l'ipotesi psicoanalitica classica. l'ipotesi della teoria dell'attaccamento. l'ipotesi sistemica. l'ipotesi cognitivista. Secondo Crittenden i comportamenti ossessivo-compulsivi presentano strategie che i bambini hanno appreso per far fronte a un ambiente imprevedibile e pericoloso. In parte vero. Falso. Vero. Non è mai stato indagato tale aspetto. Per quanto riguarda i bambini depressi, i sintomi possono essere ricondotti a quali macrocategorie?. emotiva, cognitiva e motivazionale. emotiva, cognitiva e fisica. emotiva, cognitiva, motivazionale, fisica e neurovegetativa. emotiva, cognitiva, e neurovegetativa. Il disturbo bipolare 2 prevede: episodi depressivi e ipomaniacali. non esiste. episodi depressivi e maniacali. episodi maniacali e ipomaniacali. Il disturbo ciclotimico prevede: la presenza di episodi depressivi di minore entità rispetto alla depressione maggiore. alterazione episodica dell'umore. presenza di uno o più episodi depressivi maggiori e almeno un episodio ipomaniacale. alterazione cronica dell'umore con presenza di numerosi episodi ipomaniacali e sintomi depressivi. La depressione maggiore si connota per: sintomi che investono la sfera emotiva, relazionale e comportamentale. sintomi che investono la sfera emotiva, cognitiva, somatica e comportamentale. nessuna opzione è corretta. sintomi che investono la sfera emotiva e cognitiva,. Gli episodi maniacali prevedono: l'umore elevato. tutte le risposte sono corrette. grandiosità. coinvolgimento in attività che potrebbero avere conseguenze dannose. Il DSM-5 introduce una una nuova categoria diagnostica per i disturbi dell'umore in età evolutiva: come si chiama?. Il disturbo depressivo e ciclotimico evolutivo. il disturbo da disregolazione dell'umore e dell'affettività. Il disturbo depressivo e distimico dei bambini. il disturbo dirompente da disregolazione dell'umore. L'affermazione: negli anni '80 si applicano gli stessi criteri degli adulti per la diagnosi di depressione maggiore nei bambini è: falsa perché si tratta degli anni '90. falsa perché vi sono criteri diversi per adulti e bambini. falsa perché si tratta degli anni '70. vera. L'affermazione: ... fino agli anni '70 si riteneva che i bambini non potessero presentare sintomi depressivi in ragione dell'immaturità delle loro strutture di personalità è: falsa perchè non erano gli anni '70 ma '60. falsa perchè non erano gli anni '70 ma '50. vera. falsa perchè non erano gli anni '70 ma '80. Come si chiamano le sezioni del DSM-5 in merito ai disturbi dell'umore?. disturbi bipolari distimici e ciclotimici. disturbi depressivi distimici e ciclotimici. disturbi bipolari e depressivi. disturbi bipolari, depressivi e ciclotimici. Il DSM per la diagnosi dei disturbi dell'umore prevede quante sezioni?. 5. 6. 5. nessuna opzione. Insieme alle anomalie neurotrasmettitoriali, qual è la seconda ipotesi biologica maggiormente studiata per la depressione?. quella dell’asse amigdala-ipofisi-surrene. quella dell’asse ipofisi-surrene. quella dell’asse ipotalamo-ipofisi-amigdala. quella dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Il flusso e il metabolismo dell’amigdala nei bambini depressi appare: non ci sono studi a riguardo. non ci sono differenze. consistentemente aumentato rispetto alla popolazione generale. consistentemente inferiore rispetto alla popolazione generale. Studi effettuati su bambini depressi hanno evidenziato: non sono stati effettuati. un aumento del volume dell’amigdala. una riduzione del volume dell’amigdala. non ci sono modifiche rispetto l’amigdala. Vari dati connettono la depressione: Ad alterazioni endocrine e bassi livelli di cortisolo. Ad elevati livelli di cortisolo. A bassi livelli di cortisolo. Ad alterazioni endocrine ed elevati livelli di cortisolo. Tra le evidenze neurofisiologiche in quadri depressivi sono state evidenziate delle anomalie nel sonno, quale tra le seguenti è falsa: l’aumento del sonno REM soprattutto nella prima parte della notte. la riduzione delle fasi 3 e 4 del sonno non REM. aumento durata del sonno non REM. il disturbo della continuità del sonno. Gli studi di neuroimmagine mostrano come nel corso della depressione ci sia una forte iperattività dell’amigdala e una diminuita attività della corteccia prefrontale, del giro del cingolo anteriore e dell’ippocampo. In parte vero, in entrambi una diminuita attività. Falso. In parte vero, in entrambi una iperattività. Vero. I disturbi del sonno rientrano tra i sintomi descritti nei quadri sintomatici della depressione in età evolutiva: nell’età adolescenziale. entrambe le alternative sono corrette. nessuna risposta è corretta. quando il bambino è molto piccolo (età inferiore ai 3 anni), e in età prescolare (età compresa tra i 3 e i 5 anni) e scolare (età compresa tra i 6 e gli 11 anni). Sono state studiate due varianti del polimorfismo del gene trasportatore della serotonina, quali sono?. la variante long e la variante short. la variante diretta e la variante indiretta. la variante positiva e la variante negativa. la variante attiva e la variante passiva. Studi longitudinali sono stati in grado di dimostrare che nei figli di soggetti affetti da depressione: c’è un rischio di 6 volte maggiore di contrarre il disturbo depressivo e 2 volte maggiore per il disturbo distimico. c’è un rischio 3 volte maggiore di contrarre il disturbo depressivo e 6 volte maggiore per il disturbo distimico. c’è solo un rischio di 5 volte maggiore di contrarre il disturbo depressivo. c’è solo un rischio di 5 volte maggiore di contrarre il disturbo distimico. Rispetto l’obiettivo della psicoterapia della depressione troviamo: il cambiamento nel tempo. nessuna risposta è corretta. il sollievo immediato. tutte le risposte sono corrette. Tra i predittori negativi di efficacia di un intervento psicoterapeutico troviamo: tutte le risposte sono corrette. l’associazione con disturbo della condotta o disturbo bipolare. l’elevata gravità del disturbo. la presenza di sintomi psicotici e di rischio suicidario. Rispetto a quali interventi psicoterapeutici per la depressione diversi studi hanno dimostrato la loro efficacia sia nella fase acuta che nella fase di mantenimento, in particolare nelle forme meno gravi, senza sintomi psicotici e bipolari, in tutte le fasce d’età?. cognitivo-contestuale e psicodinamico. cognitivo-comportamentale, interpersonale, psicodinamico, familiare. cognitivo-comportamentale e familiare. interpersonale, psicodinamico, familiare. Globalmente circa quale percentuale di soggetti ha una risposta favorevole al trattamento psicoterapeutico per la depressione?. Circa il 70-80%. Circa il 20-25 %. Circa il 40-65%. Circa il 25-30 %. Tra le modalità psicoterapeutiche per la depressione, la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e interpersonale risultano gli approcci migliori, in particolare per. nessuna risposta è corretta. bambini in età prescolare. adolescenti e bambini in età scolare con buone capacità verbali. entrambe le alternative sono corrette. Tra i trattamenti non farmacologici per la depressione troviamo: Solo interventi psicoeducativi e psicoterapie. Solo counseling e psicoterapie. Counseling e interventi psicoeducativi, psicoterapie, interventi di prevenzione. Solo psicoterapie e interventi di prevenzione. La centralità della famiglia nell’universo del bambino e l’imprescindibile necessità di un coinvolgimento della famiglia per ogni intervento che si intenda mettere in atto, sono assunti di base di quale intervento?. Psicofamiliare. Psicoeducativo. Riabilitativo familiare. Psicosociale. Tra i trattamenti farmacologici per la depressione troviamo: Antidepressivi triciclici. SSRI. Tutte le alternative sono corrette. Stabilizzanti dell’umore. I vari tipi di trattamento disponibili per la depressione rientrano schematicamente quante tipologie?. 2, farmacologici e non farmacologici. 3, farmacologici, psicoterapeutici e psicoeducativi. 2, principali e secondari. 2, passivi e attivi. Quali sono le terapie di intervento nel caso di disturbi depressivi nel bambino?. Counseling, interventi psicoeducativi, psicoterapie, interventi di prevenzione, trattamento farmacologico. Solo psicomotricità, psicoterapie e trattamento farmacologico. Solo psicoterapie e intervento farmacologico. Solo riabilitazione, psicoterapie e trattamento farmacologico. Rispetto al trattamento della depressione in età evolutiva, l’abbinamento antidepressivi e psicoterapia: fa aumentare le probabilità di successo del 30-40%, rispetto al trattamento farmacologico da solo o alla psicoterapia da sola. fa aumentare le probabilità di successo di un 10-20%, rispetto al trattamento farmacologico da solo o alla psicoterapia da sola. non ha portato all'aumento di successo rispetto al trattamento farmacologico da solo o alla psicoterapia da sola. fa aumentare le probabilità di successo del 50%, rispetto al trattamento farmacologico da solo o alla psicoterapia da sola. Quando una persona particolarmente cara ad un bambino muore in modo traumatico il bambino può manifestare delle difficoltà, quali?. Tutte le risposte sono corrette. evitamento e appiattimento. sintomi fisici o emotivi di accresciuto arousal. memorie intrusive relative al decesso. Quale delle seguenti caratteristiche è presente nel lutto traumatico e non nel lutto normale né in quello cronico?. la causa della morte è terrificante e scioccante. sono tutte caratteristiche presenti soltanto nel lutto traumatico. Senso di alienazione e di isolamento sociale. i soggetti sono essenzialmente bloccati, cristallizzati in una condizione di lutto cronico. "I ricordi, i pensieri e le emozioni relative alla persona deceduta possono sollecitare le memorie spaventose relative alla modalità del decesso". Questa affermazione è vera per le situazioni di:\n. lutto prolungato. tutte le risposte sono corrette. lutto traumatico. lutto normale. Quale dei seguenti sintomi può essere presente nel Disturbo da Lutto Prolungato nei bambini?. pianto e richiamo della persona perduta. Tutte le risposte sono corrette. disturbi del comportamento alimentare. regressioni o perdite di competenze fondamentali. Qual è la principale differenza tra il Disturbo da Lutto Prolungato nei bambini e il Disturbo Post-traumatico da Stress?. nel Disturbo Post-traumatico da Stress c?è una maggiore tendenza alla riproduzione ansiosa dell'evento e di pattern compulsivi. entrambe le risposte sono corrette. nel Disturbo da Lutto Prolungato c?è una maggiore tendenza alla letargia, al ritiro, alla depressione e all'apatia. entrambe le risposte sono sbagliate. Cosa si intende per dolore depressivo?. Nessuna risposta è corretta. quel particolare dolore mentale che è proprio della esperienza della perdita di qualche cosa di buono che avevamo o che eravamo. un tipo di dolore che implica soltanto aspetti negativi. quel particolare dolore che implica la mancata elaborazione del lutto. Quale delle seguenti affermazioni riferite all'elaborazione del lutto NON è vera: l'elaborazione del lutto implica che la persona colpita possa dare libero sfogo alle proprie sensazioni ed emozioni, in altre parole al proprio dolore. l'elaborazione del lutto è quel particolare dolore mentale che è proprio della esperienza della perdita di qualche cosa di buono che avevamo o che eravamo. l'elaborazione del lutto è un particolare processo mentale lungo e articolato che si svolge ?a ondate? per mezzo delle quali ci avviciniamo e allontaniamo dalla percezione diretta del dolore mentale depressivo. l'elaborazione del lutto comporta grandi trasformazioni delle immagini mentali sia di sé sia della persona perduta che potrà venire conservata soltanto in quanto sarà trasformata in ricordo. "Progressiva consapevolezza emotivo-cognitiva della perdita, sua accettazione profonda, stabile ristrutturazione emotivo-cognitiva della percezione di Sé che tenga pienamente conto della perdita e riconoscimento schietto del dolore che si sta provando, della sua sensatezza e legittimità ritornando ad accogliere, stimare, a volere bene al se stesso sofferente che ci si ritrova ad essere". Questa definizione fa riferimento al processo mentale di: accettazione della perdita. elaborazione del dolore. dolore depressivo. elaborazione del lutto. L'affermazione "Nei giorni successivi al lutto il bambino può manifestare fantasie di ricongiungimento" è: vera. assolutamente falsa. falsa perché le fantasie di ricongiungimento possono manifestarsi soltanto nel momento in cui il bambino riceve la notizia del lutto. vera solo in alcune situazioni particolari. Quali sono le principali reazioni al lutto nei bambini?. reazioni emotive. Tutte le risposte sono corrette. interazioni interpersonali caratterizzate da ritiro, isolamento sociale e comportamenti aggressivi. cambiamenti nel comportamento e nel pensiero. L'affermazione "Secondo diversi autori la quasi totalità dei bambini dai sei anni di età sa che la morte è irreversibile, universale, ed implica la cessazione delle funzioni vitali" è: non è possibile affermare ciò perché l'acquisizione di tali conoscenze dipende soltanto dall'esperienza personale del bambino. falsa perché tutti gli autori concordano che tali conoscenze vengono acquisite a partire dagli otto anni. vera. l'irreversibilità, l'universalità e la non funzionalità sono concetti che vengono acquisiti durante l'adolescenza. Come viene inteso il concetto di morte da parte dei bambini che hanno meno di tre anni?. il bambino ha già compreso che la morte è irreversibile e universale. il bambino inizia a comprende il principio della non funzionalità. la morte è vista dal bambino come una separazione limitata, una specie di vita ridotta, un evento temporaneo. prima dei tre anni il concetto di morte non è per niente compreso dai bambini. La comprensione del concetto di morte nei bambini a cosa non fa riferimento?. tutte le opzioni sono corrette. reversibilità e specificità. non è posssibile rispondere a questa domanda perché gli studi sul concetto di morte nei bambini sono troppo pochi. funzionalità e soggettività. Quale spiegazione potrebbe essere fornita ad un bambino rispetto al suicidio del proprio genitore?. il fatto che il genitore non era in grado di sentire e di pensare in modo sano a causa di una malattia mentale. è meglio non fornire alcuna spiegazione al bambino subito dopo l'avvenimento. nessuna opzione. il fatto che il genitore abbia desiderato in modo anomalo risolverei i suoi problemi. Quale dei seguenti comportamenti NON è di aiuto per un bambino che ha subito un lutto significativo?. assicurarsi che il bambino riceva informazioni corrette sulla malattia o sulle circostanze della morte. dare esplicitamente al bambino il permesso di addolorarsi. difendere il bambino minimizzando il tragico lutto e impedendogli di partecipare a tutte le cerimonie connesse al decesso. ristabilire la routine il più presto possibile. Nel DSM-5 le novità diagnostiche per il PTSD comprendono: una maggiore specificazione del criterio A. tutte le opzioni sono corrette. l'eliminazione del punto 2 del criterio A del DSMIV. l'aggiunta di un quarto gruppo di sintomi. Quale tra le seguenti affermazioni rispetto al Post-Traumatic Stress Disorder nel DSM-IV e DSM-5 è corretta: Nel DSM-IV il PTSD, si caratterizza per una tetrade sintomatologica, mentre nel DSM-5 viene aggiungo un 5° gruppo di sintomi: Pensieri e modificazioni negative nei pensieri e nell’umore. Nel DSM-IV il PTSD, si caratterizza per una triade sintomatologica, mentre nel DSM-5 viene aggiungo un 4° gruppo di sintomi: Pensieri e modificazioni negative nei pensieri e nell’umore. Nel DSM-IV il PTSD, si caratterizza per una diade sintomatologica, mentre nel DSM-5 viene aggiungo un 3° gruppo di sintomi: Pensieri e modificazioni negative nei pensieri e nell’umore. Nel DSM-5 non sono stati aggiunti gruppi di sintomi rispetto alla triade nel DSM-IV. Rispetto al Disturbo da stress post-traumatico, l’evitamento persistente degli stimoli associati all'evento traumatico può riguardare: nessuna risposta è corretta. evitamento o sforzi per evitare stimoli esterni (persone, luoghi, conversazioni, attività, oggetti, situazioni) che suscitano ricordi angoscianti, pensieri o sentimenti relativi o strettamente associati all'evento traumatico. entrambe le risposte sono corrette. evitamento o sforzi per evitare ricordi angoscianti, pensieri o sentimenti strettamente associati all'evento traumatico. Nel DSM-5 per il Disturbo da stress post-traumatico vengono forniti criteri specifici per bambini di età inferiore ai: 4 anni. 10 anni. 6 anni. 8 anni. Nel DSM-IV i sintomi di PTSD comprendono: Sintomi di aumentato arousal. Sintomi intrusivi di re-exèeriencing del trauma. Sintomi di Evitamento. tutte le opzioni sono corrette. Il criterio D del DSM-5 comprende sintomi relativi a: sintomi associati all'intrusione dell'evento traumatico,. Marcate alterazioni dell'arousal e reattività. Alterazioni negative di cognizioni e emozioni associati all'evento traumatico. Evitamento persistente degli stimoli associati all'evento traumatico. I primi studi sul PTSD avevano come soggetti: i veterani di guerra. le vittime di abusi. le vittime di eventi catastrofici. le vittime di maltrattamento. Nel DSM-IV, il criterio A del PTSD parla di: evento traumatico. evento al di fuori della comune esperienza umana. evento stressante. evento che implica la minaccia per l'integrità psicologica. Nel DSM-III, il criterio A del PTSD parla di: evento che implica minaccia per l'integrità fisica. evento stressante. evento che implica la minaccia per l'integrità psicologica. evento al di fuori della comune esperienza umana. Il disturbo post-traumatico da stress nel DSM-5 è inserito: nessuna opzione è corretta. nei disturbi dell'umore. nei disturbi d'ansia. nel capitolo dei Disturbi Correlati a Stress e Trauma. |